Scheda bibliografica:

Georges Friedmann
L'UOMO E LA TECNICA

(Sept etudes sur l'homme et la technique, 1966)


1.
Il processo di meccanizzazione influenza tutta la vita quotidiana di uomini e donne (meccanizzazione del lavoro, dei trasporti, delle attivita' ricreative): in questo senso la civilta' tecnica e' totalitaria, universalista. L'ambiente tecnico sottopone gli individui a stimoli una volta ignoti; le civilta' premacchiniste erano influenzate dai ritmi naturali: ritmi vitali (respirazione, battiti cardiaci), ritmi di attivita' fisica (corpo, peso, lunghezza degli arti), ritmo dell'attivita' intellettuale (i ritmi del corpo umano, precisa l'Autore, hanno cause non solo biologiche ma anche sociologiche, modi istintivi e modi tradizionali).
Le civilta' rurali ed artigiane avevano un senso del tempo diverso dal nostro (punti di riferimento, velocita'; immagini sensoriali piu' olfattive, gustative ed uditive che visive). Nell'ambiente naturale l'uomo agisce sugli altri con la sua presenza, ed e' presente a tutte le attivita'; gli utensili tendono ad adattarsi ai gesti e ritmi del corpo umano, e non viceversa. Il senso del verticale e' caratteristico dell'uomo (e' il solo animale che vive e si muove in posizione verticale).

2.
Nella prima infanzia il fanciullo interpreta gli oggetti dalla loro forma; il cavallo e' piu' immediato all'apparenza dell'automobile, che richiede invece una percezione piu' interpretativa, piu' intellettualizzata, piu' ampia rispetto all'aspetto esteriore (le proprieta' sensibili spesso non hanno alcun rapporto col significato degli oggetti); la mentalita' del bambino nella civilta' tecnica e' diversa da quella in ambiente naturale: la societa' ci insegna ad interpretare le nostre percezioni. Anche l'istinto di aggressivita' subisce mutamenti quando alla propria forza si sommano armi (mentre la guerra tecnica sempre piu' oltrepassa presenza e dimensioni dell'uomo).
La "felicita'-standard" (auto, cinema, radio, televisione, ecc.) sembra essere oggi una questione di prezzo; l'automobile riveste un importante ruolo nelle moderne relazioni sessuali. Il nuovo ambiente trasforma altresi' le nostre percezioni di spazio, tempo, velocita': l'esperienza dello stesso tragitto cambia a seconda della velocita' del viaggio (il contatto con la natura, secondo l'Autore, si perde superando i venti chilometri l'ora; i rumori e gli elementi del paesaggio si perdono con l'invasione continua di oggetti, altre auto, case e alberi lungo la strada).
La nostra psiche evidenzia una sua plasticita' in rapporto all'ambiente e all'esperienza, ma l'impoverimento della vita affettiva elementare e della ricchezza sensoria produce forme di arido intellettualismo e impulsi istintivi brutali.
La generalizzazione e' la forma di attivita' della vita psichica per tutti gli animali (comportamenti istintivi, caratterizzati dalla fissazione di automatismi e dalla nozione di minimo indispensabile).
Ogni animale giovane presenta elementi di plasticita' e capacita' di adattamento; la rarita' di circostanze inconsuete e' un vantaggio, perche' permette precisione e rapidita' di risposta. Al contrario, l'uomo vive in un ambiente ricco di variazioni e di stimoli (ambienti naturale, familiare, sociale, economico, ecc.), e' paragonabile ad un animale che resta giovane per tutta la vita. Nella civilta' della tecnica l'ambiente diventa instabile (la quantita' di effetti si trasforma in qualita' nuova), e l'uomo muta: in una stessa societa', col variare del tempo; nello spazio a seconda delle societa' e delle culture cui appartiene.
L'uomo agisce non solo per vivere (istinto di conservazione) ma anche per vivere meglio. Ogni ambiente e' ormai umanizzato; la vita urbana porta all'urbanizzazione delle campagne (risolvendo cosi' conflitti secolari fra citta' e campagna, ma deteriorando anche la religiosita' rurale).
L'Autore invita anche a distinguere fra il potenziale costruttivo e quello distruttivo dell'energia atomica, evitando superstizioni.

3.
Sono tre i fatti che costituiscono la civilta' della tecnica:
- produzione di massa;
- consumo di massa (reso possibile dalla produzione di massa);
- mezzi di comunicazione di massa, che consentono l'edonismo contemporaneo e fra i quali, secondo l'Autore, l'automobile e' al primo posto.
Il condizionamento delle tecniche moderne non e' uniforme, vi sono diversita' fra gli individui; alcuni fatti pero' sono comuni alle diverse societa' industriali (divisione scientifica del lavoro, pubblicita', consumi di massa, produzione in serie, mass media, un tempo liberato almeno in apparenza separato nettamente dal tempo di lavoro). La giornata lavorativa, prima della rivoluzione industriale, aveva una "lunghezza estensiva", che poi e' divenuta lunghezza intensiva accompagnata dall'apparizione dell'uomo-dopo-il-lavoro (periodi di vacanze, edonismo contemporaneo sono tratti caratteristici della civilta' della tecnica).
Nelle civilta' premacchinistiche era radicato il senso della festa; la civilta' della tecnica non e' in grado di trasformare il tempo liberato in autentico tempo libero (in molti casi e' solo tempo di trasporto o tempo caratterizzato da molte costrizioni). Il tempo libero dovrebbe invece consentire attivita' artigianali e lavoro volontario ai ritmi preferiti, e dovrebbe escludere l'infiltrazione di lavoro dopo il lavoro; i mass media occupano gran parte del tempo liberato di molti individui, con un'anarchia di produzioni commerciali.
L'invito dei mass media al consumo, osserva ancora l'Autore, produce la dissoluzione della "coscienza di classe": l'operaio fuori dal lavoro e' un consumatore come milioni di altri individui, e questo fatto si aggiunge al declino statistico degli operai per renderli sempre meno autonomi politicamente; l'operaio e' altresi' sempre meno un lavoratore manuale (tappabuchi della meccanizzazione) e sempre piu' adibito a mansioni di sorveglianza (tappabuchi dell'automazione).
La collettivizzazione dei mezzi di produzione non annulla gli effetti dell'ambiente tecnico, che e' portatore di rischi di alienazione (organizzazione dicotomica lavoro/tempo liberato, ecc.).
Le istituzioni di svago legate all'istruzione sono quelle che possono preparare ad un tempo libero piu' ricco, di scelta e di liberta'. Occorrono pertanto una istruzione generalizzata e ripensata, ed un dirigismo temperato da decentralizzazione e partecipazione.

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