Progetti di integrazione a confronto - Edgardo Lander

Parlare di integrazione in America Latina va oltre i modelli stessi di tale integrazione. Bisogna considerare l'aspetto sociale, culturale, politico, ecc.

La nascita dell'Alca

L'Alca, area di libero commercio delle Americhe, rappresenta il disegno imperialista Usa. Nasce nel '90 dopo la caduta del Muro di Berlino, per celebrare la vittoria della società liberale-occidentale. Non è solo un progetto economico, ma ripropone di ridisegnare le istituzioni in modo globale. Sta in gioco in questo modello la democrazia, la sovranità popolare, la proprietà individuale ovvero la vita collettiva dei nostri popoli. Già dalla sua nascita, l'Alca rappresenta un doppio aspetto: da una parte l'approfondimento del progetto liberista dall'altro un'istituzionalizzazione di tale approfondimento in modo da rendere impossibile, in futuro, discostarsi da tale progetto. L'Alca è diverso dagli altri accordi perché è disegnato per favorire e rafforzare le differenze fra i Paesi componenti. L'Alca può essere inteso come la difesa del capitale ponendo i suoi diritti sopra quelli dell'uomo.

La nascita dell'opposizione all'Alca

Alla sua creazione, furono invitati tutti i 34 Paesi americani a parte Cuba. Erano tutti d'accordo, non si entrava nel merito alla dottrina. Sembrava allora impossibile andare contro a questo progetto, che aveva il sostegno degli Usa, degli altri 33 Paesi e delle imprese. Però il piano fallì. Ci furono due tipi di opposizione: quello dei movimenti e quello del Venezuela di Chávez. Come tanti altri progetti, poté andare avanti finché fu tenuto segreto, senza coinvolgere la gente.
Con lo sviluppo dei movimenti sociali, che ha visto il suo apice a Porto Alegre, si è riusciti a creare una coscienza che va dal Nord al Sud dell'America Latina. Tutte le categorie prendono parte a questi movimenti che si riuniscono nella piattaforma dell'Alleanza Sociale Continentale, che si incontra una volta all'anno all'Avana in opposizione all'Alca. L'Alca era una trattativa tecnica. Adesso è diventata pubblica e motivo di discussione. È apparso chiaro che tali progetti possono sopravvivere solo nel buio, alla luce del sole falliscono. Quando in Venezuela si è iniziato a protestare, eravamo molto isolati. Poi da qui ci siamo allargati a tutto il continente. La discussione ha stravolto i presupposti che permettevano l'appoggio all'Alca ed è nata una resistenza anche da molti altri Paesi del Sud o dei Caraibi. Si è così resa possibile una politica di confronto, sia dei movimenti che dei governi. Due principali motivi hanno permesso l'abbattimento dell'Alca. Da una parte la forza di mobilitazione e resistenza dei movimenti in difesa dei propri diritti, dall'altra la causa stessa che tiene bloccato anche il WTO, ovvero il blocco dei sussidi passivi all'agricoltura degli Stati Uniti che permetterebbero il blocco dei prodotti argentini e brasiliani. È un confronto fra diverse visioni del capitale. È una competizione fra l'agrobusiness degli Usa e quello di Argentina e Brasile, che in fin dei conti è pur sempre però quello delle multinazionali, come la Monsanto.

