DICEMBRE 98, n. 4 Anno IV
INDICAZIONI AL TRATTAMENTO LASER DELLE DEGENERAZIONI RETINICHE PERIFERICHE
RIVISTE INTERNAZIONALI: SCELTI PER VOI
4° CORSO DI AGGIORNAMEMTO F.O.VE.A. “LA MODERNA GESTIONE CLINICA DEL GLAUCOMA”
E' quasi giunto alla conclusione il nostro lavoro di creare un protocollo di visita per videoterminalisti da proporre come FOVEA a tutti i medici del lavoro.
Nell’ultimo incontro con il Prof. Costa, vedi relazione in altra pagina, si sono chiariti alcuni aspetti importanti.
I dubbi nascono solo sulla dizione da apporre alla fine della nostra visita, visto che noi possiamo giudicare solo l’apparato visivo. Infatti il prof. Costa sostiene che la valutazione globale dovrebbe tener conto delle caratteristiche ergonomiche e ambientali del posto di lavoro, che possono, da sole, creare disturbi astenopeici. Abbiamo, pertanto, pensato di affiancare al giudizio finale sull’affaticamento prevedibile una frase che identifica le circostanze in cui tale giudizio è valido; cioè: “ Sulla base della situazione refrattiva e obiettiva oculare e nelle condizioni ergoftalmologiche ambientali previste dalle normative vigenti, l’affaticamento prevedibile è nella norma, .. superiore..., inferiore”.
Inoltre un collega medico del lavoro, dr. Mauli, ci aiuterà a scegliere una semplice griglia informativa sull’ambiente ed i carichi di lavoro, che il nostro medico del lavoro potrebbe compilarci, prima di inviarci i lavoratori. Alcuni autori, recentemente, hanno proposto un elenco di patologie che possono dare inidoneità temporanea o favorire l’astenopia. Compileremo un riassunto di tale lista, che verrà consegnato unitamente alla scheda di visita e ad un breve commento sul protocollo.
Tutti i soci in regola con la quota annuale ‘99 riceveranno il protocollo e il materiale informativo. Per il rinnovo delle quote sociali si potrà sfruttare l’occasione del prossimo Corso di Aggiornamento del 23 gennaio 99. Chi fosse impossibilitato a partecipare in tale data, per rinnovare la sua adesione può contattare un qualsiasi membro del consiglio direttivo. Riguardo la tariffa che abbiamo deciso di applicare alla visita per VDT, £ 80.000 minimo, siamo in attesa di conoscere la risposta dell’Ordine dei Medici al nostro quesito. ........ segue in ultima ...............segue dalla prima
Infatti già ai primi di ottobre è stato richiesto di esprimere un parere sull’equiparazione della visita ergoftalmologica alla visita oculistica completa. L’Ordine di Verona ha passato la pratica alla Federazione centrale a Roma !
E’ stato comunque ribadito che le visite per videoterminalisti previste dalla 626 non possono essere a carico del SSN, ma solo a carico dell’azienda. Chiunque viene a conoscenza di situazioni anomale, od in contrasto con ciò, è pregato di segnalarlo al più presto.
In questo numero del Notiziario è presente un articolo inviatoci dal collega Tommaso Rossi, eccellente oculista romano, primo oculista italiano a superare il board europeo e di recente eletto nel consiglio direttivo APIMO.
Vi segnaliamo inoltre che stiamo preparando anche un sito internet della FOVEA. ( attrezzatevi a navigare !! )
BUONE
FESTE
Dr.
Tommaso Rossi, Ospedale
CTO di Roma
Divisione
Oculistica Servizio di Chirurgia Vitreoretinica
il
trattamento delle aree degenerative retiniche mediante fotocoagulazione laser ha
oggi un ruolo preciso nella profilassi del distacco retinico regmatogeno, grazie
ad una serie di lavori prospettici, per lo più eseguiti da Byer e Coll. e Folk
e Coll. La presenza di aree degenerative retiniche e persino di rotture,
infatti, non è sinonimo di progressione verso un distacco retinico regmatogeno
(DR) e l’opportunità del trattamento viene oggi valutata sulla base di una
serie di lavori che hanno considerato il rischio associato alle varie lesioni
regmatogene.
