Aforismi e citazioni



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Solo gli occhi aperti possono scoprire che l’universo è il libro della più alta Verità.
(Jalal Al-Din Rumi)

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Quando ti alzi la mattina, ricorda quale prezioso privilegio è essere vivi: respirare, pensare, provare gioia e amare.
(Marco Aurelio)

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E tutto mi sorprende. La vita è un’inspiegabile magia.
(Johann Wolfgang Goethe)

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Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli.
(Proverbio Masai)

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La dipendenza di ogni animale dall’ambiente comune crea un sistema di impensabile complessità, perché l’ambiente dipende in una certa misura dalle azioni di ciascun organismo, della Terra stessa e del sistema solare. Tutto è interconnesso. “Noi siamo parte della natura, gli alberi sono nostri fratelli, le montagne pensano e sentono. Tutto ciò fa parte della nostra sapienza, della memoria della creazione del mondo” (Ailton Krenak). In questo ecosistema omeostatico e dinamico, la sopravvivenza di qualsiasi specie dipende da un dare e un avere, da una cooperazione continua che deve trovare il suo equilibrio.
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“In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso … al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla Terra” (Erich Fromm, Anatomia della distruttività umana)
E alla settantaseiesima Assemblea generale delle Nazioni Unite il segretario dell’ONU, António Guterres, ha dichiarato: “Vediamo segnali di allarme in ogni continente e regione, temperature elevate; è scioccante la biodiversità che si perde, aria e acque sono inquinate, i disastri legati al clima sono evidenti. Siamo sull’orlo dell’abisso”.
È fondamentale che gli esseri umani diventino protettori e custodidell’ambiente. Nell’enciclica Laudato si’, papa Francesco scrive che “custodire vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare. Ciò implica una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura”. Dobbiamo essere coscienti “di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale”. Al contrario l’ecosistema può essere distrutto e l’umanità potrebbe non sopravvivere.
Come afferma l’astronauta italiano dell’ESA Luca Parmitano, “A rischio è l’uomo, non la Terra”. Infatti “la vita continua ben oltre i danni che stiamo facendo, perché l’universo è predisposto per la vita. La vita è perfettamente allineata con i principi della fisica, quindi continuerà a esserci”.
La Terra allora ricostruirà un ecosistema nuovo, come ha fatto molte altre volte in passato quando eventi catastrofici hanno sconvolto drammaticamente il delicato equilibrio della vita, ma non è detto che ci sarà l’uomo in questo nuovo sistema.
Citando lo scrittore polacco Isaac Bashevis Singer in Vecchio amore: “L’unica speranza del genere umano è l’amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l’amore per la vita”.
(F. Faggin, Irriducibile)

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Per certe persone
perdi la testa.
Per altre il cuore...
Per molti perdi
solo tempo.

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La coscienza non può essere spiegata in termini fisici e nei termini di nessun’altra cosa.
(Erwin Schrodinger)

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Io considero la coscienza come fondamentale, e la materia un derivato della coscienza. Non possiamo andare oltre la coscienza. Tutto ciò di cui discorriamo, tutto ciò che noi consideriamo come esistente, richiede una coscienza.
(Max Planck)

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La nostra intelligenza va ben oltre le limitazioni del sistema nervoso perché, come giustificherò in seguito, ha origine in una realtà più vasta della realtà fisica che conosciamo.
La vera intelligenza è intuizione, immaginazione, creatività, ingegno e inventiva.
È lungimiranza, visione e saggezza.
È empatia, compassione, etica e amore.
È integrazione di mente, di cuore e di azioni coraggiose.
In altre parole, la vera intelligenza non è separabile dalle altre proprietà che ci rendono umani e che richiedono la coscienza e il libero arbitrio, cioè la capacità di comprendere e quella di prendere decisioni inaspettate, creative ed etiche. Le macchine non potranno mai fare queste cose perché, se fossero libere come siamo noi, sarebbero più pericolose che utili. Esse funzionano, ma non capiscono. E capire non è riducibile a un algoritmo.
D’altro canto, quando la coscienza di un essere umano è completamente identificata con il corpo e con la mente logica, il suo potenziale creativo può rimanere in gran parte inutilizzato e il suo comportamento può diventare altrettanto meccanico di quello di un computer. Per esempio, si può eseguire un rituale religioso meccanicamente, senza capirlo, oppure avendone una profonda comprensione. Il comportamento esteriore è lo stesso, ma la differenza nei due casi è enorme.
Un esempio di vera intelligenza è dato dalle persone creative dotate di idee originali e costruttive e capaci di trasformarle in nuove forme simboliche da comunicare agli altri. Una volta che un’idea nuova è stata tradotta in simboli appropriati, altre persone possono comprenderla mediante l’intuizione. L’intuizione è ciò che ci permette di cogliere facilmente nuovi concetti, ed è una facoltà tipicamente umana. Invece i computer possono “apprendere” solo nuove correlazioni meccaniche, privi come sono del “buon senso” che proviene dalla comprensione cosciente.
Nella nostra esperienza, la percezione, la comprensione e il significato sono così intrecciati nell’esperienza olistica che normalmente non siamo in grado di discriminarne i ruoli. Pertanto, quando comprendiamo qualcosa di nuovo per la prima volta, spesso sperimentiamo un lampo di intuizione che ci porta a dire: “Ah! Adesso ho capito”. E il nuovo significato ci appare improvvisamente con chiarezza sovrapposto alla stessa esperienza di prima, con “nuove connessioni” tra i qualia che trasformano radicalmente tutta l’esperienza.
La comprensione è quindi il processo che aggiunge nuovi significati alla nostra esperienza e li integra con quelli precedenti. Quando avviene questo, sentiamo distintamente di aver acquisito un grado di comprensione molto maggiore rispetto a prima.
Il nuovo significato dev’essere poi tradotto in forma simbolica con una combinazione di parole e/o con una organizzazione fisica di materia anch’esse nuove. Per esempio, l’inventore può creare un diagramma o un modello fisico per rendere più comprensibile il significato di quanto si potrebbe ottenere con una descrizione verbale.
Quando un computer impara utilizzando l’apprendimento “non supervisionato”, e il programmatore insiste nell’affermare che il computer “ha fatto tutto da solo”, si tratta di una grande esagerazione, perché l’architettura del programma che “impara da solo” è stata ideata dall’uomo.
Se un computer o un robot fosse lasciato a operare completamente da solo, i risultati sarebbero molto diversi e probabilmente catastrofici. Dobbiamo stare attenti soprattutto ai pericoli rappresentati dall’abuso umano della tecnologia informatica, che, come avverte il fisico matematico Roger Penrose, “porterà alla ribalta nuovi pericoli difficili da prevedere e da evitare”. Non c’è dubbio che il pericolo più grande è rappresentato dalla brama di potere, di dominio, di possesso e di superiorità che ottunde le coscienze.
Purtroppo ancora oggi sono estremamente attuali le parole contenute nel discorso finale del film Il grande dittatore di Charlie Chaplin in cui egli afferma che in questo mondo c’è posto per tutti e che la vita può essere felice e magnifica. Chaplin denuncia l’avidità umana come la causa dell’odio che ci ha resi duri e cattivi e che ha fermato la macchina dell’abbondanza. “Pensiamo troppo e sentiamo poco” dice, e senza umanità, bontà e gentilezza la vita è violenza.
(F. Faggin, Irriducibile)

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Una visione molto grande è necessaria e l’uomo che la sperimenta deve seguirla come l’aquila cerca il blu più profondo del cielo.
(Cavallo Pazzo, capo sioux)



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