AL DI LA’ DELLA LEGGE

 

Spesso alcune persone commettono azioni che secondo la legge dell’uomo, la legge morale, le consuetudini sociali, il comportamento antropologico, i filosofi antichi e moderni, le strutture religiose monoteiste, la Chiesa Cattolica e gli studi ontologici dei Padri Cristiani, gli scritti dei Maestri delle varie religioni mondiali ecc.., sono azioni Abominevoli e condannabili moralmente anche se queste azioni non rasentano la possibilità di una condanna sociale secondo la legge civile in atto al momento della infrazione”.  Queste azioni incomprensibili e contrastanti sono comunque azioni che contrastano con quella che possiamo definire “ La Legge dell’uomo” in tutte le sue fasi. Queste azioni però non contrastano ne intendono contrastare con quella che è la legge Divina impressa a fuoco nel nostro cuore.  E’ certo che una stessa azione commessa da due individui diversi assume due significati diversi e due giudizi diversi. L’uno può essere condannato e l’altro no, perché? E’ da chiarire che la base della non legge o base dell’essere oltre la legge deve necessariamente essere l’Amore – Agape - , altrimenti si sconfina in vere azioni deplorevoli agli occhi di Dio. Può l’uomo sconfinare al di là della legge?  Ogni uomo ha per così dire delle qualità o capacità atte a sviluppare amore e comprensione. Tali doti sono naturali ma sono doni ricevuti dalla nascita dall’essere degli esseri sin dalla creazione del mondo. Questi doni possiamo chiamarli Monete, così come è scritto nel libro Sacro Cristiano.

 

<<, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. … Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. … Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi ne ho guadagnato altri due. … Signore , … per paura andai a nascondere il talento sottoterra; ecco qui il tuo. … Toglietegli dunque il talento e datelo a chi  ha i dieci talenti.  Perché a chiunque ha sarà dato … ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.    >>  

 

A che scopo ricevere tali ricchezze se non allo scopo di donarle agli altri? A che serve all’uomo essere un grande scrittore se poi non condivide con gli altri il suo pensiero? A che servono gli scritti e gli studi di un padre della chiesa o a un grande maestro di una specifica filosofia se poi restano chiusi agli occhi degli altri? Se i Padri e i Maestri hanno scritto lo hanno fatto non solo per se stessi ma principalmente affinché altri leggendo potessero esaminare se stessi in luce della rivelazione divina. Ecco che chi ha due monete deve metterle in utilizzo e cercare di raddoppiarle. Queste monete sono doni capacitivi di amore e che quindi vanno donati agli altri. Chi ha e lo dona riceverà il doppio, chi ha e non dona perderà anche quello che ha.  Ora se un essere cosciente di essere nell’essere creatore, cosciente che l’ineffabile è amore deve cercare di essere un profusore dell’amore. Ho detto DEVE ma in effetti dovrebbe. Ma ciò va fatto per dovere? No, certo! Va fatto per amore verso i fratelli più bisognosi.

 

<< Non si deve affatto rinunciare agli atti di sacrificio, di austerità e di carità: bisogna sen’altro compierli. In realtà, questi sacrifici, austerità e carità santificano anche le grandi anime. >>

 

Ora se L’essere degli esseri, colui che tutto contiene e che tutto è in Lui

contenuto e oltre al tutto molto altro, da noi sconosciuto, è in Luicontenuto, se Colui che tutto può ha creato l’uomo, di certo lo ha creato per Amore e la prova è che lo ha creato a Sua Immagine e somiglianza,

 

<<  Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;  maschio e femmina li creò. >>

 

   Anche nell’Induismo si parla della creazione dell’uomo e della donna

e del loro modo di accettare doni da Dio, infatti ringraziano il Creatore

per il dono di un figlio, cosciente che ogni cosa proviene dal creatore

di tutti gli esseri.

 

 << All’inizio della creazione, il Signore di tutti gli esseri popolò l’Universo di uomini e di Deva.>>3  << Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: “ Ho acquistato un uomo dal Signore” >> ( Genesi4,1;)

 

  Quindi se l’essere degli esseri è Amore anche l’essere creato è amore.

 

 Ora Dio quando creò l’uomo lo fornì di intelletto, e impresse nel suo

cuore la conoscenza di essere l’essere creato dall’essere creatore e impresse la conoscenza dell’amore.

 

<< E dicemmo: “ O Adamo, abita il paradiso, tu e la tua sposa, saziatevene ovunque a vostro piacere, ma non avvicinatevi a quest’albero chè in tal caso sareste tra gli empi.” >>1

 

Ma il peccato originale offuscò tale conoscenza che divenne solo un

bagaglio nascosto nell’inconscio naturale. Da questo bagaglio l’uomo

può trarre tutta la verità e la conoscenza di ciò che è giusto da ciò che

non è giusto, ma trae solo ciò che conviene al suo modo di essere

dissimile dall’essere che lo ha creato peccando di superbia e di

orgoglio – vedi umanesimo - . Ecco che la legge Divina scritta nelle

Sacre scritture serve a ricordare l’esistenza di una legge impressa a

fuoco nel cuore – inconscio naturale - .

