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L'Europa posta sotto la dittatura delle banche

3 febbraio 2012

 

L'evento determinante del vertice dell'Unione Europea di questa settimana non è stato cosa è stato alla fine discusso, ma la proposta che è stata messa ai margini.

Prima del vertice, la Germania ha fatto filtrare la notizia che stava domandando un "commissario al bilancio" per la Grecia nominato dalla UE per dominare la politica di bilancio greca come precondizione per ogni ulteriore prestito. La Grecia dovrebbe fare dei pagamenti alle banche sul proprio debitoche si trova a 350 miliardi di euro anche prima che dei 145 miliardi di euro che è probabile cerchila sua "principale" priorità. Non potrà minacciare i suoi creditori con il default e dovrebbe accettare qualsiasi taglio le autorità finanziarie le richiedano, anche se le banche neghino pagamenti del salvataggio concordato.

Una fonte del governo tedesco ha dichiarato che la proposta era rivolta anche ad altri membri della zona euro che si dibattono per ricevere aiuto, inclusi Spagna, Portogallo, Italia ed Irlanda.

In Grecia la proposta ha provocato risentimento. E' stata accompagnata dalle proposte della UE e del FMI che pretendono l'eliminazione di 150.000 posti statali, tagli e chiusure da una parte all'altra del settore pubblico aggiuntivi ed una riduzione dell'insignificante salario minimo mensile di 750 euro.

La proposta è stata accantonata all'ultimo momento perché era politicamente troppo trasparente. Avrebbe confermato per farlo comprendere a tutti che i governi europei ora operano direttamente su comando dell'elite finanziaria e che la democrazia non funziona più in alcun senso significativo.

I partner della Germania dnella UE hanno incalzato Berlino perché ci ripensi. Il primo ministro italiano Mario Monti li ha chiamati "inverosimili e sgradevoli". Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha affermato che il controllo diretto della UE "non sarebbe ragionevole, non sarebbe democratico, non sarebbe efficace".

Proprio allora, la Germania ha abbandonato con riluttanza la sua richiesta, con il cancelliere Angela Merkel che ha sostenuto: "La Grecia è un caso speciale... Devono attuare completamente il programma".

Resta il fatto che la dittatura senza impacci delle banche e delle grandi imprese esiste già, sia che alla misura di Berlino che rende ciò assolutamente evidente sia permesso oppure no di passare.

La UE è già riuscita ad imporre due governi non eletti in Grecia ed Italia, il cui solo scopo è di implementare lealmente le richieste dell'oligarchia finanziaria contro i desideri espressi dall'elettorato. Anche il rovesciamento del precedente governo portoghese è stato progettato su diretto comando degli speculatori globali.

Il vertice ora è convenuto ad un patto fiscale che riduce ulteriormente la capacità del governo nazionale di formare la politica economica. L'accordo costringe i 25 stati firmatari a emanare una "regola d'oro" che richieda legalmente un bilancio in pareggio. La classe dominante sfrutterà quindi queste regole per pretendere feroci tagli alla spesa nello stato sociale, nell'istruzione, nell'edilizia, nelle infrastrutture, nei posti di lavoro del settore pubblico, nelle pensioni e nell'assistenza sanitaria, tutti per liberare vaste somme da sborsare alle banche.

I paesi che non riescono a pagare i loro debiti puntualmente saranno soggetti a sanzioni punitive imposte dalla Corte di Giustizia Europea.

Germania, Austria, Italia, Spagna, Polonia ed Estonia hanno già attuato tali richieste di bilancio in pareggio. I due governi che non hanno firmato, Gran Bretagna e Repubblica Ceca, lo hanno fatto per considerazioni politiche tattiche, mentre sono pienamente d'accordo con la spinta per l'austerità.

Non vi è nessuna intenzione di esporre queste misure, che si scontreranno massicciamente sulla vita di milioni di persone, al voto popolare. Effettivamente, queste misure sono intese precisamente a rimuovere decisioni finanziarie critiche da ogni supervisione o influenza da parte della popolazione. La Merkel si è vantata che "I freni al debito saranno vincolanti e validi per sempre. Non si sarà mai in grado di cambiarli attraverso una maggioranza parlamentare".

La critica delle misure della UE è stata dominata dai commentatori di destra lamentando la perdita di sovranità nazionale. Ma, in verità, sia la UE che i suoi governi costituenti sono interamente le creature dell'oligarchia finanziaria.

La questione chiave è l'assoluta privazione di diritti della classe lavoratrice sotto il sistema esistente ed il bisogno per essa di costruire un nuovo movimento politico.

Non vi è più nessun maggiore partito politico, sia nominalmente della sinistra o della destra, che pretenda di parlare per i lavoratori e che non professi un fermo sostegno per le feroci misure d'austerità che vengono imposte in tutta Europa. Durante il passato periodo, è stato compiuto ogni tentativo per isolare l'elite dominante da qualunque forma di responsabilità democratica e per soffocare tutte le espressioni genuine di opposizione sociale.

Ciò è dipeso soprattutto dai servizi dei sindacati e dei loro apologeti della pseudo-sinistra, che hanno soppresso scioperi o li hanno confinati a futili proteste di un giorno, escludendo ogni lotta politica per abbattere governi odiati in tutto il continente.

Comunque, vi sono dei limiti a fin dove ciò può continuare. Ufficialmente, in Europa più di 23 milioni di persone sono disoccupate e la cifra reale è molto più alta. I salari vengono ridotti drasticamente, le pensioni eliminate ed i servizi sociali vitali sventrati e persino questo è soltanto un anticipo.

Le banche europee hanno passività 30 volte il loro capitale reale, ammontanti a cinque trilioni di euro. I tagli richiesti per rifarsi di questi debiti da gioco d'azzardo rovinerebbero i lavoratori del continente, lasciandoli in uno stato di miseria abietta.

La classe dominante sa che questo non può essere realizzato con mezzi democratici, ma richiede l'imposizione della dittatura. E' questo il significato delle svolte politiche che vengono compiute.

La  classe lavoratrice deve elaborare la propria risposta a questa minaccia. Deve sorgere un nuovo movimento socialista di massa, dedicato al rovesciamento della UE e di tutti i governi dell'elite corporativa e la loro sostituzione da parte di governi dei lavoratori, organizzati all'interno di Stati Socialisti Uniti d'Europa.

Chris Marsden