NOTIZIARIO    F.O.VE.A.
PERIODICO DELLA FEDERAZIONE OCULISTI VERONESI ASSOCIATI
CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Dr. I.SFRAGARA
Vicepres. Dr. A.MANGANOTTI Segretario Dr. P.DANZI
Consiglieri Dr. G.POLINELLI, Dr. C.TULLINI

Ottobre  2001 N. 3 anno VII

 

 

Prossimi incontri

- 5 novembre :  «la Ricerca medica in Internet»

    Relatore dr Battaggia              ore 21.00 C/o centro TECLO

 

- 10 Dicembre : Aggiornamento sulla gestione dei pazienti operati di chirurgia refrattiva

Ore 21.00  C/o centro TECLO

 

- 9 Febbraio 2002      6° Corso FOVEA: UPDATE SULLA CORNEA

Centro congressi Glaxo

 

sommario

 

Notizie associative 1
5° Corso di Aggiornamento F.O.VE.A. "Strabismo 2000: stato dell'arte sulla gestione del paziente strabico" 2^ parte 2

Le complicanze delle lenti a contatto nell’attività sportiva

3

RICORSO SPECIALIZZANDI «Vecchio regime»

4

Riflessioni 

5

 

 

Notizie associative

 

Riprendiamo dopo lunga pausa gli incontri serali di aggiornamento.

Il primo incontro si terrà il 5 NOVEMBRE 2001  presso il centro Teclo, che gentilmente mette a disposizione i locali. Il tema della serata, richiesto da molti soci, è sulla Ricerca Medica in Internet.

Interverrà il dr Battaggia Alessandro, medico di medicina generale, presidente provinciale della S.I.M.G., esperto conoscitore dei motori di ricerca medica e delle banche dati su Internet. E’ previsto anche qualche esempio in diretta (on-line).

Il dr Battaggia cercherà, inoltre, di dare  delle indicazioni pratiche su come selezionare gli articoli in base alla loro valenza statistica.

Il 10 dicembre si terrà un secondo incontro con i chirurghi del centro Teclo.

Verrà trattata la  gestione dei pazienti operati di chirurgia refrattiva.  Con l’aumento della conoscenza sulle varie tecniche  si modificano anche le strategie di intervento pre e post operatorio.

 E’ importante conoscere bene come poter gestire il follow up di questi interventi, per offrire ai nostri pazienti , se si desidera, una  prestazione più completa, senza delegare ciò ad altri oculisti. 

Per febbraio 2002 è previsto il 6° corso FOVEA con un UPDATE sulla CORNEA.

Abbiamo richiesto l’accreditamento che  dal 2002 è valido a tutti gli effetti per il programma di Educazione Medica Continua ( 150 crediti in 3 anni per ogni medico).

- Riguardo il problema del ricorso per il riconoscimento giuridico-economico degli anni di specializzazione precedenti il 91-92, di cui avevamo dato notizia nei mesi precedenti,  abbiamo deciso di aspettare. Sono stati contattati vari avvocati ma nessuno ha chiesto cifre ragionevoli e chi le offriva convenienti, poiché legato a qualche sindacato, aveva chiuso la raccolta già da tempo.  Abbiamo considerato inoltre che ci sono  pochi  elementi  per pensare ad un esito positivo, soprattutto sul versante economico, considerato anche le ultime sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato. (vedi in ultima pagina )

Procede la progettazione del software per la gestione della cartella oculistica ambulatoriale.

Vi aggiorneremo nei prossimi incontri e con il prossimo notiziario, visto che entro fine dicembre dovrebbe essere pronta una versione test, mentre per febbraio 2002 è prevista la versione definitiva.

 

 

5° Corso di Aggiornamento F.O.VE.A. "Strabismo 2000: stato dell'arte sulla gestione del paziente strabico" 2^ parte

 

Nella II sessione del corso svoltosi a gennaio 2001, si sono puntualizzati gli a spetti più importanti che riguardano i rapporti tra le anomalie della visione binoculare  e la chirurgia refrattiva.

 

La sig.ra R. Rizzo, ortottista, (Este)  ha esposto con chiarezza come effettuare un bilancio del sensorio-motorio nei candidati a trattamenti di chirurgia refrattiva. Ha suddiviso in vari gruppi le problematiche:

Nel gruppo delle ipermetropie e degli astigmatismi ipermetropici è stato sottolineato come se esiste una esotropia totalmente accomodativa ed è presente una normale vbs con fusione, AF e stereopsi, tali pazienti beneficiano enormemente della chirurgia refrattiva dal punto di  vista estetico e dello stato sensorio.

