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CAPIRE GLI ESAMI DEL SANGUETutte le analisi chimiche Servono per valutare il corretto funzionamento dei vari metabolismi che si ritrovano nel nostro organismo, evidenziando in pratica come le varie sostanze chimiche vengono prodotte ed elaborate all'interno degli organi. Glicemia E' un valore (quello normale deve essere compreso tra 70 e 110 mg%) che serve per evidenziare il metabolismo degli zuccheri nel sangue o a sospettare o meno la presenzaa di diabete. Il nostro organismo assume lo zucchero dai cibi, lo immagazzina sottoforma di glicogeno nel fegato e lo usa nei momenti di bisogno (meno durante il sonno, in quantità maggiore durante l'attività fisica). Attraverso un sistema di regolazione ormonale legato prevalentemente all'insulina, il tasso di glicemia nel sangue deve rimanere abbastanza costante in tutto l'arco della giornata (intorno ai 100 milligrammi per 100 millilitri). Quando si alza costantemente sopra i 140 milligrammi per 100 millilitri, siamo nel campo del diabete; quando invece si abbassa al di sotto di 100 milligrammi per 100 millilitri, ci si trova di fronte ad un'ipoglicemia (scarso zucchero nel sangue). Un innalzamento della glicemia sopra i valori normali, tuttavia, può essere anche un evento transitorio, specie se il suo valore si trova compreso tra i 100 ed i 140 milligrammi per 100 millilitri. L'ipoglicemia si manifesta nell'organismo con: o stanchezza; o tremori; o crampi addominali; specie quando il valore della glicemia è inferiore a 60. Dopo i 45 anni. L'esame della glicemia deve essere effettuato a digiuno, mantenuto almeno dalla sera prima. Si tratta di un valore che si rileva estremamente utile in gravidanza (per scongiurare il pericolo di incorrere nel cosiddetto diabete gravidico) e dopo i 45 anni, specie se si è in sovrappeso e se si accusano sintomi come: o stanchezza; o aumento di sete; o aumento dell'appetito; o maggiore stimolo ad urinare. Tutti segni di un possibile diabete nelle fasi iniziali. Azotemia, creatinina L'azotemia e soprattutto la creatinina sono valori importanti per evidenziare il funzionamento del rene. Si tratta di sostanze che derivano dalla distruzione cellulare (il "turnover" o rinnovamento delle cellule) e che vengono depurate solo dal rene. L'urea serica /azotemia) è un prodotto di scarto del metabolismo delle proteine che il corpo assume con gli elementi: le proteine, mentre vengono trasformate in energia pronta per essere assimilata dall'organismo, rilasciano nel sangue l'urea, che viene appunto filtrata attraverso i reni. La creatina, invece, è un prodotto di scarto dei muscoli e viene filtrata dai reni. Se il rene non funziona bene, non riesce a smaltire queste sostanze. Queste finiscono, di conseguenza, per accumularsi nel sangue. Un aumento dell'azotemia e della creatina (i valori normali sono per la prima da 10 a 50 mg per cento millilitri; per la seconda da 0,6 a 1,2 mg%), pertanto, evidenzia un cattivo funzionamento del rene e, in ultima analisi, un'insufficienza renale in atto, che è tanto più grave tanto più alti sono questi due valori nel sangue. In questo ambito, bisogna ricordare che la creatina è un indice molto più preciso rispetto all'azotemia. Azotemia e creatina possono anche essere più basse della norma. Questo si verifica sostanzialmente: o nei bambini, perchè il loro metabolismo è ridotto, o nelle donne in gravidanza, perchè in questo caso è presente un maggiore assorbimento di acqua e quindi una maggiore diluizione di queste due sostanze nell'acqua contenuta nel sangue. Cibo e farmaci. Il dato della creatina è specifico per il rene, per cui non viene influenzato dal tipo di dieta che si osserva. Al contrario, l'azotemia può risultare lievemente alterata nel caso in cui si osserva un'alimentazione troppo ricca di carne, insaccati ed uova. Alcuni farmaci, come gli antinfiammatori, se assunti in quantità massicce e per periodi prolungati, possono alterare i valori della creatinina perchè influiscono sulla funzionalità renale. Anche un abuso di caramelle alla liquirizia può fare innalzare i livelli della creatininemia. Uricemia L'uricemia indica le concentrazioni nel sangue di acido urico. Con questo esame si valuta il prodotto finale del metabolismo degli acidi nucleici, ovvero il risultato delle trasformazioni chimiche delle sostanze che compongono il nucleo delle cellule. Le cellule, infatti, nel loro continuo rinnovarsi all'interno dell'organismo, producono l'acido urico che viene rilasciato nel siero del sangue. Conoscere il valore dell'uricemia, pertanto, è fondamentale per valutare la funzionalità del metabolismo cellulare e, in ultima analisi, lo stato di salute dell'organismo. Nell'uomo, il valore normale è compreso tra 3,7 e 7 mg %; nella donna, tra 2,4 e 5,7 mg %. L'acido urico può aumentare generalmente: o per un'esasperata distruzione delle cellule (tumori). In questo caso, i livelli possono superare i 20 mg %; o perchè alcune persone hanno geneticamente un aumento dell'acido urico. In questo caso, l'acido urico può precipitare nelle vie urinarie e favorire la formazione di calcoli. L'elevata concentrazione di questo acido, infatti, può far perdere all'acido stesso la sua consistenza liquida e trasformarlo in microcristalli. Questi tendono a depositarsi a livello delle articolazioni, ma soprattutto a livello delle vie urinarie, diventando veri e propri calcoli. Esistono farmaci in grado di normalizzare questi valori geneticamente alti. Un'elevata uricemia può anche nascondere un problema renale e l'esame va allora integrato con altri test. Se invece l'uricemia è troppo bassa, si può ipotizzare una carenza di proteine animali nella dieta. Non variare la dieta. Prima dell'esame, occorre rimanere a digiuno almeno dalla sera prima. Non è invece necessario (anzi è controproducente) prepararsi all'esame modificando le proprie abitudini alimentari. Chi è abituato a mangiare tutti i giorni carne deve continuare a farlo anche la settimana dell'esame. Bilirubina La bilirubina è un valore del sangue che serve per valutare la funzionalità del fegato. In condizioni normali deve essere inferiore a 1 mg/dl. Si tratta di quel pigmento giallo che colora la parte liquida del sangue, il siero. Se si prende il sangue e lo si centrifuga, una parte corpuscolare (formata dai globuli rossi e bianchi) sedimenta, cioè va a fondo, e in superficie si raccoglie una sostanza giallognola liquida che si chiama siero o plasma. Il pigmento che colora di giallo il siero è la birilubina. La birilubina è una sostanza che deriva dalla distruzione dei globuli rossi. i globuli rossi nascono nel midollo, vivono circa 120 giorni e poi vengono distrutti. Il pigmento di colore giallo che deriva dalla distruzione è, appunto, la birilubina. Questa passa nel sangue, viene captata dal fegato ed infine viene espulsa con la bile. Se troppi globuli rossi vengono distrutti, la birilubina aumenta; ma questo valore può anche aumentare quando il fegato lavora male oppure quando le vie biliari sono ostruite. Poichè le cause dell'innalzamento di questo valore sono molte, l'esame del sangue consente di capire quale organo è direttamente coinvolto in tale alterazione. La birilubina