Se non è di nostro gradimento, spesso siamo noi a creare la nostra realtà……… a modificare ciò che ci sta intorno per renderlo gradevole ai nostri occhi………chiudiamo gli occhi e lasciamo scivolare via la nostra vita squallida……… e  sogniamo di volare…… di essere invincibili…… di essere degli eroi……di essere ciò che vogliamo………ma bisogna stare attenti… quando queste visioni diventano tutto ciò in cui crediamola veramente, la realtà può venire a bussare alla nostra porta…… ed esigere un pesante tributo per essere stata ignorata così a lungo…

 

 

 

 

 

 

Il Viale del Tramonto

 

1.

Era cominciato un giorno qualunque ………leggermente……… senza fretta……… senza tanto chiasso attorno alla notizia…… il conto alla rovescia era cominciato con un trafiletto in diciottesima pagina……… e solo chi abbia avuto voglia di arrivare alla diciottesima pagina del “Baltimora Sun” e leggere un necrologio, forse……… ma soltanto forse……… avrebbe soltanto potuto intuire l’inizio di quella spirale di morte…

 

…era cominciata con Xander………… uno qualunque con cui cominciare……… una pagliuzza presa in mezzo ad altre……… se ci fosse stato uno schema palese, se ne sarebbe accorta prima…… se fossero andati in ordine alfabetico o per data di nascita o qualunque altra cosa, se ne sarebbe accorta prima…………ma era iniziata un giorno, quasi in silenzio, ed era proseguita …… sempre con uno o due anni di pausa, prima di succedere di nuovo…

 

…e mai……… mai……… mai una volta che qualcosa uscisse dagli schemi……… che risultasse una morte impossibile con cento lati oscuri…… tutto chiaro e preciso coma una fredda autopsia…

 

…era cominciata con Xander………una notte che forse non era qualunque……… forse scelta con cura……… o forse avevano atteso quella concatenazione di eventi che avrebbe reso plausibile tutto il resto……… non ha una reale importanza del resto se tutto era stato previsto o una serie di cause si erano allineate come una rara formazione astrale……era successo e basta…… era successo la stessa notte in cui era stato cacciato dal lavoro… e poteva essere stato benissimo un incidente…… dopo una notte a bere in una bar e costringere il buttafuori a cacciarlo via, Xander era salito in macchina … i testimoni riferirono che uscì dal parcheggio guidando come un pazzo…… evitando per un soffio un lampione e rimettendosi in carreggiata solo all’ultimo istante………… zigzagando lungo la strada e alla fine aveva affrontato la curva con uno stridore di freni…… e da lì in poi si possono fare solo congetture…… la forte velocità…… l’alcool che gli aveva annebbiato i riflessi …… il volo giù dal ponte…

 

…poteva essere stato un incidente…

 

…lo stesso schema anche per Riley………ma più semplicistico……… più banale nel suo orrore …… la barca che esplode e di lui, e del resto dell’equipaggio, più nessuna traccia…… solo qualche tavola di legno che galleggia pigramente e qualche brandello di corpo attorniato dagli squali

 

…a quel punto, qualcuno avrebbe potuto sospettare……… immaginare……… fare connessione… se ci fosse stato un altro incidente……… ma non ce ne sono più stati……… non era il caso di attirare sospetti quando c’erano altri modi per toglierli di mezzo……… modi più sicuri…… metodi più silenziosi e che non avrebbero attirato troppa pubblicità……… sistemi più “naturali” di esplosioni e macchine che escono di strada…

 

…per Giles, infatti, poteva essere stato davvero un infarto… ma certo !!!Xander era stato seppellito già da tre anni e Riley era ufficialmente “scomparso in mare” da un’ anno, quando la cameriera ha aperto la camera da letto di Giles e lo ha trovato riverso sul letto, senza più vita… un’ infarto… e del resto, cosa ci sarebbe di così incredibile in un cuore che, alla fine, si ferma ? … la vittima era già una persona avanti con gli anni e quindi, quanti avranno visto quello schema ? …

 

…nessuno…

 

visto che, dopo altri tre anni di silenzio, è ripreso a succedere…

 

…stavolta era il turno di Willow…… e bhe………forse……… ma soltanto forse………a questo punto, già a partire da lei si poteva cominciare a sospettare…… quattro su quattordici, in quasi sei anni, non era niente che non potesse succedere, certamente… muoiono tante persone ogni giorno, in così tanti modi diversi che la notizia si era quasi del tutto persa… ma, ancora, non era semplicemente immaginabile che ci fosse uno schema per tutti loro ???……non era possibile farlo neppure con una fuga di fantasia … non c’erano tempi da rispettare o fasi lunari da attendere… ogni tanto succedeva……… appunto…… come per Willow…… la siringa ancora piantata nel braccio …… e non c’era stata alcuna dignità da rispettare per lei…… avrebbero potuto metterla a letto come per Giles……… darle un’ultima parvenza d’umanità, anziché lasciarla a terra sul pavimento del bagno………una drogata morta di overdose…… le voci che si rincorrevano dietro il comportamento sempre più bizzarro negli ultimi anni, avevano trovato conferma in un vizio che forse era stata costretta ad assumere proprio in previsione di questo risultato…