Nelle ipermetropie in associazione a strabismo parzialmente   accomodativo  se residua un angolo, si valuta anche la correzione chirurgica dello strabismo- ma bisogna dosare bene la chirurgia perché se la vb è alterata, anomala o vi è ambliopia e soppressione non si deve rischiare di mandarli in ipercorrezione ->exoconsecutiva;

Sono da valutare bene ( anche con simulazione con LAC) perché possono essere a rischio di diplopia postoperatoria o anche solo di disconfort visivo perché si toglie il difetto e si riduce l'angolo in pazienti incapaci di fondere.

Nel  gruppo delle miopie e degli astigmatismi miopici,  l'anisomiopia con o senza apparente deviazione dei bulbi oculari potrebbe essere definita con tutte le ragioni categoria a rischio" in quanto se da un lato la monolateralità  della lesione è in sè condicio sine qua non all'uso di lac o alla chirurgia refrattiva, non va scordato che in base all'entità del difetto e non di meno alle abitudini del  paziente, si hanno variegati quadri di alterazione della VB.

Il quadro più' pericoloso è quello rappresentato dalle soppressioni profonde in anisomiopia medio-elevata con miopia elevata dove l'anisomiopia sia inferiore od uguale a 3/10 di differenza di visus fra i due occhi e microdisallineamenti degli assi visivi orizzontali, verticali o torsionali   non evidenti ad occhio nudo:  una volta tolto il difetto refrattivo vi puo' essere neutralizzazione  spontanea dello scotoma di soppressione con comparsa di notevole disconfort visivo, astenopia e soprattutto DIPLOPIA INTRATTABILE.

Si puoi provare ad instaurare una terapia prismatica comunque molto lunga, indaginosa e non sempre coronata da successo in quanto lo stato sensoriale sarà stato influenzato nel corso degli anni da vari fattori.

Giova ricordare che non sempre la deviazione del miope è la classica exodeviazione, anzi nelle miopie elevate (oltre le 10 diottrie) spesso si assiste ad uno scivolamento nel verso della esotropia dell'occhio non dominante con frequente malposizione anche verso il basso ( la cosiddetta "heavy eye sindrom/sindrome dell'occhio pesante) dove la motilità è alterata, con occhi  fortemente esoftalmici che perciò abducono male, a volte in modo asimmetrico.

La loro valutazione deve essere accuratissima soprattutto per cio' che riguarda la potenzialità di fusione, da esplorare anche con metodiche dissocianti (prove di diplopia e di fusione con filtro rosso) al fine di simulare le condizioni di visione peggiori nell'ambiente con rischio di diplopia.

Riguardo  le miopie semplici medio -lievi (entro le -5 diottrie senza anisomiopia)  è utile lo studio dello stato sensorio-motorio dei pazienti perché possono presentare alterazioni  a causa della ipoaccomodazione presente nel miope per vicino. Queste alterazioni  possono essere del tutto asintomatiche prima della correzione con chirurgia refrattiva.

Nelle exoforie-tropie tipiche dei miopi dopo la chirurgia vi è una certa indicazione all'esecuzione di metodiche di training ortottico. I tanto vituperati esercizi ortottici che stimolano le ampiezze fusionali e il punto prossimo di convergenza (con stereogrammi, al sinottoforo, con barre prismi)  vengono rispolverati e riscoperti sotto una nuova luce; anche perché difficilmente chi si è operato per togliere gli occhiali accetta di rimettere delle "lenti da riposo" per l'astenopia, ma esegue molto più volentieri delle tecniche di riabilitazione visiva.

 

La sig.ra Rizzo ha accennato anche alle problematiche delle ipercorrezioni - ipocorrezioni post chirurgia refrattiva.

Non di rado si assiste a miopie che rispondono in modo anomalo alla chirurgia refrattiva e che  pur con l'accuratezza dei calcoli refrattivi post-cicloplegici e corneali si trovano ipermetropi di vario grado o ancora piuttosto miopi dopo la chirurgia.

