I LUOGHI DELLA MEMORIA

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" We can truly say that the whole circuit of the earth is girdled with the graves of our dead... and, in the course of my pilgrimage, I have many times asked myself whether there can be more potent advocates of peace upon earth through the years to come, than this massed multitude of silent witnesses to the desolation of war."
King George V, Flanders, 1922

Per ragioni di spazio e organizzative, oltre che di conoscenza, vengono elencate in questa e nella prossima sezione i cimiteri di guerra italiani a nostra conoscenza, relativi alla grande guerra, sul territorio italiano e in alcuni  paesi stranieri a noi vicini. Non siamo ancora in grado di documentare le decine e forse centinaia di strutture dell'ex impero austroungarico, tedesco e anche russo che videro la morte di migliaia di prigionieri (stime indicano oltre 100.000 soldati). Sia in altre sezioni allo studio che in pagine già esistenti sparse per il sito si da notizia di volta in volta di nuove scoperte ricordando che a Roma un ufficio ONORCADUTI si occupa di tutte queste inumazioni e pratiche anche per il rientro.

Sacrario di Redipuglia: sorge sul versante occidentale del colle Seibusi che vide le gesta della III Armata. E' il Sacrario più grande in Italia: vi sono raccolti 100.000 caduti, di cui 60.000 ignoti.

Alla base di 22 gradoni è collocata l'urna funebre del Duca d'Aosta Emanuele Filiberto morto nel 1931.

IL CIMITERO VECCHIO

Vecchio cimitero di S.Elia

   
A noi, tra bende, fosti di Carità l'Ancella,
Morte fra noi ti colse. Resta con noi sorella

In mezzo ai nomi dei soldati caduti, al centro del I gradone, è posta la più grande targa in bronzo dedicata all’unica donna sepolta del sacrario.

Margherita Kaiser Parodi era nata il 16 maggio 1897 ed era al fronte con la madre Maria Orlando Kaiser e la sorella Olga. Margherita fu decorata al valor militare,con la medaglia di bronzo il 19 maggio 1917 con la seguente motivazione:"Per essere rimasta serena al suo posto a confortare gli infermi affidati alle sue cure,mentre il nemico bombardava la zona dove era situato l'ospedale cui era addetta." Pieris Osp. Chirurgico mobile n. 2 19/5/1917. La sua morte sopravvenne a guerra terminata quando fu colpita da spagnola il 1° dicembre 1918 all'ospedale di Trieste. Aveva 21 anni e 6 mesi. Venne decorata con l'argento ai benemeriti della salute pubblica.

   
       

Ossario di Caporetto: si trova in territorio ora Sloveno (Kobarid) sul colle omonimo ed è dedicato a Sant'Antonio. Custodisce le salme di 7.000 caduti della Bainsizza. La cappella, sempre aperta, è stata sconsacrata ed è in stato di abbandono. A casa Maséra è visitabile il Museo della guerra.

Sacrario di Oslavia: eretto nel 1938 raccoglie 57.000 caduti di cui 36.000 ignoti e 540 austriaci dei campi di battaglia dalla Bainsizza al Vipacco. La campana "Chiara" suona ogni giorno al Vespro. 

 

Sacrario di Asiago: sorge nei pressi dell'abitato, teatro di furiose battaglie. Nella pianta quadrata si celano le gallerie con le sepolture e sul terrazzo un arco alto 47 metri. Qui sono raccolti 54.000 caduti di cui 20.000 austriaci e 21.000 ignoti 
Ossario del Grappa: dopo una sistemazione provvisoria nel 1935, venne inaugurato l'attuale monumento con la cappelletta della Madonna originaria del 1901. Qui sono raccolti 23.000 caduti di cui 10.300 austriaci e 10.330 ignoti. Vi è sepolto tra gli altri il Maresciallo comandante la IV armata, ex bersagliere e ultimo difensore, Gaetano Giardino morto nel 1935. http://www.bassano.eu/CITTA/MONTEGRAPPAnomiCadutiGrappa.htm

