I° INCONTRO dei GRUPPI FAMIGLIA a Castello di Godego
25 Ottobre 1998

PARADOSSI E TENSIONI DEL NOSTRO ESSERE UMANI

Prof. Silvano Bordignon

(1a parte)

Il tema proposto è attuale perché in esso si fa riferimento all’Enciclica del Papa "Fides et Ratio" (la fede e la ragione) presentata in occasione della celebrazione del ventesimo anno di pontificato il 14 settembre 98.
Questa enciclica mi ha sorpreso come laico per la capacità del Papa di saper organizzare un discorso sulla fede-ragione, tale da far emergere la fede e la ragione come le due ali dello spirito.
Oggi prenderemo in considerazione soprattutto la ragione e del contributo che essa può dare ai problemi dell’esistere.
La ragione è lo strumento principale, sul piano umano, che noi possiamo utilizzare. Dall’altra parte c’è la fede. La fede può essere vissuta in maniera intensa o in modo pratico. Marc Reson, un autore francese, dice che utilizzare al massimo la ragione significa, per chi crede, dare il massimo onore a Dio. Usare al massimo la ragione è dunque importante; con essa sviluppiamo le scienze come la psicologia, la sociologia, la filosofia, discipline che ci danno degli strumenti notevoli per rispondere ad alcuni problemi della nostra vita.
Come persone, oltre al vivere, al gestire, al capire,... abbiamo bisogno di riflettere e trovare il senso della nostra vita. E per rispondere a questo problema, dice il Papa, occorre la filosofia.
Possiamo dire che tutti noi in qualche modo siamo filosofi: dal bambino anche piccolo all’anziano, perché la filosofia è la visione che noi diamo della vita.
Dal punto di vista pratico ci sono persone che sanno essere filosofi senza aver studiato filosofia. La filosofia è la capacità di collegare il particolare all’universale.
Una persona che vive chiusa nel proprio paesino crede che la vita sia strutturata ovunque come nel proprio paesino, ma se gli capita di salire sulla montagna vicina può spaziare su un panorama ben più ampio ed accorgersi che il paese in cui vive non è che un piccolo centro tra molti altri centri abitati. Quando poi scende di nuovo in paese la sua visione è diversa da prima perché si rende conto che il proprio paese è soltanto un punto dentro una prospettiva molto più vasta. Questo fenomeno viene chiamato dai sociologi "distanziamento".
Il distanziamento è la capacità di vivere la situazione contemporaneamente all’interno e fuori di essa.
Questo sdoppiarsi ci permette di vivere una situazione paragonandola ad altre realtà e perciò a dare senso a quello che facciamo., ci permette di fare una revisione di come viviamo, specialmente nel nostro mondo frenetico. Ci permette di viverci dentro e di distanziarci, ci permette di collocare quello che stiamo facendo in una prospettiva molto più ampia. In questo modo si prende coscienza di ciò che si fa: abbiamo una prospettiva sincronica.
La disciplina che aiuta a cogliere il particolare con l’universale è la filosofia.

Alcuni strumenti tecnici della filosofia:
Il pensiero All’interno del pensiero i filosofi distinguono tre momenti: intuizione, intelligenza, ragione.
Che cos’è l’intuizione?
È l’atto di pensiero che coglie immediatamente una data realtà o verità.
I meccanismi dell’intuizione sono ancora tutti da spiegare. Gli psicologi descrivono la parte destra del cervello come la parte che predilige la capacità intuitiva, mentre quella sinistra gestisce la facoltà raziocinante. Il nostro cervello destro coglie le cose in maniera immediata ancora prima della ragione, poi la ragione non fa altro che dimostrare ciò che il cervello destro ha già intuito. Intuire è una peculiarità del pensiero: le intuizioni non si possono dimostrare, sono immediate. I filosofi hanno sempre dato molto spazio all’intuizione.
Che cos’è l’intelletto?
L’intelletto è l’attività del pensiero che coglie, analizza le cose che ci stanno intorno. L’intelletto è la base della scienza, spiega i fenomeni. Gran parte del nostro pensiero è intellettuale.
Che cos’è la ragione?
La ragione è un pensiero che non si accontenta più della dimostrazione che noi diamo attraverso la scienza, ma tenta di collegare tutte le prospettive esistenti.
In altro modo: nell’intelletto sono io che lavoro, colgo, osservo, studio, nella ragione io mi devo moltiplicare in molti altri modi perché collego il pensiero colto da tanti punti di vista.
Il pensiero umano cerca di darsi risposte globali.
Allora: l’intuizione coglie la verità, l’intelletto spiega scientificamente, la ragione cerca risposte globali e le vuole dimostrare.
I filosofi sono divisi in due correnti:
- c’è chi dice che l’intuizione è serva della ragione (tutte le cose intuite vanno dimostrate razionalmente altrimenti non sono valide);
- c’è chi dice al contrario che la ragione arriva fino ad un certo punto, al di là di essa esiste l’intuizione.
I contenuti della fede in particolare fanno parte delle intuizioni, quindi non sono dimostrabili, con ciò non significa che non siano validi.

