ruminava tra sé don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l'ambasciata... - *Carneade! questo nome mi par bene d’averlo sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: o un nome di quelli... ma chi diavolo era costui? - *  - un probabilista del 120 a.c.

 

Metternich e  l'Austria Felix

(Coblenza 1773-1859)  

(Klemens Wenzel (Venceslao) Lothar Winneburg, conte, (Furst) poi principe [1813] Von, Duca di Portella).  Fin dall'adolescenza ricevette una rigida educazione aristocratica e compì gli studi superiori all'università di Strasburgo (1788) e di Magonza (1790), considerate tra le migliori scuole per i giovani, che intendevano seguire la carriera diplomatica. Leggenda vuole che la sua famiglia si chiamasse Metter e che qualcuno al tempo di Enrico I insinuasse nell'imperatore un loro presunto tradimento: "Chi? Metter? - No Metter No! Impossibile". Quel Metter Nich(t) (No) rimase legato al nome. Il destino sembrava portarlo in bocca al suo odiato nemico Napoleone già dalla sua infanzia di Coblenza. Queste terre oltre il Reno sono contestate dai francesi poi da Napoleone che le rivendicherà ai deboli stati (divisi) germanici del S.R.I.. La sua famiglia possiede terre (su cui vivono oltre 6.000 persone) che danno una rendita annua di 50.000 fiorini e queste terre gli vengono confiscate da Napoleone al suo esordio. Dopo aver a lungo soggiornato in Belgio come Governatore per conto degli Asburgo e in Inghilterra, si trasferì con la famiglia a Vienna, dove per esigenze familiari (i beni renani dei Metternich erano stati confiscati dai Rivoluzionari Francesi * di Napoleone) contrasse un matrimonio di convenienza con la ricca principessa  Eleonore von Kaunitz (1775-1825), nipote del famoso cancelliere, che lo introdusse negli ambienti politici di corte (1795). La famiglia Kaunitz veniva dalla Moravia, da una piccola cittadina chiamata in tedesco Austerlitz ( Austerlitz is a country town east of Brno in the South Moravian Region. After the dissolution of the Teutonic Order, the town became the property of a number of noble owners until, in 1509, the local gentry family of Kaunitz assumed control for more than 400 years) e proprio qui la sera del 2 dicembre 1805 Napoleone dormiva vittorioso nel letto dei Kaunitz. Metternich, entrato come visto al servizio diplomatico dell'Austria fu anche ministro plenipotenziario prima a Dresda (1801), poi a Berlino (1803). Diede brillante prova della sua abilità di negoziatore, ed il suo talento come giovane diplomatico austriaco non sfuggì a Napoleone, che una volta nominato Imperatore, per meglio controllarne le mosse, lo volle come ambasciatore a Parigi (1806). Da questo momento un pensiero fisso percorse la mente di Metternich la distruzione fisica del suo nemico e della sua tentacolare famiglia. L'esperienza parigina fu per Metternich una proficua scuola: posto al centro delle vicende europee, a contatto con i più esperti e smaliziati diplomatici dell'epoca, quali Talleyrand e Fouché e sotto l'influenza della personalità di Napoleone, egli affinò il suo acuto spirito d'osservazione e acquisì una visione più ampia e dinamica del complesso gioco diplomatico. I mezzi usati erano più vicini allo spionaggio che alla diplomazia, tanto che fra questi inserì anche la sorella di Napoleone,Carolina maritata Murat, con cui andava a letto per carpire i segreti del fratello. Rientrato in Austria, quando questa era già occupata dalle truppe francesi, poco dopo divenne cancelliere e ministro degli esteri, e dimostrò doti di grande statista. Riconosciuta anche la propria responsabilità nella sconfitta austriaca oltre quella maggiore di Stadion che sarà chiamato a  sostituire, adottò nei confronti della Francia un atteggiamento conciliante, attendendo il momento giusto per la rivincita. Rivincita che venne da un complesso intreccio di alleanze che portarono Napoleone alla follia dell'invasione della Russia nel 1812 dopo che il Metternich gli aveva dato in moglie la figlia dell'imperatore Maria Luisa (1791-1847) nel 1810.

