ultimo aggiornamento: Venerdì, 7 Agosto, 2009 9:38

Una dea egiziana predinastica

Ipotesi sull'attribuzione di un'identità alla statuetta trovata nei pressi di Mamariya, periodo predinastico.

( 4000-3600 a.C. )

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Per un'analisi più accurata dei particolari, è possibile ingrandire la figura di destra con un click (1.128 kb).

 

Premessa indispensabile sull'astronomia antica.

 
L'influenza della Luna nell'evoluzione delle culture umane
 
Quando, al termine del suo ciclo naturale di ventinove giorni e mezzo, la Luna si viene a trovare spazialmente compresa fra il Sole e la Terra -benché di solito non sullo stesso piano- la luce della nostra stella ne illumina la faccia non visibile da noi. E' questo il fenomeno della "Luna Nuova", per il quale il nostro satellite risulta completamente invisibile.................. ...................Figura 1.

La Luna Nuova appare, visivamente, durare circa tre giorni, cioè per tre giorni la Luna non è visibile nel nostro cielo notturno. Il termine "luna nuova" deriva dalla considerazione, fatta già nelle più remota antichità, che il ciclo lunare possa essere in qualche modo paragonato alla la vita umana: nasce, cresce, raggiunge la piena maturità, invecchia, muore.e nuovamente rinasce....................

.Figura 2.

Tutto ciò portò a due considerazioni fondamentali:
a) essendo un ciclo continuo che si ripete costantemente e sempre con la medesima durata, esso può essere utilizzato come calendario per definire con sufficiente esattezza il succedersi di periodi sempre uguali che, per motivi che vengono descritti altrove, prenderanno il nome di mesi lunari.
b) poiché la Luna riproduce nell'arco di un mese tutte le fasi della vita umana ma poi, tre giorni dopo essere morta (scomparsa), rinasce nuovamente allora è lecito sperare che anche l'Uomo, dopo la morte, possa rinascere o almeno continuare a vivere altrove.
 
Per sfruttare al meglio la prima di queste due considerazioni la maggior parte delle culture primitive decise di stabilire che l'inizio del mese lunare dovesse coincidere col primo apparire di un sottilissimo arco di luna dopo i tre giorni di assenza. Questo appare assai basso nel cielo occidentale, subito dopo il tramonto del Sole. ......................................Figura 3.

Il fenomeno si ripete dopo 29,53059 giorni e prende il nome di mese sinodico ma esiste anche un altro metodo per calcolare il mese lunare, basato sul passaggio successivo della Luna in prossimità di una determinata stella; questo si chiama mese siderale e dura 27,32166 giorni. Ovviamente questa precisione di calcolo che è tipica dei nostri tempi non poteva essere nemmeno lontanamente raggiunta dai nostri progenitori; questi stabilirono un valore forfettario di 28 giorni che permetteva di valutare con una precisione sufficiente per l'epoca anche la durata dell'anno, composto da 13 mesi lunari (13 x 28 = 364).

   
La seconda considerazione (corrispondenza fa vita umana e ciclo lunare) inciderà sull'aspetto spirituale dell'Uomo. La Luna viene presto identificata con una divinità che mostra come la limitazione della vita sia solo apparente e che "qualcosa" che ha convissuto con il corpo mortale può, in determinate condizioni, sopravvivergli. E' probabilmente troppo presto per assegnare a questo "qualcosa" le caratteristiche che molto più tardi il Cristianesimo collegherà con l'anima, perciò limitiamoci a definirlo principio spirituale.
La fantasia umana è, di sua stessa natura, assai difficlmente contenibile nei limiti del razionale e, definita la Luna come Dea, presto si cominceranno ad osservare una serie di circostanze che a noi possono apparire a volte puramente casuali ma che, per un uomo che ancora non dispone di un metodo critico-scientifico di valutazione, sono invece indice di una sorta di rapporto causa-effetto: il concetto di coincidenza è scarsamente apprezzato dal primitivo.
Così l'osservazione che il livello del mare sale e scende in funzione di certe posizioni della Luna (alludo alle maree) ha presto convinto che ci fosse una precisa relazione fra la Luna e le acque e la Dea diviene presto una Signora delle Acque. Questa circostanza si verifica in pratica in ogni parte del mondo, anche presso quelle popolazioni che, vivendo lontane dalle rive del mare, non hanno modo di sincerarsene di persona. Evidentemente il nomadismo, caratteristico del Paleolitico (ma presente, seppur in parte minore, anche in epoche successive), ha portato in giro leggende, miti e credenze che hanno più o meno rapidamente attecchito ovunque.
Ma c'è di più!
La strana coincidenza fra la durata del ciclo lunare e quella del ciclo ormonale femminile non poteva non essere notata né; una volta osservata, poteva portare a conclusioni diverse dal fatto che la Luna, oltre che a governare in qualche modo le acque, fosse responsabile anche della fertilità femminile.
Nasce probabilmente da qui (o almeno anche da qui) l'identificazione Luna-acqua-fertilità che fu già proposta da quel grande studioso di Storia delle Religioni che è stato Mircea Eliade.

