6° incontro dei Gruppi Famiglia a Vedelago
22 Marzo 2009

Con il cuore o con la testa?
L’incredibile equilibrio fra emozioni e ragione nel rapporto di coppia, con i figli e con Dio.

Relatori: Paolo e Rita Stucchi

1. Anima (cuore) Animus (ragione): duplicità nell’unità della persona
"L’animus è lo spirito razionale, volitivo, logico, costruttivo, calcolatore, mentre l’anima è la dedizione, l’affetto, la scoperta interiore dell’altro.
Tutto questo viene espresso in un certo senso con il principio maschile e femminile, tenendo però conto che è l’insieme dei due principi a comporre la persona ".
(Incontro al Signore risorto, vol 1., SanPaolo, 2007, C.M. Martini)
E’ importante conoscere entrambi questi aspetti di sé, sia nel rapporto con Dio, sia nella relazione di coppia, sia con i figli. Come li incontriamo: solo con l’animus, solo con l’anima o in modo complementare?

2.Con il cuore: la ricerca dell’Oltre
"L’ho cercato ma non l’ho trovato, l’ho chiamato ma non mi ha risposto. Mi han trovato le guardie che perlustrano la città, mi han percosso, mi hanno ferito, mi han tolto il mantello le guardie delle mura. Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto che cosa gli racconterete? Che sono malata d’amore!"
Coro Che ha il tuo diletto di diverso da un altro, perché così ci scongiuri?" (Cantico dei cantici e 5, 3-9).
E’ l’esperienza dell’innamoramento. Cerco te, ti inseguo.
Che hai tu di speciale di diverso da un altro?
Insieme a te e grazie all’incontro con te io scopro di non bastarmi. Sei il mio oltre?
L’Animus, ossia la nostra parte razionale, può condurre a ragionare in questo modo limitato riguardo sia all’amore, sia alla ricerca di Dio: se non lo hai trovato, se non è durato, non è fatto per te, oppure è razionalmente introvabile.
Invece l’anima, più profonda, non si ferma, perché già sente la presenza dell’Amato, pur non essendole vicino e non vedendolo.
Questo dinamismo della ricerca di Dio in noi, è già la presenza di Dio in noi.
Sappiamo riconoscerla? Il mistero si coglie solo accordandoci "al di più" "all’oltre".
Se faccio esperienza di ciò che c’è Oltre me, mi apro all’Amore per l’altro. L’uomo è relazione, si realizza solo donandosi. Ogni realizzazione esistenziale richiede la ricerca perseverante di ciò che abbiamo intravisto.

3. Con il cuore: Amare senza calcoli
"Mentre Gesù si trovava a Betania, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: perché questo spreco? Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri. Ma Gesù accortesene, disse loro: perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto una azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi, me invece, non sempre mi avete. Versando questo olio sul mio corpo lo ha fatto in vista della mia sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei". (Matteo 26, 6- 13)
Il gesto della donna ci richiama ad andare oltre:
la razionalità di programmare un buon uso, "darlo ai poveri" confrontato con "spenderlo per te",
la razionalità di misurare: "dare con misura" confrontato con "dare senza misura, in abbondanza",
la razionalità di pretendere di raggiungere l’altro perché lo capisci: "capisco le tue ragioni" confrontato con "ti amo, ti desidero, sento i tuoi bisogni".
L’atteggiamento di Gesù ci richiama alla con-passione. Gesù si lascia interpellare dalle istanze di tenerezza incontrate lungo il suo cammino; si lascia toccare il cuore.

4. Con la testa: scegliere la Fedeltà
La Passione e l’Impegno di un legame (per sempre) sono in opposizione o sono necessari l’uno all’altro?
Si può facilmente confondere la scelta ponderata e appassionata di essere fedeli per sempre con un contratto freddo e vincolante.
Scegliere chiede un atto di volizione ossia di volontà consapevole: la spinta a generare continuamente la passione oltre l’emozionalità del momento.
L’amore appassionato di Dio, che dà la vita per noi, è la fonte inesauribile della nostra passione. Non emozione passeggera ma cuore che scopre passo dopo passo le ragioni e il cuore dell’altro.

