Centrale a BIOMASSA di Ronco Scrivia
Il 25 febbraio 2006 si è tenuta una seduta aperta al pubblico del consiglio comunale di Ronco Scrivia, a cui hanno partecipato oltre duecento persone, per presentare un progetto di centrale a biomasse che dovrebbe sorgere a Ronco Scrivia. I relatori: Massimo Maugeri, dirigente di Legambiente; Franco Zunino,assessore all'ambiente della Regione Liguria; Alberto Amico, della società Luigi Amico e Sandro Rizzo, dello Studio Tecnico PDC.
Una prima considerazione: perchè non era rappresentata la Comunità Montana Alta Valle Scrivia, committente del progetto? e  perchè non è stata invitata la classe medica, ad esempio un ricercatore dell'I.S.T. di Genova, visto che una centrale del genere sicuramente aumenta l'inquinamento dell'atmosfera?
Caratteristiche centrale
Le dimensioni della centrale, 13 megaWatt termici nominali, il bassissimo rendimento 20% circa(su 100 alberi bruciati 80 vengono dispersi nell'atmosfera!!!.), il fatto che non sia previsto un significativo impiego di teleriscaldamento e che l'approvvigionamento della biomassa provenga in gran parte da fuori comprensorio, rendono il progetto estraneo al contesto territoriale e sostanzialmente antieconomico e dannoso per la Comunità.  Le centrali "utili"  vengono costruite in aree che permettano l'approvvigionamento di biomassa entro un limitato raggio di km. Inoltre tali centrali sono di potenza limitata (da 1,5 a 5 megaWatt termici) e utilizzano prevalentemente in loco sia l'energia elettrica prodotta sia il calore generato dalla combustione("teleriscaldamento"), raggiungendo rendimenti del 80/ 85%.
Un esempio è costituito dalla centrale da 5 megaWatt termici totali di LA VILLA, in Alta Badia, dove il calore prodotto dalla combustione fornisce riscaldamento a circa 210 utenze tra operatori turistici ed edifici pubblici. L'approvvigionamento della biomassa  proviene dagli scarti della lavorazione del legno delle segherie locali.
Combustibile utilizzato
Il Progetto prevede la produzione di energia utilizzando come combustibile BIOMASSA legnosa, oltre 90 tonn/giorno(30.000t/anno).
Il combustibile, per una quota maggiore del 30%, è previsto arrivi da fuori comprensorio quindi con nessuna garanzia sulla composizione della BIOMASSA utilizzata.
Traffico di Autocarri
Il materiale destinato alla combustione (biomassa) e quello in uscita dal processo industriale(residui e ceneri), saranno trasportati da molti autotreni al giorno. Occorre quindi valutare anche il rischio traffico per l'aumento fisico degli automezzi pesanti in un sistema viario dove transitano contemporaneamente mezzi con diverse caratteristiche; facile ipotizzare l'aumento di incidenti stradali con conseguenze immaginabili.
Inquinamento atmosferico
La centrale è situata vicino agli impianti sportivi: calcio, tennis, piscina comprensoriale; in una vallata chiusa, una specie di "catino", con scarsissimo ricambio d'aria. I fumi emessi dalla ciminiera, quasi il doppio di tutti gli impianti di riscaldamento di Ronco S. e molto più inquinanti di quelli prodotti dal metano, stagneranno nella valle peggiorando drammaticamente l'inquinamento atmosferico già presente.
E' noto che tra i principali inquinanti di un impianto a biomassa ci sono le polveri fini.  Esiste tutta una serie di dati scientifici sulla pericolosità per la salute delle polveri sottili(dati pubblicati dall'OMS). Bisogna anche considerare che il notevole aumento di traffico pesante provocherà un ulteriore incremento di gas tossici.
Rumore
Al di là degli aspetti normativi da rispettare, succederà che il rumore dell'impianto nelle ore notturne (22.00-06.00) porterà grandissimi disagi, soprattutto in estate, alle famiglie che vivono nella zona. Si ricorda che in mancanza di un piano di zonizzazione acustica, non è utilizzabile il criterio del livello differenziale giorno/notte(DPCM 14.11.97), ma solo quello dei valori limite assoluti, 70dB, giorno e notte!!!!!(DPCM 01.03.91).
Cenere
La combustione della biomassa produce circa 3 tonn/giorno di cenere con l'inevitabile dispersione nell'ambiente di polveri durante lo stoccaggio e il trasporto.
Rischio di conversione in un inceneritore di rifiuti
La palese antieconomicità del progetto della centrale, che può reggersi economicamente solo con i contributi pubblici della Comunità Europea e i "Certificati Verdi", rende quanto mai concreto il rischio della trasformazione della centrale in un inceneritore di rifiuti.  D'altro canto nel concetto di "BIOMASSA" rientra anche il C.D.R. (combustibile da rifiuti o "BIOMASSA Grigia").  Il funzionamento della centrale con C.D.R. ne renderebbe sicuramente economica la gestione in quanto, oltre ai guadagni da energia elettrica, riceverebbe un forte utile dallo smaltimento dei rifiuti.
Svalutazione del patrimonio immobiliare
Effetto immediato dell'inquinamento atmosferico e del deterioramento dell'ambiente è la svalutazione e deprezzamento dell'intero patrimonio immobiliare, pubblico e privato. Il fenomeno è già noto e puntualmente verificatosi in altre aree del Paese.

Da tutti i punti trattati in precedenza appare evidente che la popolazione interessata, oltre a non avere ricadute economiche, subisce l'aggressione a un bene primario, la salute.
Per creare un processo produttivo eco compatibile e non inquinante sarebbe infatti più logico utilizzare altre risorse davvero "rinnovabili" : energia termica solare, eolico, fotovoltaico ......

Si rende quindi necessario costituire un Comitato che abbia la forza di opporsi in maniera decisa alla costruzione della centrale

Occorre anche lanciare una raccolta di firme a sostegno del comitato
Si invita la cittadinanza a collaborare con suggerimenti, adesioni, ecct.... anche a mezzo E-Mail direttamente da questo sito




Impianto di produzione ENERGIA a BIOMASSA da 2,2 MWe - 13 MWt
 
SITO   IN   COSTRUZIONE                                                        a presto con i nuovi aggiornamenti, commenti, documenti, bozze, le vostre opinioni ecct.
11/03/2006 by Cicerone Franco
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