Cavaliere errante

 


……… poi penombra.

Ero in una foresta.

Cercavo.

Non so però quel che cercavo.

I fiori che erano lì, sembravano esser tutti belli,

eppure non li avevo mai veduti prima in nessun luogo.

Tutti variopinti, con accoppiamenti di color inusuali.

Forme strane e profumi seducenti.

Sembrava che ciascun di loro volesse essere colto.

Ma io non colsi e continuai a cercare.

I rami degli alberi intriganti ostacolavano

di tanto in tanto il mio cammino.

Ma io riuscii a scansarli e passai oltre.

Poi l’odore intenso del muschio mi confuse

ed una pietra posta lì, mi fece scivolare.

Vidi così la foresta tutta al contrario

e su di essa, sì, ora si, ora vedevo: c’era la luce.

Distesa sul vellutato manto di muschio io tremavo.

Sentivo freddo e la luce che mi vedeva era lontana

e il suo calore di certo non giungeva.

Fu un attimo, ma ebbi paura

e il capo voltai indietro e allora……

E allora in quell’attimo

io ti vidi mio Cavaliere errante.

Ma solo un attimo, un attimo solo io ti vidi.

E in quell’attimo fu come se tu dicessi:

”Alzati, non aver paura.

Fà che la tua forza non si perda.

Vivi, vivi la vita”.

Poi ……… nello scintillio di una goccia tu sparisti.

Quando mi rialzai e ripresi il mio cammino,

i rami, che prima parevano ostacolarmi,

adesso mi erano amici.

I fiori che incontrai li colsi tutti.

E la luce, che prima non giungeva, ora mi era compagna.

E’ vero, tu sparisti nello scintillio di una goccia,

ma la tua rifrazione si profuse in ogni dove.

Si, quell’attimo fu amore.

L’attimo di un Cavaliere errante,

che col cuor gentile valoroso và.

Cercavo, cercai, trovai la vita.


Daniela

 

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