Verità ed opinioni
L’opinione è l’idea che io mi faccio delle cose, sono perciò legate alla nostra sensibilità. Noi abbiamo i sensi ed abbiamo insieme gli atti della mente.
L’opinione è ciò che cambia la verità, è ciò che permane.
Comunemente noi intendiamo per verità, dire una cosa conformemente alla realtà.
In filosofia verità è togliere la copertura, scoprire. Quanto si riesce a scoprire? La verità è una continua scoperta.
Altri concetti: scienza, credenza, cultura.
Noi viviamo in un contesto sociale dove ci sono delle credenze; sono convinzioni sociali alle quali ci si adegua. Le credenze non sono verità, però non sono da buttare. Mentre si cerca la verità non è saggio buttare tutto ma è opportuno rimanere ancorati a qualcosa, anche se con l’idea di cambiarla quando si è scoperto qualcosa di più vero.
Le credenze per la filosofia sono strutture che ci aiutano a vivere.
(Se uno si trova nel deserto senza conoscere la direzione da tenere non è sbagliato seguire il gruppo che si orienta tutto insieme da qualche parte, salvo a cambiare direzione se si ha la certezza che la strada sia sbagliata). Nei momenti di crisi adeguarsi a quello che fanno gli altri non significa conformismo ma buon senso, è un modo di agire intelligente. Salvo che non si trovi qualcosa di più interessante è saggezza seguire le credenze del gruppo.
Sapienza (cultura) e saggezza (scienza): chi è il sapiente e chi è il saggio?
Il sapiente è quello che riesce a cogliere le cose importanti e sa distinguerle dalle cose futili. Una persona in base alla sua cultura sa discernere i principi fondamentali, le realtà basilari dalle sciocchezze.
Il saggio è colui che sa applicare bene nella realtà i principi che gli da la sapienza.
Non sempre il sapiente è saggio, la saggezza è una virtù legata alla capacità del saper applicare.
Un altro concetto: essere ed esserci. [è stato accennato solo nella ripresa]
Un concetto interessante è anche quello di felicità.
Felicità è la capacità della persona di realizzare la propria essenza, cioè di realizzare il bene. Che cos’è il bene? Diciamo che ogni essere è strutturato in un determinato modo, e se l’essere si organizza secondo la sua struttura è bene, facendo poi il bene otteniamo la felicità.
La felicità è la conseguenza di un bene realizzato.
La felicità non va mai perseguita, non serve lavorare per raggiungere la felicità perché è come l’ombra che non si raggiunge mai, che non si riesce a toccare ma ci accompagna ovunque. Se qualcuno vuol essere felice deve pensare ad autorealizzarsi, a vedere se è autentico, se è onesto,...perché la felicità consegue a questo.

Il bene e il male
Il bene è l’essere che riesce ad essere se stesso, il male è l’essere che non riesce ad essere se stesso. Il male non è una cosa ma una mancanza di bene.

La libertà
Altro è libertà, ed altro libero arbitrio. Il libero arbitrio è fare quello che si vuole.
Libertà invece è non essere condizionati. E’ impossibile non essere completamente condizionati, quindi la libertà assoluta non esiste. Qualcuno dice che la libertà è la gestione intelligente dei condizionamenti. Come si fa a gestire in modo corretto i condizionamenti? Usando la ragione, perché la ragione è pensiero non condizionato. Dunque l’unica dimensione dell’uomo che non è condizionata è la ragione. Ogni volta che noi obbediamo alla ragione siamo liberi.

Linguaggio
Il linguaggio, la parola è il vestito che diamo alle cose. Attraverso il linguaggio strutturiamo le cose. Alla fine le cose che noi narriamo, non sono quelle che sono, ma sono quelle che noi diciamo di esse.

