Triangolo rosso

Incontri e convegni contribuiscono a “risvegliare” la memoria sulla seconda guerra mondiale

I siciliani nei lager: una pagina poco nota nell’Italia del ‘43- ’45

Per oltre 50 anni abbiamo chiesto con insistenza che venissero fatte conoscere, specie nelle scuole, le testimonianze sulla seconda guerra mondiale. Ma tante gloriose pagine sul sacrificio e sull’eroismo nella lotta per la libertà, restavano sconosciute. Anche a causa di contrasti tra presidi e docenti, che ostacolavano la divulgazione nelle scuole di conoscenze su un periodo di fondamentale importanza.

 

di Nunzio Di Francesco

 

In questi ultimi anni, invece, mentre si va sempre più riducendo il numero dei testimoni della Resistenza e della deportazione, constatiamo con sollievo un risveglio molto promettente nell’ambiente della cultura, come in molte Amministrazioni comunali e provinciali, che invitano i testimoni al dialogo e al confronto. Ed ecco allora che dopo il seminario di Caltagirone, gli incontri di Modica, del Comune di Catania, delle scuole e del Comune di Riposto, ci ritroviamo con gli studenti e i docenti - molto preparati e interessati - di S. Giovanni Galermo e con il liceo classico “Spedalieri” di Catania. Poi l’incontro con l’istituto “C. Gemellaro”, sempre di Catania e con il liceo scientifico “E. Majorana” di Scordia, dove al dibattito continuato nel pomeriggio – organizzato dall’Amministrazione comunale - hanno partecipato il professor Brunello Mantelli dell’Università di Torino; la dottoressa Giovanna D’Amico, ricercatrice storica; il professor Rosario Mangiameli dell’Ateneo di Catania; il preside Moncada del liceo di Scordia. La testimonianza sulla Resistenza e la deportazione è stata portata da Nunzio Di Francesco. L’argomento di studio e di confronto riguardava “I siciliani nei campi di sterminio - Una pagina quasi ignota nella storia d’Italia dal 1943 al 1945”.

Studenti premiati per i temi sull’antifascismo

Una grande manifestazione, inoltre, si è svolta a Siracusa, con la premiazione di studenti

della provincia e del capoluogo, per lo svolgimento del tema sull’antifascismo, la Resistenza e la deportazione. Erano presenti, con docenti, studenti e presidi, il sindaco di Siracusa, il prefetto, il questore, parlamentari regionali e nazionali, insieme a rappresentanti dei sindacati, che hanno partecipato al premio con borse di studio nel ricordo di Luciano Lama. Erano invitati anche Giulio Spallone per l’Anpia di Roma e Nunzio Di Francesco dell’Aned e dell’Anpi.

Le testimonianze dei militari deportati

Al convegno abbiamo incontrato un altro ex deportato a Mauthausen, Rosario Agosta di Modica, ma residente a Siracusa. Ci ha regalato una sua memoria: “Smacco a Mauthausen - Fuga da un infernale lager”. Rosario era militare a Lero, nelle isole greche. Mentre la maggior parte dei suoi compagni venivano fucilati e i corpi buttati a mare, alcuni finivano a Mauthausen: era il 10 settembre 1943. Nella sua testimonianza, Di Francesco, aveva ricordato, tra l’altro che molti sopravvissuti ai campi di sterminio erano rimasti traumatizzati al punto da chiudersi in un doloroso silenzio, rifiutandosi di rinnovare le loro sofferenze. Altri sopravvissuti avevano tentato di ricordare, ma non erano stati ascoltati nemmeno dai propri familiari, perché tutto - dicevano - era finito e bisognava dimenticare. Uno di questi fu Nino Garufi di Giarre che, pur ostacolato anche dai familiari, non rinunciò a lasciare la propria testimonianza. E infatti, prima di morire nel dicembre 1998, scrisse un diario in dialetto, più giarrese che siciliano, poi tradotto dal professor Rappazzo, dell’Università di Catania. “Basterà ricordare le proprie sofferenze disumane e i martiri ‘passati’ dai forni crematoi - ha aggiunto Di Francesco - affinché il periodo dell’orrore non incontri mai il tramonto”.

Da Triangolo Rosso, ottobre 1999

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