viene infatti veicolata (cioè "guidata") nel sangue da alcune proteine e portata da questa al fegato. Quindi: o se molti globuli rossi vengono distrutti, aumenta questa birilubina veicolata che si chiama "birilubina non coniugata o indiretta"; o se invece aumenta la birilubina dopo che è stata captata dal fegato e scesa nelle vie biliari, il problema non è nella distruzione dei globuli rossi bensì nel cattivo funzionamento del fegato o nell'ostruzione delle vie biliari (calcoli o carcinoma del pancreas). In quest'ultimo caso, aumenta la "birilubina coniugata o diretta". Il giallo negli occhi. I neonati possono avere un aumento della birilubina intorno ai 7,8 mg/dl: questo valore è però destinato a scomparire dopo alcune ore o dopo qualche giorno. Se invece nei bimbi appena nati, il valore supera i 12-13 mg/dl, è il caso di eseguire una visita più approfondita dal momento che la birilubina tende a concentrarsi in alcune zone del cervello, provocando danni neurologici. Nell'adulto, la birilubina alta (quando supera i 2 mg) si deposita facilmente a livello del bianco degli occhi, dal momento che questa zona è ricca è ricca di elastina, una proteina che si lega facilmente alla birilubina. In questo caso, gli occhi diventeranno più "gialli" del normale (sub-ittero). Se la birilubina supera i 3 mg, si ha un ittero vero e proprio e si colora di giallo tutta la pelle. L'esame per valutare la birilubina deve essere di norma effettuato a digiuno, almeno dalla sera prima. Le gamma GT Si tratta di una valore che serve per determinare la funzionalità delle vie biliari e del fegato. le Gamma GT sono enzimi che si trovano nel fegato e nelle vie biliari. i valori normali sono compresi tra 2 e 38 UI/L. Quando è presente un'ostruzione delle vie biliari, le Gamma GT aumentano. Tuttavia, aumentano anche in presenza di un danno al fegato e persino se la persona, la sera prima del prelievo, ha bevuto alcool, anche in quantità modesta. Si tratta di un valore che non ha una valenza precisa, ma che va considerato insieme alla transaminasi e alla birilubina per confermare un malfunzionamento dell'albero biliare. Transaminasi Le transaminasi rappresentano, più che la birilubina, un valore estremamente utile a valutare il corretto funzionamento del fegato. Quello che non molti sanno è che le transaminasi possono anche indicare lo stato di salute del cuore e dell'apparato scheletrico. Si tratta di sostanze enzimatiche (proteine) che stanno all'interno delle cellule del fegato. Si dividono in: o "transaminasi GPT, o ALT" (che riguardano il fegato); o "transaminasi GOT o AST" (che riguardano invece il cuore e lo scheletro). Poichè si trovano all'interno della cellula del fegato, se questa cellula è alterata, le transaminasi GPT aumentano (dovrebbero essere tra 10 e 40 UI/L per gli uomini e tra 5 e 35 per le donne), perchè fuoriescono dalla cellula e vanno nel sangue. Un loro aumento molto marcato (fino a 2000) indica un'epatite acuta in atto. Se l'aumento è minore ma costante (100-200), indica la presenza di un'epatite cronica. Se ancora si ha un aumento transitorio (tra i 70 e i 100), questo può essere causato da un'intossicazione del fegato provocato da un abuso di farmaci o di bevande alcoliche, che può essere temporaneo. Le transaminasi GPT danno l'esatta valutazione della gravità dell'alterazione epatica: per tale motivo, possono considerarsi un valore di estrema importanza ed utilità. Le transaminasi del cuore e dello scheletro (o GOT) dovrebbero essere comprese tra 10 e 45 UI/L per gli uomini e tra 5 e 30 per le donne. Un aumento del GOT può essere indice, oltre che un'alterazione epatica, anche di una sofferenza o di una lesione del muscolo cardiaco, tanto più grave tanto più questo valore risulta alterato, oppure di alterazione di quei muscoli che coordinano i movimenti dello scheletro. La prescrizione. L'esame delle transaminasi viene prescritto di routine, ma spesso viene richiesto per tenere sotto controllo un fegato intossicato da cattive abitudini di vita: troppi farmaci o troppe bevande alcoliche favoriscono infatti le alterazioni epatiche. Prima del prelievo è opportuno restare a digiuno, possibilmente dalla sera prima; ma se si assumono farmaci, è meglio non sospenderli: in questo modo, i risultati saranno più veritieri ed esprimeranno come i farmaci agiscono sul fegato. Amilasi Le amilasi (cioè le sostanze che hanno il compito di scindere gli zuccheri contenuti, per esempio, nel pane o nella pasta) rappresentano un valore utile per verificare la funzionalità del pancreas, un organo deputato alla produzione di enzimi che aiutano la digestione. Tra questi ci sono le amilasi. Quando il pancreas si altera molto e si ammala, le amilasi aumentano in modo significativo (dovrebbero essere al di sotto di 160 UI/L). L'amilasi tuttavia è un insieme di sostanze presenti anche a livello delle ghiandole salivari, dell'intestino e delle tube dell'apparato genitale femminile. Pertanto, quando c'è un'amilasi alta, bisogna andare a vedere che tipo di amilasi è aumentato, in modo da valutare in quale distretto dell'organismo è presente il problema. Per far ciò, si ricorre al cosiddetto "dosaggio degli isoenzimi", cioè dei vari enzimi che compongono la famiglia delle amilasi. Tra questi, è importante ricercare il valore delle amilasi pancreatiche (che dovrebbe essere compreso tra i 17 e i 115 UI/L). Se questo valore supera la norma, si può sospettare sempre un'infiammazione acuta del pancreas (pancreatite); se invece sono molto bassi, indicano una pancreatite che ormai si è cronicizzata e quindi una scarsa funzionalità del pancreas. Non bere alcolici. L'esame delle amilasi dovrebbe essere seguito a digiuno. Se viene richiesto di urgenza ed il malato ha mangiato e bevuto, lo si deve riferire al proprio medico. Non si deve assolutamente nascondere al medico se la sera prima del prelievo si è bevuto alcool: il valore delle amilasi infatti può in questo caso aumentare significativamente e confondere la diagnosi. Il CPK (per controllare i muscoli) Analizza gli enzimi presenti all'interno delle fibre muscolari. Il valore di questo indice serve ad evidenziare le alterazioni a livello dei muscoli. Il CPK (il cui valore normale è compreso tra 33 e 194 UI/L) è altissimo nelle distrofie muscolari congenite, ma può anche aumentare in seguito ad attività fisica eseguita senza adeguato allenamento preliminare. l CPK può anche essere utile per indagare su possibili alterazioni della funzionalità del cuore. La fosfatasi alcalina (per le ossa) Si tratta di un valore che rappresenta un pò la "prova del nove" per vedere se c'è effettivamente un danno alle vie biliari. Inoltre è un indice per la valutazione di problemi alle ossa. I suoi valori, nella norma, dovrebbero essere compresi tra 73 e 207 UI/L. Si tratta di una sostanza (enzima) che si trova nelle vie biliari. Un suo aumento, insieme all'aumento di transaminasi, birilubina e Gamma GT, può quasi sicuramente decretare la presenza di un'alterazioni delle vie biliari. La fosfatasi alcalina, però, è una sostanza che si trova anche a livello delle ossa. Un aumento di questo valore può quindi indicare anche una malattia delle ossa (osteoperosi o anche semplici fatture).