Tutto cio' è causato da un preesistente forte spasmo miopico mascherato da: porto di una ipercorrezione di vecchia data, praticamente dall'infanzia, senza possibilità  di abbassare la correzione perché facendolo il visus da lontano prima dell'intervento degradava, spasmi di tipo psicogeno-reattivo, presente sovente in giovani donne e legato a stress, ansia; spasmi del ciliare, uso prolungato della visione per vicino.

In questi casi la valutazione ortottica è utile prima  perché si individuano molto bene queste situazioni semplicemente con la quantificazione e il reperimento di eventuali esoposizioni per vicino, deficit di divergenza fusionale per lontano, eccesso di convergenza fusionale per vicino, potendo mettere in  allerta sul dosaggio della chirurgia;

dopo  perché risultano utili delle metodiche di riabilitazione ortottica visuo-motoria quali tecniche di rilassamento, visualizzazione mentale, tecniche di training autogeno, esercizi di respirazione e Yoga visivo, esercizi di mobilizzazione della muscolatura estrinseca.

 

Nell'ultima relazione (diapositive pubblicate sul Numero 1/2001 de "La voce AICCER") il dr F. Merlin (Rovigo)  ha illustrato come il cambiamento della refrazione provoca cambiamenti che possono ripercuotersi anche sulla visione binoculare.

Il cambiamento si riflette sia sullo sforzo accomodativo, sulla convergenza, sulla dimensione e sulla forma delle immagini retiniche.

Eliminando la correzione con occhiali  viene a scomparire anche l’effetto prismatico nelle posizioni secondarie e terziarie di sguardo. Anche le LAC possono avere un effetto prismatico nei decentramenti e questo è importante specie nelle anisometropie nelle quali un effetto prismatico può presentarsi in modo diverso dopo l’ammiccamento.

La chirurgia refrattiva elimina questi effetti prismatici degli occhiali che  qualche volta  possono essere utilizzati per correggere eteroforie. Occorre quindi una attenta valutazione preoperatoria.

Il passaggio della correzione dall’occhiale alla LAC e poi a livello della cornea, come nella chirurgia corneale, modifica la dimensione dell’immagine in aumento nel miope ed in diminuzione nell’ipermetrope. I migliori risultati si hanno quindi nelle forme di ipermetropia con esotropia accomodativa pura. Purtroppo la chirurgia refrattiva viene eseguita solitamente negli adulti in cui le esotropie  sono  spesso divenute miste. In questo caso la correzione fotoablativa, riducendo lo sforzo accomodativo, funziona come una lente bifocale.

Nelle miopie invece, riducendo il potere totale dell'occhio, si crea un aumento della grandezza dell'immagine che quindi può causare aniseiconia con difficoltà di fusione.  Il reale vantaggio della chirurgia refrattiva sta nell'eliminazione dell'effetto prismatico ed in un incremento della capacità visiva per ingrandimento dell'immagine retinica.

La correzione di un astigmatismo corneale irregolare modifica la forma dell’immagine retinica e questo permette un aumento dell’acutezza visiva. Inoltre mediante la riduzione o la scomparsa dell'aniseiconia meridionale, favorisce la fusione ed agendo in senso antisoppressivo, migliora l'ambliopia ex non usu.

 

Ulteriori notizie o materiale si trovano sul sito FOVEA   http://digilander.iol.it/fovea  Email fovea@libero.it

 

 

Le complicanze delle lenti a contatto nell’attività sportiva

 

A. Manganotti,  relazione del congresso nazionale S.I.CO.M. PERUGIA 10-11 novembre 2000

 

seconda parte

 

COMPLICANZE SPECIFICHE

Le complicanze specifiche dell’attività sportiva nel portatore di LAC sono di due tipi: quelle degli sport ad alta quota e quelle degli sport acquatici.

 

SPORT DI MONTAGNA

Le condizioni ipobariche, cioè di scarsa quantità di aria, tipica dell’alta quota, non sempre determinano nella realtà un grosso rischio ipossico, neanche con l’uso di LAC. Alcuni studiosi affermano che la pressione parziale d’ossigeno critica dovrebbe essere (per brevi esposizioni) addirittura attorno ai 20 mmHg., il che significa condizioni di non sopravvivenza senza una maschera d’ossigeno, (sono circa 11 mila metri s.l.m.). Maggiori disagi invece sono addebitabili alla rarefazione del vapore acqueo e quindi anche del film lacrimale e alle temperature molto basse.

