Enrico Cialdini  Duca di Genova

Nato a Castelvetro di Modena nel 1811 studia medicina fino al 31 quando scoppiano a Modena i moti di rivolta contro il Duca. E' quindi costretto ad emigrare prima in Francia poi in Portogallo. Combatte contro i Carlisti in Spagna, come il conterraneo Fanti, col grado di Colonnello. Nel 1848 ritornato in patria milita con il Gen. Durando e i pontifici a Monte Berico (Vicenza) dove viene ferito. E’ poi col corpo di spedizione italiano in Crimea col grado di generale. Nel 1859 è a Palestro e l'anno successivo all'assedio d'Ancona poi di Gaeta dove gli viene conferito il titolo di Duca di Genova. Negli anni del brigantaggio si distingue per la dura repressione messa in atto. Nel 1866 assume il comando supremo dell'esercito rendendosi coprotagonista della sconfitta di Custoza. Da questo momento la sua carriera militare ha termine, ma non quella politica E’deputato e senatore dal 1864 e nel 1869, all’atto della successione spagnola, è ambasciatore speciale di Vittorio Emanuele II che vuole acquisire alla sua casata il trono vacante. La politica verso i borboni spagnoli, già acerrimi alleati di quelli napoletani, aveva da tempo allontanato le due diplomazie. La soluzione nazionale italiana dopo il 1861 viene presa a modello dalle elites intellettuali spagnole che aspirano a una monarchia costituzionale. L’inversione di tendenza nei rapporti diplomatici si registra nel corso degli anni Sessanta, specie dopo il ‘68, allorquando Vittorio Emanuele II dispiega la sua politica dinastica tesa a insediare un Savoia sul trono dei Borbone. Per fare questo invia il generale Enrico Cialdini conoscitore ed esperto della realtà del paese in cui aveva prestato servizio dal 1835 al ‘48. Le alterne vicende della Monarchia Spagnola e i delicati equilibri europei, portarono infatti Amedeo d’Aosta (che è anche il capostipite dell’attuale famiglia dinastica dei Savoia Aosta) ad essere designato dalle Cortes, Re di Spagna, sul finire del 1870*. Cialdini sarà poi, alla caduta di Amedeo, ambasciatore in Francia fino al 1881, anno che vede l’uscita definitiva dalla vita politica Muore nel 1892.

LA SUCCESSIONE SPAGNOLA

Il risultato di una politica dinastica, come a suo tempo messo in luce da Federico Chabod, distinta, diversa e parallela rispetto alla politica estera del governo italiano e che proseguì anche nel breve regno di Amedeo di Savoia *(1870-72), durante il quale - è sempre Chabod a scriverlo - il re d’Italia avocò a sé la questione Spagna. La fine del breve regno, con il suo carico di strascichi durevoli, seguito dall’altrettanto effimero esperimento repubblicano e soprattutto la restaurazione dei Borbone sul trono di Spagna nel 1875 segnano il punto definitivo di svolta che determina un sensibile calo d’interesse per le vicende del paese iberico. 

*AMEDEO I, 1845/90 Fratello di Umberto I sposerà prima Maria del Pozzo della Cisterna (1867) da cui ha Emanuele Filiberto (1869+1931 II Duca d'Aosta) poi Vittorio Emanuele (1870+1946 duca di Torino), Luigi Amedeo (1873+1933 Duca degli Abruzzi). Dalla seconda moglie ebbe Umberto Maria (1889+1918) conte di Salemi. All'inizio del 1873, in una situazione politica insostenibile, Amedeo rinuncia al Trono spagnolo, anche e soprattutto per la impossibilità di osservare e far osservare quella Costituzione cui aveva giurato fedeltà.

Dalle sue terre patria del lambrusco doc

Castelfidardo monumento nazionale delle marche

http://www.comune.castelfidardo.an.it/Visitatori/Storia/battaglia.htm

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