La  CIA dietro le proteste contro le Olimpiadi in Cina?

di Larry Chin
Condirettore Online Journal

11 aprile 2008

 

Per il mondo l'ospitare i Giochi Olimpici del 2008 a Beijing è diventato un bersaglio di proteste di massa senza precedenti, ben orchestrate ed estremamente ostili.

Nel frattempo, le realtà geostrategiche e la verità parapolitica storica ed attuale suggeriscono che i contestatori e gli ardenti attivisti (in forma consacrata dal tempo) siano diventati ancora una volta gonzi compiacenti, complici della propaganda e bulli di strada per delle "cause" create, capeggiate e spinte dalle agenzie di intelligence anglo-americane (CIA, servizi segreti britannici ecc.) che continuano a prendere di mira un governo (questa volta Beijing), in un gran numero di piani di sovversione e di sabotaggio a lungo termine.

Il Tibet: pedina imperiale

Dietro il forte baccano suscitato dalla campagna “Save Tibet” popolare ed adottata dalle celebrità vi è il fatto che dietro il movimento per l'indipendenza del Tibet vi è la CIA.

Secondo molti rapporti, lo stesso Dalai Lama potrebbe essere da lungo tempo una risorsa della CIA. Vedi Il ruolo della CIA dietro il sacro mantello del Dalai Lama e La carta del Tibet.

Oltre ad essere situato geostrategicamente, il Tibet è anche ricco di petrolio e gas e minerali -- e questa è soltanto una parte della più grande guerra di superpotenze tra gli USA e la Cina. Vedi Il Tibet, il "grande gioco" e la CIA.

Le legioni degli attivisti pro-Tibet sembrano anche largamente ignari del fatto storico che la "terra santa della compassione" è una pedina della CIA dalla fine della II Guerra Mondiale. La famigerata Missione Tolstoi inviò agenti della CIA in Tibet, con i piani per istituirlo come base militare degli USA, dalla quale gli USA potevano controllare l'intera regione asiatica. Questa attività prosperò sotto il regime del Kuomintang Nazionalista di Chiang Kai-Shek, sostenuto dagli USA ed alimentato dall'oppio.

Quando i comunisti salirono al potere, la CIA addestrò dei tibetani in tattiche di guerriglia da utilizzare contro il regime di Pechino e migliaia di loro persero la vita in queste battaglie. A chi giovarono? Chi realmente dava gli ordini allora -- e chi guida l'agenda ora?

Vi sono pochi dubbi che gli interessi anglo-americani continuino ad utilizzare il Tibet, a sfruttare l'immagine del Tibet come un luogo sacro sotto assedio e ad ingannare gli ingenui (e benestanti) attivisti esterni con una promozione commerciale per indebolire Beijing.

Le denunce della brutale repressione di Beijing non tengono conto delle operazioni clandestine e delle infiltrazioni dall'esterno che in primo luogo hanno dato l'avvio alla repressione.

Le forze esterne dietro il Falun Gong

Sulla superficie ed a un occhio privo di senso critico, i praticanti e la pratica del Falun Gong, una scuola di qi gong cinese, sono le vittime innocenti di una spaventosa repressione da parte di Beijing. In una situazione equivalente alle repressioni in Tibet, è un fatto che anche il Falun Gong è da anni il destinatario di feroci repressioni ed atrocità riguardo i diritti umani da una parte all'altra della Cina.

Ma proprio come nel caso del Tibet, vi è altro nel caso del Falun Gong della semplice persecuzione. Ci si può accorgere di forze politiche esterne ed interessi delle grandi società che spingono il Falun Gong  attività sempre più politiche, comprese ben finanziate, ben organizzate ed onnipresenti proteste mondiali contro il Partito Comunista cinese.

Tra gli Amici del Falun Gong stranieri (in prevalenza occidentali) troviamo tipi simili a Mark Palmer della Freedom House. La Freedom House è come una organizzazione di facciata dei servizi segreti creata dall'Open Society Institute collegato alla CIA di George Soros, dell'elite USA. Oltre a Palmer, la Freedom House ha annoverato fra i suoi alti dirigenti l'ex direttore della CIA James Woolsey, i neocon Bernie Aronson e Diana Negroponte, Zbigniew Brzezinski della super elite, l'ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Clinton Anthony Lake, il Segretario al Commercio di Clinton Stuart Eizenstat ed il defunto deputato Tom Lantos e sua moglie.