Sacrario di Fagarè: inaugurato nel 1933 e parzialmente distrutto dai tedeschi nel 1943, raccoglie oltre 10.000 caduti di cui la metà noti. Fra le sepolture il tenente della Croce Rossa Americana (ARC) Edward Mc. Key, amico di Hemingway.
Sacrario del Montello: Ultimato nel 1935 raccoglie 9.000 caduti di cui 6.000 noti. All'interno è situato un museo e nelle vicinanze, nel luogo in cui cadde Francesco Baracca, sorge una cappelletta del cavallino rampante.

 

 

 Le dodici Medaglie d’Oro ricordate nella Strada degli Eroi      

1. Tenente Umberto Cerboni, dell’80° Fanteria, brigata Roma - Nato a Napoli il 1° ottobre
1891, morto in combattimento sul’Altopiano di Pozza, zona di Trambileno, il 17/5/1916
2. Maggiore Felice Chiarle, comandante del 17° gruppo Artiglieri di montagna - Nato a
Peschiera del Garda il 9/10/1871, morto in combattimento in Vallarsa, zona di
Trambileno, il 18 maggio 1916
3. Colonnello Edoardo Suarez (Bers), comandante del 217° Fanteria, brigata Volturno - Nato a
Napoli il 7 aprile 1869, morto in combattimento nel vallone di Foxi il 29 giugno 1916
4. Sottotenente Giordano Ottolini, del 71° Fanteria, brigata Puglie - Nato a Milano il 13
dicembre 1893, morto in combattimento sul Monte Spil il 30 giugno 1916
5. Tenente Cesare Battisti, del 6° Alpini, battaglione Vicenza - Nato a Trento il 4 febbraio 1875,
morto a Trento il 10 luglio 1916 per impiccagione
6. Sottotenente Fabio Filzi, del 6° Alpini, battaglione Vicenza - Nato a Pisino d’Istria il 20
novembre 1884, morto a Trento il 12 luglio 1916 per impiccagione
7. Capitano Aldo Beltricco, del 4° Alpini, battaglione Aosta - Nato a San Damiano Macra
(Cuneo) il 9 luglio 1892, morto in combattimento sul Costone di Lora il 10 settembre 1916
8. Soldato Torquato Cardelli, del 7° batt. Bersaglieri ciclisti - Nato a Sant’Ermo di Lari (Pisa)
l’11 ottobre 1895, morto in combattimento all’Alpe di Cosmagnòn il 10 ottobre 1916
9. Colonnello Antonio Gioppi, comandante del 6° Gruppo Alpini - Nato a Sermide (Mantova)
il 7 luglio 1863, morto in ospedale a Schio il 14 ottobre 1916 in seguito a ferite qui riportate.
10. Tenente Ferdinando Urli, del 4° Alpini, battaglione Aosta - Nato a Steierdorf (Austria) il 21
settembre 1893, morto in combattimento sul Dente del Pasubio il 18 ottobre 1916
11. Tenente Carlo Sabatini (Bers), del 3° Rep. d’assalto - Nato ad Alessandria il 3/6/1891, è l’unico decorato a non essere morto sul Pasubio. In compagnia di 4 Arditi conquistò il 13/5/1918 il Monte Corno di Vallarsa - ora Battisti - Alla fine del violento combattimento, 20 austriaci erano morti e altri 6 feriti. Promosso capitano, ricevette la medaglia d’oro il 3/7/1918
12. Maggiore Mario Rossani, del 2° reggimento Genio Zappatori - Nato a Cassano Murge (Bari)
il 1° febbraio 1890, morto in combattimento sul Monte Corno di Vallarsa il 27 giugno 1918

     

http://www.terredelmediterraneo.org/I_luoghi.pdf
http://www.webalice.it/penna77/ossario - tumulati.html

