Vincoli
(seconda parte)
10.
…Anne/Buffy………
Buffy/Anne………… ha preso ad avvicinarsi
alla figura……… a quella porta leggermente aperta………… ha aumentato
l’andatura………… non c’erano le “parole”…… non le sentiva……… sapeva di doverle
sentire……… che ci dovevano essere……… ma l’unico rumore era il suo respiro……
qualcosa di grossolano e ansante come una faticosa marcia…
…paura…………
ansia……… assoluta comprensione di quello che avrebbe trovato, una volta
arrivata a quella porta leggermente aperta…
…aveva
paura…………… paura di ripiombare indietro di anni……… tornare dietro quella porta
bianca della sua camera, ad ascoltare senza voler realmente sentire…
…ma era
imperativo andare verso la figura immobile…
…lei
l’aveva chiamata solo per questo motivo…
…le porte
chiuse sfilavano accanto a lei come tante sentinelle in attenti……… tutte chiuse
e rigidamente impettite nella loro posa………… nessuna luce che filtrava da sotto
di essa…… e poi, per quale motivo sarebbe dovuto essere diverso ???…… chi, a
quell’ora, era ancora sveglio ???…
…solo una
porta aperta……… l’unica………… e la figura era lì……… ferma…
…il volto
nascosto da un velo di quella luce elettrica… ……… braccia conserte sul petto………
volto rivolto verso di lei………una posa che esprimeva forza e fermezza di
propositi…
…come
avrebbe potuto descriverla in altra maniera ?…
…solo
pochi metri……………… solo pochi per capire di chi si trattasse……… pochi metri…
…e la
figura si è dissolta……… svanita nel nulla……… un istante prima era di fronte a
lei…… e l’istante dopo non c’era più…
…e poteva
solo voler dire una cosa…
…ora, lei, si doveva trovare lì…
11.
…è rimasta
in piedi……… davanti alla porta leggermente aperta…………la lama di luce elettrica
che usciva fuori e illuminava il pavimento di legno graffiato da quelle
migliaia di scarpe che vi erano transitate nel corso degli anni…
… non
c’erano quelle “parole” a risuonare nell’aria……… le aspettava con un misto di
ansia e paura……… ha teso al massimo le orecchie, ma ha sentito altro…
…un
rumore……… monotono……… regolare……… straziante…
…un
singhiozzo trattenuto a forza……… un pianto sommesso…
… la mano
è salita verso l’uscio……… si è trattenuta……… in attesa……… in attesa di sentire
la voce dei suoi genitori……… in attesa di sentire una riconciliazione che, lei
orribilmente lo sapeva, non sarebbe avvenuta…
…sono
passati anni da allora………… anni !!!…………… anni in cui si è spostata da Los
Angeles a Sunnydale e poi ritorno………… anni in cui Buffy ha dovuto abituarsi per
forza di cose a quei continui litigi, promettendosi che, quando fosse stato il
suo turno, a lei non sarebbe successo…
…avrebbe
trovato l’uomo giusto e l’avrebbe amato…… poi l’ ha colpito con una spada……… in
pieno……… e quei occhi……… che la guardavano……… occhi che domandavano……… non
rabbia o odio……… solo stupore……… “PERCHÈ
???”…
…il
passato è passato……… e quella non era certo la porta della sua camera……… non è
la porta della vecchia casa di Buffy…
…perché,
in quel momento si parla di lei…
…di Buffy
che è fuggita da Sunnydale per diventare Anne………… ma anche in una nuova città,
a distanza di anni e con un altro nome, il passato di Buffy è riuscita a
raggiungerla…
…il suo
passato è tornato a tormentarla…
… in
nessun luogo……… in nessun tempo……… la sua vita passata……… i suoi ricordi…… la
lasceranno mai…
…la
semplice realtà dei fatti……… la tristezza che viene soppiantata da una rabbia
sorda che ne prende il posto…
…BUFFY ha
afferrato con forza la maniglia e ha aperto…
12.
