Back           Le mostre di Aldo Pecoraino

Le metamorfosi di una vita: Aldo Pecoraino

a cura di Maria Giuseppina Mazzola

 

“La Natura è un tempio dove incerte pa­role / mormorano pilastri che son vi­vi,/ una foresta di simboli che l’uomo / attraversa nel raggio dei loro sguardi familiari”. Così scriveva Charles Bande­lairc in Les Fleurs du mal; e nello stesso modo mi piace definire la vita e il signi­ficato dei quadri di Aldo Pecoraino.

 

 

1927

Il 10 dicembre nasce a Palermo dal pa­dre Filippo, industriale dei mulini Pecoraino, e da Emanuela Severino Fran­ceschini, di nobile famiglia toscana, dotata di uno spiccato gusto estetico.1

L’affinità con la madre, che riusciva ad intuire al di là della conoscenza dei fatti tecnici, accresce il rapporto e la sensibilità del giovane Aldo verso la natura e l’ambiente circostante.

Durante gli anni formativi della giovinezza vive in un clima intellettualmente vivace. Abita infatti in via Pasculli, compresa tra via Dante e corso Olivuzza vicino ad altri intellettuali, che spesso si riuniscono per discutere, per leggere  e scambiarsi opinioni (Girolamo Arrigo, Giacomo Baragli, Bruno Caruso, Vittorio Fagone, Aldo Fabra, Beppe Fazio, Antonio Pasqualino, Domenico Romano, Enzo Sellerio, Antonino Titone, ed altri).2

Ma la sua gioventù è segnata pure dal crack finanziario del padre, che porta la famiglia numerosa (cinque fratelli e una sorella) in condizioni economiche pre­carie.

 

1950

Consegue la maturità al Liceo Artistico di Palermo, dove — ricorda — «si stu­diava su un testo di storia dell’arte con otto tavole solamente».

Sono gli anni dei primi lavori, fatti con colori dei bambini, dove l’artista incomincia a esprimere il suo mondo poetico e simbolico.

Ha un profondo legame con un suo maestro di liceo, Bernardo Balistrcri, scultore, figurativo, verista, grande modellatore.Anche il pittore Eustachio Catalano è suo maestro al Liceo Artistico. Ma soprattutto la diretta conoscenza della sua terra, della natura, studiata accuratamente, approfondita direttamente, sviscerata, costituisce la palestra della sua arte.

Durante gli anni giovanili tra i 16 e i 18 anni, spostandosi in taxi, data la salute cagionevole, sì spinge fino a Trapani, ad Erìce, dove spesso ritorna anche destate, soggiornando con la madre e la sorella all’albergo Igiea. Lì frequenta ricche famiglie del luogo, ad esempio i Platamone, è attratto da belle ragazze «burgisì», eleganti e benestanti.

Insieme è colpito dal caldo tepore di quelle terre, dall’atmosfera solare, dalle suggestioni del paesaggio delle saline, osservando il passare delle stagioni, il succedersi delle albe e dei tramonti, che si ritroveranno nei paesaggi e nelle nature morte.

Al Liceo Artistico il suo amore per la pittura (per comprare i colori non andava al cinema) è arricchito da fermenti culturali: le sue prime esperienze giovanili si rivolgono al genere tradizionale del ritratto a matita e ad olio.


1951

Roma, maggiogiugno. Partecipa alla mostra artistica internazionale svoltasi a Palazzo Venezia. Vince il primo premio per il disegno con una Testa di vecchio a penna.

 

1953

Palermo. In febbraio partecipa ad una collettiva di giovani artisti al circolo Rinascita» insieme al fratello Mario, scultore, a Giacomo Baragli, ad Aurora Varvaro, ed altri. Espone già i primi paesaggi.

 

1953-1954

Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo con Pippo Rizzo.3

Altro suo maestro di pittura sarà Michele Dixit.

Negli anni della sua formazione accademica, frequenta la sessione di pittura di Pippo Rizzo; a questo stesso periodo risale la sua amicizia con Arnaldo Mazza con altri artisti, critici, poeti palermitani. Le sue preferenze si dirigono verso una conoscenza approfondita della letteratura francese dell’Ottocento e dei primi del Novecento, Preferisce, oltre ai simbolisti, Julcs Renard, scrittore francese della fine dell’Ottocento, In cui Pecoraino identifica una affinità elettiva particolare. Jules Renard scriverà, oltre al Journal, pubblicato nel 1928, le Histoires Naturelles corredate da 22 illustrazioni di Toulouse ­Lautrec.