Sacrario Saccello del Pasubio dal progetto dell'architetto Chemello, sorse sul Colle Bellavista e fu inaugurato nel 1926. La prima pietra venne cementata il 1° luglio del 1920 e il 26 agosto dell’anno successivo accoglieva già le prime 2000 salme provenienti dai cimiteri di guerra del Pasubio (ora sono 5077, compresi 60 austro-ungarici). L’inaugurazione ufficiale, presente il “re vittorioso”, si ebbe il 29 agosto 1926. Le sue misure: il basamento a terra ha un fronte di 21 metri mentre quello della terrazza è di m 14,50; la torre è larga m 10,50 alla base e alta m 31,50, mentre l’altezza totale è di 35 metri.

 

Tempietto Ossario di Timau:Il tempio ossario accoglie oggi le spoglie dei caduti della Carnia della Grande Guerra. Precedentemente a questo edificio, esisteva sul medesimo luogo la chiesa di S. Gertrude, di cui si hanno notizie fin dal 1327. La chiesa venne danneggiata durante la terribile alluvione che spazzò via Timau nel 1729; fu ricostruita a seguito di alcuni fatti prodigiosi attribuiti all’acqua che sgorgava al suo interno. Divenne meta di tantissimi pellegrini e prese il nome di Santuario del Santissimo Crocifisso,  venne completato nel 1937, trasformando il preesistente santuario del Cristo. Qui sono custoditi 1764 caduti dell'alto But di cui 179 bersaglieri. Med. oro alla Portatrice* Maria Plozner Mentil, e al S. Ten. M. Vitali (53° Btg Bersaglieri del 16°)   

SPOGLIE conservate 1764, di cui 1466 note e 298 ignote. Vi sono compresi anche 73 austro-ungarici di cui solo 8 noti. ALPINI 561,FANTERIA 426, BERSAGLIERI 179 (dal 10° 11° 12° 16° 17° Rgt), FINANZIERI 121, ARTIGLIERI 56, GENIO 10 e altri 

TimauLA CAPPELLA DI PAL GRANDE: I soldati non avevano alcun rifugio in cui raccogliersi in preghiera quando, nelle fredde mattine invernali, la tormenta accecava e flagellava il viso e la paura gl'attanagliava l'animo. Don Janes, cappellano del battaglione Tolmezzo, lanciò l'idea di costruire una cappella dove celebrare Messa e trovò subito larghi consensi. Tutti parteciparono al progetto, soldati e ufficiali. Il ten. Bruno D'Andrea disegnò la chiesetta, nel suo baracchino a Selletta Freikofel. I migliori scalpellini del battaglione, diretti dall'alpino Cipolat di Aviano, prepararono i blocchi di roccia viva. Il ten. Col. Ugo Pizzarello, irredento comandante del Tolmezzo,  incaricò il pittore veneziano Fragiacomo di dipingere una tela che ricordasse il sacrificio di tanti ragazzi. L'artista salì sul Pal Grande con la sua tavoletta 69x44 ed i colori ad olio e qui prese forma la "Madonna delle Nevi", soave, triste, coperta di gramaglie, con la corona d'alloro. La cappella, eretta in pochi mesi, in puro stile romanico, venne benedetta il 2-11-1916, alla presenza delle autorità civili e militari della zona. Mentre si celebrava la prima S. Messa, ci fu un bombardamento e miracolosamente non ci furono vittime. Per tutti fu un segno della protezione della Beata Vergine. La cappella fu meta di pellegrinaggi fino alla ritirata (23.10.1917) quando la tela della Madonna prese la via d'Austria come preda di guerra. Il destino volle che la colonna austriaca si fermasse davanti alla Chiesa di Timau. Il sig. Mentil, sacrestano, intuì in quale carro si trovava la tela e, incurante del pericolo, riuscì a sottrarla e la celò in un posto sicuro. Dopo la fine del conflitto, a lui spettò l'onore di portare il quadro alla cappella di Pal Grande, nelle ricorrenze di cerimonie di suffragio. La Madonnina veniva qui lasciata per tutto il periodo dell'alpeggio, da giugno a settembre. Durante il resto dell'anno, assieme all'immagine del volto di Cristo del pittore Cesare Laurenti (dono del gen. Pizzarello alla cappella di Pal Grande), trovava ospitalità nel santuario del Cristo a Timau. Nel 1916 anche presso la casera di Pal Piccolo venne costruita una cappella, dal battaglione alpini "Val Tagliamento". Adiacente sorse il cimitero di guerra ove furono sepolti 633 caduti, traslati poi nel sacrario di Timau. http://www.donneincarnia.it/ieri/portatricicarniche.htm  

