Andiam, andiamandiamo a scoprir

l'Enigma RIONERO

Nei primi Anni ’70 erano in molti ad usare i cosiddetti "baracchini". Il "baracchino" era ed è tuttora un apparecchio radio rice-trasmettitore che operava sulle frequenze dei 27 Mhz.

Eravamo appassionati, a questi collegamenti (dai quali si imparava pur sempre qualcosa), che si svolgevano negli spazi vuoti della giornata, per lo più di sera, molto spesso di notte. Nell’etere potevi incontrare il guardiano notturno d’una fabbrica, infermieri d’ospedale, portatori d’handicap che, spesso troppo soli, trovavano svago e sollievo in queste chiacchierate. Qualche volta "incontravi" il "maleducato", per usare un eufemismo, che si divertiva a disturbare e ad insultare liberamente, nascondendosi dietro l’anonimato. Sì, perché non c’erano registrazioni di utenti. Era soltanto obbligatorio denunciare al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni l’apparecchio radio, e così ricevevi l’autorizzazione a operare su quelle frequenze. Poi ognuno sceglieva un nominativo col quale si faceva riconoscere (si fa per dire) e si formavano dei gruppi di persone che ad una certa ora si mettevano in collegamento per la solita chiacchierata. Gli argomenti erano i più disparati ma sempre improntati ad un certo stile e ad una certa prudenza, poiché, non è difficile da capire, chiunque avrebbe potuto ascoltare e potevano crearsi delle situazioni imbarazzanti.

Coloro che partecipavano a queste chiacchierate formavano la cosiddetta "Ruota", e quando accendevi l’apparecchio, sentendo che gli altri stavano già conversando, chiedevi il permesso di entrare nel giro, col classico "CQ, CQ".

Quando stabilivi un collegamento importante eri soddisfatto e chiedevi ti fosse spedita la QSL di conferma. Quasi tutti avevano la QSL, che altro non era che una cartolina, con stampato il nome della tua stazione (QRA), che inviavi a conferma dell’avvenuto collegamento del tal giorno, all'ora tale e possibilmente i valori della ricezione. I meglio attrezzati stabilivano contatti con radioamatori in tutto il mondo.

La stazione (QRA) di chi sta scrivendo era appunto RIONERO. Rionero è una bellissima pista primaverile che scende dal Monte Fraiteve sino alle porte di Oulx: ne ero affascinato e le ho "rubato" il nome. Dicevamo di questa QRA. Era una modesta "mattonella" (come definivano quei portatili con antenna lunghissima); era un Midland di discrete potenzialità, che qualche piccola soddisfazione me l’ha fornita. Due in particolare: la prima è stata quella d’aver potuto lanciare un s.o.s. per un camion ribaltatosi sulla tangenziale di Torino: infatti un radioamatore con una stazione fissa, ha ricevuto il messaggio, e via telefono ha potuto avvisare i soccorritori. Oggi con un cellulare sarebbe stato tutto più semplice, ma, come dicevo all’inizio, son passati circa 30 anni. La seconda, ben meno importante, riguarda il mio collegamento più lungo: da Susa ho parlato con un ragazzo che si trovava nel Bellunese ai piedi della Marmolada. Ho ricevuto la QSL, quindi non era una bugia.

Ecco quindi risolto l’enigma RIONERO; è una ex QRA dietro la quale c’è un anziano appassionato di comunicazione, di montagna, di cori, e di tranquillità. Naturalmente, se non si fosse capito, nelle vicinanze di Oulx, dove, appunto nei primi Anni ’70, il "re" dei radioamatori era un certo signor Mario Longhi, che molti ulcesi ricordano con affetto ed al quale RIONERO dedica questi ricordi con tanta riconoscenza.

 

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