 

e poi, dopo altri due anni, Anya……… un suicidio……… poche, confuse, parole scritte su un foglio di carta, sul fatto che la vita fa schifo e non se la sente di continuare……… ad attenderla una vasca piena d’acqua gelata, una confezione, ormai vuota, di sonniferi e una busta di plastica da mettere in testa…

 

…a quel punto, però, iniziare a sospettare era lecito……… un dovere, fondamentale, per quelli che erano rimasti…… ma, come sempre, si era preferito guardare da un’altra parte…… nessuno voleva vedere in faccia la verità…… quello che stava succedendo era quasi impossibile da immaginare …… era qualcosa che non avrebbero mai potuto accettare……… ecco la realtà dei fatti…… non potevano accettare quello che stava succedendo sotto i loro occhi…

 

e poi Cordelia e Angel……… svaniti nel nulla………… mai più ritrovati……… forse a vivere sotto falso nome in qualche isola Caraibica…… ma non è detto che sia andata in questo modo…… non quando gli altri erano morti……… “spariti”, almeno questa volta, non voleva dire che li avrebbe rivisti……… almeno, non in questa vita…

 

…chi era rimasto ?……… su quanti nomi aveva, immaginariamente, tirato una riga nera e cancellato da quella metaforica agenda ???… chi era il prossimo ???……… chi restava ???…

 

Oz in prigione……… un omicidio rapina che lui giura di non aver mai compiuto, anche se le prove lo inchiodano……di certo si sono voluti divertire con lui…… metterlo in gabbia…… e non ha mai avuto il fisico da resistere dentro una prigione di massima sicurezza…… un modo per ammazzarlo lo troveranno di certo… o forse si ucciderà lui stesso…… ogni volta che va a trovarlo, lo trova ridotto sempre peggio…… vittima dei compagni di cella che infieriscono su di lui…

 

…poi Tara ………… bhe……… forse lei sarà l’unica a cui non capiterà niente………… del resto, che gusto proverebbero ad ucciderla ???……… uccidere una donna che da quasi dieci anni vive in uno stato vegetativo……… una paziente di una casa di cura, che passa le giornate con lo sguardo fisso nel nulla……… forse sono stati loro a ucciderle la mente in qualche maniera……… una sorta di nuova sfida per uscire dalla schema fisso di incidente/malattia…

 

…chi rimaneva ???……  a quasi trent’anni di distanza, dall’inizio di quella orrida spirale, dalla morte di Xander, chi rimane ???……… pochi nomi ormai……Spike…… Dawn…… Joyce…… Faith……e infine lei stessa…

 

Buffy

 

ma ormai è il suo turno…

 

…lo sente dentro come una cosa viva……… qualcosa che preme nella mente con dita gelide……… si sono stancati di aspettare…… il gioco è stato divertente, ma ora vogliono saltare gli altri nomi ed arrivare subito al dolce di quel metaforico pasto, in cui ad ogni portata, uno dei suoi vecchi compagni muore…

 

…e ora, cosa l’attende ?…… un suicidio ?…… una rapina ?……un incidente ?…… un’accusa di qualche genere ?…… la pazzia ?……

 

…vecchia e stanca come mai si era sentita……… e inerme……… indifesa contro chi non ha né volto né nome…

 

ma solo un indirizzo…

 

… “Ho capito…vieni al Magic Box…”… firmato Dawn……… nient’altro, che questo biglietto dopo quasi otto anni di silenzio dall’ultima volta che l’aveva vista…

 

…Magic Box…

 

…un’ultima volta…

 

2.