Ponte a CaporettoIl sistema difensivo carnico poggiava sui tre pilastri del Pal Piccolo (Klein Pal) 1866 m., il Cuelat (Freikofel) 1757 m, e il Pal Grande (Grosser Pal) 1809 m. Il possesso di questi rilievi attorno al passo monte Croce Carnico (Plöckenpass), garantiva il predominio sull’unico valico facilmente transitabile aggirando le posizioni di Tarvisio. Per l’inverso agli austriaci scendendo dal But si sarebbe aperta la via del Tagliamento con la possibilità di aggirare l’intero fronte dell’Isonzo. Tutto dipendeva dal controllo del Pal Piccolo che dominava il valico. Le prime truppe a conquistarlo furono gli alpini del "Tolmezzo" e "Tagliamento" due giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia il 26 maggio 1915. La vetta, nei successivi anni di guerra, fu più volte persa e riconquistata fino all’ottobre 1917. Le nostre aspettative erano comunque sulla difensiva dal Coglians allo Zermula
"Anin, senò chei biadaz ai murin encje di fan" , "Andiamo, altrimenti quei poveretti muoiono anche di fame"
Così si espressero senza alcuna capacità tattica naturale prima che i comandi si accorgessero dei bisogni e dei sacrifici del fronte. Le cime, la mancanza assoluta di impiegare trasporti animali rese necessario militarizzare centinaia di donne dai 15 ai 60 anni per portare in quota i rifornimenti. Le Portatrici di Paluzza operarono nel Sottosettore Alto But , ed anche nel Sottosettore Val Chiarsò, fino a ridosso della linea del fronte che si estendeva dal Monte Coglians (m 2780), Cresta Collinetta (m.2188), Passo di Monte Croce Carnico (m.1360), Pal Piccolo (m1866), Freikofel (m.1757), Pal Grande (m. 1809), Pizzo di Timau (m. 2117. Furono dotate di un apposito bracciale rosso con stampato il numero del reparto da cui dipendevano. Il carico dei rifornimenti da portare alle prime linee, sui 30 - 40 kg e anche più. Il compenso: una lira e cinquanta centesimi a viaggio, equivalenti a circa L. 6.000 lire di oggi. Tre di loro rimasero ferite (Maria Muser Olivotto, Maria Silverio Matiz di Timau e Rosalia Primus di Cleulis) e una fu colpita a morte: Maria Plozner Mentil che "riposa" nel Tempio Ossario di Timau accanto ai resti di 1764 combattenti. Con la Legge 263/1968, alle "Portatrici" è stata conferita l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine di Vittorio Veneto per riconosciuti meriti combattentistici. Il I ottobre 1997 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha conferito "motu proprio" la medaglia d'oro al Valor Militare, a Maria Plozner Mentil.