Ricordiamo
brevemente che l’incidenza del DR è circa pari a 1/10.000 casi anno (0.01%)1,
mentre la prevalenza delle rotture retiniche in studi autoptici è di circa
5-13%2: 1000 volte superiore. deve inoltre essere ricordato che quasi
la metà dei distacchi retinici regmatogeni insorgono su retina precedentemente
valutata sana, a seguito, evidentemente, di un’abnorme trazione vitreale che
determina la rottura della retina morfologicamente sana.
L’opportunità,
l’adeguatezza e l’efficacia del trattamento laser nella profilassi del
distacco regmatogeno, naturalmente, sono i parametri di riferimento per la
valutazione delle indicazioni al trattamento laser; nell’albero decisionale
delle indicazioni ad un trattamento laser, oggi grande rilevanza viene assegnata
ai seguenti segni, sintomi e dati anamnestici:
-
Sintomaticità (fosfeni e miodesopsie);
- Occhi
adelfi di occhi con pregresso DR;
-
Presenza di un distacco posteriore di vitreo;
-
Afachia o pseudofachia;
oltre,
naturalmente alla tipologia della lesione:
-
Rottura a ferro di cavallo;
-
Dialisi;
- Foro
opercolato;
- Foro
con opercolo;
-
Degenerazione a palizzata con o senza fori;
-
Distacco retinico sub-clinico.
Lo scopo
del trattamento laser, in ogni occasione, è la creazione di una adesione
corio-retinica a seguito della necrosi coagulativa determinata dalla
fotocoagulazione per effetto Joule. Questa area di adesione deve “isolare”
la lesione retinica, al fine di scongiurare il pericolo di comunicazione dello
spazio sottoretinico esterno al trattamento laser con il letto della rottura
retinica o della lesione in questione.
Esaminiamo
brevemente
gli elementi anamnestici ed i sintomi elencati precedentemente:
-
Sintomaticità. La mancanza di sintomi viene uniformemente valutata come un
fattore prognostico favorevole: su un campione di 359 rotture retiniche
asintomatiche in occhi fachici in pazienti privi di storia per DR, dopo un
follow-up medio di 7.5 anni nessun occhio era progredito verso un DR2.
Per
converso, le rotture sintomatiche a ferro di cavallo danno luogo a DR in una
percentuale variabile dal 25-90% dei casi3, mentre le rotture
opercolate sintomatiche evolvono verso un DR nel 5-15% dei casi4.
-
Distacco posteriore di vitreo (DPV)
La
presenza di rotture retiniche in concomitanza con un DPV aumenta sensibilmente
il rischio di un DR che si sviluppa in circa 85% dei casi con rotture retiniche
acute e DPV5.
-
Afachia e pseudofachia
Le
modificazioni vitreali associate alla chirurgia della cataratta sembrano giocare
un ruolo nell’incremento del rischio di DR dopo estrazione della cataratta.
Nel 1984 il rischio di DR nei 4 anni successivi all’intervento di cataratta
erano pari allo 0.9% dopo ECCE, 1.17% dopo faco e 1.55% dopo intra6.
L’esecuzione di una capsulotomia YAG laser incrementava il rischio di 3.9
volte7.
-
Rottura a ferro di cavallo
Le
rotture a ferro di cavallo presentano un rischio di DR pari a circa 25-90% se
sintomatiche, mentre sembrano essere a basso rischio in caso di asintomaticità,
in specie a DPV avvenuto8. Nel primo caso viene consigliato il
trattamento, mentre le seconde vengono osservate periodicamente.
-
Dialisi
Il
trattamento delle dialisi è raccomandato tanto nei pazienti sintomatici che
negli asintomatici10.
- Foro
atrofico : non viene consigliato il trattamento neppure in presenza di sintomi.
