nella bomba al posto del numero di battaglione la sigla GN

La Guardia Nazionale 

  I bersaglieri della Guardia, Il tamburino, Milizia Mobile e Territoriale, la Guardia Nazionale Usa

 

'istituzione della Guardia Nazionale (G.N o ex civica) ha origini antichissime. Nasce dal bisogno di non lasciare sguarnita la città quando l’esercito è fuori, in campagna, per guerre. Ricordiamo che gli eserciti pre-unitari erano professionali, stipendiati e a ranghi molto ridotti, assolutamente imparagonabili a quelli di fine secolo, ma molto vicini a quelli odierni. bandiera della Repubblica Cisalpina 1796Alla G.N o Civica o Civile non compete che la sicurezza interna alle mura contro disordini, briganti, sorveglianza di palazzi e istituzioni, porte, ponti, caserme e carceri in appoggio a organi di pubblica sicurezza (polizia) costituiti al tempo. Pur essendo armata non dipende dal ministro della Guerra bensì, in genere, dal civico consesso (comune) o per questo dal Ministero dell’Interno (dopo l'unità). Ricordiamo che il solo sindaco era di nomina governativa fino al 1888. La G.N moderna nasce nel periodo napoleonico, all'epoca della creazione delle repubbliche padane (1796). Con la repubblica Cisalpina, si rende necessaria l’adozione di un vessillo con i colori italiani che è creato sostituendo al blu francese il verde italiano. Il vessillo non ha ancora la forma della bandiera nazionale, che nascerà ufficialmente a Reggio Emilia, come sappiamo, nel 1798. In genere la G.N ha gradi come l’esercito regolare che derivano da votazioni e valutazioni interne e/o di anzianità e il personale non presta servizio permanente. Questi può essere richiamato dalle attività quotidiane che svolge in caso di pericolo e con pochissimo preavviso. In tutte le capitali italiane, insorte contro i principi ed il loro braccio militare che è l’esercito austriaco, sorgono Guardie Civiche. Nel 1805, alla proclamazione del Regno "Napoleonico" d’Italia, la G.N è estesa a tutto il territorio occupato. Napoleone Bonaparte darà anche uniformità alle leggi e ai regolamenti. I giovani fino a 40 anni concorrono alla formazione di 9 reggimenti di G.N, mobili o mobilitabili. Tale definizione comporta sempre la possibilità che da strumento civile i suoi aderenti assumano lo status di militari soggetti alla legge marziale e al soldo del Ministero della Guerra. Le campagne di guerra napoleoniche hanno bisogno di continue forze da immettere nei ranghi, così i reggimenti della G.N seguiranno le sorti della Grand Armeè dalla Russia a Waterloo. Con la restaurazione del 1815 le finalità e gli scopi di questi corpi non furono considerate obsolete e inutili, purché facessero atto di obbedienza ai nuovi padroni della scena, gli austriaci. I moti che si susseguono fino al 1848 vedono però la G.N ad ogni sparo e piè sospinto cambiare bandiera e casacca. Non considerata affidabile, viene quindi tenuta dai Sovrani come soprammobile da parate, con le loro belle divise luccicanti o vetrina per esibizionisti locali affamati più di decorazioni che di poteri. Evitare di distribuire armi e ridurre l’istruzione militare era pratica prudente !! che faceva peraltro felice centinaia di persone ma rendeva inutile l'istituzione.  

