Tributo al "Pirata"

Appunti di Marco...
Aspetto con tanta verità… sono stato umiliato per nulla e per quattro anni sono in tutti i tribunali.
Ho solo perso la mia voglia di essere come tanti altri sportivi ma il Ciclismo ha pagato molto e molti ragazzi hanno perso la speranza nella giustizia e io mi sto ferendo con la deposizione di una verità sul mio documento perché il mondo si renda conto che tutti i miei colleghi hanno subito umiliazioni in camera, con telecamere nascoste per cercare di rovinare molti rapporti tra le famiglie… dopo come fai a non farti male.
Io non so come mai mi fermo, in casi di sfogo, come questi…
Mi piacerebbe che io so di no aver sbagliato con prove….
Ma solo quando la mia vita sportiva soprattutto privata è stata violata ho perso molto e sono in questo paese con la voglia di dire che ASTA LA VITTORIA è un grande scopo per uno sportivo…
Ma il più difficile è di aver dato il cuore per uno sport con incidenti e infortuni e sempre sono ripartito….
Ma cosa resta se tanta tristezza e rabbia per le violenze che la giustizia a te ti è caduta in credere?
Ma la mia storia spero che sia di esempio per gli altri sport… che le regole ci siano ma devono essere uguali per tutti. Non esiste lavoro che per esercitare si deve dare il sangue e i controlli di notte a famiglie di atleti.
Io non mi sono sentito più sereno di non essere controllato in casa, in albergo da telecamere e sono finito per farmi del male… per non rinunciare alla mia intimità che la mia donna e gli altri colleghi hanno perso, e molte storie di famiglie violentate.
MA ANDATE A VEDERE COSA E’ UN CICLISTA… e quanti uomini vanno in mezzo alla torrida tristezza per cercare di ritornare con i miei sogni di uomo che si infrangono con droghe … ma dopo la mia vita di sportivo.
E se un po’ di umanità farà capire che con uno sbaglio vero si capisce e ci si batte per chi ti sta dando il cuore.
Questo documento è verità e la mia speranza è che un uomo vero o donna legga e si ponga in difesa di chi come me voleva dire al mondo regole per sportivi uguali. E non sono falso.
Mi sento ferito e tutti i ragazzi che mi credevano devono parlare.
MARCO PANTANI

Da: www.pantani.it/

Addio al pirata
Marco Pantani era nato il 13 gennaio 1970 a Cesena. Diventa professionista il 5 agosto 1992 con la Carrera Tassoni, squadra con cui ha corre fino al 1996. La prima vittoria da professionista arriva nella tappa di Merano al Giro d'Italia: siamo nel 1994, anno in cui Pantani vince anche la tappa di Aprica.

PANTANI DIVENTA IL PIRATA
Nel 1995 arriva la vittoria nella tappa di Flumsberg al Giro di Svizzera, ma sono le due tappe (Alpe d'Huez e Guzet Neige) al Tour de France a imporlo all'attenzione del grande pubblico e dei media. Il mito del Pirata (corre con una bandana colorata sul capo invece del berrettino) nasce lì, sulle salite del Tour. Nello stesso anno vince il bronzo ai Campionati del mondo di Duitama in Colombia, ma un terribile incidente alla Milano-Torino lo costringe a lunghe cure e a saltare un'intera stagione.

1998: GIRO E TOUR DE FRANCE
Nel 1997 riprende le gare passando alla Mercatone Uno, ma la sfortuna sembra ancora perseguitarlo: una caduta al Giro (25 maggio, tappa di Castrovillari) lo costringe al ritiro, poi si riprende al Tour dove vince la tappa dell'Alpe d'Huez e di Morzine. Il 1998 è l'anno della doppia straordinaria impresa: vince il Giro d'Italia e nella corsa rosa s'impone in due tappe (Piancavallo e Montecampione). Subito dopo va al Tour de France, vince le tappe di Plateau de Beille e Les Deux Alpes e arriva al Parco dei Principi a Parigi da trionfatore in maglia gialla. Entra nell'élite dei campionissimi che hanno vinto Giro e Tour nello stesso anno.

Nel 1999 Pantani sembra destinato a dominare ancora in Italia e all'estero. Al Giro si prende la maglia rosa, vince quattro tappe: Gran Sasso, Oropa, Pampeago, Madonna di Campiglio. E' l'ultima volta che il mondo vede il vero Marco Pantani.