- Foro
con opercolo
In
presenza di sintomi vengono trattati solo i fori opercolati in cui l’esame
obiettivo mostra chiaramente segni di residua trazione vitreale sui margini del
foro, con incipiente sollevamento dei bordi.
In
assenza di sintomi non vengono trattati9.
-
Degenerazione a palizzata con o senza fori
La
degenerazione a palizzata è presente nel 6-8% della popolazione e circa 1/3 -
1/5 delle palizzate presentano fori nel contesto10.
Byer,su
276 pazienti con palizzata, seguiti per 11 anni in media, ha riportato un DR in
meno dell’1% dei casi9, concludendo che il valore del trattamento
in occhi non adelfi di occhi con DR è di scarso valore. Spesso DR insorgevano
su aree giudicate sane o a margine di trattamenti laser. Uno stretto controllo
periodico è fortemente consigliato.
-
Distacco retinico sub-clinico.
Esistono
dati molto contrastanti sulla progressione dei distacchi subclinici. Ne viene
raccomandato l’esame singolo da parte di chirurghi esperti, su base
individuale10.
Al
fine di riassumere in maniera sinottica lo stato dell’arte in tema di
trattamento delle lesioni regmatogene, viene di seguito riportata una tabella
pubblicata nelle linee guida al trattamento fotocoagulativo dell’American
Academy of Ophthalmology10.
1Haimann MH,...Epidemiology
of retinal detachment. Arch Ophthalm 1982;100:289-292.
2Byer NE. The natural
history of asymptomatic retinal breaks. Ophthalmology 1982;89:1033-1039.
3Davis
MD. Natural history of retinal breaks without detachment. Arch Ophthalmol
1974;92:183-194. 4Bloom
SM, Brucker AJ. Laser surgery of the posterior segment. 2nd ed. Lippincott-Raven
Philadelphia 1997, pp340-361. 5Byer
NE. Natural history of posterior vitreous detachment with earlymanagement as a
premier line of defense against retinal detachment. Ophhalmology
1994;101:1503-1514. 6Javitt
JC, Vital S, Canner JK et al. . National outcomes of cataract extraction:
retinal detachment after inpatient surgery. Ophthalmology 1991;98:895-902. 7Javitt
JC, Tielsch JM, Canner JK et al. National outcomes of cataract extraction:
increased risk of retinal complications associated with Nd-YAG laser capsulotomy.
Am J Ophthalmol 1991;112:373-380. 8Neumann
E, Hyams S. Conservative management of retinal breaks. A follow-up study of
subsequent retinal detachment. Br J Ophthalmol 1972;56:482-486. 9Byer
NE. Long-term natural history of lattice degeneration of the retina.
Ophthalmology 1989;96:1396-1402.
10Preferred Preactice
Pattern. American Academy of Ophthalmology. Prcursors of egmatogenous retinal
detachment. 1994.
Lesione |
Trattamento |
Rottura
e ferro di cavallo |
Quasi
sempre |
Dialisi |
Quasi
sempre |
Foro
opercolato |
Talvolta |
Foro
atrofico |
Raramente |
tab. 2: Linee guida per il
trattamento di pazienti asintomatici
·
DR anteriore all’equatore esteso per almeno 1 ma meno di 2 diametri
papillari dalla rottura.
|
Fachico |
Miopia
elevata |
Occhio
adelfo di pz con DR |
Afachico
o Pseudofachico |
Prima
di estrazione della cataratta |
Fori atrofici |
Raramente |
Raramente |
Raramente |
Raramente |
Raramente |
Fori opercolati |
No |
Raramente |
Raramente |
Raramente |
Raramente |
Palizzata con o senza fori |
No |
Raramente |
Talvolta |
Raramente |
Raramente |
Rotture a ferro di
cavallo |
Talvolta |
Talvolta |
Spesso |
Spesso |
Spesso |
DR subclinico * |
Talvolta |
Spesso |
Spesso |
Spesso |
Spesso |
Dialisi |
Quasi sempre |
Quasi sempre |
Quasi sempre |
Quasi sempre |
Quasi sempre |
OCTOBER 1998
Partial coherence interferometry: a novel approach to biometry in cataract surgery. Wolfgang Drexler, PhD, ..