5.Con la testa: costruire il futuro genera la fiducia
L’animus razionale è caratterizzato dalla capacità di progettare il futuro in modo costruttivo.
E’ il cammino della coppia che passa dalla ricerca alla condivisione progettata della propria vita insieme. La disponibilità dell’altro a prendersi cura, non solo ora ma anche "domani" genera la fiducia. Ciò che fai e progetti di fare comprende anche me.

6. Con il cuore e con la testa: l’atteggiamento di Farsi prossimo così …
"Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione.
34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno
. (Luca 10, 29-35)
Pensiamo al coniuge e pensiamo ai figli: qual è la differenza di sapere che sono amati rispetto al sentirsi amati ?

Scale mobili
La scala mobile sale al terzo piano tra scale che discendono, gradini che spariscono in alto tra le luci, pavimenti che si allontanano ai due lati, la folla che circola lentamente nel brusio.
"Ti piace?" gli chiedo in un orecchio, alle spalle.
"Sì" risponde senza voltarsi.
Aggrappato con la sinistra al corrimano di gomma, si lascia cadere indietro, sentendo che ho le braccia aperte.
Sto curvo in avanti per sorreggerlo.
Quando arriviamo in cima e i gradini di ferro scompaiono nella feritoia, si arrovescia con le spalle.
"Non avere paura!" gli dico, sollevandolo a fatica perché non inciampi.
Si posa, con le gambe rigide, i piedi tesi, sulla moquette oltre la piastra metallica.
Riesce a non cadere. Cammina.
Mi guardo intorno, asciugandomi la fronte con il palmo della destra.
Una signora ci guarda accigliata vicino a un ombrellone giallo.
Anch'io la guardo, sono stanco delle persone che ci guardano.
Ma ecco che lancia un grido, portandosi la mano alla bocca, mentre si sente un tonfo pesante. Paolo è caduto su un fianco e ora, troppo tardi, si volta sul dorso, come gli è stato insegnato. Ha il viso contratto dal dolore, le palme inutilmente aperte sul pavimento.
"Ti sei fatto male?" gli sussurro, piegandomi su di lui.
Mi fa segno di no. Lo aiuto a rialzarsi, puntandogli i piedi contro i miei e tirandolo per le braccia.
Una piccola folla, occhi di curiosità sgomenta, ha fatto il vuoto intorno a noi e si ritrae per lasciarci passare.
"Non è niente" dico.
Lo sorreggo per alcuni passi.
"Va meglio?"
"Sì."
Gli indico, tre piccole palme dentro vasi di argilla, un bar riparato da un tetto spiovente di canne, contro un mare blu di cartone.
"Vuoi che beviamo qualcosa?"
"Sì."
Ci sediamo a un tavolo di legno greggio, su panche rustiche. Sono stremato e infelice.
Gli chiedo: "Vuoi una coca-cola?"
"Sì."
Gli reggo il bicchiere mentre beve.
Quando ci rialziamo, gli dico: "Cammina bene. Sta' attento."
Lui procede ondeggiando come un marinaio ubriaco.
No, come uno spastico.
Si volta per dirmi con la sua voce stentata
"Se ti vergogni, puoi camminare a distanza. Non preoccuparti per me."
(Nati due volte - di Giuseppe Pontiggia)

7. Per concludere
Un augurio che fa pensare:
C’è un errore di prospettiva. Voi vi confrontate con il tema del "Appassionarsi per" rimanendo nell’ambito del "fare". Prima dite che bisogna fare di più, poi finite per concludere che basta fare quello che già fate. Io penso che non dobbiamo chiuderci dentro le angustie del fare. "Appassionarsi per", per una famiglia, non riguarda immediatamente il piano del "fare", ma tocca il piano dell’essere", cioè incrocia quel mistero profondo di "appassionarsi insieme" che è il senso ed il fondamento di tutta l’esistenza familiare e da cui giustamente nasce anche l’impegno razionale nel fare.
(Lettera per Natale alle Famiglie del card. C.M. Martini)

Una canzone da dedicarci che esprime la nostra passione…..