 

Ossario del POCOL

http://www.cimeetrincee.it/musei.htm

Cortina D'Ampezzo)Sorge a quota 1535 m, presso la rotabile Cortina-Passo Falzarego, in località Pocol a pochi Km da Cortina d'Ampezzo. Costruito nel 1935 su progetto dell'Ing. Giovanni Raimondi, il Sacrario è costituito da una massiccia torre quadrata, alta 48 metri, poggiante su un basamento a due piani. Vi sono custoditi i resti di 9.707 caduti italiani, provenienti dai vari cimiteri di guerra del Cadore e dell'Ampezzano, di cui 4.455 rimasti ignoti, oltre a quelli di 37 caduti austro-ungarici noti, provenienti dai vicini cimiteri di guerra. Nella cripta situata al centro della torre, in un monumento raffigurante il "Fante morto", si trovano le tombe delle M.O. Gen. Antonio Cantore e Cap. Francesco Barbieri, caduti il primo nella zona delle Tofane e l'altro presso Costabella. Nel piano soprastante si trovano le tombe di altre due M.O., Cap. Riccardo Bajardi, caduto eroicamente a Cima Sief e Ten. Mario Fusetti, eroe del Sasso di Stria. All'ingresso della zona monumentale, due busti in pietra raffiguranti "Alpini di guardia" provenienti dal gruppo marmoreo del monumento al Gen. Cantore in Cortina d'Ampezzo. Al centro del retrostante piazzale, l'artistica fontana con l'effige del leone di S. Marco, che si trovava prima in una piazza di Cortina. A destra dello stesso piazzale sorge ancora la chiesetta costruita nel 1916 dagli alpini del 5° gruppo, quale cappella del vecchio cimitero di guerra. Le tavole in bronzo di un'artistica Via Crucis fiancheggiano la gradinata d'accesso.

inumati Pocol Plan de Salesei compreso Bersaglieri del 3° e dell'8° http://www.frontedolomitico.it/Caduti/ElencoCaduti.php

 

Sacrario di Udine: il Tempio Ossario domina il piazzale XXVI Luglio e fu costruito tra il 1925 ed il 1936, su progetto degli architetti Provino Valle ed Alessandro Limongelli. L'edificio del Tempio si caratterizza per le sue belle proporzioni: in facciata si notano sculture di Silvio Olivo ed all'interno quelle del Mistruzzi. Scesi nella cripta si possono leggere, sulle pareti di marmo, i nomi dei 25.000 caduti che vi riposano. 

 

http://www.cimeetrincee.it/bligny.xls elenco dei caduti 

Cimitero e Ossario di Bligny (Reims) Tempio Ossario costruito nel cimitero più grande dei caduti in Francia, circa 3.500, di cui 400 ignoti e 66 garibaldini. A Soupir sono sepolti altri 500 soldati italiani e in altre piccole località. Labry - Sacrario Militare Intern.  123 Lione  71 - nel Cimitero Comunale «La Guillotìère»  65 ne «La Doua»  88 a Metz - nel Cimitero militare di Chambière. Digione - nel Cimitero comunale «Des Pesoces» 14   e a Parigi nel settore militare del Cimitero di Ivry   36          

http://crdp.ac-reims.fr/memoire/lieux/1eregmCA/cimetieres/italiens/bligny.htm   - http://www.eugubininelmondo.it/bligny/bligny.htm

Cimitero e Chiesetta di Plan de Salesei: qui riposano le spoglie di 5400 soldati di cui 4700 ignoti. Costruito dall'architetto Giovanni Greppi accoglie le medaglie oro di Raimondo Francesco Fadda e del Sottotenente Ignazio Salaris