…aveva
cinque anni……… il 18 maggio del ‘62……… se lo ricorda ancora……… aveva cinque
anni quando Pa’ è tornato a casa…
…sbronzo
come al solito…… dopo una giornata passata al “Silly’s” con gli amici a bere e
raccontare le sue tragedie personali…… il posto di lavoro perso per colpa di
qualche immigrato che lavorava sottocosto …… i bei tempi sotto le armi…………
tutti inquadrati e in riga…… disciplina allo stato puro……… tutto preciso e in
ordine………… mille visi tutti uguali……… ognuno con un compito……… mille piccoli
ingranaggi di una macchina più grande e complessa…
…che non
fosse mai andato in guerra questo era irrilevante……… a sentire lui era pronto a
partire in ogni momento per schiacciare “quei luridi comunisti” che
cercavano di rovesciare il paese…
…se ce ne
fosse stato bisogno avrebbe imbracciato il fucile in ogni momento……… e, qualche
anno dopo, lo fece davvero………… riverniciando una parete intera della rimessa,
con i pezzi del suo cervello e schizzi di sangue…
…era così
Pa’……tutta la giornata a bere ricordando i vecchi tempi fino a che, la birra,
non gli faceva dimenticare il motivo per cui era andato a sbronzarsi…
…era
allora che tornava a casa………… quel vecchio furgoncino Ford rosso acceso con il
retro scoperto………… alle volte, quando Pa’ non era sbronzo, filava sulla strada
a tutta velocità e gli permetteva di stare dietro……… di sentire il vento in
faccia e, se chiudeva gli occhi, aveva la sensazione di volare…
…lui e suo
fratello Henry (…morto nell’80 di cancro ai polmoni…) alzavano al volo la mano
quando Pa’ chiedeva chi voleva accompagnarlo in città…
…ma quella
notte, come tante notti prima e dopo di allora, era il momento in cui si
dovevano rintanare da qualche parte e non farsi trovare assolutamente…
… la loro
madre arrivava in cucina, quando sentiva le ruote far saltare i sassi del
selciato……… ci si precipitava dentro…… “vostro padre è tornato”……… lo
diceva come una vedetta che annuncia tempesta all’orizzonte …
…e in
effetti era così…
…e poco
dopo, da dietro le finestre, apparivano le luci del furgoncino……… balenavano
come lampi di un temporale……e quel rombo simile ad un tuono…… il motore che
aveva bisogno di una controllata, ma tutti i soldi che Ma’ guadagnava al
ristorante, finivano nelle birre dentro al frigo…
…lo
stridio dei freni……… alle volte, il fracasso quando Pa’ andava contro i vasi
delle piante e li spaccava………… quella sera non li ha sentiti……… ma, del resto,
già da qualche tempo Ma’ aveva cambiato posto alle piante……… non sentire il
rumore di vasi in pezzi aveva un’importanze vitale…… era un segnale quello………
peccato che Ma’ non l’avesse capito……… era un segnale per sapere il grado di
sbronza di Pa’…
…se li
rompeva, voleva dire che era talmente ubriaco da essere tornato a casa per puro
miracolo (da parte di quale entità superiore, arrivasse questo miracolo, lui se
lo sta ancora chiedendo)…… se non rompeva niente voleva dire che era alticcio
soltanto…
…in ogni
caso, la birra che gli nuotava nel sangue, lo faceva diventare furioso………
irritato con il mondo intero……… con ogni cosa di quello stramaledetto fottuto
mondo, che gli aveva levato il posto di lavoro per darlo a qualche peones messicano, grasso baffuto e che non
dice una sola parola comprensibile…
…Ma’ era
un comandante di nave che stava affrontando una situazione d’emergenza…
…per prima
cosa doveva assicurarsi che i passeggeri (lui e suo fratello) si mettessero al