Determinante nel periodo giovanile è la scoperta della grande letteratura europea. Leggere Tolstoj Dostoevskij, anche Freud e Jung gli permette di scoprire i collegamenti dei letterati con gli artisti del primo Novecento. Questo lo porta ad approfondire la lettura degli epistolari e dei diari di artisti come Delacroix e Van Gogh. Del resto i legami della sua pittura con gli artisti fauves sono evidenti: Derain, Vlaminck, Soutine ed anche Modì, sono richiamati continuamente nelle sue tele, così come si ritrovano elementi che riconducono ad esperienze precubiste ed espressioniste. Van Gogh, insieme a Caravaggio e a Vermeer, è tra gli artisti più interessanti per Aldo Pecoraino che cerca, nelle nature morte e nel ritratto, anche il senso del mistero, al di là del dato oggettivo.

 

1953

Milano. Alla Mostra collettiva Internazionale delle Belle Arti, svoltasi a Brera ottiene il 1° premio (che otterrà anche l’anno successivo): lo stesso Carlo Carrà, soffermandosi sul suo dipinto La Cattedrale, ne rimane colpito, esprimendo parole di elogio che al pittore, allora studente, paiono eccessive.

  

1954

 Vicenza, 1° premio alla Mostra Internazionale di Arti Figurative.

 

1955

Palermo. In maggio partecipa alla mostra interprovinciale di Villa Whitaker, con La fontana di Piazza Pretoria. Espongono con lui, tra gli altri: il suo maestro Eustachio Catalano, Leo Castro, Sebastiano Milluzzo, Gianbecchina, Gio­vanni Varvaro, Alfonso Amorelli.

Giovanissimo comincia ad insegnare, e per alcuni anni sarà docente di disegno dal vero presso l’istituto d’Arte di Palermo.

A Palermo, in quegli anni, era tornata l’animazione intellettuale che esisteva prima della guerra.4

Partecipa nello stesso anno alla «Mostra delle vetrine», promossa da Pippo Rizzo e Renzo Collura nel centro della città. Aveva esposto una Natura morta, Il quadro venne acquistato da un funzionario di banca, che cominciò ad interes­sarsi all’arte di Pecoraino. Da allora divenne un collezionista della sua produzione, raccogliendo oltre 300 opere.

 

1956

Palermo, 6 aprile. Sua prima personale alla galleria Flaccovio con dieci opere presentate da Franco Grasso. Tra le altre: il carciofo, Ritratto con garofano, La cala, Il marinaio, Le bottiglie, La vela, Seggiolcne. Insieme a lui espongono anche il fratello Mario e Pippo Spinoccia.

Taormina, 13-26 maggio. Partecipa a Palazzo Corvaia alla Collettiva di arte contemporanea con dodici olii fra cui sette nature morte. Tra gli altri Tavolo verde, Villa Igiea, La busta gialla, e sei acquefotti, Mia madre, Ritratto, Madonna, Tempio, Figurazione mistica Donna. Sono esposte, tra le altre, opere dì pittori siciliani ed europei (Léger, Chagall e altri). Roma, 17-28 novembre. Personale alla galleria Alibert.

Palermo, 15-30 dicembre. Teatro Massimo, Sala Pompeiana: vince il 1° premio per la pittura con Natura morta, alla Seconda Mostra regionale di arti plastiche e figurative. Espone anche Barca e Barca e luna.

Partecipano alla collettiva anche il fratello Mario, Irma Costa, Giorgio Carpintierì, Nella Giambarresi, Aurora Varvaro e Pippo Spinoccia.

 

1957

Palermo, US.I.S.. Insieme a Giacomo Ba­ragli e Totò Spanò espone sette olii e tempere: Banca e sole, Barca Rossa, Suonatore d’armonica, Marina, Figura, Paese Marittimo, Barca e Nuvole ed una Natura morta. Milano. Partecipa alla Mostra Nazionale dell’autoritratto.

 

1958

Palermo, li febbraio: Aldo Pecoraino sposa Maria Isabella Crescimanno la cui bisnonna era la penultima figlia del Gattopardo, Dal matrimonio nasceranno cinque figli.

