FUNZIONE RESPIRATORIA
(dr. Maurizio Solazzo)
La funzione respiratoria
contribuisce a mantenere l’omeostasi dell’organismo, cioè la conservazione di
un ambiente fisiologico interno relativamente costante.
Nei mammiferi e quindi
nell’uomo, la respirazione è il processo che permette gli scambi gassosi tra
l’ambiente esterno e i tessuti.
Tali scambi gassosi
assicurano alle cellule dei tessuti l’ossigeno necessario ai propri processi
energetici e la possibilità di eliminare l’anidride carbonica prodotta da tali
processi.
Le cellule dei tessuti utilizzano
l’ossigeno disciolto nel liquido interstiziale ed in esso versano la CO2
prodotta. Il sangue a sua volta provvede al trasporto dei gas respiratori tra
tessuti e l’apparato respiratorio nel quale avvengono gli scambi con l’ambiente
esterno.
Distinguiamo una respirazione
interna che consiste negli scambi gassosi tra SANGUE e TESSUTI e una
respirazione esterna che comprende gli scambi gassosi tra SANGUE e AMBIENTE
ESTERNO a livello dell’apparato respiratorio.
L’apparato respiratorio dei
mammiferi è costituito da:
Tra i foglietti pleurici vi è
un liquido viscoso che ne facilita il reciproco scorrimento durante i movimenti
respiratori.
TESSUTO POLMONARE: struttura spugnosa
costituita da un insieme
di cavità microscopiche gli ALVEOLI
POLMONARI che sono avvolti da una fitta
rete di CAPILLARI SANGUIGNI.
Gli ALVEOLI sono tenuti insieme e legati
alle altre strutture da una
TRAMA
ELASTICA molto distendibile che gli
permette di
contenere un volume di aria
variabile grazie alla ESTENSIBILITA’.
E’ qui che avviene il
contatto tra capillari e aria e viene detta PARETE RESPIRATORIA dei POLMONI
dove avvengono gli SCAMBI GASSOSI con il sangue.
Nella PARETE RESPIRATORIA dei
POLMONI il sangue e l’aria sono
respirati da:
§
ENDOTELIO dei CAPILLARI
SANGUIGNI
§
SOTTILE STRATO DI
CELLULE PAVIMENTOSE degli alveoli.
Gli atti respiratori consistono nel ripetersi ciclico di 2 fasi: INSPIRAZIONE ed ESPIRAZIONE determinate da modificazioni della capacità della CAVITA’ TORACICA dovute all’alterno CONTRARSI e RILASSARSI dei MUSCOLI RESPIRATORI.
Possiamo considerare ciascuna
fase costituita da 2 COMPONENTI:
COMPONENTE
ATTIVA: l’aumento della cavità toracica è
dato dall’innalzarsi
delle coste ad
opera dei muscoli INTERCOSTALI
ESTERNI e dall’abbassarsi del
DIAFRAMMA
PASSIVA:
la gabbia toracica espandendosi
porta con sé la pleura parietale e
questa la pleura viscerale con i
POLMONI si ESPANDONO
PASSIVAMENTE (grazie
all’elasticità del loro
tessuto
seguono passivamente le variazioni
di volume del torace)
la pressione
INTRAPOLMONARE diminuisce al di
maggiore azione sotto di quella ATMOSFERICA
suggente La pressione tra i foglietti pleurici
va da –2 mm Hg a –6
mm Hg (alla fine
dell’INSPIRAZIONE) mentre la
pressione negli
alveoli è di –1,5 mm Hg. Quindi l’aria
entra nei polmoni
PASSIVA nel respiro tranquillo è un
PROCESSO PASSIVO
non dovuto
all’attività di muscoli, ma dovuto
solo alle forme ELASTICHE delle
ESPIRAZIONE strutture
POLMONARI e
può essere
TORACICHE.
La pressione PLEURICA va da –6 mmHg a –2 mm Hg
minore
(alla fine dell’espirazione). La pressione negli alveoli
SUZIONE diventa +1,5 mm Hg e quindi l’aria esce.
ATTIVA l’ESPIRAZIONE diventa un
fenomeno ATTIVO quando è
profonda
(FORZATA) grazie ai
muscoli:
ESPIRATORI INTERCOSTALI INTERNI con la loro
contrazione
ruotano
verso il
basso le
coste
MUSCOLI ADDOMINALI
Alla fine dell’inspirazione e dell’espirazione la pressione intrapolmonare (negli ALVEOLI) è uguale a quella ATMOSFERICA.
Il respiro è composto da una fase inspiratoria ed una espiratoria.