Colesterolo e trigliceridi Il dosaggio del colesterolo, insieme all'esame dei trigliceridi, è il test più utile in assoluto per conoscere lo stato del metabolismo dei grassi, ovvero, di quel complicato processo che trasforma gli alimenti in energia. Solitamente questi due esami sono consigliati a tutti, ma in particolar modo si rivelano utili nelle persone che soffrono di arteriosclerosi, ovvero l'alterazione che predispone all'insorgenza di infarto o di ictus. Quello totale. Il colesterolo è una sostanza essenziale, che rappresenta la base chimica per la sintesi di alcuni ormoni ed entra in gioco anche come "mattone" nella formazione di tutte le membrane delle cellule. Il livello di colesterolo nel sangue dipende da quello che si mangia; tuttavia è necessario sfatare la convinzione che se una persona digiuna la sera prima del prelievo, il suo colesterolo, sul referto, risulta basso. Il colesterolo è infatti abbastanza stabile e per farlo abbassare in modo significativo, è necessario rispettare una dieta ristretta (e soprattutto povera di grassi animali) per almeno una ventina di giorni. Il colesterolo totale, se supera il valore di 200, diventa un fattore di rischio per l'arteriosclerosi, quindi per l'infarto e l'ictus. L'HDL. Il colesterolo non è tutto uguale. Tutti i grassi sono presi nel sangue da proteine che li portano ai vari organi. Le proteine HDL sono costituite da molecole con una struttura molto grande. Tali dimensioni consentono loro di "spazzare" fisicamente le arterie e di ripulire dai depositi arteriosclerotici. Inoltre, le HDL hanno la funzione di riportare il colesterolo al fegato, quindi di sottrarlo al sangue. Il colesterolo HDL è quindi molto utile, ed è importante che il suo livello sia alto (maggiore di 35 mg/dl %). Una persona infatti che ha un colesterolo totale alto, ma un HDL a un livello significativo non è a rischio quanto una persona che, insieme a un colesterolo totale alto, presenta anche un abbassamento dell'HDL (al di sotto di 35). Colesterolo totale e HDL sono quindi due valori da mettere in strettissima relazione. E' ormai dimostrato a livello scientifico che mezzo bicchiere di vino rosso a pasto favorisce l'aumento del colesterolo HDL. Non serve la dieta. L'esame del colesterolo deve essere eseguito a digiuno almeno dalla sera prima. Non bisogna inoltre modificare la propria dieta nel periodo precedente all'esame: prima di tutto perchè non influirebbe sul valore del colesterolo e secondariamente perchè se la dieta si protrae per più di tre settimane prima del prelievo, si otterrebbe una modifica del valore che renderebbe il prelievo "falso". Se si è abituati a mangiare troppi grassi, quindi, bisogna continuare a farlo anche prima dell'esame in modo che il risultato dia una risposta corretta del proprio stile di vita. Sarà poi il medico a decidere, in base al referto, se sia necessario o meno modificare la propria dieta e soprattutto a consigliare gli alimenti giusti. La "scorta". I trigliceridi (che dovrebbero andare da 40 a 170 mg/dl) sono sostanze grasse che rappresentano la scorta adiposa dell'organismo. A differenza del colesterolo, che serve anche a costruire le cellule, essi hanno la sola funzione di "scorta" a medio ed a lungo termine, dal momento che non forniscono immediatamente energia (come il glucosio), ma vengono utilizzati solo nei momenti di emergenza, quando, cioè, l'organismo ha bisogno di energie. Una loro carenza, quindi, non sottintende disturbi seri, come quando è insufficiente il glucosio, ma indica soltanto il periodo di denutrizione. I trigliceridi entrano nell'organismo insieme ai cibi (soprattutto burro, insaccati e formaggi grassi) e non appena l'intestino li assorbe, vengono catturate da particolari proteine, i chilomicroni, e trasportati al fegato e al tessuto adiposo per essere immagazzinati. Nel momento in cui l'organismo ha bisogno di energie, altre proteine (chiamate Vldl) intaccano le scorte e trasportano i trigliceridi in circolo. Solitamente un aumento dei trigliceridi denota un tipo di alimentazione troppo ricca di grassi; tuttavia (e questo vale anche per il colesterolo) il livello dei trigliceridi può essere elevato indipendentemente dal tipo di dieta. Questo dipende da una predisposizione genetica ad avere i trigliceridi o il colesterolo elevati. I trigliceridi sono stati fino a poco tempo fa piuttosto sottovalutati. Oggi, invece, si sa che, se un loro aumento si associa a forti diminuzioni di colesterolo HDL, rappresentano anch'essi fattori di rischio per infarto e ictus. 12 ore di digiuno. I trigliceridi sono valori molto influenzabili dall'alimentazione immediatamente precedente al prelievo. Se si mangiano cibi grassi nei giorni che precedono l'esame, è possibile che il livello dei trigliceridi si riveli alto. Anche l'alcol sortisce questo effetto. Prima dell'esame, quindi, è consigliabile il digiuno dalla sera prima.
Quante proteine ci sono L'elettroforesi del siero misura la quantità totale delle proteine presenti nel siero del sangue. Le proteine del siero sono importantissimi valori, che possono mettere in luce un gran numero di malattie. La maggior parte di queste proteine viene prodotta dal fegato e alcuni tipi di proteine vengono rilasciate nel sangue da cellule del sistema immunitario, cioè il sistema delle difese naturali dell'organismo. Vengono individuate in particolare sei famiglie di proteine del siero: o Albumina (da 50,1 a 69,3): l'albumina è quella proteina che ha la funzione di mantenere costante la pressione osmotica del sangue. In pratica, trattiene i liquidi all'interno dei vasi sanguigni e trasporta in circolo alcune sostanze, come la birilubina, gli ormoni ed alcuni farmaci. Si tratta di una proteina prodotta dal fegato; se diminuisce fortemente, quindi, la causa può essere una denutrizione, una disidratazione oppure una malattia del fegato (cirrosi); o Alfa 1 globuline (da 2 a 3,5%): sono proteine prodotte dal fegato ed indicano se è presente un alterato ricambio cellulare. Se aumentano, è presente un'infiammazione; o Alfa 2 globuline (da 6,1 a 11,2%): anche queste sono proteine prodotte dal fegato. Se aumentano indicano un processo infiammatorio in corso; o Beta globuline (da 6,3 a 12,1%): alcune beta globuline hanno il compito di trasportare il ferro al sangue; la loro produzione viene quindi stimolata quando nell'organismo il ferro è in scarsa quantità. Aumentano quindi nell'anemia da carenza di ferro e nella gravidanza; o Gammaglobuline (da 9,8 a 20%): le gammaglobuline sono prodotte dalle cellule del sistema di difesa naturale dell'organismo. Essendo rappresentate dagli anticorpi, se aumentano, le cause possono essere generalmente: a) un'infezione acuta o cronica; b) la presenza di un tumore del sangue; c) cirrosi epatica (se accompagnata da diminuzione dell'albumina). Le proteine totali, invece, devono variare normalmente da 6,50 a 8,50. Gli antibiotici L'elettroforesi del siero è un esame che deve essere effettuato a digiuno. Alcuni farmaci, tra cui soprattutto alcuni antibiotici, possono interferire con i valori dell'albumina, dal momento che questa sostanza ha il compito di veicolare le diverse sostanze all'interno dell'organismo. Se dunque si sta seguendo una cura con antibiotici, occorre avvisare sempre il suo medico curante.
