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Struttura e funzionamento dei campi

Ogni campo era costituito da un grande piazzale ove si effettuavano le adunate e le punizioni pubbliche; da alcuni edifici che ospitavano il comando, la sezione politica con le schede dei detenuti, l'amministrazione, i servizi logistici, l'infermeria, una prigione e, a volte, un postribolo (ovviamente per i nazisti); da baracche generalmente di legno, lunghe 50 metri e larghe 7 - 10 metri, nelle quali era stipato un numero di prigionieri superiore a quello per cui erano state progettate. Il perimetro del campo era difeso da filo spinato percorso da corrente elettrica ad alta tensione, spesso tutt'intorno si aggiungevano ampi fossati e terreni minati. Nei punti chiave erano installate torrette di sorveglianza munite di mitragliatrici. Il controllo e la direzione spettavano alle SS (nel 1944  i militi a custodia erano 35.000 coadiuvati da 10.000 uomini delle varie forze armate, per un milione di detenuti), ma molte funzioni inferiori erano affidate ad alcuni dei prigionieri stessi: - il "decano", responsabile per tutti i prigionieri del Lager; un "capoblocco", per ogni gruppo di baracche, assistito da un "inserviente di giornata"; i "Kapo" che avevano il comando di distaccamento di lavoro ed erano aiutati da capisquadra. Tutti costoro erano scelti per lo più tra i criminali comuni o comunque tra i più disposti ad emulare le SS in brutalità e sadismo. I prigionieri erano suddivisi in categorie, riconoscibili da un triangolo di stoffa cucito sulle loro casacche: -  rosso  per i politici (distinti per nazionalità), verde per i deportati comuni, nero  per gli asociali,  rosa per gli omosessuali,  viola  per gli obiettori di coscienza e per i religiosi; gli ebrei recavano la stella di Davide con due triangoli  gialli sovrapposti. Il lavoro forzato, istituito in Germania fin dal 1935, fu esteso ai territori occupati e fece sempre più perno sui campi. Il generale O. Pohl pianificò lo sfruttamento dei deportati che, già privati di tutti i beni personali (compresi gli occhiali, protesi e perfino capelli con cui venivano fabbricate suole di feltro) procuravano forti guadagni con le paghe delle ditte private (IG Farben, Siemens, Krupp, ecc.), mentre queste ultime trovavano conveniente utilizzare, anziché la manodopera nazionale, che scarseggiava, quella coatta (che raggiunse il 40 % della forza - lavoro totale delle industrie): - essa non solo era pagata meno, ma era sottomessa a pessime condizioni di lavoro, con orari illimitati, e a una disciplina sempre più dura. Tutto ciò costituiva il contributo all'altra tragica funzione dei campi: lo sterminio.

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