Comunque le LAC morbide riducono, è stato dimostrato, l’effetto della disidratazione corneale da freddo e della ridotta umidità e migliorano le performance visive negli sport di alta montagna. Anche in questo caso, per ridurre un rischio ipossico, la LAC ottimale dovrebbe essere a DK/L elevato, tipo quelle per porto permanente. Ovviamente, in queste condizioni, la cosa più importante è utilizzare delle adeguate protezioni.

 

GLI SPORT ACQUATICI

In ambiente ipotonico, come l’occhio a contatto con l’acqua dolce (concentrazione di sale inferiore allo 0,2%), la cornea subisce modificazioni di superficie che producono alterazioni della visione quali appannamento, aloni luminosi e colorati; ciò risulta maggiore se sono indossate le LAC (questo è un fenomeno che tutti i portatori di LAC conoscono se hanno nuotato ad occhi aperti).

Questo fenomeno e dovuto al gradiente osmotico differente che determina temporanea deidratazione parziale dell’epitelio corneale e, in caso l’uso di LAC, disidratazione della stessa con conseguente accentuata aderenza alla superficie oculare.

Nonostante ciò in genere negli sport d’acqua, la perdita di LAC da «colpo d’acqua» rappresenta la maggior insidia.

Conoscendo questi fenomeni, nel caso in cui non possano utilizzare degli occhiali da piscina, (per esempio nella pallanuoto) per evitare la perdita delle LAC possiamo ricorrere ai seguenti rimedi:

·         una LAC su misura, di diametro grandissimo, per porto limitato alla competizione;

·         una LAC ad alta idratazione, (la condizione di alta idratazione produce un maggior effetto ventosa della LAC da ambiente ipotonico);

·         il preventivo uso di sostituti lacrimali ipotonici;

·         una LAC giornaliera a basso costo;

·         e soprattutto l’adattamento dell’atleta a non perdere le lenti.

L’atleta dovrà cioè immergersi nell’acqua, aprire gradualmente gli occhi e mai sbarrarli, fare dei movimenti con la testa per percepire gli eventuali piccoli spostamenti della LAC, prendere coscienza dello stato di «aderenza» da disidratazione della propria LAC in quel momento. I gesti diventano spontanei e la perdita della LAC sporadica.

 

Negli sport acquatici di profondità esistono delle altre problematiche.

Al mare (concentrazione di sale superiore al 2,5%) la perdita delle LAC è molto più facile perchè il gradiente osmotico è più sfavorevole. Anche negli sport di profondità tale evenienza, nonostante ci sia la maschera, rappresenta un significativo rischio, soprattutto per gli ametropi importanti. Si ritiene che alcuni incidenti mortali debbano aver avuto questa come principale causa (miopi importanti che hanno perso le lenti a contatto, non sono più riusciti a riemergere).

Sono molto più stabili le LAC morbide, che devono rappresentare la prima scelta. Anche in questo caso si può optare ad una soluzione con LAC composite o gemellate. Con la maschera, le immagini sono ingrandite e ravvicinate e quindi (e questa è più una curiosità che altro) l’uso di LAC multifocali a visione simultanea funziona male, per cui devono essere sostituite con LAC monofocali.

Esiste anche un rischio ipossico, anche se nella realtà non sono conosciuti fenomeni acuti di tipo ipossico dovuti al mancato ricambio d’aria della maschera dopo prolungata permanenza in acqua. Ad un praticante pesca sportiva (che può stare 4-5 ore con la maschera senza mai tirar fuori la testa e quindi ricambiare l’aria nella stessa) è consigliabile indicare un periodico ricambio d’aria semplicemente facendogli soffiare con il naso nella maschera.

Le immersioni in profondità presentano specifici rischi nel portatore di LAC. In caso di uso di LAC rigide in plexiglas, durante la fase di decompressione, si formano delle bolle di azoto tra la lente e l’epitelio corneale, si verifica edema corneale, sofferenza epiteliale che persiste per parecchie ore dopo dall’immersione. Questo tipo di LAC non dovrebbe essere utilizzato per immersioni a profondità superiori a 35 metri e a tutte quelle fuori dalla «curva di sicurezza» (ovvero dove è necessaria la decompressione).  La LAC di prima scelta è morbida, in alternativa LAC rigide gas permeabili con DK/L elevato.

Se non viene adeguatamente compensata la maschera durante la discesa soffiandovi dentro aria dal naso, si può avere il tipico effetto ventosa che nei portatori di LAC morbide può dare massive emorragie sottocongiuntivali proprio per rottura dei capillari attorno al bordo della LAC.