sicuro… “…in camera vostra…”…… ordinava……… e loro non facevano
obbiezioni di sorta………… suo fratello Henry (…dannato stupido……… chi gli ha
detto di iniziare a fumare ???…… problemi suoi…) più grande di due anni lo
prendeva per mano e lo accompagnava in camera…
…sua
madre, velocemente, estraeva dal frigo le birre fredde (tenute in serbo per
quell’occasione) che fino a quel momento aveva nascosto in un luogo sicuro nel
quale Pa’ non le potesse trovare…
…un
semplice trucco psicologico…
…quando
Pa’ tornava a casa sbronzo, se trovava una confezione da sei di birra, ancora
da bere, si concentrava solo su quelle …… ringraziava Ma’ della sua premura
(con in cervello che continuava a chiedersi da dove fossero uscite tutte quelle
birre……… ma ormai, con i neuroni che affogavano nell’alcool, questa, era
domanda che non aveva una grande importanza…) si sedeva in poltrona e se le
scolava tutte, mentre raccontava i suoi problemi a Ma’ che faceva una posa
interessata e dispiaciuta, tanto per assecondarlo……… fino a che, Pa’ si scolava
tutte le birre e poi crollava a dormire direttamente sul divano…
…quella
notte non andò così……… per questo se lo ricorda ancora…
…quella
notte non andò affatto così…
…loro due
stretti sotto il letto di suo fratello……… sentiva le urla di Pa’…… urla furiose
e confuse …… sbraitava contro il mondo intero che ce l’aveva con lui… che lo
aveva costretto a sposare una sgualdrina che si era fatta mettere incinta
apposta…… e si ritrovava due smidollati come figli…… due ragazzini che si
mettevano a piangere per niente ……… al primo ceffone, tanto per dire……
… figurarsi
che lui (come raccontava sempre, da sobrio e da sbronzo, vantandosi del suo
passato e di nonno), alla loro età, faceva i lavori più duri……… e se suo padre
lo puniva, era perché lo meritava di certo……… come quella volta che lo bastonò
di brutto, perché aveva rotto una bottiglia di vino quando nonno gli aveva
chiesto di andarla a prendere…
…Pa’
urlava la sua rabbia………e anche Ma’ urlava……… per il dolore urlava…………… urlavano
entrambi per motivi opposti…
…e poi lo
schianto della televisione, buttata a terra……… il tonfo delle lattine di birra
scagliate contro il muro……… il rumore di legno rotto………una delle seggiole che
veniva fracassata a terra……… e poi le urla di Ma’ che salivano d’intensità,
quando il legno di una gamba era usato per colpirla…
…per colpire
quella sgualdrina che aveva messo al mondo due vigliacchi piagnucolosi…
…poi il
rumore dei tonfi e delle urla si era interrotto………… non che la tempesta fosse
finita…… era solo un momento di calma……… l’occhio del ciclone…
…poi il
rumore dei passi di Pa’ che si avvicinava alla loro stanza…………… loro due che si
stringevano ancora di più l’uno all’altro…
…e la
porta che si spalancava all’improvviso……… potevano vedere solo le scarpe
marroni di Pa’ … grosse e malmesse…… quelle da lavoro……… l’unico paio buono era
per la messa domenicale e Ma’ le conservava in maniera religiosa………… Pa’ ci
teneva a quelle scarpe……… lo hanno seppellito con quelle addosso………… un tocco
gentile da parte di suo fratello Henry (…già tossiva con quella voce
cavernosa……… IDIOTA !!!!…)…
…al
fianco, quasi a sfiorare terra, pendeva un grosso pezzo di legno con gli orli
intarsiati e la punta scheggiata……… era la seggiola a dondolo di nonno………… uno
dei manici intarsiati a mano…
…ha alzato
