Arriva l’estate e col sole anche il momento di coltivare le passioni. Per alcuni il surf, altri il camping. Per me, dopo la fine del Campionato e Champions League arriva il momento di seguire il mio amato tennis. Uno sport che sta vivendo un momento di crescita anche al maschile dopo qualche anno banale. Tutto grazie a Nadal ? Tutto no, ma molto si. Non perché quest’anno abbia già battuto Federer 2 volte e su 2 superfici diverse e nemmeno per aver superato il record di Borg per partite vinte consecutivamente sul rosso. Semplicemente perché Rafa è quanto di più eccitante lo sport abbia prodotto nel mondo in questo ultimo biennio. Un concentrato di energia, carica agonistica e volontà. Quello che gli è valso negli spogliatoi ATP l’azzeccatissimo soprannome di “Triturbo”. Ha certamente meno talento naturale di Federer, ma riesce a coinvolgere di più il pubblico. La Spagna impazzisce per lui, ma adesso nei quattro angoli del globo hanno imparato ad apprezzarlo. Non ha ancora compiuto 20 anni e già ha vinto 15 tornei, di cui 3 quest’anno, con 5 Master Series e 1 Slam. Solo l’inizio.

Foto 3 - 
 
 Roland Garros: bis di Rafael Nadal
<B>L'implacabile Nadal<br>Federer ancora stregato</B>
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ma chi è Nadal?

Rafael Nadal è nato a Manacor, nell'isola di Mallorca (Spagna), il 3 giugno 1986. Mancino, professionista dal 2001, si è rivelato al grande pubblico già nel 2003, quando, all'età di appena diciassette anni, è riuscito a concludere la stagione fra i primi cinquanta del ranking mondiale. Oltre a risultati di eccellenza nei challenger, ha battuto il campione in carica del Roland Garros Albert Costa a Montecarlo e l'allora numero 5 Atp Moya ad Amburgo, senza dimostrare alcun timore reverenziale nei confronti degli illustri connazionali.
Il 2004 lo attendeva a ruoli di primo piano ed, in effetti, l'inizio è stato brillante, con la prima finale nel circuito maggiore raggiunta ad Auckland (- Hrbaty) ed uno strepitoso successo sul numero 1 Federer a Miami. Poi, però, un infortunio lo ha tolto di mezzo proprio all'inizio della stagione sulla terra battuta in vista di Parigi e Rafael è tornato in campo solamente in estate, in tempo, comunque, per conquistare il primo titolo Atp Tour, a Sopot, in Polonia. Straordinario l'ultimo impegno dell'annata: Nadal è stato schierato titolare nella finale di Coppa Davis tra Spagna e Stati Uniti a Siviglia ed ha ripagato i selezionatori battendo, nella prima giornata, Andy Roddick e spianando la strada al trionfo iberico.

Ed arriviamo al 2005, l'anno dell'esplosione ai livelli più alti. "Rafa" ha iniziato con un quarto turno agli Australian Open, fermato da Hewitt in cinque sets; poi, una volta trasferitosi sulla più congeniale terra, ha inanellato una serie di vittorie da brividi. Costa do Sauipe ed Acapulco, nel Centro e Sud America, sono state le prime tappe; poi lo spagnolo, prima di far ritorno in Europa, ha giocato il Masters Series di Miami sul cemento e vi ha raggiunto la finale, cedendo in cinque sets a Federer, dopo essersi aggiudicato i due parziali d'apertura.
Il rosso del vecchio continente lo ha lanciato nell'Olimpo del tennis: prima un quarto di finale a Valencia, tanto per riadattarsi, poi, in bella sequenza, i titoli di Montecarlo (su Coria), Barcellona (su Ferrero) e Roma (di nuovo su Coria, al termine di un'entusiasmante finale di oltre cinque ore). Rafael si è così affacciato al suo primo Roland Garros nelle vesti di favorito e non ha deluso, eliminando in semifinale Federer, nel giorno del proprio 19° compleanno, e superando in finale il sorprendente argentino Mariano Puerta. Un primo centro nello Slam che difficilmente poteva essere più convincente.

La breve stagione sull'erba non è stata granché fortunata (primo turno ad Halle, secondo a Wimbledon), ma c'è da giurare che, negli anni a venire, Rafael farà seri progressi anche lì.
Intanto, sulla terra è praticamente imbattibile, in virtù di una condizione atletica mostruosa, di una grinta insuperabile e di un diritto mancino di rara potenza ed efficacia. Anche sulle superfici più rapide, come il cemento, Nadal può tranquillamente considerarsi fra i primissimi al mondo (anche se deve migliorare il servizio): magari non sarà ancora pronto per la leadership assoluta (e, per ora, come potrebbe? C'è Federer...), ma, dopo Parigi, occupa già la terza posizione nell'Entry Ranking e non c'è motivo di dubitare che sia in grado di salire ancora. Nel frattempo "Rafa" fa tendenza fra i più giovani con i completi innovativi pensati appositamente per lui dalla Nike, composti da canottiera solitamente verde o arancione e pantaloni "pinocchietti" più lunghi di quelli canonici: anche questo è un modo per riavvicinare il pubblico al tennis.

By Francy