Essendo divenuta sacra la Luna anche alcuni suoi attributi godettero di grande fama in ambito religioso Poiché poi forse tutto era nato dall'utilizzazione della prima sottile falce di Luna come punto fermo per la determinazione del mese, quest'aspetto ne divenne uno dei simboli più importanti: il semplice disegno di un arco luminoso con la concavità rivolta verso l'alto.

 

Figura 4.

Ma il simbolo, proprio in quanto tale, assunse nel tempo altri aspetti: l'arco lunare divenne un arco tout court, appannaggio di varie dee, anche piuttosto famose, come Artemis. Il fatto poi che una dea fosse portatrice dell'arco la designava già per un destino di cacciatrice e questo la avvicinava alle fiere, agli animali selvatici. Ed ecco delinearsi, soprattutto in Asia Minore, la figura della Potnia Theron, la Signora degli Animali (figura 4, Vaso attico a figure rosse del V sec. a.C., Museum of Fine Arts, Boston).
Contemporaneamente l'arco luminoso con la concavità rivolta verso l'alto era stato accostato anche alle corna della vacca e queste ne erano diventate un altro emblema. Col tempo ogni genere di corna, anche molto ramificate come quelle dei cervi, finirono per simboleggiare la Luna.
La rappresentazione forse più antica di cui siamo in possesso, relativa a questa simbologia, è costituita dal bassorilievo della celebre Venere di Laussel, detta anche Dama del Corno (figura 5. Gravettiano, Perigordiano Superiore, circa 23.000 a.C.).

Figura 5.

Figura 5.1
Come si può osservare dall'ingrandimento del particolare, a sinistra, il corno (simbolo lunare) presenta 13 tacche, come i 13 mesi dell'anno. Siamo probabilmente di fronte ad uno dei primi esemplari di calendario.
   
La dea predinastica  
A questo punto disponiamo già di sufficienti dati per ipotizzare che la misteriosa Dea di Ma'mariya, la cui statuetta è conservata presso il Brooklin Museum, altro non sia che la semplice raffigurazione della Luna Crescente.
Ma, per meglio comprendere il fil rouge che ci ha portato dalla figurina predinastica sino al nostro satellite naturale, è opportuno seguire passo per passo il complesso viaggio che questo simbolo ha effettuato attraverso i seimila anni della cultura egizia, dall'epoca di Naquada alla definitiva contaminazione culturale greco-romana.
Portiamoci virtualmente sul luogo ed osserviamo che il Sole, appena tramontato, illumina una sottile falce di Luna Crescente (fig. 6). Essa rappresenta, per chi la osserva dalle rive del Nilo, la rinascita del tempo e quindi la speranza di rinascita dell'uomo dopo la morte. Come non considerarla una divinità?

E dunque, se è una divinità, è necessario che ogni rituale ne riproponga l'immagine, quasi a chiamarla a testimoniare la fede che gli uomini ripongono in lei.

Figura 6. Ipotetica ricostruzione del paesaggio ad ovest di Ma'mariya, subito dopo un tramonto del Sole. (FR)

figura 7, la Luna di 2 o 3 giorni

Figura 8, la dea
figura 9, vaso di Naquada

Da questo momento in poi (ma probabilmente anche da molto prima) il crescente di luna di due o tre giorni diventerà una vera e propria ossessione nel simbolismo dei proto-egizi e dei loro discendenti di epoca dinastica. Soprattutto per quanto riguarda le barche (il crescente lunare è in realtà la barca su cui la dea della Luna si muove nel cielo) e negli oggetti che alcuni dèi più tardivi porteranno sul capo per definire la propria funzione.

Figura 10, altro vaso di Naquada
Figura 11, Hator dalle corna lunate di vacca
 Figura 12, Khonsu, dio lunare di Tebe

Figura 14, il corno di Laussel Figura 15, Khonsu con testa aviforme
Figure 12 e 13, barche antiche e tarde (XIX Dinastia)    

Figura 16, paletta cosmetica

Figura 17, Artemis, come Potnia Theron

  Figura 18, Giambattista Tiepolo: Immacolata Concezione (Luna e uccello... e altro)
     
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