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Programma

(Tratto dallo Statuto)

 

ART. 1

Denominazione, durata e sede

È costituita una libera Associazione politica e culturale denominata "FAZIONE HARMONIA", con sede sociale, legale, politica e amministrativa in Prato via Francesco Ferrucci n. 203/C.

L'associazione ha un proprio simbolo rappresentato dal Suonatore di Cetra (V sec. A.C.)

Possono essere istituite altre sedi.

L'Associazione ha durata decennale, successivamente prorogabile tacitamente ogni 5 anni consecutivamente.

 

 

ART. 2

Finalità

1.      Apprendimento obbligatorio dell’arte musicale con pratica di uno strumento in tutte le scuole di ogni ordine e grado (primarie e secondarie) fin dall’età di 6 anni.

In particolare sarà curato l’apprendimento della “Educazione  alla Musica” in tutte le scuole compresi gli studenti che frequentano i Conservatori musicali in quanto impegnati in percorsi professionali che spesso non sono educativi alla Musica intesa in senso lato.

Particolarmente obbligatoria sarà la pratica vocale polifonica come avveniva nei secoli passati, pratica che richiederà la formazione ad hoc , a causa della fragilità dello strumento vocale, di docenti, tramite corsi specifici oggi inesistenti. Tutto ciò contribuirà a formare un pubblico adeguato.

2.      I Conservatori di Musica, che saranno aperti a tutti con esami attitudinali specifici, avranno due indirizzi (come avviene già nei paesi europei): il diploma professionale ed il diploma amatoriale.

Per il perfezionamento artistico dovranno essere frequentate da parte dei diplomati professionali le Accademie Superiori di Musica (nel numero di 5 in tutta Italia) da istituire.

L’attuale situazione delle scuole musicali deve essere sostituita da un sistema didattico-formativo che permetta risultati sicuri di eccellenza.

La riforma deve avere inizio dal calendario scolastico che non deve essere in nessun modo raffrontato a calendari didattici di altra natura: l’arte ha le sue regole e la pulsazione deve avvenire ininterrottamente onde evitare, ad esempio, che si stia dieci anni in un conservatorio per studiare in realtà quattro!  I programmi di studio devono essere liberi, non vincolati a rigidi schemi creativi. Nell’ambito della scelta fra creatività di ogni “Scuola” e di ogni epoca, ogni studente individuerà le scelte più confacenti alla propria sensibilità ed alle proprie qualità. Devono essere abrogati i voti aritmetici sostituiti da giudizi da raccogliersi lungo il percorso di studio, attraverso periodiche verifiche.

Ogni piano di studi deve coniugare teoria, pratica singola e d’insieme, obbligatoriamente. Devono aver fine le specializzazioni al rovescio: è inaccettabile che un pianista, ad esempio, sia un mago di tecnica e non conosca nulla di Armonia, Contrappunto, Forma e Composizione, non sappia accompagnare un vocalista o uno strumentista, non sia in grado di accompagnare un coro, non riesca ad andare correttamente a tempo in una scuola di danza etc.

Occorre instaurare nei Conservatori di musica lo storico principio della Bottega d’Arte ove si impara l’arte e la si fa ed abrogare lo stupidissimo principio che chi sa suonare o cantare non insegna “a suonare e cantare” e che chi insegna “non sa suonare e cantare”!

Si crei, finalmente, una generazione di abilissimi docenti evitando il vergognoso reclutamento per meriti sindacali e si instauri un saggio controllo sul magistero didattico per merito.

I Direttori dei Conservatori e delle Accademie dovranno essere scelti fra artisti di chiara fama (come avveniva fino a qualche anni fa), eliminando la pratica  corrente dell’elezione del meno “noioso” da parte del collegio docenti.

3.      Al fine di perpetuare la tradizione della Antica Scuola Italiana di Canto verrà creato un “Istituto Internazionale di Vocalità Italiana” che dovrà accogliere e formare Vocalisti provenienti da tutto il mondo. Tale Istituto, che sarà denominato “Iulius Caccinius de Urbe”, opererà a Firenze.

