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Albano
Laziale e Ariccia (RM) Le avventure di
Elio, Franco, Nene, Rita e Rosa.
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La locandina del XII Convegno SIA
nella bacheca del Comune di Albano Laziale |
Una lapide nella
Sala Consiliare ricorda il "deprecato ventennio" seguito a Porta
Pia |
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foto
di Rita Carano (UAN) |
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Quattro chiacchiere di corridoio
con V. F. Polcaro |
Chi ha tagliato un piede a Rita? |
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Albano Laziale, il campanile della Chiesa
di San Pietro |
Ariccia: la famosa porchetta (in
vetrina), ospite involontaria del nostro desco |
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Ariccia: il quartiere della perdizione,
dove le notti nascondono ferali tentazioni gastronomiche |
Pensando a Edgardo... noto
collezionista di porcellini. |
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Ariccia: qui, dopo i peccati di
gola ci si può purificare impetrando il perdono dell'Assunta. |
Stella matutina ora pro nobis,
identificazione della Madonna con Venere |
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Ariccia: 8 e13 del mattino: Rosa si sveglia
nella rigogliosa, lussureggiante giungla che ci ha ospitato stanotte. |
Albano Laziale: la più interessante,
anzi appassionante relazione... come si nota dall'espressione attenta
di Sergio Frau (giornalista e scrittore), in primo piano a destra. |
Un po' di riposo mentre viene
offerto il coffee break |
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Uno dei numerosi Coffee break. Ricchi, abbondanti, variegati... e gratuiti. |
La classica foto-ricordo degli
archeoastronomi italiani sullo scalone di Palazzo Savelli, il Comune di
Albano Laziale. Ehi... Sergio Frau si è svegliato! (ingrandisci) Merito forse di Rosa e del Prof. Bonoli, vicepresidente della SAIt (dietro). Ma, per rispettare la legge fisica della conservazione dell'energia, si sta addormentando Rita (vedi Rita) |
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E adesso occupiamoci di cose serie:
questa è la celebre "carbonara" del ristorante
"da Rosa" in piazza Sabatino ad Albano Laziale. Vederla è uno spettacolo, mangiarla è sublime. Non a caso i tedeschi la definiscono weltbekannt. |
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Albano Laziale: Piazza Sabatino, da Rosa
è in fondo a destra |
Albano Laziale: Via Alcide De
Gasperi |
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Albano laziale, la città
è ricca di ruderi romani. Questa è la Porta pretoria dei
Castra Albana, fondata dall'imperatore Settimio Severio, immigrato dalla
Libia (antiche abitudini...) ma che fatto fortuna a Roma.
A scanso di equivoci: Rita non è compresa nel concetto di "ruderi
romani". |
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Questo oggetto, mostratoci da
Nicoletta Lanciano della SIA, avrebbe suscitato sicuramente l'interesse
di Antonio. Si tratta di un orologio-calendario solare di fattura moderna ma che sembra ispirato a quello di Commodo. |
Non ho la più pallida idea
di che cosa sia. Bisogna chiederlo a Rita che ha dimenticato di documentarlo. |
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Ma
lungo la strada del ritorno sentiamo il segreto impulso di visitare il
lago di Nemi, presso il quale si trovava in un tempo lontano il lucus
nemorensis, il bosco sacro a Diana e poi il suo tempio.
Su quelle sponde oscure si svolgeva la vita del rex sacrorum, il sacerdote che dedicava la sua vita e soprattutto la sua tragica morte al culto della Dea, rappresentata dalla Luna Piena. Quella stessa Dea per cui fu edificato a Cuma il piccolo tempio sull'acropoli che tanto a lungo ha coinvolto le ricerche della nostra Sezione di Archeoastronomia (vedi) e a cui Sir James Frazer ha dedicato quel meraviglioso libro di analisi mitologica e antropologia culturale che prende il nome di "Il ramo d'oro". |
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Il convegno è terminato.
Un'ultima foto per ricordarcene e poi via verso Ariccia, a provvedere
alle opportune provviste che allieteranno il nostro ritorno a casa. |
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Il lago
di Nemi e, a sinistra, l'omonima cittadina. |
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Tramonto sul lago di
Nemi |
Rifornimento
idrico prima del viaggio di ritorno alla fontana pubblica originata da
una sorgente che alimenta il lago. |
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