Le chiavi non girano più nella toppa arrugginita……… ma basta una spallata per aprire…… le ossa scricchiolano per l’impatto e la costringono a reprimere una smorfia di dolore……… i tempi in cui poteva usare braccia e gambe come armi letali, esibendosi in calci volanti e mosse da kick-boxing, sono ormai passati…… di notte non riesce più a dormire se non prende dei sonniferi…… lavora, ormai, saltuariamente…… e la bottiglia di scotch è ormai un’amante ormai quasi inseparabile…… sempre pronta sul comodino o sul tavolo di quella piccola cucina di un piccolo monolocale…… l’unico alloggio che si può permettere di pagare con la pensione che riceve…

 

…acqua sotto i ponti…

 

…è una frase che odia………… di acqua ne è passata così tanta da poter riempire un oceano…

 

…vecchia e stanca…

 

…un’ultima missione…

 

…e poi ?………… poi che importa………… un’ultima caccia e poi sia quello che sia……… di tornare alla sua squallida esistenza di donna avanti con l’età a cui nessuno importa più cosa sarà di lei… e su cui diranno bellissime cose, leggendo un discorso solo al suo funerale…… e piangeranno tutti e poi la seppelliranno……… ma saranno gli altri ad andarsene dal cimitero…… a uscire a passo un po’ più svelto di quello che hanno usato per arrivarci……… saranno gli altri a tornare alle loro vite e, con il tempo, a dedicare sempre meno tempo alla memoria dei morti…

 

…un’ultima caccia…

 

che sia l’ultima della sua vita……che stanotte sia anche la sua ultima notte, non la interessa affatto…… “concentrati”, le dice la mente… “concentrati e cerca di raccogliere le forze che ti rimangono”…

 

3.

Le luci non funzionano…… l’interruttore, nonostante lei si accanisca ad usarlo, scatta a vuoto tutte le volte… se lo era aspettato, comunque…… dalla borsa ripesca un piccola torcia e l’accende…… l’impietoso fascio di luce illumina un ambiente desolato……… polvere che si è ammucchiata sopra la sporcizia che copre il pavimento……… giornale e involti di merendine e altre cose più schifose su cui lo sguardo passa oltre……… gli scaffali vuoti…… la vetrina rotta e riempita di ragnatele…

 

…cammina lentamente mentre i suoi passi risuonano amplificati dal silenzio e dal rumore delle cartacce che calpesta…

 

…rumore che avrebbe voluto evitare…

 

…come sempre “qualcosa nell’ombra”…

 

…ormai lo aspetta come una cosa certa…

 

… “qualcosa” che attende nell’ombra……… bramoso di carne e sangue……… attende e osserva con occhi in cui brilla una maligna intelligenza…

 

…è senz’altro così !……… in che altra maniera si potrebbe spiegare quella lista di morte che in tutti questi anni aveva falcidiato quasi tutti i suoi amici ???…

 

…un’intelligenza maligna applicata ad una volontà incrollabile…

 

… “qualcosa” che osserva e attende…

 

…<Dawn ???…> chiama lei, già sapendo che non ci sarà alcuna risposta…

 

ma subito si accorge di essersi sbagliata a metà…

 

…la risposta, infatti, arriva……… chiara e precisa…… ma non certo con la voce di sua sorella…

 

<Dawn non è qui…> replica una voce calma……… che viene da oltre la porta socchiusa nella quale -  e le sembrano passati secoli, anziché decenni - si allenava con il suo Osservatore…

 

…<Me lo aspettavo…> ribatte lei, sentendo una mano gelida che le serra il cuore…… è paura ?… forse…… non potrebbe dirlo con sicurezza……… è come cercare di riconoscere una persona che si è persa di vista da molti anni e, d’improvviso, ce se la ritrova davanti…

 

…<Conosciamoci meglio, Cacciatrice……… vieni avanti…> replica la voce……… la porta si apre con un cigolio sinistro e la giallastra luce delle lampadine si accendono…

 

…una figura è davanti all’uscio……… la gialla luce malata alle sue spalle la nasconde alla vista trasformandola in un’ombra dalle fattezze inumane……… e prima che il fascio della torcia possa illuminarla maglio, si è già spostata all’interno…

 

…a questo punto la scelta si riduce alla fuga o affrontare il misterioso nemico…

 

…una scelta difficile che lei continua a fare come l’ago impazzito di una bussola che oscilla in tutte le direzioni senza fermarsi… avanza camminando come in trance……avanza verso la porta aperta, del tutto indifferente all’ambiente attorno a lei…… alle ombre che sembrano accalcarsi l’una sull’altra dopo che la luce della torcia passa oltre…… delle scarpe che si posano sul marciume di un ambiente ormai abbandonato…… di un passato che mai più ritornerà e di un presente ormai squallido…

 

…con la mano libera fruga nella borsa e sente un attimo di pace nella mente, quando le sue dita sfiorano la ruvida superficie di un paletto di legno…

 

… avanza fino alla porta aperta rendendosi infine conto che in entrambi i casi, fuga o lotta, quella sarà di certo l’ultima caccia della sua vita…

 

e sia…

 

5.