I minerali ed i metalli L'esame degli elettroliti (sodio, potassio e cloruri) ha lo scopo di valutare l'equilibrio dell'acqua all'interno dell'organismo. Il corpo umano, infatti, è composto per 60-70 per cento di acqua che è distribuita in quantità diverse nelle cellule, nel sangue e negli spazi tra una cellula e l'altra. Si tratta di una distribuzione che deve necessariamente essere equilibrata. Questo equilibrio è evidenziato dagli elettroliti. Sodio e potassio Sono metalli che si trovano distribuiti all'interno del sangue. Il sodio, il cui valore dovrebbe andare da 135 a 146 mEq/l. è uno dei principali componenti del plasma ed ha un ruolo fondamentale per mantenere in equilibrio i liquidi che si trovano all'esterno delle cellule. Esso è presente nella parte liquida (siero). Viene introdotta nell'organismo attraverso i cibi (sale da cucina) ed eliminato con le urine, il sudore e le feci. Il potassio (il cui valore è compreso tra 3,6 e 5 mEq/l) ha come sede l'interno della cellula, mentre nel siero del sangue la sua presenza è minima. Il potassio regola la contrazione e la funzionalità delle cellule muscolari presenti nel corpo, cuore compreso. Una situazione con molto sodio e poco potassio indica che si è ridotta la parte liquida del sangue e questo si manifesta con alterazioni delle membrane cellulari, che comportano anch'esse modificazioni a livello muscolare. Cura nel prelievo. L'esame degli elettroliti deve essere eseguito a digiuno almeno dalla sera prima. E' inoltre importante che il prelievo venga eseguito con cura, senza aspirare troppo forte con la siringa. Infatti, una manovra troppo violenta potrebbe rompere i globuli rossi, all'interno dei quali si trova il potassio, in questo modo, questa sostanza risulterebbe in eccesso. Ferro (sideremia) Il ferro è un minerale molto importante per la salute dell'organismo. Tra le altre funzioni, serve anche a trasportare l'ossigeno dai polmoni ai tessuti attraverso l'emoglobina, il pigmento rosso del sangue. Il ferro si "muove" nel corpo grazie ad altre sostanze, le proteine, che lo catturano e lo depositano nei tessuti oppure lo mettono in circolo. La perdita di ferro si ha solitamente a emorragie (anche lievi, come il ciclo mestruale delle donne). Tuttavia, il valore del ferro è piuttosto subdolo. E' alto al mattino, basso la sera e varia molto a seconda della condizione dell'individuo in quello specifico momento: quello normale, comunque, dovrebbe andare generalmente da 37 a 147 ug/dl. Per ottenere risultati più precisi, bisogna quindi dosare un'altra sostanza, la ferritina. Se questa si abbassa, significa che i depositi di ferro sono molto scarsi.
Le infiammazioni Gli esami del sangue possono rilevarsi utili anche per scoprire un processo infiammatorio oppure un'infezione. Ves La "velocità sedimentazione emazie" (Ves) è un valore che indica la presenza di un'infezione o di un'infiammazione in atto (come un mal di gola, una bronchite, un ascesso). Quanto più la Ves è elevata, tanto maggiore è il livello di infezione di cui la persona soffre. Non si tratta, tuttavia, di un valore molto preciso: la Ves può essere "normale" (cioè inferiore a 20 mm) anche se l'infezione è già in atto, oppure può risultare elevata quando ormai si è già guariti. E' quindi necessario anche il parere del medico. Proteina C reattiva La proteina C reattiva è l'indice infiammatorio per eccellenza, più preciso della Ves, che aumenta non appena ci si ammala e che si normalizza immediatamente dopo la guarigione: da 1 a 10 indica che è in corso un'infiammazione lieve; se supera i 10 è il segnale che l'infiammazione è estesa. Il "titolo" Un tempo erano molto diffuse alcune infezioni alla gola che potevano provocare alterazioni a livello articolare e soprattutto delle valvole cardiache. L'unico test specifico per sapere se vi era una di queste infezioni era il titolo antistreptolisinico, che risulta normale se inferiore a 200. Tuttavia questo valore indica solo se c'è stata un'infezione della gola ma non dice nulla sulle sue complicazioni.
La coagulazione I test della coagulazione del sangue sono utili per tenere sotto controllo l'insieme dei processi che impediscono al sangue di fuoriuscire in modo eccessivo nel caso di ferite o emorragie. Si tratta di esami che vengono solitamente richiesti prima di un intervento chirurgico, in caso di alcune malattie del sangue (come per esempio l'emofilia) oppure semplicemente come check-up. Proteine riparatrici Il tempo di protrombina (PT) e quello di tromboplastina (Tempo di Quick o PTT) sono valori che servono per misurare la capacità di coagulazione del sangue. La coagulazione è quel processo che si innesca nel momento in cui c'è la rottura di uno o più vasi sanguigni e che, attraverso un sistema complesso che coinvolge le piastrine e alcune sostanze che formano un reticolo, blocca l'emorragia. Questo delicato meccanismo di riparazione della rottura dei vasi è svolto da sostanze che si chiamano "proteine della coagulazione". Il tempo di protrombina (quello normale va da 70 a 120 %) e il tempo di protoplastina parziale (da 25 a 40 secondi) valutano l'efficienza di tale proteine nel meccanismo di riparazione e di coagulazione. Se questi valori risultano alterati, sia in positivo che in negativo, indicano comunque difficoltà nella coagulazione, che devono essere valutate dal proprio medico. Antitrombina III E' un fattore che permette di contrastare la coagulazione. Poichè certe situazioni ormonali (come per esempio l'assunzione della pillola anticoncezionale) determinano un'iperattività della coagulazione del sangue, è importante che questo indice di contrasto sia a livelli nella norma (da 80 a 120 %). Nel caso contrario, aumenterebbe il rischio di possibili ictus celebrali.