Gli atti respiratori sono in
media 14-16 al minuto nell’ adulto e 44
nel neonato.
prevalenza del movimento
toracico caratterizzata dall’impiego prevalente dei muscoli intercostali
esterni. Tipica delle donne ed utile nella gravidanza.
RESPIRAZIONE COSTALE:
prevalenza del diaframma.
Tipica dell’uomo.
RESPIRAZIONE
DIAFRAMMATICA:
sia costale che diaframmatici.
Tipica del bambino.
RESPIRAZIONE MISTA:
VOLUMI POLMONARI NELLE DIVERSE FASI DELLA RESPIRAZIONE
1) ARIA RESPIRATORIA: volume di aria che entra (ed esce) in un atto
respiratorio normale dai polmoni (300-500 ml);
2) VOLUME DI RISERVA: la quantità massima di aria che può essere
INSPIRATORIA inspirata, con una inspirazione forzata, al termine
di una inspirazione normale (2000-2500 ml);
3) VOLUME DI RISERVA: la quantità massima di aria che può essere
ESPIRATORIA espirata con una espirazione forzata al termine di
una espirazione normale (1000-15500 ml);
4) VOLUME RESIDUO: è la quantità di aria che rimane nei polmoni al
termine di una espirazione forzata (1550 ml).
La norma di ARIA RESPIRATORIA
VOLUME DI RIS INSPIRATO
VOLUME DI RIS ESPIRATO
È detta CAPACITA’ VITALE ed è un indice dell’efficienza dell’apparato respiratorio. In media è compresa tra 3500-400 ml.
VOLUME RESIDUO: quantità di aria che non può essere espulsa dai
polmoni neppure con una espirazione forzata;
SPAZIO MORTO ANATOMICO: è costituito dall’aria che riempie tutte le vie
respiratorie, dal naso e dalla bocca fino alle
prime diramazioni bronchiali. Questa aria non è
utile ai fini respiratori in quanto non avvengono
scambi gassosi. Il suo volume è di 150 ml;
SPAZIO MORTO FISIOLOGICO: comprende quell’aria che si trova in spazi
alveolari dove non avvengono scambi
respiratori in quanto non sono irrorate o lo sono
insufficientemente.
PRESSIONE
INTRATORACICA
I CAVI PLEURICI separano i polmoni dalla PARETE TORACICA e dal DIAFRAMMA, si tratta di due spazi VIRTUALI in quanto tra i foglietti, VISCERALE e PARIETALE è interposto solo un VELO DI LIQUIDO.
Tale spazio pleurico presenta in tutte le fasi della respirazione una PRESSIONE NEGATIVA.
Tale pressione NEGATIVA INTRAPLEURICA è presente oltre che nei CAVI PLEURICI, in tutte le strutture del TORACE tranne che nell’albero respiratorio.
Viene detta PRESSIONE NEGATIVA INTRATORACICA (DEPRESSIONE DI DONDERS) ed ammonta:
-2, -3 mm Hg alla fine dell’ESPIRAZIONE
-5, -6 mm Hg alla fine dell’INSPIRAZIONE.
La DEPRESSIONE DI DONDERS è determinata dalla forza con cui il tessuto polmonare, elasticamente disteso tende a RETRARSI (COLLASSARSI) per due fattori:
1) la tensione della trama di fibre elastiche che avvolge gli alveoli;
2) la tensione superficiale del velo di liquido che ricopre interamente la parete degli alveoli e che tende a svuotarli dell’aria che contengono.
DISTENSIBILITA’ O COMPLIANCE
Le forze che tendono a produrre il collasso dei polmoni (distensione della loro trama, tensione superficiale degli alveoli) sono contrastate dalla REAZIONE ELASTICA delle strutture delle pareti toraciche.
Si genera quindi una condizione di equilibrio: si ha cioè in tutte le fasi della respirazione una ricerca di equilibrio per cui ad esempio in caso di INSPIRAZIONE:
la forza dei muscoli inspiratori, sommata alla reazione elastica delle strutture toraciche, equilibrerà la maggior forza di RITRAZIONE dei POLMONI durante la loro distensione.
Si definisce COMPLIANCE o DISTENSIBILITA’ del sistema respiratorio l’incremento di volume prodotto da ogni incremento di pressione unitario.
COMPOSIZIONE percentuale dell’aria atmosferica secca:
N2 78,03%
O2 20,94%
CO2 1,00%
Gassosi 0,03%
L’aria alveolare ha una composizione diversa: è satura di
H2O a 37°C, più povera di O2 e più ricca di CO2
Valori calcolati come media durante un intero atto
respiratorio.
N2 74,9%
O2 13,6%
CO2 5,3%
H2O 6,2%