<Ancora caffè ?…> la cameriera si protende sul tavolo con il bricco fumante in mano, piegandosi in maniera tale da mostrare la generosa scollatura del suo vestito all’uomo seduto al tavolo……… lui la ignora facendo un cenno con il capo e spostando con un palmo della mano delicata, la tazza sul tavolo, poi ripiega con cura le pagine del giornale, fino ad arrivare alla notizia che lo interessa…… un trafiletto a fondo pagina di un giornale locale…

 

…meglio che niente, del resto……un altro ritaglio da aggiungere alla sua collezione personale…

 

…giocherella con il piccolo crocifisso d’oro e sorride quei denti color perla, sotto i sottili baffi neri, scorrendo, con lo sguardo, l’articolo……… leggendo a caso qualche brano, come gustando la glassa di un dolce, in attesa di un momento di calma in cui consumarlo tutto…

 

… “[…] trovata morta in circostanze misteriose […] gli inquirenti restano nel più assoluto riserbo, per le indagini in corso […] voci non confermate dalle autorità, parlano di dissanguamento […] particolare macabro e bizzarro se si pensa che […] anni lontano dalle scene […] persone a lei vicine, parlando di uno stato di alterazione della realtà […] caduta in una profonda depressione a seguito di […] come per l’indimenticabile attore Bela Lugosi, volto leggendario di “Dracula”, anche Sarah Micelle Gellar con il passare degli anni si era legata in tale maniera al ruolo di “Buffy” da restarne prigioniera […] assolutamente convinta di essere Buffy Summers […] così da chiamare i suoi colleghi con gli stessi nomi dei personaggi che avevano interpretato […] pacifica follia, che la faceva vivere circondata da oggetti di scena, quali i paletti che usava il personaggio da lei interpretato […] ultima vittima di una catena di morti che ha ormai quasi decimato il cast originale […] quello che i fans chiamano “la Maledizione di Buffy […]”…

 

…l’uomo chiude con cura il giornale e lo posa sul tavolo, gustando il caffè caldo e osservando gli altri avventori, da dietro il bordo della tazza …… lunghi canini che sfiorano la porcellana fino a sentirne la dura consistenza…

 

…a chi tocca ora ?…

 

…il suo è un comportamento infantile, in un certo senso………vendicarsi sul cast di Buffy per tutte le stragi di vampiri fatte nelle varie puntate, è un ragionamento talmente contorto che darebbe da lavorare ad una squadra di psicologi ……del resto a lui interessa solo stabilire un equilibrio…… qualcosa che faccia riflettere quei tizi che vegetano sulla poltrona del salotto, riempiendosi il cervello di battaglie tra bene male…

 

…i buoni vincono quando le telecamere sono accese, ovviamente………ma quando si spengono …… quando i personaggi che interpretano tornano ad essere solo attori di carne e sangue… allora la musica cambia……… allora non sono più così invincibili…

 

…posa con cura la tazza sul tavolo insieme a qualche moneta…… prende il giornale sottobraccio ed esce dal bar nella tiepida luce del sole primaverile, gustando sulla pelle quel delicato calore…

 

…del resto, dove sta scritto che i veri vampiri devono per forza temere la luce del sole ?…

 

FINE

 

 

 

 

 

 

Amore…… quale dolce parola………la si potrebbe scrivere mille volte e non sarebbe che una pallida ombra del sentimento che può albergare nel cuore di chi lo prova……… Amore…… l’eterna ricerca dell’altra metà della propria anima………e infine……… io e te…… tu ed io… insieme sempre per sempre… per arrivare a questo punto, cosa non si sarebbe disposti a fare ?… fino a che punto si arriverebbe per amore ?…

 

 

 

 

 

 

Amor Fati

 

1. Sunnydale, Magic Box, 14 Febbraio 2042

La vecchia pendola alla parete scandisce lentamente i secondi…… un tic-tac dopo l’altro, con una monotonia irritante…… infine batte le 8 di sera……… otto cupi rintocchi che echeggiano nel locale ormai vuoto…

 

…vuoto come il bicchiere di fronte a lei………… lo alza al cielo roteandolo lentamente tra le dita per raccogliere le ultime gocce di alcool al suo interno e poi le butta giù in un sol fiato…

 

…in ritardo…

 

…tre, eterne, ore di ritardo…

 

…dopo più di quarant’anni di attesa, sembra una cosa ridicola…… ma non sono stati quarant’anni nel concetto umano del tempo……… è stata una vita intera di attesa di quel momento…

 

…una voce al telefono……… lo stesso apparecchio originale del negozio che ha ereditato da Giles, come lascito testamentario…… un vecchio telefono per un vecchio locale che non è mai cambiato in questi decenni, nonostante in lontananza, ogni anno, si veda svettare un nuovo grattacielo o a poche miglia dal porto sia nato un lussuoso quartiere galleggiante…

 

… tutta la sua esistenza dedicata combattere le forze del male che infestavano Sunnydale …… ad invecchiare, inesorabilmente, senza mai essere stata, veramente, giovane…