Il Neoliberismo in America Latina, Iirsa, Tlc, CAN e Mercosur

Le riforme neoliberiste, applicate in America Latina, non erano adatte a questi Paesi. In 25 anni, hanno provocato un enorme cambiamento, un indebitamento e una deindustrializzazione. Hanno inoltre aumentato la distanza fra ricchi e poveri, causando disparità sociale, debilitando la capacità democratica degli stati e rafforzando la componente militare. Si è prodotta così una privatizzazione dei servizi pubblici. Sono entrate nei Paesi le multinazionali, con una percentuale di presenza di quelle europee superiore a quelle statunitensi. Tale presenza ha prodotto un indebolimento dei mercati interni, favorendo quelli esterni. Questa attenzione verso i mercati esteri ha creato problemi per l'integrazione, esisteva infatti solo un interesse a creare mercati verso gli Stati Uniti e l'Europa. Questo è ad esempio il caso dell'Iirsa, che scambia la costruzione di infrastrutture, in particolare comunicative, con esclusive commerciali. Non si ricerca l'integrazione ma solo di strutturare e rafforzare il commercio verso gli Stati Uniti. Questo progetto ha il totale appoggio di Lula. Con l'affondamento dell'Alca, gli Usa cercano di siglare contratti ad hoc, i trattati di libero commercio o TLC, direttamente con i vari Stati (Perù, Colombia, Panama, Cile, ecc.). Ha cercato di firmare anche con l'Uruguay, in modo tale da decretare la fine del Mercosur. Gli accordi Andini o il Mercosur non rappresentano un'alternativa all'Alca, perché si basano su presupposti neoliberisti. Il Mercosur è un trattato di libero commercio, non di integrazione produttiva. La discussione in corso è proprio sull'integrazione produttiva, oltre che sulla scelta di un modello. La Colombia propone di unificare CAN e Mercosur mantenendo gli stessi accordi e le stesse regole. Per altri, Venezuela e Bolivia, l'idea è di lanciare un nuovo progetto ambizioso di integrazione politica, culturale ed economica, insomma dei popoli. La chiave di volta sarà capire l'idea del governo brasiliano che sta mantenendo una certa ambiguità, da un lato punta all'integrazione, ma i settori finanziari e l'agrobusiness non sono interessati all'integrazione in America Latina, preferirebbero sicuramente lo scambio internazionale. Da un punto di vista geopolitico, la posizione e le ambizioni del Brasile si notano anche nella richiesta di un seggio permanente nel consiglio di sicurezza dell'Onu.

Nasce l'idea dell'Alba

In questo contesto si può posizionare l'Alba e anche la proposta di Morales, il Trattato di Commercio dei Popoli, che sono accordi possibili e totalmente diversi. È fondamentale ricordare che per loro stessa natura, non dovrebbero essere accordi immutabili, ma ratificabili di volta in volta. Non sono in contrapposizione coi progetti precedenti, ma si integrano con questi. Il tragitto di costruzione dell'Alba si struttura secondo accordi dei governi partecipanti ma si basa su idee e valori diversi da quelli presi in considerazione fino ad adesso. Si tratta di accordi sulla solidarietà, sulla cooperazione, quello mercantile non è l'aspetto fondamentale. Lo scambio fra Cuba e Venezuela è un esempio: medici per petrolio. A Cuba a causa dell'embargo degli Stati Uniti, c'è un limitato accesso all'energia, ma c'è un ampio corpo di medici veramente eccezionali. Quando il governo venezuelano ha deciso di riformare la politica sanitaria ha incontrato tre ostacoli: la categoria dei medici, quella degli infermieri e la burocrazia medica. L'arrivo dei dottori cubani ha rappresentato una rivoluzione per la capillarità dell'intervento. Altri accordi si sono avuti a proposito dei mezzi di comunicazione, per evitare monopoli e controlli strumentali. In America Latina lo strumento di comunicazione è stato per anni la CNN, poi è nata TeleSur, che permette ai sudamericani di conoscere l'America Latina, con notizie che arrivano dall'America Latina. Anche con il petrolio si va verso l'integrazione: il Venezuela si è accordato con i Paesi caraibici per prezzi contenuti e crediti a bassi tassi di interesse. Un altro progetto è l'acquisto dei buoni di debito estero dell'Argentina, per liberarla un po' dalla morsa del FMI. Il Banco del Sur, dove gli Stati mettono parte del loro patrimonio in comune, si basa su un'autonomia finanziaria dell'America Latina, perché sappiamo che il debito estero è un modo per gli Usa di controllarla. Poi abbiamo il Pian Milagro, per le operazioni oculistiche gratuite, abbiamo anche un'iniziativa congiunta di Cuba e Venezuela per migliorare il livello di sanità, istruzione e sicurezza alimentare della Bolivia. Per concludere, l'oggetto di discussione dell'integrazione dal basso, la Riunione di Integrazione dei Popoli, resta un tema sensibile. Dopo giorni di discussione si è tirato fuori un documento di grande importanza, perché ha il punto di vista proprio dei popoli, viene dal basso. È questo il punto di partenza dell'America Latina.


Edgardo Lander



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