la coperta e li ha trovati a colpo sicuro…
… e di
sicuro, ancora una volta, ha pensato che tra tutti i padri del mondo, lui era
l’unico a ritrovarsi con i due figli più stupidi che esistano………… nascondersi
sotto il letto !!!……… da deficienti completi…
…ha
strattonato fuori Henry, afferrandolo per i capelli, mentre piangeva e si
dimenava……… lo ha buttato sul letto e gli ha dato addosso con il bastone…………
tanti di quei tonfi che alla fine il rumore si è fuso insieme alle urla…
…poi Pa’ è
barcollato indietro, mentre la birra stava vincendo la resistenza del suo
organismo…
…ma aveva
ancora abbastanza rabbia in corpo per tirare fuori anche lui………… buttarlo sopra
le coperte (mentre suo fratello frignava raggomitolato su se stesso) e
bastonare anche lui…
…si
ricorda solo quei colpi sordi……… secchi……… menati a caso, mentre una mano di
Pa’ cercava di tirargli via le braccia che aveva lui alzato per ripararsi…
…quelle
mani gli afferravano le braccia e le strattonavano via, cosicché il bastone
potesse piovere nel punto scelto da Pa’…
… per un
paio di volte è riuscito a sfuggire alla sua presa……… e lui lo ha colpito più
forte…
…poi ha
lasciato cadere quel pezzo di legno (che il giorno dopo Ma’ ha fatto
velocemente sparire insieme al resto della sedia a dondolo………… più velocemente
di quanto ci abbia messo il suo occhio nero a tornare normale… ) ed è
barcollato fuori dalla loro camera, biascicando qualcosa di incomprensibile,
con quel tono arrabbiato…
…dannazione
al mondo intero…
… e,
almeno per quella sera, aveva perso ogni interesse per loro………… è uscito da casa
ed è montato sul furgoncino, diretto chissà dove…
…ma mai
così lontano da non ritrovare la strada di casa una volta passata la sbornia………
questo non è mai accaduto nei successivi quindici anni, finché Pa’ non è
schiattato…
…i giorni
successivi, non una parola su quello che era successo………… forse perché Pa’ era
un fatalista………… tutto deve accadere, perché è scritto che accada…
…ha dato
una bella lezione alla moglie e ai figli ???……… lo ha fatto, perché doveva
andare così ……… era scritto che andasse così……… punto…
…rimorsi
?…… no………… lo ha fatto per punire una moglie, che non ha altro merito di
portargli le birre fredde, dopo una sera al “Silly’s”…
… e
riguardo a loro due ???……… bhe……… una scarica di botte, ogni tanto, li aiuta a
crescere più forti e robusti………ma, soprattutto, meno piagnucoloni……… ci
vogliono degli uomini per affrontare la vita, non dei bambini frignanti…
…tutto
per il loro bene…
…che
diavolo !!!…… le lezioni di Pa’ non si dimenticavano facilmente………… ci si
cresce… e si impara che un uomo deve fare, quello che un uomo deve fare…… una
sorta di legge non scritta, ma che qualcuno, un giorno o l’altro, dovrebbe
incidere sul fianco di tutte le montagne del mondo…
…quante
volte ha detto a sua figlia, di non portare in casa quella gatta pulciosa ???…
quante ???…
…stupida
come la madre………… stupida e piagnucolosa…
…che ha
fatto di male in vita sua ???…… Jane non era una donna da sposare………
spassarsela per una notte, questo sì……… ma non sposare…
…quella
scema gli ha rovinato tutta la vita… quando gli ha detto che era incinta l’ ha,
praticamente, costretto a sposarla…
…e per
cosa ???………PER COSA ???…
…per un
pidocchioso lavoro in una città che preferisce immigrati coreani e messicani
che gli soffiano il lavoro, solo per guadagnare la metà di quello che spetta a
