18 GIUGNO 1836: COSTITUZIONE DEL CORPO

 Brevetto Reale e Prima Compagnia

on la proposizione per la formazione di una compagnia di bersaglieri e col Brevetto Reale, si fissano gli scopi per la costituzione del nuovo corpo. Il Capitano dei Granatieri Guardie, Alessandro La Marmora, propone una consistente innovazione nel panorama militare piemontese. All'epoca della restaurazione post-napoleonica la fanteria di linea incorpora 2 compagnie di cacciatori d'ordinanza, detti bersaglieri, con 8 anni di ferma. I reggimenti provinciali (milizia territoriale soggetta a 2 anni di leva ma a 12 di congedo e riserva) invece hanno 2 compagnie granatieri, 4 di fucilieri, e 1 di cacciatori. Nel 1831, quando sale al trono Carlo Alberto, il corpo dei cacciatori d'ordinanza  viene soppresso. Restano solo i cacciatori dei reggimenti provinciali, che si formano alla "SCUOLA DEI BERSAGLIERI". Il fregio sul cappello di questi militari è costituito da un corno da caccia con due fucili incrociati, poiché la maggior parte dei coscritti sono uomini pratici d'armi, già guardaboschi al servizio della nobiltà nella vita civile.  La parola bersagliere era già stata usata da un corpo civico (guide) di Brescia nel 1805, sciolto senza aver partecipato a fatti d'arme. Quando, nell'organico dei reggimenti provinciali, i cacciatori scendono ad una compagnia sola nel terzo battaglione ( problemi legati al reperimento d'uomini ), il segretario alla guerra Pes di Villamarina cerca di correre ai ripari proponendo lo studio del suo sottoposto La Marmora sulle altre fanterie europee. Tuttavia la scarsità di fondi in cui si dibatte il Regno, non permette neanche l'abbozzo del progetto. Nel 1835 La Marmora, ritenendo che i tempi siano ormai maturi, presenta direttamente al Re la sua proposizione, ottenendone un'inaspettata accoglienza. Carlo Alberto, stufo dei continui stravolgimenti che il Pes porta al suo esercito, senza neanche esserne avvisato (anche per motivi finanziari), accetta il progetto e ne ordina l'adozione. Così il 30 gennaio1836 la dottrina d'impiego dei futuri bersaglieri prende corpo: 

"compiere guerra minuta, avanguardia o esplorazione, fiancheggiamento, infestare le comunicazioni e i convogli nemici, andare per siti montuosi alla scoperta di facili piste anche sul confine".

Le altre riforme militari di di Carlo Alberto
Appena salito al trono nel 1831, il re Carlo Alberto si dedica alla riorganizzazione della struttura militare, lasciata in condizioni precarie da Carlo Felice dopo i moti rivoluzionari (colpire i reparti ribelli). In questo stesso anno, la brigate di fanteria sono ordinate su due reggimenti, 1° e 2° (ognuno su tre battaglioni ), con la costituzione di nove nuovi reggimenti, 2° Savoia, 2° Piemonte, 2° Aosta, 2° Cuneo, 2° Regina, 2° Casale, 2° Pinerolo, 2° Savona, 2° Acqui. Nel 1839 i reggimenti di fanteria delle brigate assumono una numerazione progressiva: - 1° e 2° Savoia - - 3° e 4° Piemonte - - 5° e 6° Aosta - - 7° e 8° Cuneo - - 9° e 10° Regina - - 11° e 12° Casale - 13° e 14° Pinerolo - - 15° e 16° Savona - - 17° e 18° Acqui. Per quanto riguarda la cavalleria, nel 1831 viene ricostituito il reggimento Aosta Cavalleria e i Dragoni del Genese vengono denominati Genova Cavalleria. Nel 1832 le vecchie specialità dei dragoni e cavalleggeri ne formano una nuova, detta di "cavalleria". Il solo Piemonte Reale mantiene le caratteristiche di "grossa cavalleria o pesante (Dragoni)". I reggimenti sono ordinati su sei squadroni riuniti in tre divisioni. Alla fine di questo periodo di riforme, l'esercito poteva contare su circa 32.000 uomini.

Le grandi battaglie, fino ad ora, si svolgevano in ampi spazi (pianure, valli), con eserciti schierati a quadrati d'uomini, con la cavalleria ai lati e l'artiglieria arretrata. Nel fumo della battaglia diventa sempre più difficile nel tempo controllare e dirigere gli uomini a vista. A schieramento contrapposti si assisteva talvolta a discussioni su chi doveva sparare per primo. " Spari lei - Giammai, a lei il primo colpo". Nel corso dello scontro, che si protraeva anche per giorni, bastava perdere uno dei tanti fattori strategici perché la fortuna volgesse al peggio. Non esiste ancora il concetto d'inseguimento o sganciamento, perché la mobilità della fanteria è insufficiente e inesistente; non c'e supporto logistico, di comando e di comunicazione tra i reparti. In questo senso, la proposta di La Marmora, fa piazza pulita di alcune limitazioni perché si propone la creazione di una fanteria leggera, veloce, armata di carabina a retrocarica con viveri e munizioni per tre giorni, da impiegare alla spicciolata, anche contro la cavalleria e in colpi di mano. In questa situazione è importante decidere delle proprie mosse in piena libertà, autonomia e spirito d'iniziativa individuale. La storia dimostrerà poi che in quanto ad individualismo non avremo rivali. La posizione di combattimento non è più quella ritta, ma accasciata. Il bersagliere ha in dotazione una zappetta badile per ritagliarsi una postazione protetta a terra. L'età d'arruolamento è fra i diciannove e venticinque anni con oltre la metà della compagnia a lunga ferma (d'ordinanza ). Il cappello, detto SCHAKOS, è a falda larga con bordi ripiegati per proteggersi dalla pioggia (non si parla all'inizio di piume), con eventuale calotta di ferro per proteggersi dalle sciabolate dei cavalieri (le spalline metalliche avevano la stessa funzione). Il corno da caccia incrociato con 2 fucili su panno azzurro sarà il fregio sul cappello piumato fino al 1848. La pellegrina di tela cerata proteggerà dalla pioggia e un gamellino di rame servirà per cuocere dei pasti veloci nelle condizioni peggiori. Accade spesso che le salmerie siano lontane dal fronte. Il cibo arriva allora in linea troppo tardi o non arriva proprio.

A sinistra facciata caserma Ceppi in via D'Angennes a Torino.

All'interno d'ogni compagnia di bersaglieri sono inserite dodici trombe per tutti i segnali di manovra e comando. Il 18 giugno 1836 il Re firma il decreto per la costituzione della prima compagnia . (Era in uso disporre operativamente anche di compagnie spezzate in due o 2 mezze compagnie). Passa un anno e si costituisce anche la seconda.

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