Religione e fede
La religione è il percorso, il bisogno di legame universale che parte dall’uomo. La fede è la risposta che le religioni rivelate danno a questo bisogno.
Tutti i filosofi parlano di religione e parlano anche di Dio, ma il dio dei filosofi è diverso dal Dio della fede. E’ sempre un Dio raggiunto razionalmente.
Storicamente notiamo che ci sono alcune esperienze religiose particolari (religione rivelate).
Nel mondo ebraico ed in quello cristiano qualcuno disse: "Io sono la verità, io sono la vita, io sono Dio", cioè "io sono". La fede è la risposta che viene dalla rivelazione. La religione invece non viene da una rivelazione perché ci sono atei profondamente religiosi. Esiste una religiosità diffusa, una religiosità ed il bisogno di trovare un legame, una spiegazione tra il singolo ed una realtà complessa come l’universo, come la storia degli uomini. Trovare un legame tra me e la mia storia: (il passato e il futuro), tra me e il mondo, tutto questo è dare risposte religiose, questa è riflessione di tipo religioso.

Etica
I nostri comportamenti seguono dei principi, in base ad essi sappiamo ciò che è giusto e ciò che non lo è.
La verità è una sola e non ci può essere una verità colta con la ragione in contrasto con una verità colta con la fede. S.Tommaso (1300) diceva che la verità è una sola. Fede e ragione la raggiungono ognuna per la propria strada. La ragione fa capire il perché della fede e la fede, per chi crede, fa capire il perché della ragione e le due strade ad un certo punto si incontrano.
S. Agostino, filosofo del ‘400, diceva che noi cerchiamo continuamente ed in qualche modo possediamo l’oggetto stesso della ricerca anche se non lo abbiamo ancora. Perché devo cercare una cosa se in qualche modo non l’ho mai avuta?
Il problema di Dio, come laico, non lo faccio partire da nessuna idea pregressa, né atea, né religiosa. Una persona parte senza sapere se troverà: se uno parte sapendo già che Dio esiste, oppure che Dio non esiste, come può svolgere la sua ricerca? Se la ricerca è seria più di qualcuno dirà ad un certo punto di aver incontrato Dio, ma se poi qualcuno cerca per tutta la vita e magari non trova...l’importante è che abbia cercato. "Perché, diceva un filosofo, se un domani Dio non c’è, tu non hai perso niente, se poi esiste davvero e tu lo hai cercato Dio ti riconoscerà la fatica della ricerca." E’ l’esaltazione della ricerca continua: siamo in un’epoca in cui anche noi ci confrontiamo con altre esperienze religiose e ci chiediamo se davvero siamo nel giusto.

(2a parte)

GESTIONE DELLE PROPRIE PULSIONI PER UNA PERSONALITÀ MATURA

La prima parte del corpo che gli esseri hanno sviluppato è il midollo contenuto nella colonna vertebrale, dapprima pesci e rettili fino agli esseri eretti. Questi esseri incontrando altri esseri nel loro sviluppo hanno provato delle emozioni. Secondo la teoria dello sviluppo dapprima si è formato il paleoencefalo, quello che sta sotto l’area corticale, quella parte di cervello che coordina tutte le nostre emozioni (paure, istinti, sessualità, fame,...), poi proseguendo con lo sviluppo si venne a formare la corteccia cerebrale che è l’area delle associazioni e della razionalità.
Il dualismo carne e spirito, ragione e scienza della filosofia classica è autodimostrato dalla scienza biologica; cioè c’è un contrasto tra tutta l’area emotivo-istintuale e l’area corticale (della ragione). E’ come se dentro di noi avessimo un servo ribelle ed un padrone che cerca di dominare questo servo.
Un bambino ha l’area emotiva preminente sull’area razionale. L’adolescente, nel momento della crescita, ha uno sviluppo subitaneo dell’area emotiva che lo influenza non poco.
L’equilibrio di un individuo è dato da un buon rapporto tra area razionale ed area emotiva. In questa armonia entra in modo rilevante l’educazione, la formazione.
Educazione non è soltanto ricevere degli insegnamenti ma è cogliere modelli, costumi presenti nell’ambiente che avviano ad organizzare la propria esistenza in modo equilibrato.

Natura e cultura
Abbiamo nella natura un’area istintuale che è la base dei bisogni (ad es. la fame, bisogno naturale-istintuale), l’uomo risponde a questo bisogno con la sua cultura (fatto culturale). Si può mangiare la pizza con gli amici, una festa o un pranzo di nozze, oppure un panino a casa propria. Si tratta di un bisogno naturale che si veste di significati culturali. La sessualità è un bisogno naturale che si veste di un significato culturale. Il significato culturale è legato alle problematiche che abbiamo esposte sopra.
Sono solo alcuni concetti attorno ai quali ognuno organizzerà la propria vita nella ricerca continua.

Nota:
Per un utile lavoro di confronto con la Fides et Ratio si consiglia la lettura dei seguenti paragrafi:
1-7, Conosci te stesso
18, le regole dell’uso della ragione
24-35, il cammino della ricerca della verità