 

<< Sono nel cuore di ogni essere e da Me viene il ricordo, il sapere e l’oblio. Il fine di tutti i Veda è quello di conoscerMI; in verità, sono Io che ho composto il Vedanta e Io sono Colui che conosce i Veda. >>

 

   I veda, sono la legge Divina induista, così come i Vedanta, servono solo per conoscere Dio e per aiutare l’uomo, con l’introspezione, a leggere dentro il proprio cuore. Se l’uomo non è capace di usare tale metodo ecco che interviene la psicologia religiosa con il viso a v oppure tramite la psicoterapia adamitica. Come arrivare quindi ad essere oltre la legge?

 

 Come si può superare quindi lo scoglio della legge scritta, senza essere nell’errore?

 

<< Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. >>

 

Lo stesso Gesù ci chiarisce che dal cuore vengono i sentimenti buoni o cattivi, ma da dove provengono questi insegnamenti se non da una conoscenza impressa dal Creatore nel nostro cuore all’atto della nostra nascita? Dal cuore quindi vengono le buone azioni e le cattive azioni.

 

<< Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga. >>

 

 Ecco che i nostri occhi si possono aprire e conoscere la legge del nostro cuore grazie all’aiuto di Gesù Cristo, nostro Salvatore. Lo scopo quindi è quello di donare quello che abbiamo ricevuto dal Padre. Più doniamo più riceviamo, più riceviamo più possiamo donare, formando così una catena infinita di avere e dare amore. 

 

<< Se diventi cosciente di Me supererai, per la Mia grazia, tutti gli ostacoli dell’esistenza condizionata.>>

 

 Qui si parla di Grazia, un concetto anche induista, è un dono gratuito di Dio che giustifica per fede le azioni dell’uomo.  L’uomo ha bisogno di Dio per poter estrarre dal proprio cuore la verità che vi è impressa. Ciò si ottiene riconoscendo in Dio il proprio creatore e in Gesù Cristo il proprio Signore.

 

 Quindi lo scopo nostro deve essere quello di portare agli altri quello che abbiamo ricevuto e farlo fruttare.

 

<< Colui che compie il proprio dovere secondo le Mie istruzioni e segue quest’insegnamento con fede, senza invidia, si libera dalle catene del Karma. >>

 

Gli Induisti parlano di Karma ed hanno una loro filosofia ma chi segue

l’insegnamento Divino si libera dal male e può arrivare ad essere libero

delle sue azioni e dalle conseguenze delle proprie azioni - Karma - . Cioè amando disinteressatamente e con il cuore, qualunque azione fatta non sarà più soggetta alla legge scritta. 

 

<< Non c’è dunque nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. >> 

 

Chi vive nell’amore quindi è libero dalla legge antica che porta al peccato.

 

 << perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la cerne ma secondo lo Spirito.>>  << ... ;il distacco dalla moglie, dai figli, dalla casa e da ciò che vi è collegato, .. Io dichiaro che questo è il sapere…. >>

 

 Ecco che per essere nello Spirito è necessario arrivare a capire che Dio viene prima di ogni cosa e che non si deve anteporGLI niente, pur amando il prossimo e divenendo diffusori dell’amore.    

 

<< Dite: “ Crediamo in Allah e in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è stato dato a Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai profeti da parte del loro Signore, non facciamo differenza alcuna tra di loro e a Lui siamo sottomessi.>>

 

Ma se invece si rimane attaccati alla legge che produce peccato e

quindi attaccati alle cose del mondo e alle cose del carne, 

 

<< Di: Se i vostri padri, i    vostri figli,   le vostre   mogli,    la vostra   tribù,   i beni   che vi procurate, il commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate allora che Allah renda noto il suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi.>> ,

 

ecco che Dio non vi considera suo popolo perché

 

<< Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio.>>

 

 Riconoscersi figli, riconoscersi esseri creati dall’essere degli esseri

significa agire sempre con amore e dimentichi della legge scritta ogni

azione fatta non produce più peccato ne è soggetta alla legge, ma come

abbiamo detto questo si ottiene sotto l’influsso dello Spirito di Dio. La

legge naturale impressa nei nostri cuori sin dall’origine può così per

grazia Divina riprendere luce e guidare le nostre azioni. Diremo dunque

di seguire il cuore e non più la legge di Dio? No, perché seguire il cuore

significa prima risvegliarlo dal tepore dovuto al peccato originale e per

risvegliarlo occorre, come abbiamo visto, essere nell’amore e nella

grazia di Dio. Solo agendo nello Spirito Divino possiamo essere liberi

dalle nostre azioni e dalle conseguenze del peccato – Karma -   

 

<< Che diremo dunque? Che la legge è peccato? No certamente! Però io non ho conosciuto il peccato se non per la legge, né avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: “ Non commettere adulterio”. >>

 

 Dio che ci ha creato per amore ci ha donato il proprio figlio che

morendo nella carne ha ucciso il peccato e la legge vecchia donandoci

la libertà nell’amore.