4.      La vita musicale italiana si baserà sulla libera iniziativa (associazionismo) senza fine di lucro. Le associazioni faranno attività con l’aiuto pubblico (sensibile a periodi storici importanti e poco conosciuti e non a divismi vari) e con il sostegno di privati che saranno esentati dalle tasse nei modi da stabilire con apposita legislazione.

Particolare sostegno verrà dato alle attività di Associazioni corali e di Bande strumentali che tanta importanza hanno avuto in passato nella diffusione della musica.

5.      Riorganizzazione delle energie finanziarie per l’Arte e la Cultura. La spartizione del FUS, grande torta divorata dai famelici ex Enti lirici, deve essere abrogata e sostituita da una equa distribuzione delle risorse fra la Scuola e le Istituzioni che propongono Arte e Cultura.

Le attuali Fondazioni Operistiche dovranno tornare in mano ai liberi impresari (che è una professione creata nel XVII secolo dagli Italiani), cessando così di essere quei carrozzoni fagocita - denaro odierni, di trista fama. Verrà rivitalizzata l’attività delle centinaia di teatri storici sparsi in tutte le città ed anche nei piccoli paesi di tutte le Regioni italiane, segno tangibile della cultura nell’Italia di tanto tempo fa.

6.      Costituzione di un Consiglio per l’Arte e la Cultura composto da illustri personalità competenti e “pulite” investito della responsabilità non consultiva di gestire risorse ed analizzare progetti, avallare sperimentazioni, sostenere ricerche, potenziare iniziative.

7.      Istituzione di borse di studio per favorire studenti italiani meritevoli al pari di quanto avviene nelle Università, favorendo anche esperienze all’estero.

8.      Riorganizzazione del mercato del lavoro artistico-musicale in senso lato prendendo personale atto ad operare in tutti i settori inerenti. Tale riorganizzazione deve prendere le mosse sin dagli anni di studio superiori onde evitare il delicatissimo periodo di stallo fra la conclusione degli studi e l’ingresso nel mondo del lavoro.

9.      Avviamento di una proficua  collaborazione fra Comuni, Province e Regioni, al presente completamente scollate dallo Stato e disordinate nella gestione delle risorse finanziarie e delle attività artistico-musicali. Una efficiente collaborazione fra il potere centrale e le aree periferiche è fondamentale per la realizzazione di un disegno organico ed avanzato di progresso nel settore artistico.

10.  Istituzione dell’Albo professionale degli artisti e persecuzione del reato di abuso di professione per evitare che, soprattutto nell’Arte vocale, maestri di Canto procurino danni alle corde vocali come avviene attualmente in maniera scandalosa.

11.  Rifondazione dei Ministeri: Scuola, Spettacolo, Turismo, Beni culturali ed ambientali corrono ognuno per conto loro e male. Un coordinamento è fondamentale per garantire occupazione e sana gestione di risorse ed investimenti.

12.  La Comunicazione: occorre ristrutturare soprattutto la RAI, emittente di Stato in un regime di monopolio, la quale deve offrire educazione, cultura e percorsi informativi, affidati a veri competenti, che pur esistono in tutte le regioni italiani, indipendenti da legami di poteri momentanei. Ogni programmazione tendente alla stupida competizioni con l’emittenza privata o, peggio, dipendente dai voleri pubblicitari e da pessimi sondaggi d’opinione, deve essere ripudiata. Basta con la perversione occulta che crea generazioni di ignoranti e diseducati attraverso proposte vergognose dal punto di vista artistico - culturale e che ghettizza tutto ciò che è ritenuto colto o nobile.

13.  Legislazione appropriata che permetta lo sviluppo del mecenatismo per il sostegno delle attività musicali di qualità riguardanti il nostro patrimonio italiano che è  primo al mondo.

 

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