lui…
…dannazione
al mondo intero…
…ma per
lui cosa c’è ???…
…COSA ???…
…un buco
di appartamento in un palazzo infestato da tossici e immigrati…… un lavoro al
porto, se quei giorni ha la fortuna di trovarne… e una figlia che scoppia a
piangere per uno schiaffo o due…
…è il
padre, no ???……… non è suo diritto……… ANZI……… non è suo dovere, impartire una
lezione ai figli, quando sbagliano…
…all’età
di sua figlia, Pa’ lo puniva con un bastone quando sbagliava…… e lei……. miss
“piccoli occhi dolci” scoppia a piangere per un ceffone…
…quante
volte gli ha detto di non tirarsi in casa quella gatta ???……. quante ???………
quel maledetto miagolio che gli entra dentro al cervello……… quel lamento
costante………e i segni di unghiate sulle porte……… i peli sulla poltrona…
…e Jane,
asseconda la figlia……… solidale con lei, anziché con lui……… al diavolo anche
lei…
…fortuna
che, ogni tanto, è lui che fa capire ad entrambe chi comanda………… chi porta a
casa i soldi e chi decide come le cose devono andare…
…devono
andare come lui dice che debbano andare………… è scritto che sia così……… è lui o
non è lui il Capofamiglia ???…
…non c’è
altra strada che questa……… ANZI……non deve esistere altra strada se non questa…
…lui dice
una cosa e loro due la fanno……… punto…
…se non la
fanno o la fanno male, vanno punite…
…qualche
ceffone ogni tanto……… un pugno…… un calcio, se proprio deve……… e le cose, per
qualche giorno, filano come vuole lui…
…Jane
amorevole mogliettina, sempre pronta a qualunque cosa lui chieda…
… Mary in
camera sua (a frignare…… come al solito……… ma che ha fatto di male per
meritarsi una piagnucolosa del genere, come figlia ???……… al primo schiaffo
scoppia a piangere…)… o a scuola, così non rompe le scatole…
…bhe…… in
fin dei conti, non è stato proprio un male che quella gattaccia sia entrata in
casa…… anzi…… è stato un ottimo motivo per dare una lezione ad entrambe………
cosicché capiscano chi comanda davvero…
…ogni
giorno, e adesso se lo deve segnare da qualche parte, farebbe bene a impartire
una lezione ……… un paio di schiaffi a ognuna delle due, tanto per chiarire la
situazione…
…e poi
via…… una birra già al bar, mentre loro due piangono quello che devono
piangere……poi la piantano e rimettono a posto l’appartamento…
…non che
lo faccia per cattiveria, andiamo……… ai suoi tempi, Pa’ impartiva lezioni del
genere un giorno sì e l’altro era troppo sbronzo per farlo…
…un paio
di schiaffi al giorno non hanno mai ammazzato nessuno…
…certo
che………… un paio di volte……… o tre o quattro, tanto per essere precisi………… bhe
d’accordo !!!……… ha un po’ esagerato……… Jane è finita all’ospedale……… come
quella volta che ha raccontato di essersi rotta due costole, cadendo dalle
scale…… brava mogliettina……… non ha voluto metterlo in mezzo…
…quando
lei tornava, lui le faceva trovare sempre un mazzo di fiori per scusarsi…………
non che lui l’abbia fatto apposta………… solo che, quelle volte, lei si era
meritata una lezione più chiara del solito ceffone…
…andiamo…………
sarà successo solo…………… cinque volte ???………… sei ???………… comunque, non oltre le
dieci…
…e ogni
volta, lui non si è scusato con lei, promettendo che non ci sarebbe stata
un’altra volta ??? ……… e lei, ogni volta, giurava di non farlo più arrabbiare
con quei soliti discorsi ???……… se vogliamo dirla tutta, tra i due, è lei che
ha mancato alla promessa per prima…
…in
