Movimento femminile culturale
e religioso anti-femminista
1977. Uno dei
maggiori quotidiani giapponesi lancia una denuncia sconvolgente: la Corea del
Sud in questi ultimi sei anni ha esportato negli Stati Uniti quattromila feti
all'anno. Il traffico passa attraverso il Giappone. Partiti da Seul, i feti
sono stati usati nei laboratori dell'esercito americano per esperimenti in
ordine alla guerra batteriologica. Ogni feto costava 25 dollari. Provenivano
dagli ospedali coreani dove viene praticato l'aborto. Ma anche la Svezia, oltre
agli Stati Uniti, è un cliente privilegiato di Seul per tale commercio.
Marzo 1981.
La dogana francese ferma un camion-frigorifero che proviene dalla Svizzera. Gli
addetti alla dogana verificano il carico, incuriositi dalle alte tariffe pagate
dagli acquirenti dei Paesi esportatori, aprendo i contenitori li trovano
stipati di feti umani. Provenivano dall'Ungheria e Jugoslavia ed erano diretti
ad istituti di bellezza dell'Ovest.
Inizio 1982. Scoppia in
California lo scandalo del container di metallo prima affittato e poi
acquistato da certo Mel Weisberg, direttore di una clinica. La ditta
proprietaria del container, non avendo ricevuto il pagamento, decide di inviare
i suoi impiegati perchè lo ritirino. Era un venerdì, e il container viene
trovato abbandonato presso i vecchi locali dove un tempo sorgeva la clinica del
dr. Weisberg. Gli
impiegati aprono il container e lo trovano colmo di 500 feti immersi nella
formaldeide. Ogni feto, a sua volta, era chiuso in un sacchetto di plastica che
l'aveva fornito e la data della consegna. Del dr. Weisberg nessuna traccia. La
clinica si era trasferita alla fine della primavera dell'anno precedente e del
suo direttore non si era saputo più nulla.
Un fotografo
dilettante scattò un rullino e tre foto vennero pubblicate dal <<Il
Sabato>> del 1° settembre 1984. Vi si possono vedere una donna e
quattro uomini, di cui uno di colore, che stanno trasferendo i feti in sacchi
di plastica. Un'altra foto mostra al lavoro il dr. Joseph Wood, mentre
procede all'autopsia di alcuni feti che avevano raggiunto, al momento
dell'aborto, il sesto e il settimo mese di vita. Scoppiò una
polemica. E lo stesso Ronald Reagan vi intervenne di persona precisando:
<<Pochi mesi fa, nella mia California, è stato scoperto un deposito che
conteneva corpi di 17.000 vittime di aborti, molti dei quali assai sviluppati.
Le immagini che ho veduto fanno stringere il cuore e mostrano clamorosamnete
che l'aborto è un assalto alla vita umana>>.
23 Luglio 2005 Il presidente degli U.S.A. George W. Bush ha nominato
come capo della Corte Suprema degli Stati Uniti; John Roberts, noto cattolico
antiabortista Roberts potrebbe
imprimere una direzione gradita a Bush per decenni, soprattutto in materia di
aborto, un tema sempre d’attualità negli States. Roberts sostituirà il giudice
Sandra Day O’Connor, la prima donna a sedere alla Corte suprema, conservatrice
moderata che ha spesso curato l’esito di questioni come l’aborto e le libertà
civili. In almeno quattro occasioni la O’Connor è stata decisiva per mantenere
legale la disumana pratica dell’aborto a nascita parziale
Anche se tua madre ti dovesse dimenticare, il Signore non ti
dimenticherà mai (Isaia 49, 15)
http://digilander.libero.it/catholica/htm/aborto/co
Per riflettere sul tema dell'aborto (cfr. P. Giacobbe, L'urlo muto, Casa Mariana, Frigento, 1987)
Uccidere in nome della libertà
Molte donne oggi non accolgono
il frutto stesso del loro concepimento, spezzando così una vita nata da poco,
una piccola vita che avrebbe voluto vedere il volto di sua madre, una piccola
vita che sarà perduta per sempre, ma che continuerà ad esistere nella coscienza
di quella donna che gli ha impedito di esistere. Queste donne hanno sempre
ragioni individuali per praticare un tale atroce delitto, soprattutto non
vogliono perdere la propria libertà!. Il pensare che tali delitti
vengono perpetrati in nome della libertà è una cosa che disgusta e offende
profondamente. Si invocano i diritti alla libertà delle persone e
contemporaneamente si offende in maniera indegna la libertà essenziale
dell'altro, in questo caso del nascituro.
Non si dica che il nascituro non
è "persona", se ciò fosse vero non ci sarebbe la triste e
meschina necessità di sopprimerlo.
I FETI (gia dalle prime 3 settimane) HANNO UN CUORICINO, BRACCE,
GAMBE, DITA , PIEDINI, RESPIRANO, PERCEPISCONO LE SENZAZIONI E SENTIMENTI DELLA
MADRE, E SOPRATTUTTO CERCANO DISPERATAMENTE DI SCAPPARE (SPOSTANDOSI QUA E LA’
VIOLENTEMENTE NELL’UTERO DELLA MADRE) QUANDO SENTE CHE LA SUA VITA E’ PERICOLO
E CHE QUALCUNO ALL’ESTERNO VUOLE UCCIDERLO!
SE NON CI CREDETE, DOVRESTE VEDERE I FILMATI CHE RIPRENDONO UN
BAMBINO (ANCORA ALL’INTERNO DELL’UTERO MATERNO) DURANTE L’ABORTO, CHE APRE LA
BOCCA CERCANDO DI PIANGERE PER CHIEDERE AIUTO.
CLICCA QUI PERVedere filmato L’URLO SILENZIOSO (18 minuti
CONTRO QUESTA PENA DI MORTE)
Infatti egli già porta in sé i
semi dell'uomo futuro. E' ormai incontestabile la sua sostanziale autonomia
biologica. Egli dipende dalla madre per l'ambiente vitale, la protezione e il
nutrimento, ma sviluppa da sé la propria vita. Non è in alcun modo
soltanto una parte del corpo materno, in questo ha un suo originale e unico
patrimonio genetico, iscritto nel DNA, in base al quale possiede tutte le
informazioni sufficienti per costruirsi organismo adulto.
Di seguito trattiamo la triste fine che fanno milioni di embrioni umani
impiegati in vari laboratori per la sperimentazione bellica, batteriologica
e... cosmetologica.
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