 

…fino a che, al suo trentesimo compleanno si è ritrovata senza più poteri……… forse mai, prima di allora, una Cacciatrice era arrivata a quell’età……… e forse, nascosto e segreto, in qualche parte nel suo corpo, c’era segnata una data di scadenza che ignorava…

 

…le voci che le erano giunte di un’altra Cacciatrice a Nuova-Berlino non l’ hanno interessata più di tanto…  e persino gli Osservatori, dopo qualche anno, si erano del tutto disinteressata a lei… e cosa le rimaneva ?… … quasi quindici anni passati a Sunnydale senza mai uscire dai suoi confini…

 

…prigioniera e carceriera di se stessa…

 

…cosa le restava in mano ?……… che altro avrebbe potuto fare se non restare lì ?…

 

Angel

 

Angel in giro per il mondo a combattere il male…… e lei ???……… senza i suoi poteri, sarebbe solo stata un peso…… un pericolo per entrambi…

 

…attendere…

 

cos’altro

 

…poi, all’improvviso, lo squillare del telefono………una voce mai dimenticata……… una voce che, un tempo, le sussurrava parole d’amore che le scaldavano in cuore…

 

…un tempo…

 

…una vita prima…

 

… “Domani sera……… alle cinque……… devo vederti…… è importante…”…

 

…la voce di Angel dopo più di quarant’anni di silenzio…

 

…entrambi dediti ad una missione………… sempre vicini nel cuore ma lontani nel corpo…

 

…la sua voce che parlava e cercava di soffocare il rumore il vociare confuso e i richiami agli altoparlanti dell’aeroporto di Los Angeles…

 

…la sua voce…

 

e poi…

 

… “ti amo, Angel”…

 

…lei lo ha detto senza pensare……… lo ha detto perché non sarebbe riuscita a trattenerlo dentro di sé per un altro secondo……lo ha detto senza nemmeno pensare a cosa avrebbero visto gli immutabili occhi di Angel, dopo più di quarant’anni dall’ultima volta che i loro sguardi si erano incontrati e le loro labbra sfiorate…

 

… “ti amo anch’io, Buffy”…

 

…le parole chiare…… perfette…… uscite dall’apparecchio come se fosse stato accanto lei a sussurrargliele…

 

…poi la comunicazione è caduta…… e lei è rimasta lì…… con il telefono in mano… ascoltando il segnale di libero e sperando…

 

…non lo sapeva neppure lei…

 

…sperando soltanto…

 

2.

Dieci e trenta sull’orologio al quarzo……… la pendola non batte più le ore, dalla nove…… è in terra…… fracassata…… una seconda bottiglia aperta e ormai quasi a metà…

 

…alza il bicchiere alla labbra e sente il freddo contatto con il vetro (…e le labbra di Angel…… gelide……) e lo vuota d’un fiato, facendo scendere il liquore lungo la gola ……(…ma come scaldavano i suoi baci…)…

 

…due colpi alla porta…

 

…per qualche secondo non è neppure in grado di pensare…

 

…rimane con il bicchiere appoggiato alle labbra senza riuscire a muoversi…

 

…altri due colpi…

 

…si alza di scatto e afferrata la bottiglia la butta dentro un baule aperto insieme al bicchiere…… non sente, né si cura, del rumore dei vetri che si rompono……… chiude il coperchio e spegne le luci immergendo il locale nella penombra…

 

…un altro colpo alla porta……… più stanco e meno convinto…

 

Buffy si avvicina alla porta e rimane con la mano sospesa sulla maniglia…

 

…un ultimo colpo…

 

…la abbassa aprendo uno spiraglio, poi corre via rintanandosi nel punto più buio del locale…

 

…la porta si apre lentamente e una figura si staglia sull’uscio…

 

…<Buffy ?…> domanda la voce di Angel…… ma lei non risponde… <…Buffy ?…> chiede di nuovo… e quando una mano si solleva verso l’interruttore delle luci, la Cacciatrice ritrova la voce <Non farlo…> esclama in fretta <…non ancora…> aggiunge con un sussurro…

 

e poi silenzio…

 

Angel entra nel locale e chiude la porta dietro di lui, procedendo a tentoni……… Buffy muove le dita tremanti sugli interruttori e accende sola il lampadario sopra al tavolo rotondo, illuminandolo…

 

Angel entra nel cerchio di luce e rimane lì…

 

Buffy lo guarda con una punta di amarezza…

 

quarant’anni trascorsi  e, per lui, non sembra passato un solo giorno…… non è cambiato neppure di un solo capello…

 

o forse sì !…

 

…lo sguardo…

 

…ecco…

 

quell’alone di l’eterna tristezza che si poteva leggere nei suoi occhi sembra più lieve ora…