La Freedom House è appoggiata dal National Endowment for Democracy (NED), che, l'ex agente della CIA Philip Agee e molti altri hanno ampiamente documentato, è un apparato dell'intelligence USA che è il motore dietro forze di opposizione ("rivoluzioni democratiche") in molti paesi.

Come fatto rilevare da William Blum nel suo libro Stato canaglia, la CIA ha creato un gran numero di "cavalli di Troia", come il NED particolarmente, per sovvertire paesi stranieri dietro l'apparenza dell'umanitarismo:

"Il NED fu costituito all'inizio degli anni '80 sotto il Presidente Reagan come conseguenza delle negative rivelazioni sulla CIA, nella seconda metà degli anni '70 . . . L'idea era che il NED avrebbe fatto piuttosto apertamente ciò che la CIA faceva segretamente da decenni e quindi, si sperava, eliminare il marchio associato alle attività clandestine della CIA.

"Fu un capolavoro. Di politica, di relazioni pubbliche e di cinismo.

"Il National Endowment for Democracy è stato costituito per 'appoggiare le istituzioni nazionali in tutto il mondo attraverso sforzi privati, non governativi' . . . In realtà, ogni centesimo del suo finanziamento arriva dal governo federale . . . Al NED piace riferirsi a se stesso come una ONG (organizzazione non governativa). Il NED è una 'OG'.

"In un gran numero di modi, il NED si intromette negli affari interni di paesi stranieri . . . In breve, i programmi del NED sono in sintonia con i bisogni fondamentali della globalizzazione economica del Nuovo Ordine Mondiale, proprio come i programmi sono da anni sulla stessa lunghezza d'onda della politica estera degli USA.

"Il NED, come la CIA prima di esso, chiama ciò che fa sostenere la democrazia. I governi ed i movimenti che il NED prende a bersaglio la chiamano destabilizzazione".

Una analisi condotta nel 1999 (durante l'amministrazione Clinton) offre un rapido sguardo al ruolo del NED dietro ad una lunga lista di organizzazioni di facciata della "democrazia" -- compresi l'indipendenza del Tibet ed il Falun Gong. Immaginate soltanto cosa sembra oggi questa lista, in un periodo di guerra, capeggiata dall'ambiente di Bush-Cheney.

Per ragioni giustificate, chiaramente Beijing sospetta il coinvolgimento degli USA e della CIA dietro il Falun Gong. Le denunce di violazioni dei diritti umani commesse contro il Falun Gong. , comunque legittime, sono disuguali se non tengono anche conto del finanziamento e della cooptazione del gruppo da parte di forze politiche esterne.

La manipolazione dietro il Darfur

Analogo al movimento “Save Tibet” il movimento “Save Darfur”/“Fermare il genocidio in Darfur” è diventato un caso famoso mondiale, abbracciato e strombazzato da un gran numero di celebrità di Hollywood, di alti papaveri politici amanti dei titoli di testa e di attivisti aggressivi. Mentre questa causa viene promossa continuamente dalla propaganda e dall'unilaterale modo della sorta “Hotel Ruanda”, la vera partita geostrategica che viene giocata in Africa viene largamente ignorata.

La Cina e gli USA sono solamente due dei grandi paesi i cui interessi politici ed imprenditoriali combattono su chi controlla il bottino energetico in Darfur e nell'intero Corno d'Africa.

Non è soltanto la Cina a fare affari lì. Di fatto, le società petrolifere occidentali sono impegnate in attività molto più aggressive da molti più anni.

Il Darfur è trabocca di operazioni clandestine ed è innegabile il coinvolgimento di militari e servizi segreti anglo-americani dietro guerre tribali, elezioni, scaramucce sui confini e massacri.