Così si legge il dosaggio ormonale Il dosaggio ormonale è un esame che serve per individuare la quantità degli ormoni presente nell'organismo e il funzionamento delle ghiandole endocrine. L'equilibrio ormonale è indispensabile al corretto funzionamento del nostro corpo e, se viene a mancare, le conseguenza sono spesso pericolose (ipertiroidismo, ipotiroidismo, infertilità, mancanza di mestruazioni). Gli ormoni, infatti, sono sostanze che intervengono nella regolazione del metabolismo dell'organismo umano. Quasi tutto il sistema endocrino può essere considerato come una piramide, al vertice della quale sta l'ipofisi. Questa ghiandola produca molti ormoni, alcuni dei quali hanno il compito di intervenire su altre ghiandole (tiroide, surrenale, ovaie, testicoli). Se l'equilibrio ormonale si altera, il dosaggio ormonale è l'analisi in grado di individuare come si è alterato. L'ipofisi E' una ghiandola endocrina situata in un vano posto alla base della scatola cranica (sella turcica). L'ipofisi secerne: o ormone somatotropo (GH), promuove e regola la crescita somatica e scheletrica. In presenza di tumori o gravi lesioni può essere carente e determinare nanismo, oppure in eccesso e determinare gigantismo nei bimbi, acromegalia (allungamento delle ossa) negli adulti; o prolattina (PRL), predispone le mammelle all'allattamento e lo rende possibile. I livelli dell'ormone si elevano nel sangue durante la gravidanza e l'allattamento, oppure nel caso di alcune sollecitazioni (tumori, lesioni all'ipofisi, azioni fisiologiche come un intenso esercizio fisico o assunzione di alcuni farmaci); o ormone tireotropo (TSH), che regola lo sviluppo e l'attività della tiroide (vedi Tiroide). Stimola il rilascio degli ormoni tiroidei (T4 e T3) e i processi metabolici; o ormone follico-stimolante (FSH), agisce nelle donne nella crescita e nella maturazione del follicolo ovarico, e per l'uomo nella produzione di spermatozoi nei testicoli. La sua insufficienza può causare, tra l'altro, infertilità; o ormone luteinizzante (LH), la sua presenza è necessaria per esercitare un effetto massimale su ovaie e testicoli. Nella donna stimola l'ovulazione e mantiene la produzione di progesterone; nell'uomo regola la secrezione di testosterone. Anche per questo ormone un'insufficiente produzione può causare, tra l'altro, sterilità; o ormone adrenocorticotropo (ACTH), regola la struttura e la funzione della corteccia surrenale stimolando la secrezione di corticosteroidi e di androgeni (vedi Ghiandole surrenali) Tiroide Si tratta di una ghiandola situata in corrispondenza della base del collo. Produce due ormoni: o tiroxina (T4); o tri-iodotiromina (T3). La loro azione regola il metabolismo dell'organismo umano. Una secrezione eccessiva di questi ormoni porta all'ipertiroidismo (o morbo di Basedow, caratterizzato da dimagrimento, tachicardia, disturbi oculari); insufficiente all'ipotiroidismo (caratterizzato da obesità o cretinismo); anormale ad alcune forme di gozzo congenito (volume eccessivo della tiroide). In alcuni casi può esserci gozzo anche con una normale funzionalità tiroidea. Testicoli Sono due ghiandole responsabili prevalentemente della produzione di testosterone, l'ormone deputato allo sviluppo dei caratteri sessuali del maschio e del formarsi dell'istinto sessuale. In caso di ridotta produzione ormonale possono verificarsi ipogonadismo (ridotta funzionalità dei testicoli), infertilità e impotenza. Ghiandole surrenali Sono due ghiandole che sormontano entrambi i reni. Secernono molti ormoni, tra cui: o cortisolo, regola il metabolismo del glucosio, la circolazione sanguigna e la pressione arteriosa, In eccesso può portare al morbo di Cushing; in difetto, invece, alla malattia di Addison; o aldosterone, favorisce la ritenzione di iodio e l'escrezione di potassio. In dosi eccessive porta all'ipertensione arteriosa e all'alterazione nell'equilibrio sodio-potassio. Ovaie Sono due ghiandole situate a destra e a sinistra dell'utero. Le ovaie hanno due funzioni fondamentali (strettamente legate tra loro, tanto che si alternano in cicli di 28 giorni): produzione e maturazione dei follicoli (che portano all'ovulazione); e secrezione di ormoni: o ormoni estrogeni (estradiolo). Sono responsabili dell'estro nella donna adulta (il periodo di fecondità), della crescita e maturazione sessuale nelle donne, e della maturazione della mucosa uterina (alla quale concorre anche il progesterone) indispensabile per l'impianto dell'ovulo fecondato e per portare a termina la gravidanza. Un'insufficienza di questi ormoni può portare anche all'infertilità; o progesterone, prodotto dal corpo luteo, la struttura che si forma nell'ovaio nel punto di rottura di un follicolo. Predispone la mucosa uterina ad accogliere l'ovulo fecondato. Non deve mancare durante la gravidanza perchè gioca un ruolo fondamentale nella conservazione del complesso utero-placenta-feto e nello sviluppo del feto.
ACEEnzima che
converte l'angiotensina (una proteina presente nel sangue) dalla forma inattiva
(angiotensina I) in quella attiva (angiotensina II) che restringe i vasi del
sangue
ACIDO FOLICOVitamina
essenziale per la produzione dei globuli rossi da parte del midollo osseo. E'
presente nei diversi alimenti, soprattutto fegato, latte, uova e nelle verdure
crude.
ACIDO LATTICOAcido debole
che viene prodotto dalle cellule durante la degradazione anaerobica (processo
chimico che avviene in assenza di ossigeno) del glucosio.
ACIDO URICOLa presenza
di acido urico nel sangue è detta uricemia. E' un prodotto di scarto del
metabolismo e dovrebbe essere espulso dal corpo, attraverso i reni, nell'urina.
Se ciò non avviene, nel sangue aumenta il tasso di acido urico.
ADRENALINAOrmone
naturale che accresce la velocità e la forza del battito cardiaco, provoca la
dilatazione delle vie aeree, migliorando la respirazione e fa restringere
(vasocostrizione) i vasi sanguigni della pelle e dell'intestino in modo che un
accresciuto flusso di sangue raggiunga i muscoli, consentendo loro di fare
fronte alle maggiori necessità richieste dallo sforzo fisico. Occorre ricordare
che non è un esame di routine: per farne una valutazione di solito si dosa
l'acido vanilmandelico urinario che è un metabolita.
ALBUMINAE' una
proteina prodotta nel fegato ; ha molte funzioni, ma la più importante è quella
di mantenere costante il livello dei liquidi nei vasi sanguigni; quando i
livelli sono bassi i liquidi si diffondono nei tessuti, causando gonfiore.
ALCOL ETILICODetto anche
etanolo, è presente nelle bevande alcoliche
ALDOSTERONEOrmone
secreto da una parte delle ghiandole surrenali, la corticale surrenale : è di
grande importanza per controllare la pressione del sangue e regolare la
concentrazione di sodio e potassio.
ALFA 1 GLOBULINAAppartiene al
gruppo delle globuline.
ALFA 2 GLOBULINAAppartiene al
gruppo delle globuline.
ALTVedi Transaminasi GPT.
AMILASIUn enzima che
interviene nella idrolizzazione dell'amido introdotto principalmente nel
pancreas, meno nelle ghiandole salivari.
ALFA 1 O ANTITRIPSINAProteina che
inibisce gli enzimi che scindono le proteine tripsina o chimotripsina
APTTVedi PT o tempo di protrombina.
ASTVedi Transaminasi GOT.
AZOTEMIA
E' il tasso
della quantità di azoto nel sangue ed indica con precisione la funzionalità dei
reni; valori diversi da quelli di riferimento indicano una imperfetta
depurazione del sangue da parte dei reni.
