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Il protocollo di Wannsee

Il 20 gennaio 1942 venne convocata da Heydrich, capo dell'RSHA (Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich), una conferenza dei rappresentanti dei vari ministeri e degli uffici del SD e delle SS per "chiarire i problemi fondamentali" connessi alla "soluzione finale" (Endlosung) della questione ebraica, ordinata verbalmente da Hitler a Göring, Himmler e Heydrich. La conferenza si svolse, sotto la presidenza dello stesso Heydrich, in un edificio di Wannsee, un sobborgo di Berlino, con la partecipazione dei seguenti funzionari: 

J. Bühler, collaboratore di Hans Frank vicegovernatore del Governatorato Generale (Polonia) (1940-45). - A. Eichmann, responsabile della sezione IV B 4 "Questioni ebraiche ed evacuazione" del RSHA, cioè dell'organizzazione della deportazione degli Ebrei nei campi di sterminio. R. Freisler, giurista nazista, segretario di Stato al ministero della Giustizia del Reich (1934-42) presidente della Corte popolare di giustizia (1942-45). - O. Hoffmann, generale SS, addetto (1936-39) e poi direttore (1939-43) dell'Ufficio centrale della SS per la razza e la colonizzazione (RUSHA). - G. Klopfer, alto funzionario del Reich, generale SS. F. Kritzinger, sottosegretario di Stato, funzionario della cancelleria del Reich. R. Lange, ufficiale SS, comandante dell'Einsatzkommando 2, polizia di sicurezza per la Lettonia. G. Leibbrandt, capo della divisione Politica del ministero dei Territori orientali (1941-43). - M. Luther, funzionario del Ministero degli Esteri, responsabile della divisione Deutschland (1940-43). - A. Meyer, Gauleiter della Vestfalia settentrionale (1931-45), vice ministro dei Territori orientali occupati (1941-45). - H. Müller,  capo della Gestapo.  - E. Neumann, funzionario ministeriale, generale SS, segretario di Stato presso il responsabile del Piano quadriennale (Göring) (1938-42). - E. Schöngart, Comandante della Polizia di Sicurezza e del SD del Governatorato Generale. W. Stuckart, segretario di Stato e stretto collaboratore del Ministro degli Interni.

Dopo aver affermato che "approssimativamente, nell'attuazione di questa soluzione finale del problema ebraico in Europa, erano coinvolti undici milioni di ebrei", Heydrich tracciò un panorama per ogni paese europeo controllato dalla Germania nazista e indicò chiaramente che l'obiettivo da raggiungere era lo sterminio puro e semplice degli ebrei d'Europa. 

Questo compito andava risolto nel modo seguente:

"Nel quadro della soluzione finale del problema, gli ebrei devono essere trasferiti sotto buona scorta all'Est e destinati a servizi di lavoro. Divisi per sesso e incolonnati, gli ebrei abili al lavoro verranno condotti in questi territori in modo da costruire delle strade lungo il percorso, per cui senza dubbio una grande parte verrà eliminata per morte naturale. La parte in ogni caso  restante, trattandosi di coloro che senza dubbio sono i più resistenti, dovrà venire adeguatamente trattata  poiché rappresenterà una élite naturalmente prodottasi che, ove fosse lasciata libera, sarà da ritenersi il nucleo di nuovo organismo ebreo (Vedi l'esperienza della storia)".

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