 

…<Devo…> riprende lui …… poi si interrompe <…devo parlarti……… e…> un sorriso incredulo <…e non so neppure da dove iniziare…>

 

…<Anch’io devo parlarti…> replica lei…… la voce è malinconica ……… triste come se si parlasse di qualcuno che non c’è più…

 

Angel tende la mano verso il buio di fronte a lui……<…prendila…> lo dice quasi timidamente … <…è calda…>……poi rimane in silenzio……<…il mio cuore batte…… di nuovo…> lo dice con una gioia mai sentita prima…<…sono di nuovo umano Buffy………… le mie prove sono finite……… ora sono di nuovo vivo…… con un’anima…>

 

…<…Angel…> un’unica parola………… dolore in quella parola……… tutto la sofferenza che si può generare in una vita intera……<Buffy…… non mi importa del tempo che è passato………… mi importa solo di te………… voglio stare con te…… per tutto il resto della vita…>

 

…<Io…> e poi Buffy tace di nuovo…

 

Angel si avvicina di qualche passo, ma Buffy retrocede prontamente…

 

<Aspetta…> esclama lei con tono di sconfitta……<…prima……prima ti racconto una favola …> <Buffy…> <Ascoltala, ti prego…>

 

…silenzio…

 

…si protrae per interminabili secondi…

 

<È la favola che racconta la storia di un ragazzo e una ragazza…> riprende Buffy <… alla vigilia di natale, lei vuole regalargli una catenina d’oro per un vecchio orologio da taschino a cui lui tiene tanto… però non ha denaro…… l’unica cosa che lei possiede sono i suoi lunghi capelli biondi…… cosi li vende ad un negozio di parrucche…… e con il denaro può comprare la catenina……… ma quando è il momento di scartare i regali, scopre che il ragazzo ha venduto il suo orologio………per regalare a lei una spazzola per capelli…>

 

…silenzio…

 

…<Capisci il senso di questa storia, Angel ?……… tu hai venduto il tuo orologio…… e io ho dato via i miei capelli……… e nonostante tutto, anche ora siamo lontani…> <Non…… non capisco che vuoi dire, Buffy>

 

…la Cacciatrice avanza di qualche passo, fino ad entrare nel cono di luce…

 

…una giovane donna nel fiore della vita………i lunghi capelli biondi che le cadono sulle spalle come cascate d’oro……la pelle liscia e rosa……gli occhi……… che mutano fino a diventare gialli e la bocca che rivela due lunghi canini…

 

…<Ad un certo punto………… non c’è l’ ho più fatta ad aspettarti…… ero certa che avrei dovuto attendere oltre la mia vita……… e questa, per quanto la potessi odiare, era l’unica scelta possibile, per starti accanto…>

 

…già dopo le prime tra parole di Buffy, in un riflesso ormai condizionato…… in un’abitudine ormai consolidata…… il polso di Angel si era piegato di colpo e una potente molla nascosta nella giacca gli aveva fatto scattare in mano un lungo paletto di legno…

 

…<Ed ora ? …> chiede lei con voce sofferente………… il volto muta di nuovo fino a tornare quello di Buffy……… lacrime calde le rigano il volto scendendo lungo le guance ………<…io non posso tornare umana……… e tu non vorrai più tornare ad essere Angelus, giusto ?…>

 

Angel non risponde……… il volto contratto in una maschera di dolore…… una decisione orribile da dover prendere…

 

…<…ma entrambi abbiamo la soluzione al problema dell’altro…> riprende Buffy <… e questo cos’è, se non amore ?…> domanda lei, mentre il volto muta di nuovo in quella sorta di maschera demoniaca…

 

…poi avanza lentamente verso Angel, tendendogli le mani per un ultimo abbraccio…

 

FINE

 

 

 

 

 

 

  …ecco…… le storie che sentivo di dovervi raccontare l’ ho narrate…………e ora sono stanco e per me è ora di riposare…………… però……… ma sì ! ……forse……… forse  ho il tempo per un’ultima, piccola, storia prima di concludere ……… una storia, che contiene una sorpresa al suo interno…… proprio come in una…

 

 

 

 

 

 

Magic Box

 

1.