Cristo Risorto (1923), ovvero Ossario della Vittoria Alata al Tonale eretto su disegno di Timo Bortolotti. Di forma circolare a cupola etrusca, preceduto da una gradinata, è sovrastato dalla copia bronzea della meravigliosa "Vittoria alata" romana, ospitata nel museo di Brescia. Contiene i sacri resti di 797 Caduti e 34 ignoti dell'Adamello. Sull'altar maggiore: Cristo Risorto statua in marmo, di T.Bortolotti
Sacrario Ossario di ROVERETO: il Tempio Built in 1936-38, based on a project by Biscaccianti, it preserves the mortal remains of over twenty thousand soldiers of the First World WarI whose corpses were transferred to the historic center of Rovereto. The majestic building has a two-storey cylindrical body, connected by internal stairs, and it stands where the old War Cemetery was. The place´s name derives from a legend stating that, sometime around 1310, the "Divine Poet" Dante Alighieri was a guest of the Castello dei Castelbarco of Lizzana, ruins of which can still be seen on the same high grounds. On the upper floor there are the altar and the graves of Damiano Chiesa and Fabio Filzi, the most renowned irredentist martyrs of Rovereto. On the ground floor there is a memorial stone with a perpetual light that commemorates the Golden Medals of the Trentino Legion. Along the sides of the access road some military works can be seen, built by the infantrymen of the Mantua Brigade after the position was conquered in 1915. From the clearing on the top of the hill, interpretive plates indicate altitudes and places referring to memorable war events. Next to the flagpole, on the square, an ancient oak tree stands as symbol of the city´s coat of arms.
 

Via Castel Dante 38068 Rovereto, Italy
Tel +39 (0464) 430363


 

Sorge sulla sommità del Colle Castel Dante, sulle rovine della rocca in cui si narra abbia soggiornato il poeta, intorno al 1310, ospite dei Castelbarco, signori di Rovereto. Il luogo era già stato trasformato in cimitero di guerra. La monumentale costruzione risale tra il 1936/38, su progetto di Biscaccianti. Di aspetto imponente, èa corpo cilindrico a due piani, collegati da scale interne. Al piano superiore si trova la porta d'ingresso a cui si accede dall'esterno tramite una grande scalinata. Qui si trovano la cappella e le tombe dei patrioti roveretani Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Nei piani inferiori sono raccolte le spoglie di oltre 20.279 caduti della Grande Guerra: italiani (11.455), austriaci, cecoslovacchi (151) e ungheresi. Al piano terra, al centro del colonnato, si erge il busto del comandante della Prima Armata: il maresciallo d'Italia Pecori Giraldi. Una lapide su cui arde una lampada perenne, ricorda le Medaglie d'Oro della Legione Trentina. Nel piazzale esterno alcune sculture ricordano il sacrificio dei nostri Patrioti. Ai margini della strada di accesso sono visibili alcune opere militari costruite dalla Brigata Mantova dopo la conquista della posizione nel 1915. 

PADOVA 
La costruzione iniziata nel 1920, su progetto originario dell'arch. A. Zanivan, come voto a Sant'Antonio perché proteggesse Padova da occupazioni nemiche, è terminata nel 1934. Custodisce i resti mortali di 5401 soldati caduti durante la prima guerra mondiale. L'altare maggiore, le opere degli altari laterali e il battistero sono di Luigi Strazzabosco. Sotto il pavimento di questa Cappella sono custoditi i resti mortali di 900 vittime civili dei bombardamenti aerei su Padova (1943 - 1945). Unitamente sono conservati i resti di 100 salme di persone ignote.

 

Ossario Militare di Venezia Lido

 http://tempiovotivo.altervista.org/

 

OSSARIO DI TONEZZA DEL CIMONE

http://www.magicoveneto.it/Altipian/Tonezza/MonteCimone-1.htm

   

