Scheda bibliografica:

Adam Seligman
L'IDEA DI SOCIETA' CIVILE

(ed. Garzanti, Milano 1993)


1.
Le nostre convinzioni di base derivano dalle rivoluzioni settecentesche (pag.11); tra esse, vi e' l'idea di societa' civile che armonizza bene sociale e interesse individuale, altrimenti conflittuali (pag.7).
Sono rapporti problematici (e non coincidenti, pag.42):
- pubblico e privato;
- individuale e sociale;
- interesse del singolo ed etica pubblica;
- "passioni individuali e questioni pubbliche" (pag.15).

2.
L'idea di individuo, centrale per la societa' civile, e' di derivazione cristiana ed in particolare calvinista (pagg.80, 82), ma solo nel Nordamerica i principi del protestantesimo ascetico furono parzialmente istituzionalizzati (comunita' puritane, pag.85; religione civile americana, pag.98): i puritani, nel tentativo di costituire una classe sociale pura nella nuova "terra promessa" (l'Europa era vista come il passato corrotto, pag.99), riconoscevano validita' a due diversi patti, il patto con la Chiesa (che governava l'ambito religioso) ed il patto sociale (che era alla base della politica civile, pagg.86-87); con la successiva frammentazione della vita comune ed il conseguente declino dei valori originari, la comunita' degli eletti (la grazia collettiva) fu sostituita dalla singola anima (moralita' personale, pag.92) la quale era anche portatrice di interessi ed obiettivi privati in conflitto con quei valori universali (pag.93).
Secondo le carte americane dei diritti, l'individuo ha diritti per sua stessa natura e non in virtu' dello stato (pag.101); l'individuo era l'unita' fondamentale (pag.102) e l'individualismo aveva una dimensione morale che era assente in Europa (pag.103). Liberta' ed uguaglianza, antitetiche in Europa, in America erano integrate "fino a diventare uno dei tratti distintivi della societa' civile" (pag.104).
La Riforma protestante sostitui' (pag.109) l'universitas (unita' collettiva dell'ecumene cattolica) con la societas (aggregazione di singoli individui); dopo di essa, il particolare (il singolo uomo/donna) divenne universale e la societa' "esisteva solo come prodotto dell'individuo" (pag.111).

3.
Nel XIX secolo la societa' civile identificava la parte di vita sociale esterna allo stato, anche se regolata da leggi, e che tuttavia trascende la pura esistenza individuale (pag.20).
La societa' civile rappresenta infatti un nuovo legame fra individui distinti dopo il venir meno degli ordini medievali, gerarchici ed olistici (pag.38): Il modello di societa' civile divennero gli Stati Uniti che erano caratterizzati da:
- associazioni volontarie,
- separazione fra Stato e Chiesa,
- concezioni federaliste contrapposte a quelle stataliste,
- salvaguardia delle liberta' individuali (pag.75).
Con Hegel, al contrario, l'autonomia del concetto viene meno in quanto la societa' civile si realizza pienamente nello Stato (pag.62); per Marx l'individuo concreto non e' il citoyen bensi' il bourgeois, il singolo egoista (pag.67) e la societa' civile, come per Hegel, e' un luogo di conflitto fra interessi particolari il cui superamento deve avvenire altrove rispetto ad essa (pag.69).
Prima di Hegel e Marx, fu Hume a far perdere coerenza all'idea di societa' civile (pag.72 e 50).

4.
Nella seconda meta' dell'Ottocento l'attenzione si focalizza sull'idea di cittadinanza (pag.116); in Europa il movimento socialista e' il piu' importante tentativo "di allargare la base di appartenenza e di partecipazione alla societa' " (pag.118), l'esclusione piu' che la disuguaglianza economica e' alla radice dello sviluppo dei movimenti socialisti europei (pag.120); invece, in America (ma anche Canada, Australia e Nuova Zelanda) un movimento socialista non serve perche' manca il feudalesimo (pag.119).
La societa' civile veniva vista talora come un'illusione che mascherava l'esclusione, in altri casi come un modello non attuato (pag.123). Negli Stati Uniti, poi, il cambiamento veniva elaborato dai movimenti sociali, non dai partiti politici (pag.127).
I movimenti ecologisti e femministi hanno per oggetto richieste che prima erano considerate "di natura non politica" (pag.19).

5.
I problemi della societa' civile sono diversi nelle diverse societa' (pag.166); solidarieta' ed esclusioni etniche o di altri gruppi corporativi minano l'idea stessa di cittadinanza (pag.186): l'organizzazione di gruppi di interesse etnici rappresenta una rottura della societa' civile e non la sua realizzazione (pag.188).
I concetti di societa' civile e di cittadinanza sono complementari; la cittadinanza ha diverse dimensioni analitiche (aspetti politici, civili, sociali, pag.129), una interpretazione piu' ampia (estensione e universalizzazione della cittadinanza, pag.141) riconosce i diritti sociali (la solidarieta' comune) in aggiunta ai diritti individuali (pag.135), civili e politici.
Dai diritti del cittadino si e' poi passati ai diritti umani; alcuni diritti non sono diritti civili (come il diritto alla riproduzione, a indossare una pelliccia, a portare armi da guerra) ma "passioni e interessi privati proiettati in ambito pubblico sotto forma di diritti" (pag.152): il privato si sostituisce al pubblico e diviene oggetto di interesse pubblico (pag.152); azione e pensiero politico fanno diventare di interesse pubblico le questioni private e personali, l'esagerazione del privato e' concomitante alla svalutazione dell'ambito pubblico (pag.157).

6.
L'autore evidenzia l'importanza della fiducia precontrattuale nella societa' (pag.194), che si basa sull'idea di individuo morale della tradizione liberale e che precede e l'idea dei diritti (pag.206) e l'idea di promessa ed i suoi derivati contemporanei (pag.207); la societa' civile propone la nozione di personalita' legale ed etica su cui si fonda una concezione moderna della fiducia nella societa' (pag.200). L'idea classica di societa' civile comportava una societa' ridotta, la fiducia era assicurata dalla conoscenza personale (pag.208).
Le persone sono cittadini di stati nazionali e non del mondo; le politiche di immigrazione ed i rapporti economici, legali e politici fra gli stati influenzano la vita dei cittadini di ciascun stato (pag.213).
Il bene sociale si puo' far risalire alle tradizioni delle singole comunita' umane (posizione comunitaria, pag.214), oppure ad un'idea di diritti o di giustizia (posizione universalista). L'idea di solidarieta' universale e' una contraddizione nei termini, la solidarieta' e' sempre solidarieta' con (qualcosa o qualcuno), diversa da altre (pag.217); giustizia e solidarieta' sono in conflitto: "fiducia e reciprocita' comune, per avere un significato, in un certo senso devono sempre avere in se' una componente di esclusione (se non una componente particolaristica)" (pag.217). Il problema fondamentale della cittadinanza moderna, e della societa' civile, e' la sintesi fra interesse privato e bene pubblico, fra giustizia e solidarieta' (pag.219).
L'espressione societa' civile ha un diverso significato nell'Europa dell'Est e dell'Ovest, e l'esistenza moderna in generale si caratterizza per contraddizioni e tensione fra interessi particolari e interessi universali, fra individualismo e comunita' (pag.228).

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