Refractive outcome in cataract surgery can be improved by 30% using dual beam partial coherence interferometry, enabling non-contact biometry with unprecedented high precision (<10 µm) and resolution ( 12 µm), at least more than 10 times better than ultrasound.
Efficacy and safety of fluorescein angiography
with orally administered sodium fluorescein.
Tsutomu Hara, ........ Fluorescein angiography following peroral administration of fluorescein sodium was performed in 2,625 eyes of 1,787 patients. Successful photographs were obtained in 97.3%; minimal complications occurred in 1.7%. This procedure is useful in clinical practice.
Ophthalmologic manifestations of internal carotid artery dissection. Valérie Biousse, MD, ..........
Ophthalmologic symptoms or signs were present in 62% of 146 patients with internal carotid artery dissection. These were the presenting features in about half of the cases, emphasizing the role of the ophthalmologist in early diagnosis and in prevention of subsequent ocular or cerebral infarction.
EDITORIALS
The treatment of normal-tension glaucoma. Joseph Caprioli, MD
Infection of the corneal endothelium in herpes simplex keratitis. Leonard M. Holbach, .....
Recurrent nodular scleritis associated with varicella zoster virus. Charalampos Livir-Rallatos, MD, ......
Indocyanine green angiography in enlarged blind spot syndrome. Alfredo Pece, MD, ...........
Abstracts
Regeneration and transplantation of the optic
nerve: developing a clinical strategy.
MacLaren RE. Br J Ophthalmol 1998.
The association between cigarette smoking and
ocular diseases.
Solberg Y, Rosner M, Belkin M. Surv Ophthalmol 1998.
NOVEMBER 1998
Thrombin-antithrombin III complex in acute retinal vein occlusion. Hiroyuki Iijima, MD, .......
The value of thrombin-antithrombin III complex was elevated in patients with retinal vein occlusion with the occlusion site at the optic disk, which suggests the pathogenic contribution of a systemic hypercoagulable state in those patients.
EDITORIAL
Effect of topical anti-inflammatory treatment on
the long-term outcome of laser trabeculoplasty.
Yong Y. Kim, MD, .... and the Fluorometholone-Laser Trabeculoplasty Study Group
Choroidal calcification in Bartter syndrome.
Giorgio Marchini, ..... and Marco Zarbin,
Congenital sclerocorneal epithelial cyst.
Muneera A. Mahood, MD, ....
ABSTRACTS
Acyclovir for the prevention of recurrent herpes simplex virus eye disease. The Herpetic Eye Disease Study Group. N Engl J Med 1998.
Evidence that upregulation of serum IGF-1
concentration can trigger acceleration of diabetic retinopathy.
Chantelau E. Br J Ophthalmol 1998.
Menopause and tear function: the influence of
prolactin and sex hormones on human tear production.
Mathers WD, Cornea 1998.
Neuro-ophthalmological aspects of prion diseases. Neetens A, Neuro-ophthalmology 1998.
novembre 98
Letters to the Editor
Floppy Eyelid Syndrome
CME and Anterior Uveitis with Latanoprost Use
Routine Dilated Fundus Examination Diagnostic Yield
Prevention and Treatment of CME after Cataract Surgery
A Randomized Clinical Trial of Combined Topical-Intracameral Anesthesia in Cataract Surgery Sung-Huei Tseng, ......
Combined topical-intracameral administration of lidocaine hydrochloride is safe and significantly more effective than topical administration alone in minimizing discomfort during phacoemulsification and implantation of a foldable intraocular lens.
Arcuate Keratotomy to Treat Corneal Astigmatism after Cataract Surgery: A Prospective Evaluation of Predictability and Effectiveness Tetsuro Oshika, .... A new nomogram for astigmatic keratotomy in pseudophakic eyes is presented. Astigmatic keratotomy after cataract surgery is less predictable than that for naturally occurring astigmatism, but the procedure is sufficiently effective in reducing residual astigmatism.
