l'Unità

«Sant'Anna fu una strage pianificata»

Per il pm non fu semplice «rappresaglia», e apre un nuovo procedimento per altri 4 SS. Con ritardo anche il governo diventa parte civile - Rinviati a giudizio sette ufficiali delle SS per il massacro del 12 agosto '44 che costò la vita a 560 civili

di Marco Bucciantini

"È stata una strage pianificata, non una rappresaglia", ha concluso l'esposizione delle prove il pubblico ministero Marco De Paolis, nel secondo atto dell'udienza preliminare del processo per la strage di Sant'Anna di Stazzema. Si era all'alba di una giornata lunga, terminata con il rinvio a giudizio - apputamento il 20 aprile - per Alfred Schoenberg, Ludwig Sonntag e Gerard Sommer, che dovranno difendersi dall'accusa di aver massacrato, all'alba del 12 agosto di 60 anni fa, oltre 560 civili inermi. il gip Roberto Rivello del tribunale penale militare di La Spezia, dopo circa due ore di camera di consiglio, ha invece prosciolto Werner Bruss e Georg Rauch, ordinando ulteriori indagini (concedendo all'accusa 5 mesi di tempo) a carico di Heinrich Schendel. "L'impianto accusatorio ha retto" è stato l'unico commento che ha concesso De Paolis, dopo aver saputo della decisione del giudice per l'udienza preliminare. Nell'esposizione, il pm aveva insistito "nel ruolo di comando dei sei imputati, che eseguirono ordini manifestamente criminali" e chiedendo così per tutti e sei il rinvio a giudizio. Un'udienza preliminare infinita, quindi, che ha registrato la tardiva ma importante costituzione di parte civile della presidenza del consiglio, rappresentata dall'avvocato di Stato Gian Mario Rocchitta. L'avvocato ha ricordato "come le istituzioni della Repubblica e la stessa Costituzione traggono la propria legittimazione ed esistenza anche dal sacrificio di Sant'Anna e, più in generale, dal travaglio e dalle lotte della Resistenza". Una decisione che, soprattutto, "compatta" di fronte istituzionale, "rappresentato in giudizio ora dal comune di Stazzema, dalla Provincia di Lucca, dalla Regione Toscana e anche dal Governo. Un passo importantissimo - ha sottolineato Enrico Cecchetti, vice-presidente del Consiglio regionale della Toscana che riunisce le istituzioni nella richiesta di verità". A questa sorpresa se n'è aggiunta un'altra, di li a poco: un secondo procedimento connesso (numero 89102) è stato aperto dallo stesso pm De Paolis a carico di altre ex SS ancora in vita (si pensa a quattro persone), tra i quali ci sarebbe l'ex sottotenente della panzergrenadier, Mathias Alfred Concina, 85 anni, che ora si trova in una casa di riposo in Germania. Questo sviluppo si è avuto dopo l'interrogatorio - che ha preceduto l'udienza, aggiungendovi poi elementi probatori - della Procura militare nei confronti di due ex Ss della 16° divisione, una di quelle che nella ricostruzione del pm - e grazie alle nuove prove raccolte dai carabinieri - erano "sicuramente in forza il 12 agosto del 1944", il giorno della strage, assieme al "V, VI, VII e VIII reparto del 35° reggimento". Uno dei due è proprio Concina, che ha ammesso di aver fatto parte dello stesso battaglione comandato da Sommer ("Era 9 comandante l'11 e il 13 agosto, sul 12 mi avvalgo della facoltà di non rispondere", ha detto l'ex Ss) e nei confronti del quale sono emerse prove tanto da pensare ad una sua prossima incriminazione, viso che lui stesso ha testimoniato la sua presenza a Sant'Anna il 12 agosto: "Non conosco nessuno che abbia dato l'ordine, siamo partiti e basta", ha aggiunto Concina. Oggi l'udienza preliminare continuerà per la formazione del fascicolo del dibattimento.

L'Unità - 13 gennaio 2004

sommario