effetti, ora, in lui c’è più chiarezza di pensiero………… tutti i pezzi sono
andati a posto…… in fin dei conti, quante volte ha detto a Mary di non far
entrare quella gattaccia in casa ???……… un’infinita !!!…
…alla fine,
lui ha perso la pazienza, trovandosi quel sacco di pulci miagolante in casa…………
un calcio ben assestato e contro il muro……… così impara a soffiare contro di
lui…
…in quanto
a Mary, un ceffone per farla stare zitta…………e Jane ???…… come al solito, dalla
parte della figlia………… qualunque cosa combini quella ragazzina, lei, ogni volta
di ogni stramaledetta volta, si schiera dalla sua parte………… OGNI VOLTA…
…mai una
sola volta che sia solidale con lui……… MAI…
…è sempre
lui che ha torto, a sentire sua moglie…
…e un
pugno anche a lei……… tanto per farle capire che lui non apprezza quel genere di
pensiero…
…come se
lui non sapesse cosa le passa per quel cervellaccio………… come l’anno scorso che
l’ ha sorpresa al telefono con la sorella…
…lei
voleva lasciarlo ………… ma dopo due settimane di ospedale e tre mesi di gesso,
lei ha cambiato idea…
…la
prossima volta l’ammazza………… non vorrebbe arrivare a questo punto……… ma alla
prossima che gli combina, giura che stavolta non se la cava con un occhio nero
o con un braccio rotto…
…anzi…
…tanto che
il suo risentimento non è ancora stato intaccato da qualcuno di quei stupidi
rimorsi che gli prendono la mattina dopo, quando torna a casa, dovrebbe
appiopparle qualche altra scarica di botte………così per stare tranquilli che, per
almeno un mese, Jane resterà “la brava mogliettina sempre pronta ad ogni sua
richiesta”…
…ecco qua…
…non c’è
altro da dire ???……… da aggiungere ???………. sembra di no !……quasi 6 pagine di
pensieri, idee, opinioni…… alle volte dette e ripetute due o tre volte…
… tutto
quello che Jhon avrebbe potuto dire per difendersi……… per, almeno, cercare di
far capire il perché, ogni tanto, picchia la moglie…
…avrebbe
voluto dirle……… sinceramente………… aprire la bocca e cercare di spiegare…
…ma quella
ragazza bionda è piombata nel bar come una furia, quasi strappando via le porte
che permettevano all’ambiente di restare in una tranquilla e placida penombra…
…lo ha
afferrato di peso e scagliato contro una delle pareti, nello stupore generale…
…lui era a
terra…… ad ansimare come un cane, dopo essere rimbalzato contro il muro ed
essere caduto di peso sul pavimento…… il barista era indeciso se prendere il
telefono o il fucile che teneva entrambi nascosti sotto al bancone…
<…provaci……
e ti strappo la mano…> la voce della ragazza era gelida…… non c’era niente,
in quella frase, che avrebbe messo alcun dubbio sul fatto che avrebbe davvero
avverato la sua minaccia ………… il barista ha, saggiamente, alzato le mani in
segno di resa…
…
lentamente, alcuni avventori, hanno preferito cambiare aria……… i pochi rimasti,
si sono accesi una sigaretta e si sono accomodati meglio sullo sgabello per
godersi lo spettacolo…
13.
…Jhon
Mitchell giaceva a terra, gemendo per il colpo, mentre con una mano si
stringeva il braccio dolorante…
…Buffy non
ha aspettano nemmeno un secondo……… lo ha afferrato per il bavero del giaccone e
lo ha rimesso in piedi, con un unico, fluido, movimento…
…era uno
spettacolo assurdo… impossibile… molti degli avventori del locale, dopo qualche
giorno, furono assolutamente certi che ciò che videro in seguito era tutta
immaginazione…… allucinazioni e cattivi ricordi, causati dalla birra…