<Come ?…> chiede all’improvviso Anya, volgendosi verso Giles……<Cosa ?…> domanda a sua volta l’Osservatore, alzando gli occhi dal libro che stava consultando <Che ?…> chiede la ragazza…<Cosa ?…> domanda, turbato, l’uomo <Lei mi sembra molto confuso Signor Giles…> replica Anya con quell’eterno, sincero, sorriso…

 

…l’uomo apre la bocca per replicare, poi la chiude

 

…si rende conto che qualunque cosa dicesse, darebbe di nuovo il via a quel botta e risposta di domande senza senso…<Stavi……… dicendo ?…> chiede, senza riuscire a trattenersi, ma utilizzando la massima calma inglese che riesce a trovare in una situazione come quella e con una ragazza come Anya che, senza volerlo, potrebbe far uscire dai gangheri chiunque…

 

…<Come ?…> domanda la ragazza <Ho chiesto…> riprende l’uomo senza scomporti <…stavi dicendo…………???…> <Come ?……… stavo dicendo…… come ?……… come ?…ecco……… come ?…>… “classico” pensa l’Osservatore………solo Anya potrebbe rispondere ad una domanda in quella maniera letterale…

 

<Come ?…> chiede l’uomo per spronare la ragazza ad una risposta <Come ?……… cosa ?…> domanda lei senza alcuna malizia…

 

Giles non replica in alcuna maniera……… sa bene che darebbe il via ad una spirale di “come ?” e “cosa ?” apparentemente senza fine…

 

…si limita a togliersi gli occhiali e pulirli con un gesto più lento del dovuto, sperando che quei minuti cancellino dalla mente di Anya qualunque riferimento a quella bizzarra domanda, apparentemente, nata dal nulla…

 

e, fortunatamente, la ragazza si disinteressa del tutto all’Osservatore, tornado a contare l’incasso di fine giornata……… togliendo il denaro dalla cassa del Magic Box e disponendolo in mucchi ben distinti di vario taglio…

 

…<Ehy, Cisco…… guarda che roba …> esclama un ragazzo, uno degli ultimi clienti rimasti nel negozio, ad un compagno della stessa età, indicando le forme esagerate di una statua della fertilità africana e facendo smorfie volgari in direzione del compagno…

 

Anya vorrebbe replicare, ma tra lei e i ragazzi si frappone un’altro cliente…

 

…<Prendo questo volume…> esclama l’uomo con voce calma, tenendo in una mano una rara copia del “Das Vampire” e porgendo, con l’altra, il denaro alla ragazza…

 

Anya squadra il cliente per qualche istante……… ma i suoi occhi vengono subito attirati dal colore delle banconote che il cliente tiene mollemente tra le dita pallide…

 

ma anche Giles getta un’occhiata veloce…

 

…colorito pallido…… sottili baffi neri ……e occhi di un nero profondo……  paradossalmente le labbra di un rosso accesso, che mostrano uno scorcio di denti di un candore perfetto, quando si piegano per un sorriso dopo che il denaro è stato scambiato con uno scontrino…

 

Giles si volge verso la vetrata e guarda i raggi del sole, ormai morente, irradiarsi dentro la vetrata e tingere di un’aura magica l’interno del locale, illuminando quasi ogni angolo…

 

…poi l’Osservatore scuote il capo per cacciare un’idea………… qualcosa che gli sembra ridicolo solo aver pensato………colorito troppo pallido……… denti che potevano terminare in canini acuminati…

 

…assurdo……quando il sole è ancora in cielo…

 

…<Ma…> esclama ad alta voce una cliente grassa, vestita con abito così volgare da sembrare una tenda per doccia che le sia caduto addosso <…qui non riparate televisori ?…> chiede a nessuno in particolare volgendosi intorno a sé, con un grossa TV stretta sottobraccio, con la stessa cura che se fosse un figlio…

 

…<No…> replica Anya mettendo in mostra il suo sorriso da “il commesso sorridente fa il cliente felice e pagante” <…qui vendiamo oggetti magici, filtri, libri rari…> <Non mi interessa…> replica la donna con un gesto e allontanandosi verso la porta <…filtri d’amore, monili, amuleti…> continua la ragazza cercando di accaparrarsi in qualche modo quella che potrebbe diventare una futura fonte di introiti per il negozio……… e quando la donna, ormai,oltrepassa la porta, Anya saluta con la mano <Torni presto a trovarci…> esclama ad alta voce…

 

…poi riprende a contare il denaro e dividerlo in mazzette, in ordine di valore decrescente…

 

Giles getta un’occhiata all’orologio sulla parete e si alza dalla poltrona, stirando con le mani le pieghe del suo abito…

 

…<Mi spiace…> esclama con una voce al di sopra del tono normale <…ma il negozio sta per chiudere…> avverte……e, accuratamente, evita lo sguardo sofferente di Anya, che gli rivolge ogni volta che sente questa frase……… quando il negozio è chiuso non si possono guadagnare soldi…e fosse per lei lo terrebbe aperto venticinque ore al giorno se non di più…

 

…gli ultimi clienti vagano qualche altro minuto tra le vetrine e si allontanano mestamente… prima uno…… poi un altro…… e poi tutti gli altri…

 

…solo uno è rimasto…

 

