Bovec 15 agosto 2003
Passo il confine e faccio benzina a BOVEC . Compro una cartina al distributore. Alla faccia ! Avevo letto che le pubblicazioni costavano, ma una mappa striminzita costa quasi quanto un pieno di benzina verde.
Esco dal paese, parcheggio lungo una stradina, ma ben presto capisco che il sentiero che ho imboccato non è quello che volevo. Ma non importa. In questo bosco ombroso ci sono i ciclamini d'un rosa intenso. Mi accoglie un gruppo di capre che vedendomi cambiano direzione. Cerco un sentiero che porti da qualche parte, ma mi accorgo che ogni traccia dopo un po' si esaurisce nel nulla e nella ghiaia bianca . Mi dirigo dove grosso modo dovevo essere prima e scavalco un cancello di metallo per le capre , costruito di tanti pezzi metallici arrugginiti. Mi aggiro senza una meta, poi vedo una famigliola che segue una traccia decisa ed ecco che anch'io mi accorgo del sentiero segnato. E' carino il percorso. Proseguo fino a che anch'esso muore . Probabilmente lo scopo era quella piccola grotta lassù. La jama srnica. Salgo un 'erta sassosa, ma niente da fare. Torno aggirando da sotto la distesa sassosa, composta da massi grandiosi: mi pare di camminare sugli scogli. Ripasso dal prato . Da ovest ad est la vista è più bella .Fa caldo anche nel bosco , solo a tratti s'alza un refolo. Qui c'è una piccola diga, l'Izvir Glijuna , ma lo jezero promesso, dov'è ( il lago ) ? Proseguendo si sbuca su una stradina asfaltata presso un borgo di belle case rustiche e fienili , con una chiesetta. Sono a PLUZNA (m. 469) . Più avanti mi siedo su una panca a leggere e riposare. Il caldo è intenso, non oso pensare al clima di casa. E' tutt'oggi che sento il rumore d'aereo che proviene dal vicino letalisce : alla lunga mi scoccia.
Concludo l'anello : la macchina aspettava proprio in questa stradina, ma ho dovuto percorrere gli ultimi km in salita .
Monte Nero 16 Agosto 2003
Parto per tempo, mi precede una famigliola di Maribor. In dieci minuti raggiungo la malga "Cucina" , poi salgo lungo i pascoli. Euforbie in quantità, ma non vedo l' alchemilla. I faggi punteggiano qua e là il paesaggio. Non avevo mai visto i loro frutti a forma di pallina. Ricevo un paio di telefonate mattiniere: Daniela sperava che ci saremmo incontrate oggi, ma al punto in cui sto non posso cambiare i programmi.
Smetto di stimare l'altitudine presunta. Fino ad ora ho adottato un sistema per pormi mete relative. Il contare è spesso un aiuto per superare la fatica. In altre circostanze ho contato i passi o i segni bianchi e rossi sul percorso. Da un po' di tempo ho rallentato l'andatura e produco passi più corti. Facendo il mio passo (che non è più il mio passo ) ma devo accettare che ora lo sia ,sono a un'ora e mezza dalla cima. Ecco, contare serve anche a passare il tempo. E' duretta, anche se ieri ho mangiato. Telefona anche mia madre. Questo chiedere in continuazione "quando torni ?" è fastidioso , soprattutto solo a un giorno dalla partenza.
Raggiungo il rifugio poco sotto la cima e mi compro una Lasko. Proseguo fin su : sono in cima al Monte Nero (m.2244) . Penso alla Prima Guerra Mondiale, ma non c'è nulla che la possa ricordare in questo ridente mattino.
MONTE NERO
Monte Nero, Monte Rosso,
traditore della vita mia
ho lasciato la mamma mia
per venirti a conquistar.
Per venirti a conquistare
ho perduto tanti compagni
tutti giovani sui vent’anni
la sua vita non torna più
Colonnello che piangeva
a veder tanto macello
fatti coraggio Alpino bello
che l’onor sarà per te.
Torno cercando di completare l'anello, ma sfortunatamente mi imbroglio, o le indicazioni non sono troppo chiare, così finisce che la variazione nel percorso di ritorno è minima. Scendendo una bionda slovena mi rivolge la parola e quando le dico che non capisco, parla italiano : mi fa i complimenti per il fatto che a quest'ora sono già di ritorno . Chiede con consueto stupore se vado sola. Mentre scendo riesco a cogliere qualche battuta da altri escursionisti . Mi fermo un attimo a leggere. Mi facevano già male le gambe in salita. Figuriamoci domani!
Mi fermo su un sasso per leggere un poco di Gordimer. Ascolto con la coda dell'orecchio dei Veneti fermatisi da poco a riposare. Finirà che ci superiamo più volte a vicenda. Io corro, ma poi mi devo fermare coi freni surriscaldati . Ne approfitto per leggere un capitolo.
E' dura anche la discesa. Mentre vado penso a come impostare le prossime pagine web sul tema :"salire".

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