a FULVIO ROITER

il Premio FOTOPADOVA 2002

" Dietro l'obiettivo: una vita "

Veneto di Meolo, ma veneziano di adozione, professionista dal 1953, Fulvio Roiter da quasi cinquant'anni non finisce di stupirci. I suoi libri, i suoi reportages, recano sempre i segni inconfondibili dell'artista colto e sensibile. Nel 1954 il suo primo libro fotografico "Venise à fleur d'eau"viene pubblicato a Losanna e, ancora giovanissimo, ottiene nel 1956 a Parigi il prestigioso Premio Nadar con "Ombrie, Terre de Saint François"e nel 1957 esce "Andalousie". Seguono opere di grande impatto visivo e grafico su Brasile, Messico, Turchia, Spagna, Tunisia, Libano che, a distanza di oltre trent'anni, rimangono dei classici del genere.

Nel 1973 pubblica "Venezia Viva" e nel 1977 esce "Essere Venezia" interamente a colori. Quest'opera raccoglie subito un vastissimo consenso di pubblico per diventare il più grande successo editoriale nel settore dei libri d'immagine con 600.000 copie vendute nell'arco di dieci anni. Seguono sulla stessa città, "Laguna" (1978), "L'Oriente di Venezia" (1980) e "Carnevale a Venezia" (1981).

Qui di seguito le sue opere più recenti e rappresentative.

1985 - Agrobusinnes per il Gruppo Ferruzzi (Vianello Libri)

1985 - Ciociaria (Vianello Libri)

1986 - L'Albero (Vianello Libri)

1987 - Il Chianti Classico (Vianello Libri)

1987 - L'Egitto (Vianello Libri)

1987 - Magic Venice in Carnival (Vianello Libri)

1988 - Liguria (Vianello Libri)

1989 - Cansiglio il bosco dei Dogi (Vianello Libri)

1990 - La mia Venezia (Vianello Libri)

1990 - Firenze Teatro (Vianello Libri)

1990 - Il Cantico delle Creature (Vianello Libri)

1992 - Visibilia (Vita e Pensiero - Milano)

1994 - Terra di Dio (Vita e Pensiero - Milano)

1988 - Vaticano (Vita e Pensiero - Milano)

1988 - Champagne (Castor et Pollux - Reims)

1999 - Il Policlinico Gemelli (Vita e Pensiero - Milano)

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Hanno scritto di lui :

Le sue fotografie rivelano un occhio e un animo penetrante, capace di scegliere l'essenziale, di sorprendere ogni espressione umana.

Ha percorso il mondo in cerca di quel che voleva non di ciò che gli era stato ordinato o di quello che il pubblico s'aspettava.

Come ogni artista vero, la tecnica sua accompagna l'ispirazione e si muta con essa. Non c'è mai retorica, né luogo comunebnelle sue immagini. I suoilibri da regalare, da conservare, da sfogliare nelle ore in cui si vuol vivere intensamente assorbiti dal mistero di un'occhio meccanico che ci fa vedere quello che l'occhio naturale non scorgerebbe

Giuseppe Prezzolini

 

Credo sia questa mostruosa animalesca facoltà di concentrare tutte le forze intellettive nell'occhio a fare di Roiter il numero uno della fotografia mondiale, e lo dico senza esitazione.

Può darsi che ce ne siano di più tecnicamente rifiniti, di meglio studiati nelle inquadrature, nelle angolazioni, nelle luci, nell'ombre e penombre. Può darsi. Ma nessuno sa cogliere come lui, oltre le cose, anche il senso delle cose.

Indro Montanelli

 

Ritenerlo un fotografo illustratore è un insulto. Egli è un rabdomante, e i rabdomanti non ubbidiscono alla logica: si arrestano, a mani tese, magari di fronte a un modesto cespuglio, ben sapendo che sotto si nasconde la vena sorgiva. E' un'acuta facoltà visiva che si richiama al medium; un cogliere, in sintesi, sentimenti contrastanti ed estremi, il nucleo sensibile della molteplicità.

Scrive versi con la macchina fotografica, Roiter. E, si sa, per un poeta vale, spesso, più un muro desolato di una basilica.

Alberto Bevilacqua

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il premio :