Razzimodellismo

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Dal 1/1/2003:

Introduzione:

I modellini di razzi, diretti discendenti degli esperimenti di Goddard del 1926, sono entrati dagli anni 60 nel mondo dell'aeromodellismo. Al giorno d'oggi, negli Stati Uniti principalmente ed in molti altri Paesi, questo passatempo viene attuato da migliaia di appassionati che lanciano piccoli missili di origine commerciale o progettati personalmente.

Ogni anno negli Usa vengono lanciati milioni di razzi in condizioni di assoluta sicurezza, grazie alla associazione nazionale di razzimodellismo (NAR). Fin dall'inizio i fondatori del NAR avevano stabilito rigorosissime regole di sicurezza, insistendo affinché i membri vi si adeguassero. La stessa copertura assicurativa veniva meno se le regole venivano prese sottogamba. Dapprima venne stabilito che il modello di razzo potesse essere sospinto unicamente da cariche già pronte e disponibili in commercio. Queste cariche sono fabbricate in base a specifiche norme, con combustibile solido, e non sono soggette a sorprese..

Nessun razzomodello può pesare più di 453 grammi alla partenza, e nessuno può contenere più di 113 grammi di propellente. In ogni caso, queste cariche reperibili in commercio devono essere innescate con un apposito detonatore elettrico a distanza. L'uso di micce o fiammiferi è severamente vietato, e questo semplice fatto ha permesso di evitare diversi incidenti che avrebbero potuto avere conseguenze serie. Un semplice accenditore può consistere in una piccola resistenza (un filo curvato a forcina), una batteria da 6 Volts, i cui poli sono collegati alla resistenza, che può costituire la necessaria corrente. Poco prima del lancio, l'accenditore viene infilato nell'ugello del motore, ed allontanandosi per almeno 4,5 metri, preme il pulsante che invia la corrente per rendere incandescente la resistenza ed accendere il motore. L'interruttore ritorne automaticamente alla posizione di spento non appena cessa la pressione esercitata.

Come materiali idonei alla costruzione dei razzi, i funzionari del NAR consigliano la carta, il legno, la plastica, la gomma e una costruzione più leggera possibile (ciò che viene lanciato torna necessariamente a terra) è una delle massime che il modellista non deve mai dimenticare pena il pericolo per sè e per gli altri. I razzimodelli devono essere costruiti di diametro tale da poter ospitare convenientemente, con una certa tolleranza, la carica standard. La NAR inoltre suggerisce che ogni razzo sia munito di un dispositivo atto a farlo scendere dolcemente al suolo in modo da poterlo utilizzare per un secondo lancio. per soddisfare questa esigenza molti modellini hanno all'interno un piccolo paracadute, accuratamente ripiegato, che viene espulso da una carica che si accende solo quando tutto il propellente è stato bruciato. Nelle norme, si ricorda che il lancio debba essere effettuato con angoli che non devono essere maggiori di 30° dalla verticale.

Possono essere trasportate piccole trasmittenti alimentate a batteria che producono un segnale che può essere captato da un ricevitore sintonizzato su una banda locale per ritrovare il modello in mezzo ad ostacoli che ne impediscono la vista. Non si devono lanciare razzi in caso di forte vento, nei pressi di abitazioni, linee elettriche, fitti alberi, rotte aeree o in quei casi in cui possa rivelarsi dannoso alle proprietà e pericoloso per le persone.. Non si devono laciare razzi in direzione di bersagli collocati sul terreno ne usare cariche esplosive o infiammabili. Non si deve puntare il razzo contenente la carica o il muso di esso in direzione di qualcuno, né si permetterà ad alcuno di rimanere accanto alla rampa di lancio durante gli ultimi preparativi.

Non è necessario possedere un armamentario complicato per il lancio di un razzomodello. molti si accontentando di un'asta metallica infissa su una base stabile. Piccoli cursori sul corpo del razzo che scorrono sulla guida consentono lanci nella direzione voluta. Fra i carichi portati a considerevoli altezze vi sono anche minuscole cineprese, telecamere, trasmittenti che hanno consentito di controllare istante per istante la quota raggiunta dal razzo sul quale erano state installate.

 

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