I bersaglieri della Guardia -1848  

Quando a Milano il 18 marzo 1848 scoppia la rivolta, alla Guardia di Polizia (di nomina austriaca) fu intimato di rendere le armi. Il 12 aprile, liberata la Lombardia, si costituì qui una G.N. Anche se le uniformi erano d’ordinanza per tutti (ricordiamo che il vestiario era a carico dei chiamati, che erano tali se iscritti nelle liste delle parrocchie per nascita o matrimonio (trasferiti), il minuto reparto faceva capo alla parrocchia e spesso si riuniva all’interno dei locali non di culto dov'era censita e cortili. Naturalmente la situazione del momento era contingente e sottoscrizioni popolari provvedevano ad armare e vestire i militi. Dalla G.N., come da altri reparti (disertori austriaci delle diverse nazionalità, Lombardo-Veneti, finanzieri compresi) furono presi i reggimenti della Divisione Lombarda inquadrati poi dall’esercito Piemontese. Il vestiario, le calzature cosi come l’armamento saranno sempre carenti.  guardia nazionale romanaCon la legge 17 aprile 1848 sono creati all’interno della G.N le specialità dei Bersaglieri, dell'Artiglieria e dei Carabinieri. Questi ultimi sono istruiti da ufficiali Svizzeri. Gli Svizzeri, si dice ma non è vero, non fanno guerre da secoli. In effetti le andavano a fare a casa degli altri per essere mestieranti delle armi per tradizione. Anche a Bologna presso le parrocchie si costituì un battaglione di G.N. nel cui ambito vi era una compagnia Bersaglieri. Se ne ignorano vicende e divisa. A Bergamo si costituirono in successione due Battaglioni, ciascuno con una compagnia di bersaglieri. Combatté al Tonale e allo Stelvio poi seguì Garibaldi. Una miriade di reparti in armi partecipò ai successivi eventi della repubblica di Venezia provenendo dagli stati meridionali (Papato compreso) o dalle Guardie Civiche delle città liberatesi. Volontari e guardie si fusero, si sciolsero, si rifusero, si rinforzarono lasciando poche notizie e tracce a futura memoria. Tra gli altri poco conosciuti, la Legione Bellunese con 120 bersaglieri che combatté a Cornuda e Montebelluna, i bersaglieri civici Veneziani, quelli Romani. Nell’elenco dei volontari Bersaglieri del 1848, alcuni di questi reparti sono considerati militari a tutti gli effetti anche se vestiti con fogge dai colori diversi.  

LA GUARDIA NAZIONALE DAL 1849 AL 1861

Dopo la fine della guerra, l’unica G.N sopravvissuta fu quella piemontese istituita il 4 marzo 1848 come Milizia Comunale. L’iscrizione alla G.N., pur comportando spese, era foriera d'onori come detto. Ricordiamo che il maggiore della G.N era considerato pari grado di quello dell’esercito, nonostante non fosse mai uscito da un’Accademia e altre manchevolezze influenti come l'addestramento. Nelle sfilate cittadine i Militari davano la precedenza !!! alla G.N con mugugni immaginabili. Addestramento ridotto, scarsa pratica di armi, armamento vetusto, assoluta mancanza di professionalità e disciplina e arrivismo erano quindi le pecche (o i pregi che dir si voglia) maggiori del corpo. Il 27 febbraio 1859 consci di tali problemi si provvide alla selezione e nomina degli ufficiali solo da parte del Re ed alla possibilità che, fino al limite dei 35 anni, i volontari fossero mobilitabili. Cioè partissero per la guerra in caso di necessità. Ormai alla vigilia della II guerra d'indipendenza il servizio nella G.N diviene obbligatorio per tutti sopra i 21 anni.  A Brescia appena liberata, una compagnia di Bersaglieri della Guardia si arma coi fucili, preda di guerra dei Francesi nella battaglia di S. Martino. Con provvedimenti del marzo, agosto e novembre 1861 e marzo 1862 la G.N dell'intero territorio peninsulare diviene mobile (utilizzabile non solo nei propri confini municipali) e fornisce oltre 200 battaglioni. A questo periodo si ascrive anche la nascita ufficiosa dei “Poligoni per armi individuali o Tiro a segno Nazionale“, tuttora esistente, per l'addestramento degli iscritti (il decreto che l'istituisce porta però la data di 20 anni dopo). Lo scopo, ora a guerra terminata, era di usare questa forza nell'azione antibrigantaggio. In questa evenienza la dipendenza gerarchica degli uomini passa dai comuni e quindi dal Ministero degli interni a quello della Guerra. Nello stesso anno sono reintrodotte come specialità le armi di Bersaglieri, Artiglieria e Cavalleria.