E' sorto nel 1930 con la trasformazione in Ossario Militare della cripta del costruendo Tempio di Venezia Lido dedicato a Maria Santissima. La costruzione iniziata nel 1925 sotto la direzione dell’architetto Prof. Giuseppe Torres, si protrasse sino al 1942 con la sistemazione della statua della Madonna sulla cupola centrale. Il tempio era stato voluto dal Patriarca cardinale Pietro La Fontaine, nell'epifania del 1917, per invocare la protezione di Venezia dagli orrori della guerra (bombardamenti). Il Sacrario militare si trova al di sotto del Tempio Votivo e raccoglie le spoglie di 3190 caduti nelle due guerre mondiali. Della prima guerra mondiale sono raccolte le spoglie di 2691 caduti provenienti dai cimiteri di guerra dismessi di Venezia, Ca’Gamba, Gambarare, Chioggia, tra questi 108 sono decorati al Valor Militare e 403 ignoti. Dal cimitero dell’Istria nel 1947 furono trasferite le spoglie dell'irredento Nazario Sauro, medaglia d'oro al VM impiccato a Pola il 10 agosto 1916, e di Giovanni Grion caduto in zona altopiano di Asiago il 16 giugno 1916. Della II guerra mondiale sono raccolte le spoglie di 499 caduti, di cui 58 decorati al VM e 119 ignoti. In una cappella a parte trovano posto le tombe dei 46 ufficiali italiani trucidati dai tedeschi a Trilj il 1 ottobre 1943 dopo una strenua resistenza; i Resti di quei gloriosi Caduti sono raccolti in due grandi tombe comuni ricavate nella parete dietro l'Altare. Ai piedi dell'altare è stata tumulata, il 10.06.1928 la salma del primo soldato morto per la difesa di Venezia, con l'epigrafe dettata dal Cardinale La Fontaine. Il sacrario è aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 15, lunedì escluso.

Cimitero  inglese  di  Bordighera      
 (72  tombe ), in funzione da novembre 1917 a gennaio 1919, utilizzato principalmente dai due ospedali generali situati in città. A Bordighera da anni soggiornavano regolarmente uomini di cultura inglesi e di altri paesi.
Cimitero comunale di Savona (85 tombe) il 4 maggio 1917, il transatlantico "Transylvania", partito da Marsiglia e convertito a trasporto soldati, in viaggio per l'Egitto, fu silurato pochi chilometri a sud di Savona. Dei 398 soldati morti nel disastro, 82 sono sepolti nella zona dedicata al Commonwealth nel cimitero comunale e su un muro sono incisi i nomi di altri 274 caduti.
   

Gli inglesi caduti furono in totale 1024. Quelli sepolti sull'altopiano di Asiago sono in 5 piccoli cimiteri. Da Canove di Roana centro prendete per Cesuna e prima del paese, a sx una deviazione porta al Boscon. Da Cesuna centro invece una strada porta a Magnaboschi dove nella sella, fra il Zovetto e il Lemerle, trovate il secondo cimitero inglese e un ex Italiano. Dal campo da Golf di Asiago lungo la via Barenthal ai piedi del versante Sud del Kaberlaba trovate il terzo e proseguendo per il Monte Corno poco dopo il Rifugio Granezza il quarto. Al Monte Cavalletto l'ultimo. I cimiteri sono tutelati dalla "Commonwealth War Graves Commission" che li cura e ne garantisce la conservazione.

      Cimitero Inglese delle Vaie
    Dal 1917 al 1921, una grande base britannica fu istituita ad Arquata Scrivia e dintorni dagli inglesi che combattevano in Italia contro gli austriaci, nelle zone dell'altopiano di Asiago e sul Montello. Arquata, durante il soggiorno dei soldati inglesi, si trasformò subito in un centro popolato di soldati e di operai venuti da fuori. Aumentarono bar e botteghe per la vendita di specialità italiane. Gli ufficiali inglesi si davano convegno nei due alberghi principali: l'Hotel Arquata e l'Hotel Valle Scrivia. Nel piccolo cimitero, istituito nel 1921 sono raccolti i resti di 94 soldati inglesi, irlandesi e scozzesi, morti tra il 1918 ed il 1920, alcuni di malattie varie - (spagnola)- altri di incidenti con automezzi ed attrezzi militari

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http://www.museoemotivo.org/il_cimitero_britannico_2.html di Giavera del Montello

Fonte S.M.E. l’8° bersaglieri era uscito da mesi dalla sua caserma naturale, Verona, per salire in treno lungo la valle del Piave fino a Perarolo. Su 3 battaglioni V-XII e XXXVIII (al posto del III in Libia) entra a far parte della IV armata nell’alta valle del Piave (il V messo alla dipendenze della 10° divisone, va a santo Stefano di Cadore e gli altri a Lozzo).