In altre parole, vi è un "grande gioco" che viene giocato in Africa, proprio come ve ne è uno che viene giocato intorno al Tibet. Attraverso la propaganda, la Cina viene trasformata nell'unico arci-furfante.

Passioni non realizzate, manipolate facilmente

In pratica, ogni governo sul pianeta è colpevole di abusi sui diritti umani e questi abusi meritano di essere rivelati e protestati. Ma protestare ingenuamente contro la Cina (e con aggiunto più che un poco di razzismo), sulla base di "cause" per i diritti umani create, manipolate e cooptate dalla propaganda dell'intelligence anglo-americana è cadere direttamente nelle mani di esponenzialmente maggiori trasgressori dei diritti umani in tutto il mondo: gli Stati Uniti ed i loro alleati.

In realtà, gli attivisti ed i contestatori in tutto il mondo devono domandarsi da quale parte sono realmente ed agli ordini di chi marciano? La grande maggioranza di entrambe i contestatori pro e anti-cinesi non riesce a riconoscere le complessità alle loro cause preferite o la corruzione che avvelena la situazione da ogni parte.

Lungi dall'alleviare realmente qualsiasi sofferenza Darfur, Tibet od all'interno della stessa Cina, gli attivisti vengono guidati ad accrescere la sofferenza; collaborare ai piani dell'impero anglo-americano per destabilizzare e conquistare l'Africa (ricca di energia e collocata strategicamente) ed il Tibet (ricco di energia e collocato strategicamente) ed ostacolare politicamente Beijing.

La Cina è il bersaglio di una aggressione militare e politica degli USA a lungo termine. E' in moto un completo conflitto fra superpotenze. La Cina viene usata simultaneamente come il motore della manodopera per l'economia capitalista mondiale, mentre viene accerchiata geostrategicamente e militarmente. La Cina è anche nel corso di essere afferrata e sventrata finanziariamente dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Ogni mossa fatta dal governo di Beijing, particolarmente per i suoi interessi nel petrolio e nel gas, è stata violentemente contesa dalle potenze occidentali.

La tentata ascesa della Cina sulla scena mondiale, fuori da decenni di isolamento, è bloccata da avide macchinazioni guidate dagli USA. Le proteste di oggi contro le Olimpiadi cinesi sono semplicemente l'ultima manifestazione.

Non è una sorpresa che gli aspiranti presidenziali USA Hillary Clinton e Barack Obama siano saltati sul carro del boicottaggio anti-cinese delle Olimpiadi, associandosi al rumore della propaganda anti-cinese mondiale. Ora è un politicamente opportuno per tutti i candidati presidenziali, come pure per l'amministrazione Bush-Cheney, battere fortemente Beijing, senza prendersi il fastidio di accennare alle vere complessità della politica USA-Cina.

E' tragicamente ironico che gli attivisti ed i contestatori anti-Cina delle “Save Tibet” e “Save Darfur” basate su tecniche di mercato sviluppate in occidente abbiano fatto relativamente poco, se mai per "salvare loro stessi".

Paragonato allo zelo militante speso contro la Cina, relativamente poca passione o risentimento sono stati mirati all'amministrazione Bush-Cheney. Questi "attivisti" si concentrerebbero piuttosto su "salvare quei poveri tibetani ed africani" perfino quando i loro diritti umani, libertà, beni materiali e benessere sono stati sistematicamente strappati via da un'amministrazione apertamente criminale che (con l'aiuto di una corrotta Corte Suprema, del Congresso, di Wall Street, della Federal Reserve ecc.) dispone di potere incontrollato assoluto.

I movimenti “Save Tibet”, “Save Darfur” e “Help Falun Gong” sono tanto ingannevoli quanto la "guerra al terrorismo". Le "cause" sono controllate dagli apparati di intelligence anglo-americani e/o da loro cooptati, per fornire alle masse la giustificazione propagandistica per guerre ed interventi e conquista delle risorse.

Il "potente Wurlitzer” (sistematica, nascosta manipolazione dei media da parte delle agenzie di intelligence USA n.d.r.) della CIA non è mai stato più assordante e le masse danzano alla sua melodia.