…perché,
non era assolutamente possibile che, una ragazza così minuta, potesse
sollevare a venti centimetri da terra,
un uomo di quasi novanta chili, e tenerlo lì come una bambola con cui giocare…
…e poi
sbatterlo con forza contro il muro……… una……… due……… tre volte…
…ed ogni
volta Jhon gemeva per il colpo……… la testa e le spalle che sbattevano duramente
contro la parete………… tutto il locale, all’improvviso, sembrava essere diventato
un’enorme trottola………… davanti a lui, facce e oggetti si muovevano velocemente
da sinistra a destra…
…poi le
mani che lo reggono, lo abbassano fino a che i piedi toccano il pavimento……… e
il ginocchio della Cacciatrice colpisce con forza il petto dell’uomo……… forse è
suggestione, ma a Buffy sembra di sentire qualcosa che si rompe……… come un ramo
spezzato…
…un verso
grossolano esce dalle labbra di Jhon, insieme al fiato dei polmoni e la
saliva……… e il fuoco che si accende dentro l’uomo……… qualcosa che brucia di
dolore…
…il corpo
che si affloscia verso la Cacciatrice……… sembra non possedere più ossa……… si
piega verso il basso senza alcuna resistenza…………… ma lei che lo tiene
saldamente, per impedire che cada a terra…
…e lo
sbatte di nuovo contro la parete………… lo inchioda lì con una mano che preme sul
petto…… e l’altra che arretra………… le dita che si serrano a pugno…
…e poi
colpisce…
…la testa
dell’uomo viene sbalzata indietro………… il rumore di carne lacerata……… un solco
sanguinante lungo una guancia…
…e di
nuovo…
…e ancora…
…la testa
si affloscia sul petto……… una litania di dolore che sale dalle labbra…
…Buffy
lascia la presa e Jhon piomba verso il terreno…………ma solo le ginocchia riescono
a toccarlo…
…le dita
della Cacciatrice afferrano i capelli neri e sorreggono il corpo, piegano
all’indietro la testa……… dando l’impressione di voler spingere, fino a
staccarla via…
…sotto le
sue dita, una faccia bianca e rossa……… un occhio chiuso e un taglio sopra il
ciglio …
…l’altro
occhio, che vaga senza meta dentro l’orbita……… fissa qualche istante lo sguardo
rabbioso della Cacciatrice…… poi passa oltre……… arriva a fissare il volto di
Pa’……… è lì…… di fronte a lui……… scuote la testa per dissentire…… una smorfia
sul viso……… “…che razza di figlio piagnucoloso e vigliacco…” dice con
tono disgustato, quella voce che gli rimbalza in testa…
…poi la
vista viene oscurata………… una faccia di fronte a lui………… una ragazza giovane……
bionda……… due occhi freddi………una voce che sussurra…
…<…ora……
Jhon…… tu sparisci………… perché se resti, e scopro che metti ancora le mani
addosso a tua moglie e tua figlia… giuro che la prossima volta t’ammazzo…>
la voce è pacata……… tranquilla…… e la minaccia è sincera…… lo sente nel fondo
dell’anima…… come quando Pa’ entrava in camera sua con quel pezzo di legno in
mano…
…poi tutto
si fa buio…
…l’unico
occhio sano si chiude……… la mano che lo teneva lascia la presa……… e Jhon cade a
terra di peso, perdendo la mente nel confortante buio dell’incoscienza…
…Buffy si
volge verso il barista e si limita a fissarlo… <…io non voglio problemi…>
geme quest’ultimo con una vocina impersonale…
…<Allora,
chiama un’ambulanza…… ma non la polizia……… mi sono spiegata ?…> replica la
Cacciatrice <Certo…… certo……… una rissa tra ubriachi………… è questo che ho
visto…>…… Buffy non aggiunge altro…… si limita a gratificarlo con un cenno
d’assenso…
…poi, a
passo tranquillo, esce dal locale…
14.