Il mattino dopo quella trionfale vittoria a Madonna di Campiglio viene fermato: un controllo rivela che il suo ematocrito è troppo alto, fuori norma. Pantani si proclama innocente, lascia la carovana del Giro che credeva già suo e che riparte senza di lui. Da qui inizia la parabola discendente. Lo condanna probabilmente l'inattività dal 5 giugno 1999 al 22 febbraio 2000 e dal 24 febbraio al 13 maggio. Prova a reagire, a tornare come prima. Rientra per il Giro del Giubileo con partenza da Roma ma non riesce a terminarlo. Va al Tour e vince le tappe del Mont Ventoux, cima leggendaria, e di Courchevel.

L'ULTIMO GIRO
All'ultimo Giro d'Italia, Pantani ha terminato 14°. A fine giugno è stato ricoverato in una clinica di Teolo (Padova) specializzata nella cura delle depressioni. E' l'ultima notizia uffficiale prima della morte.

 

Carriera e trionfi
1990-1991
Anche da dilettante fece scalpore infatti dopo essersi piazzato al 3° posto nel 1990, al 2° nel 1991, domina il Giro d'Italia baby nel 1992 annullando nei tapponi dolomitici il distacco accumulato nelle tappe di pianura e nelle crono.
 
1992-1994
Inizia la sua carriera da professionista il 5 Agosto 1992 con il GP Camaiore  Nel 1993 Marco partecipa al suo primo giro d'italia interrotto a causa di un infortunio.  Il 1994 sembra l'anno giusto per lui con alle spalle appena un anno di professionismo, arriva 2° al Giro d'Italia, scavalcando in classifica il grande Miguel Indurain (giro vinto da Berzin) e 3° al Tour de France vinto da Miguel Indurain.
 
1995-1997
Il 1995 si rivela un anno, il 18 Ottobre, durante la Milano - Torino Pantani viene investito da un fuoristrada, questo gli procurerà una frattura scomposta di tibia e perone alla gamba sinistra.  Sembra finita, ma con forza, sudore e orgoglio Marco torna a pedalare nel luglio del 1996 in piccole gare.  Approda alla Mercatone Uno con la quale nel 1997 si piazza 3° al tour de France.
 
1998
E' l'anno della definitiva consacrazione. Vince il suo primo Giro d'Italia, conquistando la maglia rosa alla 17/a tappa, vincendo due tappe e infliggendo alla fine oltre un minuto e mezzo al russo Tonkov. Il successo lo galvanizza e stravince anche il Tour de France 23 anni dopo Felice Gimondi. Il tedesco Jan Ullrich, grande favorito della vigilia, subisce una pesantissima lezione (oltre tre minuti il suo distacco).
 
1999
La sua stella si eclissa un pomeriggio a Madonna di Campiglio, prima della penultima tappa, quando e' a un passo dalla secondo trionfo consecutivo al Giro. Pantani viene fermato perche' il suo ematocrito e' troppo alto.
 
2000
Dopo la vicenda doping il Pirata ci riprova, sempre al Giro, ma le gambe non sono piu' le stesse. E' costretto a fare il gregario di Garzelli, con successo, visto che il compagno vince la corsa. Per i Mondiali viene escluso dal ct azzurro Antonio Fusi, ma e' convocato, tra mille polemiche, per i Giochi di Sydney, dove rimedia una brutta figura (69/o). Alle Olimpiadi, Pantani era arrivato tra mille polemiche per la segnalazione della commissione 'Io non rischio la salute' al Coni di valori anomali del sangue; anche da questo dato seguira' uno strascico giudiziario, con i Nas che sequestrano documenti al Coni. Ma il 2000 e' anche l'anno della sentenza di Forli': l'11 dicembre la procura gli infligge tre mesi (con la condizionale) per frode sportiva.
 
2001
Il pm di Trento Bruno Giardina lo iscrive nel libro degli indagati con l'accusa di frode sportiva. Sotto accusa i valori del sangue del prelievo effettuato a Madonna di Campiglio.
 
2002
Partecipa al Giro d'Italia, ma durante la 16/a tappa si ritira quando e' ai piedi della Marmolada. In quel momento e' al 75/o posto della classifica generale. Il 17 giugno gli vengono inflitti otto mesi di stop per la vicenda della siringa con residui di insulina trovata il 27 maggio 2001 nella camera 401 del Gran Hotel Francia e Quirinale occupato dal Pirata e dalla sua squadra durante il Giro 2001
 
2003
Il Tribunale di Arbitrato Sportivo riduce la squalifica da otto a sei mesi. Il Pirata partecipa al Giro d'Italia che riesce a portare a termine, giungendo 14/o

Da:  www.rainews24.rai.it/ran24/speciali/pantani/vita.htm