L’alleanza austro-francese
Ma il matrimonio fu concluso, pur avendo il Metternich fornito all’imperatore gli elementi che fan prevedere il crollo della dinastia napoleonica, del quale egli era convinto perché era uno scopo della sua vita: la battaglia di Aspern presso Vienna nella quale, in realtà, si era constatato che l’esercito francese non era più invincibile, l’impantanarsi della Grande Armée in Spagna, la patologica tensione delle ambizioni napoleoniche. L’Austria aveva bisogno di un periodo di sicuro respiro per rimettersi veramente in sesto sotto il controllo sicuro di una sola mente, come il Metternich aveva comunicato a Vienna nel 1807.
L’alleanza austro-francese realizzata con quel matrimonio tolse ogni valore all’alleanza della Russia con la Francia, la rese addirittura pericolosa per la Russia perchè Napoleone, unito all’Austria, vi era diventato il più forte. Ogni alleanza si trasforma in vassallaggio per lo stato più debole, tutte le volte che non c’è equilibrio di forze tra gli alleati. Questo sa Metternich che, pur essendo al governo di uno Stato senza armi ed in piena bancarotta finanziaria sì che la Corte deve impegnare i propri gioielli per ricevere un piccolo prestito (si vende il servizio dei piatti d’oro da tavola), ha rifatto dell’Austria una forza politica. La Russia cerca di ottenere la neutralità offrendole compensi in Prussia od in Turchia. Metternich non vuoi saperne di simili spostamenti di confine a nulla altro buoni che a perpetuare le guerre parziali. Gli alleati sui quali sa di poter contare sono gli ebrei della Galizia che con la loro abilità commerciale rendono vana la pretesa di Napoleone di imporre ai suoi alleati, compresi i latifondisti russi, il blocco continentale col quale si illude di piegare l’Inghilterra. Ad un tratto velieri inglesi cominciano a giungere a Kronstadt, scaricano manufatti inglesi e caricano canapa e grassi russi. Misteriosamente gli ebrei comprendono che il f anale verde si è acceso su quanti traffici possono imbastire, a dispetto delle disposizioni di blocco, lungo le vie dell’Austria. A chi gliene fa le meraviglie, Metternich risponde con un sogghigno che il blocco continentale continuerà ad essere puro sogno fino a quando ci saranno ebrei in Europa
. Quando, nel 1812, Napoleone ritiene di averne abbastanza di queste  violazioni russe ed incomincia la nuova spedizione Parigi-Mosca entrano a formare le forze 200.000 francesi, 45.000 italiani, 79 mila germanici della Baviera, della Sassonia, dell’Assia, del Wurttemberg, 32.000 prussiani, 50.000 polacchi. Anche Metternich, naturalmente, mette a disposizione 34.000 austriaci ed a queste truppe dell’imperial suocero, Napoleone, memore delle loro bravure nella campagna del 1809, affida l’ala destra dell’avanzata. Le comanda il principe Schwarzenberg. Mentre a Vienna Metternich confida ai più intimi che sta trattando la Russia come amichevole nemica e la Francia come amica ostile, sul settore meridionale dei presumibili scontri le truppe russe e quelle Austro-Ungariche si comportano come alle manovre !! .. (tanto che ai russi viene lasciata aperta la porta della Beresina)…Questa volta sono gli austriaci ad arretrare e, valenti o nolenti, questo resterà un mistero, a lasciar la via libera ai russi verso la Beresina. Il 15 settembre 1812, il generale russo Rostopchin fece incendiare Mosca, il 19 ottobre Napoleone ordinava la ritirata sulla strada di Smolensk, poiché non gli era riuscito di sfondare a Kaluga. Il 27 ed il 28 novembre le truppe al suo seguito sono falcidiate al passaggio della Beresina dal fuoco di 30.000 russi, mentre gli austriaci, adempiuta la loro missione, ritornano senza perdite a casa.
Allorché il 19 dicembre Napoleone, precedendo le poche truppe in ritirata giunge a Parigi e dice all’arciduchessa d’Austria sua moglie: «Madame, il destino è stato più forte di me! Quale disastro per la Francia e per l’Europa! », qualcuno del seguito dell’imperatrice si domanda se questo destino non si chiami Metternich. Si tratta ora di tradurre quella che finora è stata azione diabolica o scoperta, in termini di forza politica. Dall’alleanza con la Francia, Metternich passa alla neutralità armata, dalla neutralità alla mediazione, dalla mediazione all’alleanza antinapoleonica fino a portare a Vienna, sotto la sua direzione, il congresso della pace dopo la sconfitta di Waterloo del giugno 1815. Scriverà nelle sue memorie che egli ha lottato e continua a lottare « per la difesa degli eterni, immutabili principi dell’ordinamento morale del mondo contro lo spirito anarchico del tempo ». EUGENIO MORREALE da Historia febb 1971

