Questa era la prefazione originale
del libro edito nel 1977 di U.M. PALANZA:
Arduino Napoleone
è nato a Palena, in provincia di Chieti, e vive a Chieti,
dove si sente nell'ambiente adatto al suo gusto di gentiluomo
d'altri tempi, nell'atmosfera d'un quotidiano riservato, signorile
soprattutto sotto il profilo morale, come ancora solo in provincia
(in certa provincia) è possibile ritrovare.
Coltiva la pittura e la letteratura, nell'una e nell'altra forma
fissando toni personali ed uno stile che gli consente d'essere
bene qualcuno, nel mondo dell'arte.
In pittura ha sempre lavorato con un estro vigoroso, e con linee
ed idee sue e quel tanto che la critica gli trova in comune con
il conterraneo Michetti, non tanto si giustifica come influenza
del maestro nel discepolo, quanto come segno della comune origine,
dello stesso amore alla natura ed alla gente cui entrambi appartengono.
Del Michetti, come del Patini, Napoleone sa ripetere l'amore alla
terra natale, la capacità di sintetizzare la poesia degli
angoli remoti, la pena secolare della fatica, gli usi, i costumi,
le credenze, con in più, peraltro, la malinconia per il
lento spegnersi dei costumi sani e patriarcali.
E' facile intuire come gli elementi che caratterizzano la pittura
di Napoleone si ritrovino, perfettamente riconoscibili, nei suoi
racconti o memorie, ispirati alla sua terra ed al suo paese d'origine,
ed a tutto il territorio che si stende ai margini della Maiella
(un territorio tanto presente anche nel primo D'Annunzio), ma
sempre tali che ben possono essere considerati come emblematici
di tutto il vecchio Abruzzo. Si tratta di temi evocati sul filo
d'una memoria sicura e sempre struggente: un personaggio singolare,
chiuso in una religiosità tanto profonda quanto primitiva,
in L'Altarino; altri personaggi, femminili e maschili, contrassegnati
da qualcosa di predestinato, in I suicidi; un giallo, tra pennellate
espressionisticamente calcate, si delinea in Il Tasso, e così
con potenza ed incisività si ritorna al tema della roba
in Un mazzo di fruste. Ma sono questi cenni appena sufficienti
a dare una idea dei contenuti, mentre diremmo poco sulla capacità
di narratore di Napoleone se anche non ricordassimo la forma che
di quei contenuti fanno brani di vita vera, magari d'un tempo
fatalmente al tramonto: diremo che per tale aspetto il pittore
e lo scrittore appaiono inscindibili, sia nella cura del particolare
descrittivo di chiese, palazzi, paesaggi, nell'insistenza sui
toni apparentemente del folklore, ma in realtà dell'autentico
Abruzzo contadino, sia nell'amore e l'evidenza con cui un profondo
sentimento morale su tutto viene disteso, che non è solo
rimpianto, ma anche saggio e contenuto ammonimento.
© 1979 by Japadre Editore
Corso Federico II, L'Aquila
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