"Mombaldo"

Testimonianza diretta del comandante Virgilio Bertello lasciata in dattiloscritto alla società capitani e macchinisti navali di Camogli.

Luogo: piroscafo Mombaldo in navigazione sul fiume Parà del nord Brasile; Data: 28 giugno 1940; Protagonisti: Comandante Virgilio Bertello; Il 28 giugno 1940 il piroscafo Mombaldo della società Alta Italia- di 6214 TS, velocità 10 nodi- al mio comando, lasciava il porto di Belen sul fiume Parà del nord Brasile per tentare il forzamento del blocco. In porto la nave si era rifornita di carbone dal piroscafo Antonio Limoncelli dell'armatore Achille Lauro ed aveva completato il carico di 8000 tonnellate di materie prime e merci varie che sarebbero state molto utili se fossero riuscite ad arrivare a destinazione. La nave era partita al mattino ed aveva navigato fino al pomeriggio sul fiume prima di giungere in mare aperto. Durante quella navigazione aveva incontrato un piroscafo brasiliano ed una nave norvegese al servizio degli inglesi così che questi vennero immediatamente a conoscenza della partenza della nostra nave, come si venne a sapere da un messaggio intercettato a Berlino proveniente da Montevideo. Io messo in allarme, per l'incontro delle navi sul fiume, appena in oceano misi la macchina a tutta forza dirigendo per la costa africana e la mantenni finchè l'oscurità della notte mi permise di cambiare rotta dirigendo per nord. Secondo le disposizioni avute dall'adetto navale a Rio la nave venne camuffata in modo da poter essere scambiata per il piroscafo inglese "Castelmoor" pitturando anche lo scafo con il colore grigio dei mercantili inglesi. La navigazione proseguì a ponente del 29° meridiano; vennero fatti numerosi avvistamenti di navi mercantili all'orizzonte ma non provocaro incidenti perché ogni volta la nave cambiava la rotta dirigendo in una direzione giustificata se la sua nazionalità fosse stata inglese o brasiliana. Per evitare il ripetersi di un altro caso come quello dell' "Ernani" il comando di Betason avvisò tutti i sommergibili italiani in missione nell'Atlantico del possibile incontro con il Mombaldo truccato come "Castelmoor".Il 12 luglio la nave accostava per levante e il 20 avvistava capo Finisterre, proseguendo la navigazione lungo la costa spagnola. Durante questa navigazione incontrò un piccolo convoglio tedesco e le navi di scorta chiesero che si identificasse e a due ricognitori tedeschi che sorvolarano la nave vennero fatte vedere le bandiere nazionali dipinte sui boccaborti. Il giorno 23 luglio, come da ordine ricevuto, il mattino il Mombaldo si presentava davanti a San Jean Del Luz ove lo raggiunsero le navi di scorta tedesche per la navigazione fino a Bordenaux che terminò regolarmente la sera del 24 luglio.Terminata la discarica la nave passò ai tedeschi e gran parte dell'equipaggio italiano venne rimpatriato,ma io ero ancora a bordo quando la nave forzò il blocco di Dover e colpita dalle schegge dei proiettili dei cannoni di grosso calibro inglesi riportò danni minori sopra al galleggiamento e vi furono due feriti tra l'equipaggio. Il Mombaldo continuò a navigare fino al 24 marzo 1945 quando venne affondato da bombe di aereo a Stettino.

Testimonianze di guerra