*« La rivoluzione francese » Eleonoreegli scriveva, «ha raggiunto vette dalle quali minaccia tutta l’Europa... le guerre che essa conduce vanno sulle tracce di tutte le migrazioni delle tribù primitive,., distruzioni di monumenti storici e di opere d’arte, nazioni ridotte in schiavitù; analogie evidenti con la condotta delle orde barbariche calanti dal Nord nel V e nel VI secolo... Lo scopo di questi nuovi barbari è di rompere con tutte le convenzioni sociali, di distruggere tutte le convenzioni accettate e di confiscare la proprietà... Principi e popoli, giorni di gravi turbamenti vi aspettano. Non illudetevi sulla precaria pace dell’oggi... Usate gli stessi metodi che i vostri nemici hanno adottato con tanta efficacia... Unitevi e le orde brigantesche fuggiranno davanti a voi, gente dabbene di ogni nazione verrà sotto le vostre bandiere. L’Europa vi sarà debitrice della sua salvezza e le future generazioni della loro pace ». Nessun seguito ha l’appello del giovane reazionario, neanche tra i suoi conterranei della sponda sinistra del Reno che invece si affrettano a credere nella promessa della libertà, anche se fatta in lingua straniera, e volgon le spalle ai soldati che il re di Prussia manda da Berlino o l’imperatore di una inconsistente nazione germanica manda da Vienna per liberarli a loro modo. E’ una confusione di lingue da non dirsi.

Diffidando però delle mire egemoniche dello zar Alessandro I, tentò di evitare fino alla fine una definitiva sconfitta di Bonaparte proponendo l'ascesa al trono di Francia di Napoleone II. Forte della fiducia che Francesco I d'Asburgo riponeva in lui e della rinnovata potenza militare austriaca Metternich restaurò al congresso di Vienna (1814-1815) il predominio e l'influenza in Italia e in Germania e ristabilì l'equilibrio europeo. Ostile, contrariamente a un'opinione molto diffusa, alla Santa alleanza dello zar (trattato del 26 settembre 1815, tanto da definirla un 'monumento vuoto e sonoro'), egli perfezionò invece un progetto per la conservazione dell'equilibrio europeo che venne a poggiare sul trattato della Quadruplice alleanza (20/11/1815), elaborato dallo statista inglese Castlereagh e diretto all'inizio contro la Francia. In realtà Metternich utilizzò tale accordo per opporsi al duplice pericolo rappresentato dai princìpi rivoluzionari di libertà e di diritto dei popoli all'autodecisione. La diffusione  del principio di nazionalità avrebbe arrecato danni soprattutto all'unità dello  suo Stato multinazionale. Il cancelliere intervenne ancora, al tempo dei moti polacchi, annettendo all'Austria Cracovia (1846).  L'improvvisa rivolta dei Viennesi del marzo 1848 lo costrinse però a dimettersi e a fuggire (14 ) prima in Gran Bretagna, poi nei Paesi Bassi e infine (ottobre 1849) in Belgio.

Ferrovia Varsavia Warsaw -Vienna rail road line. Construction was completed in 1847, and a year later, after the outbreak of the Spring of Nations, the first large international railway-military operation dispatched over 200,000 mounted Russian soldiers from Warsaw to Vienna and Budapest to help the Emperor of Austria put down the uprising. La costruzione venne completata nel 1847 e sperimentata militarmente un anno dopo con le sollevazioni nazionalistiche. 200.000 soldati russi vennero inviati da Varsavia a Vienna e Budapest per sedare la rivolta contro l’Imperatore.

Superata la crisi, ebbe dal giovane Francesco Giuseppe l'autorizzazione a rientrare a Vienna (settembre 1851), ma fu poco ascoltato a corte. Le sue Memorie furono pubblicate postume (1879-1884) dal figlio Richard. Modello di abilità politica volta a conseguire soprattutto vantaggi pratici e immediati, Metternich non sempre ebbe una visione lungimirante dei problemi internazionali considerati in senso globale. In Italia, il sentimento risorgimentale lo vide come rappresentante di un sistema oppressivo (gli venne particolarmente rimproverata la frase 'L'Italia è un'espressione geografica, scritta il 2 agosto 1847 alla vigilia della sua esautorazione). 

da http://www.italiadonna.it/public/percorsi/biografie/m071.htm   http://www.histoire-empire.org/persos/metternich/metternich.htm in francese La loro prigione "migliore" Lo Spielberg a Brno in Moravia tutto il romanzo di Silvio Pellico http://www.fh-augsburg.de/~harsch/italica/Cronologia/secolo19/Pellico/pel_intr.html 

LA VIENNA "FELIX" LASCIATA DA METTERNICH

LA PRINCIPESSA SANDOR MOGLIE DI RICHARD FIGLIO DI METTERNICH

ELISABETTA  IMPERATRICE -  SISSI  (IN  ETA' ADULTA 1890)

UN GIOVANE FRANCESCO GIUSEPPE IMPERATORE D'AUSTRIA

 IL FIGLIO DI FRANCESCO, RODOLFO

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