LA GUARDIA NAZIONALE DAL 1866 AL 1876

Nel 1866, alla vigilia della III Guerra d'Indipendenza, i principali difetti della G.N erano ancora ben evidenti. Solo 25 dei battaglioni mobili poterono essere impiegati e di questi, molti erano presidiari delle città sedi del conflitto o confinarie di montagna (Valcamonica, Valtellina). Il mantenimento di un simile mastodontico apparato, in concomitanza con una grave crisi economica, comportò l’abbandono da parte di molti comuni dell’organizzazione della G.N. Nel 1876 questa cessò di esistere. Con la riforma Ricotti del 1872, il nuovo esercito unitario aveva al suo interno la Milizia Mobile, anche chiamata provinciale in alcune pubblicazioni, corrispondente alla Landwehr prussiana o secondo esercito (anche nel Trentino e Sud Tirol asburgico esisteva una organizzazione simile). Nel 1875 venne istituita quella (Milizia) Territoriale sul tipo della Landsturm o terzo esercito. Con la leva obbligatoria, il numero dei giovani mobilitabili crebbe a dismisura in un paese dove l’età media era molto bassa e le potenzialità del paese ancora scarse. La lunghezza massima del periodo di servizio fu ridotta da cinque a tre anni per far spazio nelle caserme all'aumento dei coscritti. Non potendo in ogni caso inquadrare nell’esercito più di 300.000 persone, all’atto della chiamata distrettuale delle classi si divideva per tre gruppi il numero dei coscritti. Con l’estrazione a sorte dei numeri, la terna bassa (1a) prestava tre anni di ferma. Nella terna alta, detta anche terza categoria, si veniva messi in congedo, in quella intermedia (2a) la ferma era di due anni. 

Milizia Mobile: Costituita nel 1873, era formata dai congedati delle prime quattro classi più giovani in congedo dopo le cinque in servizio. All'inizio della Prima Guerra Mondiale furono mobilitate 38 compagnie di Alpini della Milizia Mobile e 63 della Territoriale. 

Milizia Territoriale: Costituita dalle sette classi di leva più giovani in congedo dopo le quattro della Milizia Mobile e dei coscritti. Durante la Prima Guerra Mondiale venne ampiamente utilizzata nelle immediate retrovie del fronte e anche in prima linea. 

I congedati quindi erano richiamabili per gravi motivi d’ordine pubblico od in caso di conflitti per ripristinare gli organici. Per coscritti in questo caso si consideravano tutte le classi già mobilitate. Superati i 30 anni il cittadino entrava quindi nella Milizia Territoriale nella quale affluivano in caso di guerra anche i coscritti della terza categoria  (i congedati senza servizio in tempi normali o gli scartati in caso di conflitto per lievi mancanze). Il piano d’addestramento annuale non prevede più d’otto giorni !! di richiamo. Nel 1915 l’organico degli alpini aveva da una a due compagnie di Milizia Mobile per battaglione, ed altre due di Territoriale che andranno a formare rispettivamente i battaglioni Valle e poi Monte di provenienza presidiaria. Poteva quindi succedere che nella Milizia territoriale prestassero servizio i nonni, non nel senso abusato militare, ma veri e propri anziani dal rendimento bellico molto discutibile. Con la grande guerra le divisioni di impiego si ridemensionano perché è facile trovare anche in prima linea dei territoriali. La rotta di Caporetto poi aveva portato avanti (o indietro a seconda del punto di vista) ogni genere di combattente. Era consuetudine che per le festività il tamburo maggiore della banda inviasse gli auguri con stampe patriottiche molto belle e curate. 

 

L'ESPERIENZA AMERICANA The Army National Guard (ARNG) is one component of The Army (which consists of the Active Army, the Army National Guard and the Army Reserve) The Army National Guard is composed primarily of traditional Guardsmen -- civilians who serve their country, state and community on a part-time basis (usually one weekend each month and two weeks during the summer.) Each state, territory and the District of Columbia has its own National Guard, as provided for by the Constitution of U.s.a.