BILIRUBINAE' un
pigmento contenuto nella bile dell'uomo. Essa si riforma in seguito alla
demolizione dell’emoglobina appartenenti ai globuli rossi smantellati al termine
della loro vita (circa 120 giorni). Questa bilirubina viene trasportata dal
sangue che la trasforma per renderla solubile in acqua.
BILIRUBINA DIRETTAVedi
Bilirubina.
BILIRUBINA INDIRETTAVedi
Bilirubina.
BASOFILIUna delle
forme dei globuli bianchi o leucociti . CALCIOE’ un metallo
che entra (come ione, particella con carica positiva) nella maggior parte dei
processi biologici. La ricerca di questa sostanza è molto richiesta, perchè il
calcio è fondamentale per il nostro corpo. È essenziale non solo per la
formazione e lo sviluppo delle ossa, dei denti e delle unghie, ma anche per il
processo di coagulazione del sangue, per l’attività dei muscoli e per il sistema
nervoso centrale, per la digestione di alcuni cibi. L’organismo lo assorbe
attraverso gli alimenti, del quale ne sono particolarmente ricchi il latte e i
suoi derivati, le uova, il pesce, la frutta, gli ortaggi a foglia verde. La sua
presenza nel sangue è detta calcemia. Un aumento marcato (ipercalcemia) può
causare calcificazioni, alterazioni dell’elettrocardiogramma, stitichezza,
nausea, calcoli renali. Una diminuizione marcata provoca la tetania (contrazione
muscolare involontaria).
CALCITONINAOrmone
prodotto da gruppi di cellule e che, nell’uomo, sono situate nella tiroide;
controlla il livello di calcio che è presente nel sangue rallentando la velocità
con cui il calcio stesso viene liberato dalle ossa (abbassa il calcio ematico).
CERUPLASMINAGlobulina
prodotta dal fegato, permette il trasporto del rame nel sangue.
COLESTEROLOE’ un grasso;
importante costituente delle cellule dell’organismo. Può avere origine dal cibo
(latte e derivati, carne, uova ecc.), ma la maggior parte è fabbricata dal
fegato a partire da una vasta gamma di sostanze. La ricerca di questa sostanza
nel sangue concorre, con la ricerca dei trigliceridi, a valutare i grassi
nell’organismo. Può essere eliminato (tramite la sintesi degli acidi biliari)
per via epatica (fegato) o per via intestinale. Viene differenziato in due
gruppi:
CREATININAE’ un
componente del sangue che viene eliminato con l'urina; segnala la funzionalità
del rene in quanto viene eliminata dai reni stessi attraverso l’urina. Se la
presenza di creatinina nel sangue è troppo elevata, ciò significa che i reni non
riescono a farla passare nelle urine e quindi non svolgono bene il loro lavoro.
In alcuni casi anche il fatto di alimentarsi di troppa carne può contribuire ad
alzare il tasso di creatinina nel sangue.
CURVA GLICEMICA
Esame di
tolleranza al glucosio che permette una sicura diagnosi del diabete. Viene
eseguita facendo prelievi del sangue a digiuno e dopo l’introduzione di 100
grammi di glucosio. ELETTROFORESIL’elettroforesi del siero analizza le proteine presenti nel siero del sangue. Le proteine del siero sono importantissimi valori, che possono mettere in luce un gran numero di malattie. La maggior parte di queste proteine viene prodotta dal fegato e alcuni tipi di proteine vengono rilasciate nel sangue da cellule del sistema immunitario, cioè il sistema delle difese naturali dell’organismo. È un esame che deve essere effettuato a digiuno. L’uso di antibiotici può dare dei risultati non corretti. Con questo esame vengono individuate, in particolare, le seguenti proteine (vedere le singole voci): albumina, alfa 1 globuline, alfa 2 globuline, beta globuline, gamma globuline.
EMATOCRITO (HMT)Esame che
misura la quantità percentuale dei globuli rossi rispetto alla frazione liquida
del sangue; la sua sigla è HMT.
EMOCROMOE’ l’esame
del sangue più eseguito. Esso contempla il conteggio del numero dei globuli
rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti) e delle piastrine (trombociti),
nonchè la determinazione quantitativa dell’emoglobina. Con la formula
leucocitaria, il laboratorio fornisce la percentuale di ciascun tipo di globulo
bianco (granulociti neutrofili, eosinofili e basofili monociti, linfociti). In
conclusione l’emocromo è suddiviso al suo interno in diverse "sottoanalisi" a
seconda che esse riguardino ora l’uno ora l’altro componente del sangue. Tra
queste si ricordano l’ematocrito (HMT), l’emoglobina (Hb), il conteggio dei
globuli bianchi, il conteggio delle piastrine (vedere le singole voci).
EMOGLOBINA (Hb)Proteina,
costituente principale dei globuli rossi, adibita principalmente al trasporto
dell’ossigeno dai polmoni ai tessuti; nel suo viaggio di ritorno nel sangue
venoso l’emoglobina trasporta invece anidride carbonica ai polmoni dai quali
questa viene espulsa con l’aria espirata. La sua formazione avviene nel midollo
osseo simultaneamente a quella degli eritrociti immaturi; in un globulo rosso
esistono circa 350 milioni di molecole di emoglobina, ciascuna delle quali in
grado di trasportare quattro molecole di ossigeno.
EOSINOFILIE’ una
varietà di globuli bianchi
ERITROCITI (RBC)O globuli
rossi, corpuscoli che trasportano ossigeno e anidride carbonica, del diametro
medio di 8 micron (8 millesimi di millimetro) a forma di disco
ESTROGENI
Ormoni femminili
che guidano nelle bambine lo sviluppo dell’apparato genitale femminile; sono
secreti dall’ovaio, dal surrene, dalla placenta durante la gravidanza, dal
testicolo. Regolano il ciclo mestruale, la gravidanza, la fertilità, i caratteri
sessuali. FATTORE II O PROTROMBINAGlobulina che
partecipa al processo di coagulazione del sangue. Si definisce protrombinemia la
presenza di protrombina nel sangue.
FERRITINAIndica il
ferro presente a livello del fegato, cioè la riserva in ferro
FERROElemento
essenziale per alcuni enzimi e per la formazione del pigmento dei globuli rossi
e quindi è indispensabile per il trasporto dell’ossigeno a tutti i tessuti del
corpo umano. La sua concentrazione nel sangue è detta sideremia. Il ferro si
"muove" nel corpo grazie ad altre sostanze, le proteine, che lo catturano e lo
depositano nei tessuti oppure lo mettono in circolo.
FIBRINOGENOSostanza
proteica (globulina) che interviene con gli altri fattori della coagulazione a
favorire la coagulazione del sangue, in quanto si trasforma in fibrina (proteina
filamentosa che forma l’impalcatura del coagulo).
FOSFATASI ACIDA TOTALE E PROSTATICAE’ un enzima
dosabile nel sangue, prodotto dalla prostata, dalla milza, dal fegato, dai
globuli rossi, dalle piastrine e dal midollo osseo. Il dosaggio della frazione
prostatica serve in modo particolare per confermare o meno il sospetto di cancro
della prostata
FOSFATASI ALCALINAE' un enzima
dosabile nel sangue, prodotto dall’intestino, dal fegato, da ossa e placenta; si
trova nelle vie biliari. Il suo dosaggio viene eseguito per stabilire, in modo
particolare, eventuali malattie delle ossa.