Palermo, aprile. Salone delle mostre del Banco di Sicilia. Espone alla Seconda Mostra d’Arte figurativa, due olii: Marina e Paesaggio. La mostra, promossa dal sindacato regionale delle Belle Arti ha numerosi partecipanti, tra cui Pippo ed Alba Rizzo, Michele Dixit, Eustachio Catalano, Gino Morici.

Roma. Espone alla Mostra Nazionale d’arte giovanile.

Strasburgo. Partecipa al Festival dell’Internazione Giovanile d’Arte.

Colonia, novembre. Prende parte presso l’istituto italiano di Cultura alla mostra «Junge Sizilianìsche Kùnstler» organizzata in collaborazione con l’ambasciata italiana di Bonn. Nella collettiva di artisti siciliani, opere di Guttuso, Greco, Messina, Migneco insieme a quelle di giovani come Aldo e Mario Pecoraino, Giacomo Baragli e Bruno Caruso.

Roma, dicembre. Galleria La Bottega del Paladino, Mostra in collaborazione con la Galleria Flaccovio di Palermo sul tema «I Paladini di Sicilia». Si classifica secondo, dopo Pippo Rizzo, con Orlando.

 

1959

Caracas. Partecipa alla collettiva “Pintores italianos”. Tutte le opere inviate dall’artista vennero trafugate dopo la chiusura della mostra.

Palermo, 8 agosto. Nasce il primogenito Filippo.

 

1960

Trabia. Mostra nazionale di pittura «Castello di Trabia».

Milano. Espone un Autoritratto alla Galleria Il Grattacielo.

Palermo, 15 gennaio. Nasce il secondogenito Mario.

16-30 aprile. Seconda Mostra Internazionale di Pittura. Espone Barca ed Alberi con cui ottiene il terzo premio.

 

1962

Palermo, 23 dicembre. Nasce la figlia Giuseppina.

1963

Palermo, gennaio. Salone delle Mostre del Banco di Sicilia. Partecipa alla 4a Mostra Collettiva d’Arti Figurative con due «Paesaggi» ad olio.

Palermo, 31 gennaio-11 febbraio. Personale alla Galleria Arte al Borgo. Tra le opere esposte: Querceto, Pizzo Sant’Angelo, Tramonto, Case bianche, Pioggia, Santuario, legate al paesaggio delle Madonie.

Palermo, 12-28 febbraio. Arte Club di via Messina. Partecipa insieme al fratello Mario ad una mostra sul tema Ritratto di Signora.

 

1964

Palermo. Dicembre. Galleria Arte al Borgo. Espone marine, paesaggi, alberi.

 

1967

Palermo, gennaio. Galleria Arte al Borgo. Personale con il fratello Mario, Napoli. Partecipa alla rassegna «Maestri delle generazioni dimezzo del Meridione d’Italia».

Palermo, 22 marzo. Nasce Veronica.

 

1968

Collabora all’Enciclopedia Universale della Pittura Moderna SEDA.

Palermo, 4-19 gennaio. Personale alla Galleria La Robinia. Espone alcuni paesaggi, molti alberi e figure femminili.

 

1970

Palermo, 7-22 febbraio. Altra personale alla Galleria La Robinia. In mostra 24 dipinti ad olio ed altrettante opere grafiche (disegni, linoleografie, litografie, acqueforti, acquerelli).

Tra gli olii ricordiamo: Ragazza beat, Paesaggio, Figura, Albero di ulivo (attualmente nella collezione «Pittori moderni» della Galleria d’Arte Moderna di Palermo).

 

1971

Palermo. Personale alla Galleria Arte al Borgo. Espone molti dipinti sul tema dell’albero con paesaggi, figure ed alberi, nature morte, Palermo, 9 aprile. Nasce Isabella Giuditta, ultima figlia dell’artista.

 

1972

Palermo, 26 maggio - 10 giugno. Personale alla Galleria La Robinia, presentata dallo scultore Giacomo Baragli.

Espone olii, disegni, acqueforti, litografie; tra gli olii: Albero, Albero fiorito; tra i disegni a china, Figura.

Palermo. Altra personale alla Galleria Arte al Borgo.

1973

Palermo, novembre. Importante mostra personale di grafica alla Galleria Selle-rio. Sono esposti 20 disegni e la cartella «Alberi». La cartella di 4 acqeforti accompagna un testo dell’ottocento di Rosario De Gregorio, Discorsi intorno alla Sicilia, illustrato da 3 disegni. La cartella ottiene un notevole successo di critica e di pubblico e sarà menzionata anche in una rivista specializzata di grafia, «i quaderni del conoscitore di stampe».

