Shuggie Otis - “Inspiration Information” (1974, 2001)


“Inspiration Information” è uno di quei cortocircuiti musicali a cui non troveresti età e latitudine.
Condannato a restar fuori da ogni epoca e genere particolare: un trip soul-funk come s’è tentato a definirlo, che anticipa le stagioni dub, funky, drum’n’bass, neopsichedeliche, restando sempre e nonostante, distinto e immutabile.
Una musica tormentosa, dinamica ma anche sintetica e minimale, di arrangiamenti e produzione modernissima. Opera di un solo genio demiurgo: il ventunenne compositore Shuggie Otis appunto, nello studio di incisione del padre Johnny.

Nelle proprie piccole, fatali miniature melodiche, personalissime e affrancate da logiche commerciali, “Inspiration Information” avvia una rivoluzione immacolata, recepisce condizioni atmosferiche esterne, la realtà, e interne, d’animo. Le fa sue in una musica di incastri e incanti armonici di sottilissima e soave qualità che, nei propri impulsi e segnali va a comporsi attorno a fluenti volteggi di piano e batteria elettronica, a pennellate e arpeggi di chitarra e passi di vibrafono.
Brani come “Island Letter”, “Aht Uh Mi Hed”, “Rainy Day”, “Pling” (o “Strawberry Letter 23” aggiunta dalla ristampa Luaka Bop), sono bagni di luce chiara che rimestando nella coscienza e nel sentimento spandono frammenti e luci, volti ineffabili invisibili ai più. Otis, concependoli in gesti leggerissimi e misurati li insegue e sviluppa, svelando in quei bellissimi, sconcertanti colori, lontani echi di gioie e drammi.
Talvolta la sua voce, come docile ausilio della memoria, scivola e plana ormai resa e vinta, e narra i propri torridi tormenti esistenziali.

Un’impressione, forte, che si riceve da quest’opera naïf è che, come “Aja” degli Steely Dan o il miglior Todd Rundgren essa prescinda in modo inquietante e netto dal contesto pop, facendosi grande in sé e per sé, arroccata e incomparabile come si ostina da sempre e cui ogni aggiunta ripudierebbe.
Nella sua natura ambigua e mistica, sospesa in un’attesa senza soluzione questa musica è di accattivante definitiva eleganza. Come un mare sopito e un cielo terso che all’orizzonte vedi incontrare, annullarsi in un unico celeste, scambieresti per tue visioni queste fantasie strumentali, queste figure appena agitate nella risacca, portate su una brezza salata.
Un’invincibile diffusa aura malinconica e di solitudine, che appena scossa rifrange in miriadi di colori e luci superbe.

“Inspiration Information” è una prova discografica predestinata, ingombrante e ingestibile, da parte di un giovane genio e allo stesso tempo già il suo testamento artistico-spirituale.
Shuggie Otis restò solo col suo enigma, dal momento che i produttori smisero di seguirlo e favorirlo: per paradosso entrò nella storia non per sé ma per il rifiuto del posto di Mick Taylor offertogli dai Rolling Stones.
Non fa una piega: Otis è un personaggio fiero e altero, ambiguo come la propria arte. Dopo tanti anni lo vedremmo bene, dinnanzi a seguaci e ammiratori che variamente ne hanno tratto ispirazione/informazione (Brothers Johnson, ESG, High Llamas, Stereolab, Tortoise), sciogliersi in una risata sarcastica.
(Luglio ’07)