 "Sul confine inviolato dal Col di Mezzo al Backer -  vinto il nemico sul Sexten –
ai caduti di  tutte  le armi (amiche)

l'VIII (8°) Bersaglieri. 2/11/1916
 

 

TRE CIME DI LAVAREDO Monumento 8° BERSAGLIERI
 

Alcune tra le azioni più importanti dell'8° bersaglieri in Cadore: - Son Pauses (giugno) - Cavallino (luglio) - Lavaredo (agosto) - Sasso di Sesto (novembre)

    Il 2 Giugno il XXXVIII si trova dislocato a Auronzo . Mentre la 2 divisione sta svolgendo le operazioni, iniziate in precedenza, per l’attacco a malga Son Pauses , l’8° riceve l’ordine di portarsi con due battaglioni a Ponte Alto di Pedestagno e di sbarrare con l’altro la valle del Travenzazes e la strada di Fanes grande. Le posizioni difensive austriache qui come in altre località hanno la meglio. Le posizioni si fermano a cavaliere della Val Fiorenza , col XII sulle pendici nord della Tofana ed il XXXVIII su quelle occidentali di Col Rosa.
Dal 25 al 26 giugno 8° viene sostituito dalla Brigata “Como” e si trasferisce coni battaglioni XII e XXXVIII a Ronco. Il 18 Luglio l’8° reggimento, alle dipendenza della Brigata “Basilicata” prende parte con la 10a divisione all’attacco della forcelletta di M. Cavallin mentre Il XXXVIII rimarrà in riserva presso C. Pian Minoldo. Il 15 agosto elementi scelti del reggimento costituiscono una compagnia , unitamente ai reparti Alpini e di fanteria e, scavandosi la via nel ghiaccio giungon quasi a cima M. Cristallo. Una forte nevicata interrompe l’azione ripresa poi il giorno dopo in forze che porta alla occupazione del Cristallo. Il 20 agosto è cosi dislocato: Comando e V battaglione a in Val Marzon, XXXVIII a cima Tre Croci, XII a Pian Cengia alle dipendenze della Brigata Marche .
Il giorno 11 Settembre 1915 iniziò l'attacco nel settore del Cristallo per il Monte Piana, Forame e Costabella. Le colonne vennero disposte così:
- a destra la Brigata Umbria che doveva attaccare Monte Piana e il Rauchkofel
- al centro, alle dipendenze della 35° batteria da montagna, la 75° compagnia alpina e tre compagnie (13°, 14°, 15°) del 38° Battaglione dell' 8° Bersaglieri (Maggiore Augusto Rigault de la Langrais) che dovevano attaccare la Punta del Forame, il Costabella e il Rauchkofel
-a sinistra la Brigata Como che doveva raggiungere il rio Felizon e occupare se possibile le pendici Nord del Forame..
Gli alpini della 75° Compagnia cominciarono l'attacco alle 23 del giorno 10... conquistarono la quota 2732 del gruppo del Cristallo senza colpo ferire. Sorpresero una piccola guardia austriaca più a Nord e da qui furono costretti a fermarsi per la forte resistenza e perché i Bersaglieri non erano riusciti ad avanzare per la stanchezza e i numerosi casi di congelamento.

(per un  approfondimento migliore  http://www.cimeetrincee.it/cimiterimil.htm  ) http://www.trentinograndeguerra.it/context.jsp?ID_LINK=74&page=1&area=5&id_context=328

 

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