1975

Palermo, gennaio. Personale alla Galleria Ai Fiori Chiari di via Mazzini. Espone alcuni quadri ad olio, tra cui Figura, Barca, Alberi, Paesaggio, assieme ai ritratti dei figli.


1976

Capo D’Orlando. Partecipa assieme al fratello Mario alla collettiva “Artisti siciliani dal 1925 al 1975. Cinquant’anni di ricerche”.

Palermo, Personale alla Galleria Ai Fiori Chiari, Espone opere recenti ed anche precedenti: barche, alberi, ritratti. Palermo. Personale alla Galleria Mediterranea.

 

1977

Palermo. Personale alla Galleria Arte Oggi. E’ invitato a partecipare a Roma all’VIII Rassegna Internazionale di primavera.

1978

Palermo. 21 gennaio-2 febbraio. Personale alla Galleria Arte Viva. Tra le opere esposte: Figure, Barca, Albero. Palermo, aprile-maggio. Partecipa alla II Rassegna del Sacro nell’Arte con tre olii: Il monte degli ulivi, L’albero buono e l’albero guasto, L’albero della vita.

1979

Palermo, 21 ortobre-2 novembre. Per­sonale alla galleria Linee d’arte Giada; tra gli olii, Alberi.

 

1981

Palermo 21 febbraio-21 marzo, Aldo Pecoraino, allora professore di restauro all’Accademia di Belle Arti, espone olii alla Galleria Arte al Borgo ed acquerelli alla Galleria Il Paladino. Tra le opere ad olio datate 1980: Ficus, Barca, Nido, l’acquerello Campagna; tra la produzione del 1981, un acquerello, Querce, ed un olio Ulivo. Palermo. Partecipa alla mostra collettiva «Otto pittori siciliani» alla Galleria Marino con Un grande albero e Barca.

 

1982

Palermo. Personale alla Galleria Arte al Borgo.

 

1985

Palermo. Altra esposizione personale alla Galleria Arte al Borgo; fra gli olii, Albero, Paesaggio, Nudo di donna.

 

1986

Campobello di Mazara, marzo. Partecipa fuori concorso alla collettiva «Premio d’arte contemporanea città di Campobello di Mazara». Espone Albero.

 

1987

Sant’Agata di Militello. Premio biennale Sant’Agata di Militello.

Palermo, luglio. Albergo delle Povere. Partecipa all’esposizione nazionale d’arte contemporanea «Tota pulchra». Espone alcuni paesaggi.

Ha partecipato inoltre ad altre mostre tenutesi, a Palermo alle gallerie La Zabara, alla Tavolozza e a Casteltermini. Sue opere anche presso collezioni private in Inghilterra, Francia, Germania, America, Giappone, oltre che alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo.

L’artista, che vive a Palermo, è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

 

Note

1) La madre, a tavola, non beveva mai più di un bicchiere d’acqua: lo considerava volgare.

Suo trisavolo fu il pittore Baldassare Franceschini, detto il Volterrano, nato a Volterra nel 1611 e morto a Firenze nel 1689), che Baldinuccci loda come «un grande artista» e di cui ancora oggi si ammirano a Firenze, una tela agli Uffizi, oltre ad affreschi in Santa Croce e, a Volterra, affreschi a San Giusto e San Clemente. Fu anche un abile incisore.

2)  Riguardo al clima che si respirava allora: V. Fagone, Stanze della Via Dante: Aldo Pecoraino egli amici dei Lolli, “L’Ora”, 4 gennaio 1969; Mario Pecoraino, catalogo della mostra, introduzione di O. Bellafiore, Palermo 1987.

3) Sulla Palermo degli anni ‘20 e ‘30: E. di Stefano, Le artifiguratire: Atanguardie, in Paterno 1900, Palermo 1981. Pippo Rizzo, catalogo della mostra, a cura di Sergio Troisi, Palermo 1989.

4)  Per le varie iniziative artistiche e culturali intorno agli anni ‘50-60: A. Rizzo, L’Accademia di Belle Arti vivaio degli artisti di domani, «Voce Cattolica», 5 febbraio 1956; M. Perriera Quelle sere da Flaccovio, «L’Ora» 22-24 novembre I962; F. Grasso, L’arte tra le due guerre e il movimento realista, in “Storia della Sicilia», X, Napoli, 1981, pp. 231-232.

 

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