Cyclosporine Therapy for Severe Sight-threatening
Uveitis in Children and Adolescents
R. Christopher Walton, MD, ....... Cyclosporine appears to be a safe and effective therapy for children with severe intermediate uveitis or panuveitis; cyclosporine blood levels and renal function should be monitored to reduce the risk of adverse effects.
An Analysis of the Incidence and Risk Factors of
Developing Severe Keratopathy in Eyes after Megavoltage External Beam
Irradiation
Sek Keung Kwok, ......
The dose of radiation to the cornea is the single most important factor in determining the outcome of radiation keratopathy; visual outcome is invariably poor if the dose is greater than 7000 rads.
Ultrasound Biomicroscopic and Conventional
Ultrasonographic Study of Ocular Dimensions in Primary Angle-closure Glaucoma
Giorgio Marchini, MD, ... Luciano Bonomi, MD
Eyes with
acute-intermittent primary angle-closure glaucoma (PACG) and those with chronic
PACG show different biometric characteristics in white patients. Ultrasound
biomicroscopy demonstrates a greater degree of anterior rotation of the ciliary
processes in eyes with PACG.
A New Tonometer - The Pressure Phosphene Tonometer: Clinical Comparison with Goldmann Tonometry Bernard B. Fresco, MSc, OD
The
pressure phosphene tonometer is a recently developed, spring-based tonometer
that uses a psychophysical closed-eyelid technique to obtain intraocular
pressure (IOP). IOP results are consistent with those of Goldmann tonometry, and
the phosphene tonometer is potentially suitable for self-administered IOP
testing.
Retinal Detachment in Pseudophakic Eyes with and without Nd:YAG Laser Posterior Capsulotomy Paivi Ranta, ..... Previously untreated atrophic holes may play a role in the pathogenesis of pseudophakic retinal detachment after Nd:YAG laser posterior capsulotomy.
Visual Recovery in Macula-off Rhegmatogenous Retinal Detachments William H. Ross,
One hundred cases of macula-off detachments underwent successful scleral buckling surgery; there was no statistically significant difference in visual recovery in patients operated on within 1 to 2 days, 3 to 4 days, or 5 to 7 days after macular involvement (P=0.533).
23 GENNAIO 1999 VERONA, Sala Marani
Ore 9.00 SALUTI E INTRODUZIONE
Ore
9.15 ATTUALITA’
NELL’AMBITO DELLA RICERCA
GENETICA ED ETIOPATOLOGICA Prof. L. Bonomi
Ore 9.45
LA DIAGNOSI DI GLAUCOMA
Dr. P. Brusini
Percorso diagnostico
Nuove innovazioni tecniche strumentali
Ore 10.30 LA GESTIONE DEL PAZIENTE GLAUCOMATOSO
L’intervento decisionale: trattare o aspettare Prof. L. Bonomi
I vari passaggi della terapia farmacologica Dr. M. Marraffa
Ore 11.15 caffè
Ore 11.30
Quando la terapia parachirurgica
Quando la terapia chirurgica Dr. G. Marchini
Ore
12.15
LA GESTIONE CLINICA DEI GLAUCOMI
SCOMPENSATI E/O COMPLICATI
Prof.
P. Steindler
Ore 13.00
DISCUSSIONE
Segreteria
Organizzativa: tel.
045-8392289 fax 045-8392222
Riassunto dell’incontro del 19/10/98
Il prof. G. Costa ha presentato la legge 626 e le
sue problematiche, partendo dall'analisi storica del periodo precedente tale
legge. Ovviamente il boom di videoterminalisti di questi ultimi anni ha
scatenato moltissime paure e domande sull'uso del VDT. Nel 90-91 sono comunque
stati pubblicati i primi studi internazionali che dimostravano l'innocuità
dell'uso del VDT. I problemi esistenti, ( tra cui la famosa astenopia) , nascono
maggiormente dal modo in cui si lavora, dal livello organizzativo del lavoro
(ritmi, tempi, …) che ultimamente è stato sconvolto dall'inserimento del VDT.
