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   Il lavoro forzato e lo sterminio

Accanto ai decessi per le sevizie, la denutrizione, le malattie, le fucilazioni, le impiccagioni, le iniezioni mortali e per mille altre cause, quelli per supersfruttamento ebbero la loro parte nel far salire il numero dei deportati eliminati.  A ciò si aggiungevano i massicci risultati conseguiti con le camere a gas (il più usato era lo "Ziklon B"), capaci di sottoporre al "trattamento speciale" ("Sonderbehandhlung") centinaia o migliaia di vittime alla volta. Vi erano infine gli "esperimenti pseudoscientifici", a cui molti medici sottoponevano i prigionieri e che si concludevano generalmente con la morte: sterilizzazione mediante radiazioni o castrazioni; inoculazione di malattie quali il tifo e la malaria; prove sui limiti di resistenza al freddo o alle basse pressioni atmosferiche; innesti ossei; vivisezioni. Per l'eliminazione dei cadaveri (ai quali erano estirpati i denti d'oro) erano stati costruiti appositi forni crematori, cui erano addette "squadre speciali" ("Sonderkommando") di deportati, a loro volta destinati alla morte. Pur funzionando a pieno ritmo, non sempre i forni riuscivano a tenere il  passo dello sterminio, sicché si rendeva necessario seppellire i morti in grandi fosse comuni o arderli in cataste. Negli ultimi mesi di guerra, con le ritirate dei tedeschi di fronte all'avanzata degli alleati, si ebbero grandi esodi di detenuti trasferiti in campi più interni con  "marce della morte" che fecero altre migliaia di vittime. In tale periodo, la registrazione dell'attività dei campi, prima scrupolosa, si fece sempre più incompleta e da ultimo molti documenti vennero distrutti per evitare che cadessero in mano agli alleati. Ciò ha reso impossibile un calcolo preciso dell'entità dello sterminio, che secondo i risultati dei processi di Norimberga (1945 - 1946 e 1950) e di varie inchieste si aggira comunque attorno ai dieci milioni di morti: principalmente ebrei, polacchi e russi. Dei 43.000 deportati italiani nei campi di concentramento nazisti, circa 15.000 furono i caduti.

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