Scheda bibliografica:

Ronald L. Meek
IL CATTIVO SELVAGGIO

(ed. il Saggiatore, Milano 1981)


1.
L'Autore sottolinea come il modo di sussistenza sia il fattore chiave del processo di sviluppo, e come questo evidenzi l'importanza che le circostanze hanno nel farsi dell'uomo e delle sue istituzioni (pag.3).
L'idea di modo di sussistenza maturo' a seguito degli studi comparativi sulle popolazioni primitive e del concetto del cattivo selvaggio derivato come reazione a Rousseau" (pag.156).

2.
L'idea dello sviluppo delle societa' attraverso stadi successivi con tendenza ascendente (caccia, pastorizia, agricoltura, commercio, pag.4) ha inizio in Francia e Scozia nella meta' del Settecento (pag.27) ma e' connessa all'idea del secolo precedente secondo cui le popolazioni primitive conosciute all'epoca rispecchiavano i primi abitanti del pianeta (Grotius, Bacone, pag.12) e che l'America di allora fosse "il modello vivente del primo stato dell'umanita'" (pag.15).
Le differenze nel modo di vivere del tempo fra gli Europei e gli Indiani d'America erano tali da costituire una fonte di minaccia alle idee dominanti del tempo; la nostra idea di oggi dell'esistenza possibile di civilta' extraterrestri e' maturata anche a partire dalle esperienze di allora: "dal punto di vista intellettuale, e' come se avessimo gia' messo in conto la futura scoperta di creature di questo genere; ed e' proprio quello che non avevano fatto, invece, gli uomini del Medioevo" (pag.30). In un nuovo continente una nuova razza umana riusciva a vivere senza leggi, governo, proprieta' privata, religione.
Tre correnti di pensiero contribuirono, nel Seicento, a gettare le basi della futura teoria dei quattro stadi (pagg.19-21):
- sull'origine storica della proprieta';
- sulla concezione provvidenziale della storia;
- sulla disputa (criterio del meglio e del peggio) fra gli antichi ed i moderni.
L'idea di societa' che si susseguono nel tempo, con una tendenza "naturale" (pag.166), e' il passo successivo alla classificazione dei popoli primitivi in cacciatori (selvaggi), pastori (barbari), agricoltori (uomo civile): Turgot e Montesquieu (pag.54), Rousseau (pag.65).
Adam Ferguson (1767) formula la legge delle conseguenze involontarie (pag.106): le nazioni, pur essendo il risultato dell'azione umana, non sono l'esecuzione di qualche disegno umano. John Millar sviluppa poi i metodi materialisti della teoria (pag.114).
In realta', la teoria dei quattro stadi fu la prima elaborazione di un complesso di idee e di atteggiamenti, cosi' sintetizzati dall'Autore: "la legge delle conseguenze involontarie, l'idea di una scienza sociale, il metodo comparativo, il concetto di determinismo tecno-economico, il principio dell'evoluzionismo culturale" (pag.169).
Per Herder, vi e' un'analogia fra lo sviluppo di una nazione e di un essere vivente: entrambi sono condizionati dalla concatenazione di circostanze (pag.134), clima, circostanze geografiche e geologiche, costituzione genetica; le cause sono molteplici, ciascuna determinante e insieme determinata (pag.135); le stesse categorie della teoria dei quattro stadi (caccia e pesca, pastorizia, agricoltura, commercio) sono intrecciate e mutano di luogo in luogo. Falconer evidenzio' ad esempio come la pratica dell'agricoltura negli stati commerciali avvenisse ad altissimi livelli (pag.158).
Ulteriori reazioni da parte degli Europei conseguirono alle esplorazioni del Pacifico, col confronto fra i costumi dei nuovi popoli e quelli dell'antichita' classica (pagg.150-151); anche in questo caso si riteneva che le analogie fra popoli selvaggi dell'epoca e popoli del passato (greci, tribu' del Vecchio Testamento) avessero rilevanza storiografica.
I pensatori illuministi utilizzarono infatti lo stesso criterio (gerarchia inferiore/superiore) per:
a) classificare le culture contemporanee;
b) ricavare rapporti cronologici fra tipi di culture (pag.167).

3.
La teoria dei quattro stadi influi' sull'economia politica classica; l'incremento del prodotto nazionale era un bene come il progresso della storia, l'analisi della societa' attuale (commerciale) veniva condotta a partire da quello storicamente anteriore (pagg.153-154).
Tuttavia, gli economisti interpretarono gli stadi pre-commerciali ed il loro sviluppo con le stesse categorie dell'economia capitalistica: divisione del lavoro, capitale, scambio di merci; era l'incremento di quelle categorie a produrre progresso, e non l'adozione di metodi di sussistenza "superiori": pertanto la teoria dei quattro stadi non svolse un ruolo centrale nell'analisi economica (pag.155).
Barnave infine intui' che per applicare la teoria dei quattro stadi all'epoca moderna l'idea di modo di sussistenza doveva essere trasformata "in quello che Marx avrebbe definito piu' tardi modo di produzione" (pag.159).

Schede bibliografiche

Menu' principale