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La G.N. U.s.a. è una delle formazioni armate più antiche del mondo essendosi formata nella colonia Inglese del Nord America (a Jamestown nel 1607) per difendere la popolazione dagli attacchi indiani. Da allora, con l’apice della guerra di liberazione di George Washington, i suoi uomini hanno combattuto a fianco della popolazione per difendere la Nazione. Il fatto che le armi circolassero da sempre, visto l’ambiente, facilitò il compito anche contro un esercito abituato ai combattimenti in campo aperto dove era superiore o più disciplinato. Fino al 1824 il nome Guardia Nazionale non esisteva: era utilizzato il termine "milizia coloniale". Fu Lafayette che ideò il nome "Guarde Nationale" per l'esercito francese rivoluzionario del 1789/90. Giunto negli Stati Uniti, il termine Guardia Nazionale piacque e si diffuse, tanto che nel 1824 la Milizia di New York cambiò nome in Battalions of National Guards. Gli altri stati seguirono l'esempio e modificarono "Milizia" in "Guardia Nazionale". Solo nel 1916 il nuovo termine fu però ufficialmente riconosciuto dal National Defense Act. La National Guard (ARNG) da allora ha preso parte ad ogni conflitto a cui gli Stati Uniti hanno partecipato. Il compito vocato della Guardia Nazionale di difendere il territorio nazionale e locale venne quindi infranto più e più volte fino alle recenti guerre del Vietnam, Balcani e Iraq. L'ARNG ha una duplice missione: statale e federale. Per le missioni a livello statale, in tempo di pace, è il Governatore dello Stato a richiederne l'intervento in caso di gravi emergenze, come incendi, uragani, terremoti o disordini civili. Il Presidente degli Stati Uniti può invece attivare l'ARNG per emergenze nazionali o in vista di un intervento militare a fianco dell'Esercito attivo anche fuori dai confini. In questa situazione l'ARNG passa sotto il controllo federale (suscitando un vespaio di proteste) e, all'estero, risponde al Comandante in Capo della regione militare in cui è chiamata a intervenire.

 

ALTRE ORGANIZZAZIONI CHE FORNIRONO FORZE MOBILITABILI

Q. Cenni: allievi di collegi militari CORPI FRANCHI  

Volontari affluiti nei cacciatori delle alpi (garibaldini) provenienti da  Cacciatori del Sannio, di Bologna, d’Etna, d’Ofanto, del Tevere, del Vesuvio, e G.N. etc.

BERSAGLIERI IN ERBA trattati a parte come Bersaglieri APOCRIFI.

Studenti di collegi non militari che adottano le divise della G.N e l’istruzione premilitare ma non sono mobilitabili fino al 18° anno di età. Alcuni Convitti hanno elementi identificabili col corpo dei bersaglieri anche in periodo antecedente l'unità.

Novi Ligure moretto con piume turchine, Asti moretto con piume azzurre, Chieri moretto con piume tricolore, Terni moretto con piume tricolore e Firenze Collegio ex monastero poverine (vedi sotto)

(In tutta l’Italia la notizia della vittoria della Tchernaja (ago 1855) fu accolta come notizia di fausto avvenimento nazionale. E nel bersagliere gli Italiani non piemontesi si raffiguravano sempre più il soldato tipo della nazione. A Firenze, il colonnello conte Cesare De Laugier, ministro della guerra dopo la restaurazione del 1850, aveva fondato un collegio per i figli de’militari. Gli allievi ne uscivano sergenti e molti di essi sono poi giunti ad elevati gradi nell’esercito italiano. Il Laugier li aveva vestiti press’a poco come i bersaglieri sardi, col cappello piumato, e il popolo, dal nome di un ex-convento dove era stato posto il collegio, li chiamava i bersaglierini delle Poverine e li applaudiva, in grazia del loro cappello piumato, sotto gli occhi del corpo d’occupazione austriaco)   

 


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