I livelli interessati sono tre: visivo, apparato
muscoloscheletrico, stress ( relazioni uomo/macchina, coinvolgimento culturale,
professionale ….).
Riguardo l'applicazione della nuova legge 626, che
recepisce le direttive europee, l'interpretazione dell'art 51, che specifica chi
deve sottoporsi al controllo, ( cioè chi usa il VDT in modo sistematico e
abituale per almeno 4 ore consecutive giornaliere per tutta la settimana
lavorativa …), ha di fatto complicato le cose. Dopo molte controversie e
dibattiti non si è arrivati ancora ad un chiarimento.
L'ultima commissione ad hoc ha specificato di considerare 20 ore settimanali in media.
Costa ritiene che la valutazione dovrebbe essere
effettuata a discrezione dal medico competente anche per persone che lavorano
meno ore, se il carico visivo e lavorativo è particolare ed impegnativo. Il
GILV ha confermato che i disturbi sono più frequenti se il tempo al VDT supera
la metà del tempo globale di lavoro.
L'art 54 prevede una pausa di 15 min ogni 120 min di
lavoro.
L'art 55 sulla sorveglianza sanitaria distingue la
visita iniziale preattività e i controlli periodici successivi, previsti per
ora ogni 5 anni.
Se invece c'è idoneità con prescrizione o età>45
aa, il controllo va effettuato ogni 2 anni.
Il problema dell'affaticamento visivo dipende da
numerosi fattori ( luce, contrasti, microclima, inquinamento dell'aria, ecc…)
ed esistono prescrizioni minime su come dovrebbe essere organizzato il posto di
lavoro, (luce ambiente, spazio, distanze, rumori, software, ..).
Il GILV ha fornito linee guida su come comportarsi.
L'oculista dovrebbe avere informazioni utili sui compiti di lavoro e
sull'ambiente. Il medico del lavoro, d'altro canto , dovrebbe avere
da parte dell'oculista, risposte congruenti al quesito.
L'idoneità al lavoro
al VDT va concessa quasi sempre. Esistono non
idoneità in casi rarissimi
ed eccezionali, secondo alcuni gruppi di studio ( Romano, Di Bari, …) solo se
il visus, in binoculare, è inferiore all'acutezze medie richieste dal compito
visivo, calcolate per una distanza di 40 cm, oppure per i casi in cui si osserva
dopo ripetuti controlli, un significativo deterioramento di una funzione,
anche se solo parzialmente riconducibile all'attività con VDT.
Per altri casi si consiglia un'idoneità con
prescrizione e sorveglianza periodica
(che tranne per gli over 45 è a discrezione del medico competente).
Esistono poi una serie di patologie e situazioni
oculari per cui è consigliabile una limitazione della durata dell'attività al
VDT, poiché sono quelle che più probabilmente possono favorire l'insorgenza di
disturbi astenopeici in soggetti costituzionalmente più sensibili e
predisposti, oppure una transitoria inidoneità ( es diplopia, disagio
soggettivo da cheratiti, uveiti,…). Infatti
nella genesi dell'astenopia, che non è possibile quantificare oggettivamente,
possono intervenire altre concause legate all'ambiente di lavoro.
Importante appare quindi l'anamnesi ergoftalmologica e il rilievo clinico
di "segni" di astenopia ( es l'iperemia congiuntivale, le alterazioni
del film lacrimale ).
Il prof. Costa ha inoltre precisato che se sono
necessari altri accertamenti, vanno richiesti solo se servono al quesito
specifico dell'idoneità, e occorre ottenere il consenso informato del paziente.
Riguardo
il protocollo di visita
della FOVEA, Costa ritiene
che sia una iniziativa ottima, anche se la nostra valutazione dovrebbe sempre
essere preceduta dall'acquisizione di elementi utili
per conoscere tipologia dell'ambiente di lavoro e dei carichi di lavoro.
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