FOSFOLIPIDI
Prodotti a
livello epatico, partecipano alla formazione delle lipoproteine (colesterolo
HDL, LDL). GAMMAGLOBULINE O IMMUNOGLOBULINE (Ig)Globuline che
hanno la funzione di anticorpi. Appartengono a 5 classi diverse: IgG, IgA, IgM,
IgD, IgE.
GAMMA GTO
gammaglutamiltranspeptidasi. Enzima situato nelle cellule del fegato, del cuore,
del pancreas e del rene.
GLICEMIAIndica la
concentrazione nel sangue di glucosio, zucchero che si origina dal metabolismo
di glicogeno, di ammino acidi e grassi introdotti con gli alimenti.
GLOBULI BIANCHIVedere LEUCOCITI.
GLOBULINESono proteine presenti nel sangue, con nomi e funzioni diverse, come il trasporto di sostanze nel sangue e il compito specifico è di fornire all’organismo le difese contro gli agenti esterni. Se dall’analisi di laboratorio risulta che la quantità è diversa dalla media, significa che sono in atto delle infezioni o malattie. Possono essere suddivise in tre gruppi principali : alfa, beta e gamma globuline.
GLOBULI ROSSIVedere ERITROCITI.
GOTVedere TRANSAMINASI GOT
GPT
Vedere
TRANSAMINASI GPT HMTVedi EMATOCRITO
IMMUNOGLOBULINEVedere GAMMAGLOBULINE.
INSULINAOrmone
prodotto e immesso in circolo dal pancreas il cui compito è quello di permettere
alle cellule di utilizzare il glucosio.
LEUCOCITI (WBC)Chiamati
anche globuli bianchi; sono conteggiati con speciali apparecchi contaglobuli. Ce
ne sono di diversi tipi: basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili.
La loro funzione è quella di difendere l’organismo dalle infezioni. L’esame che
evidenzia la percentuale dei diversi globuli bianchi presenti nel sangue si
chiama formula leucocitaria (vedere emocromo). È molto importante, quando c’è un
aumento di globuli bianchi, sapere quale tipo sia aumentato: in questo modo, si
può stabilire che tipo di infezione è in atto. Per avere un quadro più preciso
vedere le singole voci (basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili).
LINFOCITICellule
appartenenti a un gruppo di globuli bianchi di importanza essenziale per la
funzionalità del sistema immunitario dell’organismo.
LIPASIE' un enzima
in grado di scindere i trigliceridi (vedere) in altre sostanze (glicerolo e
acidi grassi); è prodotto dal pancreas.
LISOZIMA
E' un enzima
presente nei globuli bianchi, nel muco nasale, nelle ghiandole lacrimali e
soprattutto nella saliva; è dotato di azione antinfettiva: uccide microbi e
virus ed è una delle difese naturali di cui dispone l’organismo. MAGNESIOElemento
metallico che svolge numerosi ruoli essenziali per l’organismo: è indispensabile
per la formazione delle ossa e dei denti, per la contrazione muscolare, per la
trasmissione degli impulsi nervosi e per l’attivazione di molti enzimi.
MCVE' il volume
corpuscolare medio dei globuli rossi.
MIOGLOBINAE' una
proteina, "gemella"dell’emoglobina che si trova nei muscoli, ai quali conferisce
il loro caratteristico colore rosso.
MONOCITIE' un tipo di
leucociti (vedere); sono cellule del sangue di grandi dimensioni, più grandi
rispetto agli altri leucociti.
NEUTROFILI (GRANULOCITI NEUTROFILI)
Appartengono
alla serie dei globuli bianchi e ne rappresentano la classe più numerosa; in
genere aumentano nelle infezioni batteriche. PIASTRINESono i più
piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione;
aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite, emorragie)
bloccano le emorragie. La loro aggregazione è un fenomeno sfavorevole quando
tende ad avvenire in condizioni normali, perchè può portare alla trombosi. La
loro diminuzione causa alterazioni dell'emostasi con allungamento del tempo di
emorragia.
POTASSIOE' un
minerale presente nelle cellule e nel sangue; da esso dipende l’attività dei
muscoli, non ultimo il cuore di cui contribuisce a regolare il battito; regola
l’equilibrio idrico dell’organismo. Nel siero la sua presenza è minima; si trova
nell’interno della cellula.
PSASi tratta di
un antigene prostatico specifico.
PT O TEMPO DI PROTROMBINA E PTT O APTTSi tratta di
esami di solito richiesti prima di un intervento chirurgico, in caso di alcune
malattie del sangue (come l’emofilia) oppure semplicemente come check-up. Sono
prove di laboratorio che consentono di valutare il tempo di coagulazione del
plasma. La coagulazione è quel processo che si innesca nel momento in cui c’è
una rottura di uno o più vasi sanguigni e che, attraverso un meccanismo
complesso che coinvolge diverse sostanze, blocca l’emorragia. E appunto la
protrombina (vedere) è una proteina che svolge questo delicato meccanismo di
riparazione della rottura dei vasi sanguigni.
RAMEElemento
metallico che costituisce una parte essenziale di vari enzimi; è necessario in
quantità piccolissime. E’ fondamentale col ferro nella sintesi della emoglobina
e quindi per la produzione di globuli rossi e per il trasporto dell’ossigeno ai
vari tessuti.
SODIO
Elemento che,
insieme al potassio e ad altre sostanze, regola il volume dei liquidi
dell’organismo, mantiene normale il ritmo cardiaco ed è responsabile delle
contrazioni muscolari. Il livello di sodio nel sangue è controllato dai reni che
ne eliminano un eventuale eccesso con le urine. Oltre il sale da tavola, le
principali fonti alimentari sono i cibi lavorati, il formaggio, il pane e i
cereali, le carni e i pesci affumicati, in salamoia o conservati. I sottaceti ne
contengono grandi quantità. è uno dei principali componenti del plasma; esso è
presente nella parte liquida (siero del sangue). TEMPO DI PROTROMBINAVedi PT o tempo di protrombina e PTT o APTT
TESTOSTERONEOrmone
maschile prodotto dal testicolo, dall’ovaio e dai surreni. Regola i caratteri
sessuali primari e secondari (esempio, la barba) nell’uomo e stimola il
desiderio sessuale.
TRANSAMINASI GOT e GPTSi tratta di sostanze enzimatiche (proteine) che stanno all’interno delle cellule del fegato. Più che la bilirubina (vedere), il loro valore è utile per valutare il corretto funzionamento del fegato; possono anche indicare lo stato di salute del cuore e dell’apparato scheletrico. Si dividono in: transaminasi GPT o ALT, che riguardano soprattutto il fegato e transaminasi GOT o AST che riguardano invece soprattutto il cuore e lo scheletro. L’esame delle transaminasi viene prescritto di routine o spesso richiesto per tenere sotto controllo il fegato.
TRANSAMINASI GOT o ASTEnzima molto
importante, si chiama "transaminasi glutamico-ossalacetico" che in sigla si
definisce GOT oppure AST (aspartato transferasi). È presente nel fegato e viene
analizzato per studiare le condizioni di questo organo, ma anche per valutare
eventuali lesioni del muscolo cardiaco oppure alterazioni di quei muscoli che
coordinano i movimenti dello scheletro.
