Liolà
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"LIOLÀ"

di Luigi Pirandello

con

Domenico Pantano – Diego Ghiglia

e con

Giavanna D’Agata – Silvana Barbaro – Gloria Picciotto – Nellina Fichera – Maria Lanza – Graziella Mazzarà – Rita Ferraro – Maria Teresa Armeni

Gianluca Pantano – Federica Pantano

 

Scene Costumi Musiche originali

Antonio Panzanella Cabiria D’Agostino Alfredo Messina

Regia

Domenico Pantano

LIOLA’ - Tipica storia di un marito vecchio che vuole l'erede per lasciare la roba e non può, adattandosi perciò a prendere con sé la nipote che aspetta un figlio da Liolà, mentre quest'ultimo provvede a fornire di un figlio anche la giovane e legittima moglie del vecchio.

Tuzza, incinta di Liolà, invece di sposare il suo seduttore che non potrà mai essere un buon marito nonostante l'insistenza con la quale la chiede in moglie, suggerisce allo Zio Simone di attribuirsene la paternità del figlio che ha in grembo, mettendo cosi a tacere le malelingue. In questo modo Tuzza pensava di assicurarsi l'avvenire e di vendicarsi non solo di Liolà ma anche di Mila che ha sposato il vecchio benestante, creandosi una posizione alla quale lei stessa aspirava. Il piano è ben congegnato, la povera Mita è malmenata e cacciata di casa dal marito. Ma interviene Liolà che la salva, mettendola incinta, di modo che il vecchio Zio Simone se la riprende in casa, preferendo questa paternità legale a quella illegale procuratagli da Tuzza. Questa ha agito male, voleva ingannare Zio Simone e danneggiare Mita; mentre doveva sposare lui che l'aveva richiesta con insistenza per regolarizzare la sua situazione. Per il male che ha fatto Tuzza non merita più d'essere sposata. Ma Liolà prenderà con se il figlio; in casa ha già altri tre figli e nessuna moglie. Il suo istintivo senso di giustizia lo ha sempre portato ad occuparsi dei poveri nati a lui da occasionali incontri amorosi.

 

Luigi Pirandello (Girgenti 28.6.1867 – Roma 10.12.1936) Scrittore e drammaturgo. Studiò a Palermo, Roma e Bonn, dove si laureò nel 1891 con una tesi in glottologia. Spinto da L. Capuana si aprì alla narrativa verista, nella quale introdusse tuttavia l'attenzione al dato soggettivo e alcune delle tematiche caratteristiche della sua produzione successiva. Tale problematica è approfondita nell'opera della maturità sia in sede narrativa (II fu Mattia Pascal, I vecchi e i giovani, Novelle per un anno) che saggistica (L'umorismo). Dopo le prime commedie di ambientazione siciliana (Lumìe di Sicilia, La giara, Liolà, II berretto a sonagli) in cui è ancora evidente il riferimento alla commedia borghese di fine '800, in Pensaci, Giacomino, Così è (se vi pare), Il piacere dell'onestà, Il giuoco delle parti, Ma non è una cosa seria, con le quali ottenne un vasto riconoscimento di pubblico e critica, già si manifesta in maniera netta l'adesione alle tematiche del decadentismo. Nel 1921 apparve Sei personaggi in cerca d'autore, primo dramma della trilogia del "teatro nel teatro", seguito da Ciascuno a suo modo e Questa sera si recita a soggetto , che rappresentano la fase culminante della sua attività teatrale e il momento strutturalmente più innovativo, e che ne consolidarono la fama internazionale, suggellata nel 1934 dal premio Nobel.