Hangar per dirigibili di Augusta - Sicilia / Italia

L'hangar dirigibili di Augusta visto dall'altoUN MONUMENTO DA SALVAGUARDARE
L'ex hangar per dirigibili di Augusta sorge su una collinetta nei pressi della città di Augusta. Si tratta di un un esemplare raro di architettura militare dei primi del secolo 900. E' stato realizzato nell'ambito di un programma di difesa aerea a mezzo dirigibili per contrastare il predominio dei temibili u-boat tedeschi che, durante la prima guerra mondiale imperversavano nel Mediterraneo. La sua inaugurazione però avvenne a guerra conclusa nel 1920. Per alcuni anni ospito i dirigibili di tipo OS e N2. Il progetto ,avveniristico per l'epoca, fu realizzato dall'ingegnere Garboli di Brindisi, le dimensioni della imponente costruzione sono le seguenti : 105 metri di lunghezza,45 metri di larghezza e 37 di altezza, mentre l'ingombro interno è di 98x26x31 metri. L'hangar è stato costruito con una struttura esterna costituita da telai in cemento armato, il tetto a botte ricopre l'ampio spazio, mentre per la chiusura dell'enorme rimessa è stato utilizzato un portone a due ante a soffietto manovrate da due motori elettrici. Il destino del monumento però fu segnato dalla dismissione dei dirigibili che non furono più utilizzati per scopi militari.

Durante la seconda guerra mondiale tutta l'area fu sfruttata come base di idrovolanti, la parte a mare ospitava le officine, mentre l'hangar per dirigibili fu trasformato come base logistica per ricovero di materiali, uomini, uffici. Nonostante i numerosi bombardamenti subiti dalla piazzaforte militare di Augusta, il vecchio hangar è sempre stato risparmiato dagli aerei nemici , forse per un senso di rispetto verso quell'imponente costruzione che sovrasta l'ampia rada megarese. Nel dopoguerra fino agli anni 80 l'hangar è stato utilizzato come base logistica, prima dall'aviazione militare, poi dalla Guardia di Finanza come base elicotteri. Poi è stato lasciato nell'abbandono. Nel 1987 l'assessorato della regione Sicilia lo ha dichiarato "opera di alto interesse storico monumentale", ma non è seguita una azione di salvaguardia, l'azione del tempo, delle intemperie e dei vandali hanno completato l'opera di degrado.



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