TRANSAMINASI GPT o ALTEnzima molto
importante presente nel fegato. Si chiama "transaminasi glutamico piruvica", in
sigla GPT oppure ALT (alanino amino transferasi); le transaminasi GPT danno la
esatta valutazione della gravità dell’alterazione del fegato.
TRIGLICERIDI
Sono sostanze
grasse prodotte nel fegato o introdotte con gli alimenti. Insieme all’aumento
del colesterolo, l’innalzamento dei trigliceridi costituisce un fattore di
rischio perchè danneggia le arterie. I trigliceridi hanno la sola funzione di
"scorta" dei grassi per l’organismo, cioè non forniscono immediatamente energia
(come il glucosio) ma vengono utilizzati solo nei momenti di emergenza, cioè
quando l’organismo ha bisogno di energia. Essi entrano nell’organismo insieme ai
cibi (soprattutto burro, insaccati e formaggi grassi) e non appena l’intestino
li assorbe, vengono catturati da particolari proteine, i chilomicromi, e
trasportati al fegato e al tessuto adiposo per essere immaganizzati. Nel momento
in cui l’organismo ha bisogno di energia, altre proteine (chiamate Vldl)
intaccano le scorte e trasportano i trigliceridi in circolo. VESSigla che sta
per "velocità di eritro sedimentazione"; in pratica calcola il tempo necessario
perchè la parte solida del sangue (globuli rossi) si separi da quella liquida
(plasma).
VITAMINA ASolubile nei
grassi (liposolubile), indispensabile per la crescita e la formazione di ossa e
denti normali nei bambini, per la funzionalità della vista, per proteggere
l'apparato urinario dalle infezioni e per il mantenimento di una pelle sana.
VITAMINA B1Detta anche
tiamina, è solubile in acqua (idrosolubile) e svolge un ruolo essenziale nella
attività di diversi enzimi coinvolti nella scissione e nella utilizzazione e
nell’attività dei nervi, dei muscoli e del cuore. E' presente nella maggior
parte degli alimenti che non sono stati raffinati. Fonti particolarmente ricche
di questa vitamina sono il germe di grano, la crusca, i cereali, il pane
integrale, la pasta, il fegato, il rognone, il maiale, il pesce, i fagioli, la
frutta a guscio e le more.
VITAMINA B2Detta anche
riboflavina, solubile in acqua(idrosolubile). E' indispensabile per l'attività
dei diversi enzimi coinvolti nella scissione e nell'utilizzazione degli
zuccheri, dei grassi e delle proteine, per la produzione di energia nelle
cellule, per l'utilizzazione di altre vitamine del gruppo B e per la produzione
di ormoni da parte delle ghiandole surrenali.
VITAMINA B6Detta anche
piridossina, solubile in acqua (idrosolubile). Risulta particolarmente
importante per l'attività di vari enzimi e ormoni coinvolti nella scissione e
nell'utilizzazione dei carboidrati, dei grassi e delle proteine, nella
produzione dei globuli rossi e degli anticorpi, nell'attività dell'apparato
digerente e del sistema nervoso e nel mantenimento di una pelle sana. Adeguate
fonti alimentari sono il fegato, il pollame, il maiale, il pesce, i cereali
integrali, il germe di grano, le banane, le patate e i fagioli secchi.
VITAMINA B12Chiamata
anche cianocobalamina, idrosolubile (solubile in acqua). E' importante per la
produzione del materiale genetico nelle cellule e quindi per la crescita e lo
sviluppo, per la produzione di globuli rossi nel midollo osseo e per una normale
attività del sistema nervoso. Alimenti ricchi di questa vitamina sono il fegato,
il rognone, il pollo, il manzo, il maiale, il pesce, le uova e i latticini.
VITAMINA CConosciuta
anche col nome di acido ascorbico, solubile in acqua (idrosolubile). E'
importante per la crescita e la buona conservazione di ossa, denti , gengive,
legamenti e vasi sanguigni, per la risposta immunitaria dell'organismo alle
infezioni, per la guarigione delle ferite e l'assorbimento di ferro dal tubo
digerente. Le principali fonti sono la frutta e la verdura secca, gli agrumi, i
pomodori, gli ortaggi a foglia verde, le patate, i peperoni, le fragole e i
meloni ne sono fonti particolarmente ricche.
VITAMINA DDetta anche
calciferolo, liposolubile (solubile nei grassi). Contribuisce a regolare
l’equilibrio del calcio e del fosforo, favorisce l’assorbimento di calcio
dall’intestino ed è essenziale per la salute delle ossa e dei denti. Le fonti
principali sono il latte, i pesci grassi come sardine, aringhe, salmone e tonno,
il fegato, i latticini e il tuorlo d’uova.
VITAMINA ETermine usato
per indicare un gruppo di sostanze di cui la più importante è l’alfa-tocoferolo.
La vitamina E è fondamentale per la protezione della struttura delle cellule,
per il mantenimento delle attività di alcuni enzimi e la formazione dei globuli
rossi; protegge i polmoni e altri tessuti dalle lesioni causate dalle sostanze
inquinanti e previene la distruzione dei globuli rossi da parte di sostanze
tossiche presenti nel sangue. Tra le principali fonti alimentari figurano gli
olii vegetali, la frutta a guscio, la carne, gli ortaggi a foglia verde, i
cereali, il germe di grano, e il tuorlo d’uovo.
VITAMINA HFa parte del
complesso delle vitamine B.4 detta anche biotina. E’ indispensabile per
l’attività di vari enzimi coinvolti nella scissione degli acidi grassi e dei
carboidrati e nell’eliminazione dei prodotti di scarto della scissione delle
proteine.E’ presente in molti alimenti: fegato, arachidi, fagioli secchi, tuorlo
d’uovo, funghi, banane, pompelmi e angurie.
VITAMINA KAnenadione,
solubile nei grassi (liposolubile). E’ essenziale per la formazione, nel fegato,
di sostanze che favoriscono la coagulazione del sangue. Le principali fonti
alimentari sono gli ortaggi a foglia verde (cavolo, broccoli e cime di rapa),
gli olii vegetali, il tuorlo d’uovo, il formaggio, il maiale e il fegato.
VITAMINA PPOniacina (nicotinammide).
E’ solubile in acqua (idrosolubile). Esplica una funzione essenziale nelle
attività del sistema nervoso e dell’apparato digerente, nella produzione degli
ormoni sessuali e nel mantenimento di una pelle sana. Le principali fonti
alimentari sono il fegato, la carne magra, il pollame, il pesce, i cereali
integrali, la frutta a guscio e i fagioli secchi.
ZINCO
Elemento indispensabile per la crescita normale, lo sviluppo
degli organi genitali, l’attività normale della prostata, la guarigione delle
ferite, la produzione di proteine; controlla l’attività di più di 100 enzimi ed
è coinvolto nel funzionamento della insulina. Piccole quantità di questo
elemento sono presenti in molti cibi come la carne magra, il pane e i cereali
integrali, i fagioli secchi e gli alimenti marini. |