…una
piccola scatola da scarpe……… Tiger è entrata tutta lì dentro………
…la faccia
di Mary è contratta e sul punto di piangere, mentre la depone nella buca sul
terreno…… il livido sulla guancia è ancora visibile…… l’occhio nero della
madre, resterà ancora per qualche tempo……… è inevitabile…
…ma Jhon
Mitchel è svanito……… dissolto nell’aria dopo una rissa nel suo bar preferito…
…la
polizia ha interrogato Jane riguardo ad una ragazza bionda… ma non ha insistito
oltre……… l’occhio nero che lei cercava di mascherare con i soliti occhiali da
sole, era una spiegazione più che sufficiente…
…del
resto, il marito, dopo aver fornito una confusa spiegazione su una sua
aggressione da parte di una giovane donna, appena è riuscito a rimettersi in
piedi, è uscito dall’ospedale ed è sparito…
…neppure
il poliziotto che prendeva appunti, e che, ogni tanto, dava uno sguardo
esplicito alla donna, sembrava molto interessato (o motivato) a ritrovarlo…
…tutto ciò
che Jhon ha lasciato dietro di sé, è una moglie, una figlia e una gatta
ammazzata con una bottigliata sulla testa…
…è Mary
che si è incaricata di seppellirla…… una piccola buca scavata al centro di un
parco …… in mezzo al verde delle piante…
…la madre
non se la sentiva ancora di uscire……… non con tutti quei sguardi curiosi che,
di sicuro, si sarebbero puntati sul suo viso…
…la
cameriera che abita accanto a loro…… quella Anne “non si sa che cognome”…… si è
offerta di accompagnare la bambina, appena questa è uscita dall’appartamento
con la scatola di scarpe in mano…
…la
cameriera Anne “non si sa che cognome”, che ha riempito la buca ed è rimasta
accanto alla bambina mentre questa piangeva in silenzio……… che le ha offerto un
fazzoletto per asciugarsi le lacrime…
…<Vuoi
essere mia amica ?…> ha chiesto Mary, con la mano stretta in quella di Anne,
mentre tornavano indietro………… la guardava con quei grandi occhi nocciola…… si
limitava a guardarla e aspettare una risposta…… <Si…certo…> ha replicato
Anne, sorridendo alla bambina…
…questa ha
sorriso a sua volta…<…io mi chiamo Mary…… e tu ?…>
…Anne è
rimasta in silenzio qualche secondo…
…perché
non era Anne a dover rispondere…
…lo doveva
sapere……… è stata chiamata !!!………… richiamata da qualcuno che si aspettava che
a rispondere a quella misteriosa figura fosse Buffy, e non Anne…
…<…Buffy…>
ha risposto… <……mi chiamo Buffy………… ……… ma è un segreto……… mi prometti di non
dirlo a nessuno ?…>
…alla
parola “segreto” gli occhi di Mary si sono spalancati ancora di più…… però ha
annuito con forza, in risposta alla domanda…
15. Sunnydale…… oggi…
…<…andiamo
???……… ho voglia di sgranchirmi……… in qualunque maniera…> il tono di Faith è
impaziente……… vuole menare le mani il prima possibile……… ma, nel caso incontri
un tipo “giusto e tosto”, non gli dispiacerebbe buttarlo sul primo letto che
trova…
…Buffy si
limita a fissare di fronte a lei…… nient’altro………<…arrivo……… un minuto…>…
replica …
…Faith
scrolla le spalle……… <… ok …> replica con voce annoiata………… Buffy è una
vera pizza………… troppo triste per quanto la riguarda……… una che non si sa godere
la vita…
…giocherellando
con il suo paletto si allontana fino a divenire un’ombra tra le tombe…
…Buffy
rimane a fissare di fronte a lei………… quella sagoma dietro la lapide……… in
piedi…… sguardo fermo…… impassibile……… braccia incrociate sul petto…
…non è con
la morte, che finisce la loro esistenza da Cacciatrici…
…ora ne è
certa…
…c’è altro
oltre a questo……… forse un’ultima missione da portare a termine………… ricordare a
chi ha scordato il perché……… o forse, diventare un angelo custode per una
bambina indifesa…
…Buffy non
potrebbe dire quale delle due sia la verità…
…forse,
per quello stesso caso, entrambe le possibilità…
…perché ne
è certa, se quella sera Anne non avesse ricordato di essere stata Buffy… un
giorno o l’altro, non ci sarebbe stata solo la tomba da scavare per una gatta
morta……… ma anche due bare per una madre e una figlia…
…<…grazie…>
mormora Buffy in direzione di Kendra…
…quest’ultima…
…
spirito…… visione…… fantasma…… allucinazione…
…
qualunque cosa sia… si limita a fare un cenno del capo…
…lo
sguardo severo si addolcisce di poco…
…poi
svanisce…
…la sua
presenza a Sunnydale non è più necessaria…
…ma se la
missione della Cacciatrice Africana, si è conclusa………per Buffy, una nuova notte
di Caccia è appena iniziata…
…e sia…
FINE