Nelle immersioni in apnea da primato si usano speciali LAC per evitare l’uso della maschera (che necessiterebbe di compensazione della pressione dell’acqua con conseguente riduzione della riserva d’aria).

Sotto acqua vediamo male senza maschera perché la variazione del diottro cornea- acqua produce una ipermetropia di oltre 40 diottrie. Se a questo aggiungiamo la perdita di luminosità e dei colori caldi (al fenomeno del «blue shift») direttamente proporzionale alla profondità, possiamo comprendere che l’uso di appropriate lenti possa avere un ruolo importante nel risultato della performance.

Si sono usate delle LAC sclerali speciali (e sono stati segnalati i tipici danni meccanici da questo tipo di LAC) e LAC morbide bifocali con una zona centrale ad altissimo potere positivo

Nella realtà questi soggetti sono estremamente controllati, per cui le problematiche sono sempre state molto basse.

Conclusioni: L’uso delle LAC nell’attività sportiva appare sostanzialmente appropriata, purché la scelta del tipo di LAC tenga in considerazione il tipo di sport praticato. Le complicanze sono, nello sport, sostanzialmente simili a quelle di un qualsiasi portatore di LAC. Fanno eccezione alcune attività sportive svolte in ambienti che comportano particolari condizioni di rischio. Gli atleti di tali sport dovrebbero essere controllati frequentemente da un oculista applicatore.

 

 

RICORSO SPECIALIZZANDI «Vecchio regime»

 

«Lo specializzando con occupazione non ha diritto alla borsa annua»   Da Corriere medico 13-09-2001  e dal sito FIMG

 

Non hanno diritto alla retribuzione di 21 milioni annui «i medici che hanno frequentato i corsi di specializzazione prima dell’entrata in vigore delle norme sul divieto di svolgere qualsiasi attività ulteriore alla frequenza dei corsi stessi«. Lo ha sancito la III sez. bis del TAR del Lazio ( sentenza 6985/2000) precisando che tali medici «perlopiù hanno avuto la possibilità di esercitare attività libero professionale o rapporti di lavoro compatibili con la frequenza dei corsi.»

Con queste motivazioni i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso di alcuni medici che specializzatisi prima dell’anno accademico 91-92, avevano fatto ricorso contro il decreto del ministero dell’Università del 14-2-2000 contenenti le disposizioni di attuazione per la corresponsione di borse di studio agli specializzandi.

A parere dei ricorrenti, infatti, il governo italiano avrebbe violato gli obblighi derivanti da diritto comunitario, avendo previsto esborsi monetari solo per alcuni dei soggetti aventi diritto e a presupposti e condizioni inaccettabili.  Il TAR non è stato di questo avviso.

Il Consiglio di Stato con sentenza della Sez.4 n 4442/2000 ha confermato la sentenza del Tar Lazio n.640/99 della sezione prima bis, accogliendo il ricorso in appello 5317 del 1999 proposto dal Ministero della Sanità, dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell'Università, e dall'università di Bari, dove si era stabilito il principio che i compensi per i corsi di specializzazione si prescrivono in 5 anni, ed in cui il TAR stesso aveva ribadito si il diritto di percepire i compensi arretrati ma salvo il diritto quinquennale di prescrizione.

 

Riflessioni

 

Un esploratore percorreva le immense  foreste dell’Amazzonia, nell’America del sud.

Cercava eventuali giacimenti di petrolio e aveva molta fretta. Per i primi due giorni gli indigeni che aveva ingaggiato come portatori si adattarono alla cadenza rapida e ansiosa che il bianco pretendeva di imporre a tutte le cose.

Ma al mattino del terzo giorno si fermarono silenziosi, immobili, l’aria totalmente assente.

Era chiaro che non avevano nessuna intenzione di rimettersi in marcia.   Impaziente, l’esploratore, indicando il suo orologio, con ampi gesti cercò di far capire al capo dei portatori che bisognava muoversi, perché il tempo premeva.

«Impossibile» rispose quello tranquillo. «Questi uomini hanno camminato troppo in fretta e ora aspettano che la loro anima li raggiunga».

 

 

 

Copyright © 1999-2003 Steve's. All rights reserved Aggiornato il: ottobre 17, 2001.wildsteve@geocities.com My Home Page