 

<< Ora però siamo stati liberati dalla legge, essendo morti a ciò che ci teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello Spirito e non nel regime vecchio della lettera. >>.

 

 Usciamo dal contesto teologico ed entriamo in quello antropologico.

 

 L’uomo ha sempre desiderato amore, comprensione, condivisione dei

suoi gesti, affetto dai suoi amici, lo ha cercato negli altri ma si è

sempre posto al centro dell’attenzione dimenticando che anche gli altri

sono “uomo” e che hanno i medesimi desideri. Perché l’uomo vuole

dominare, comandare, guadagnare molti denari? Per sentirsi

importante, per sentirsi amato e rispettato. Ma quando l’uomo capisce

che tutto questo lo può avere semplicemente arrendendosi al suo vero

essere, quando finalmente capisce di essere un essere creato

dall’essere degli esseri, e quando capisce che il Creatore lo ha creato

per amore e che desidera solo amarlo, ecco che l’uomo trova

finalmente chi lo ama senza ricambio, chi lo capisce senza falsi

complimenti, chi gli dona potere, ricchezza, giustizia, grandezza ed

eternità, e fa di lui l’erede di tutto il creato materiale.

 

Ecco che lo Spirito che è nell’uomo, rinnovato dal sacrificio di Cristo

Gesù, fa dell’uomo un dio  cosciente di essere creatura del creatore.  E

dimenticando la legge vecchia che porta al peccato ed applicando

soltanto l’amore ecco che va oltre la legge dell’uomo e oltre la legge

scritta per i nostri padri. Ecco che se

 

<< Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. >>  

 

Anche negli induisti, e specificatamente tra  la religione degli Hare

Krisna, si parla del comandamento più importante cioè la fede assoluta

in Dio.

 

<< Chi mi conosce come non-nato, senza inizio, Sovrano di tutti i mondi, lui, senza illusione tra gli uomini, diventa libero da ogni peccato.>>  e se << Amerai il prossimo tuo come te stesso. >>

 

 l’uomo avrà ucciso per sempre la legge e diverrà libero dalla legge e di

qualsiasi condizionamento sociale. Infatti se ami il tuo fratello come te

stesso, non gli ruberai i suoi beni, non desidererai la sua donna, non

ucciderai, non odierai ne porterai rancore per un torto subito, non

giudicherai il suo operato ma aiuterai il fratello a risolvere i suoi

problemi. Ogni azione che farai sarà libera e tutto potrai fare senza più

limiti alcuni ed avrai ucciso, per te, per sempre il Karma della legge e la

legge stessa. Ecco così sarai finalmente oltre la legge. Quando farai

qualcosa, qualunque cosa, senza limiti, lo potrai fare senza rendere

conto all’uomo o alla sua legge delle tue azioni perché saranno  sempre

azioni  compiute   esclusivamente   nell’amore per amore. Ecco che

diverrai come un angelo del Signore e porterai tanti fratelli e sorelle

verso la conoscenza della legge naturale impressa a fuoco nel tuo

cuore.

 

<<  Quando la tua mente non si lascerà distrarre dal linguaggio fiorito dei Veda, quando sarà tutta assorta nella realizzazione spirituale, allora sarai in unione con l’Essere Divino.>>

 

Anche qui possiamo notare come essere oltre la legge che per gli

Induisti di tratta dei Veda e dei Vedanta, libri sacri contenente la

volontà di Dio.

 

<< Chi non è più attirato dai piaceri materiali e non è più schiavo dei suoi desideri, ha respinto ogni senso di possesso e si è liberato dal falso ego, lui solo può conoscere la felicità perfetta.>>

 

Ecco che staccarsi dai piaceri materiali dona la perfetta felicità nella libertà.

 

<< Sebbene veda, ascolti, tocchi, senta, mangi, si muova, dorma e respiri, chi ha una coscienza puramente spirituale sa bene di non essere, in realtà, l’artefice dei propri atti. Di questo, egli è sempre consapevole: quando parla, accetta o rifiuta, evacua, apre o chiude gli occhi, soltanto i suoi sensi materiali sono impegnati, ma egli non ha alcun legame con questi atti. Come l’acqua non bagna le foglie del loto, il peccato non tocca colui che, senza attaccamento, compie il suo dovere, offrendone i frutti al Signore Supremo. >>

 

 

Quindi ogni azione compiuta nello Spirito e nell’amore e per amore nel

nome di Dio non ha conseguenze di peccato. Si arriva così a poter

compiere delle azioni libere che vanno oltre la legge ma che al tempo

stesso sono nella legge spirituale e nel perfetto amore.

 

Concludendo   possiamo   dire che l’amore   che   si   trova  nel  nostro cuore impresso a fuoco da Dio, con l’aiuto dello Spirito Santo e per

grazia di Dio e per mezzo del Sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo,

può essere riportato dall’inconscio naturale al dominio dell’io

cosciente e divenire nostro strumento d’amore per essere, senza colpe,

al di là della legge.

 

Giuseppe  Iaci