…un uomo anziano, con un vestito nero di buona fattura…… la pelle del viso e delle mani resa scura dal sole del deserto……… si regge in piedi appoggiandosi ad un bastone bianco e volge il capo sentendo i passi dell’Osservatore che gli si avvicina…

 

…<L’ ha trovata ?…> domanda con un forte accento messicano… Giles annuisce, poi si rende conto del gesto inutile <Certo…> esclama con forza, tirando fuori dalla tasca interna della sua giacca una piccola scatola di legno……… la apre ed estrae una lunga catena d’oro con un medaglione a forma di sole e un piccolo rubino incastonato al suo centro…

 

…la tende all’uomo che la prende con una mano tremante per l’emozione, mentre con l’altra toglie gli occhiali scuri per esporre occhi senza più pupilla…

 

…si porta l’amuleto ad uno degli occhi e sobbalza per l’emozione……… la dita che stringevano gli occhiali si rilassano e questi cadono a terra con un tonfo sordo…

 

…< …… funziona……> esclama con un filo di voce, quasi temesse che l’amuleto perdesse all’improvviso i suoi poteri…

 

…con il talismano, tenuto di fronte al viso, porge in modo sicuro la mano e stringe quella tesa dall’Osservatore…

 

…abbandonato in un angolo il bastone bianco percorre i gradini e arrivato alla porta esce dal negozio…

 

…<Torni presto a trovarci…> saluta Anya, alzando il capo solo per un momento per poi riprendere a contare il resto del denaro…

 

…infine trascrive il risultato e annuisce soddisfatta per l’incasso giornaliero……… raccoglie le varie mazzette e le chiude con elastici colorati di vario colore per ogni valore poi le ripone dentro la sua borsetta…

 

…<A posto…> esclama chiudendo…… e riaprendo, un momento dopo, il registratore di cassa, solo per il gusto di sentire quel dolce suono che equivale ad altro denaro che si accumula, ordinatamente, nei vari scomparti…

 

Giles impiega qualche altro minuto per riordinare le seggiole e i vari oggetti spostati dai clienti curiosi…… commetta il risultato finale annunendo soddisfatto…

 

Anya si mette un pesante soprabito color rosso ciliegia e allaccia tutti i bottoni fino al collo…… stringendo, infine, la cintura…

 

…ma, nonostante tutto questo, si nota comunque il rigonfiamento ad un fianco, nel punto dove si trova la borsetta…

 

Giles scuote la testa, ma non dice niente………tutte queste precauzioni gli sembrano del tutto inutili…… a Sunnydale il pericolo, reale, viene da creature notturne che non puntano affatto allo scippo o al furto…

 

Anya si avvicina alla porta e, come tutte le sere, getta un’occhiata all’esterno per essere sicura che non ci sia nessuno nei paraggi…

 

…esce dal negozio e si addossa alla parete per coprire quel vistoso rigonfiamento alla vista dei possibili passanti…

 

Giles, più compassato, esce con calma e chiude a chiave la porta, abbassando la serranda…

 

…la ragazza gli si affianca e lo prende sottobraccio, premendosi contro di lui per coprire quel tesoro che le scalda la pelle al solo contatto…

 

Giles si permette un sorriso sornione e per qualche istante si sente di nuovo un ventenne che può passeggiare con una bella ragazza in una tranquilla, fresca, serata…

 

…si allontanano a passo tranquillo, ognuno perso nei propri pensieri, quando, all’improvviso, tradendo la sua stessa promessa, Giles si volge verso Anya <Come ?…> chiede, cercando di placare quel piccolo tarlo di curiosità che gli si agita nella mente………e rendendosi, ormai troppo tardi conto, che forse ha innescato una spirale di conversazione assurda…

 

ma, sorprendentemente, Anya lo guarda e si limita a sorridere………<Niente d’importante Signor Giles…> risponde, scotendo leggermente il capo……… del resto, nemmeno lei si ricorda il motivo di quella strana domanda fatta ad alta voce…

 

…una voce……… qualcosa di sottile…

 

…una voce che non parlava…

 

anche se potrebbe essere assurdo…

 

…come la voce di un commentatore che si senta prima dell’inizio dello spettacolo…

 

…ecco !…

 

…un esempio azzeccato…

 

…una voce fuori campo, prima che la realtà cominci…

 

…ma questi pensieri, nella mente della ragazza, vengono subito sostituiti dal lunghe cifre che si sommano a quello che nasconde sotto il soprabito…

 

…denaro che si somma a denaro e che, in futuro, ben investito, potrà produrre altro denaro…

 

ma la mente di Giles è orientata diversamente…

 

…soprapensiero volge la testa all’indietro…

 

…fissa il Magic Box per qualche secondo…

 

ed è assurdo…

 

…assurdo che lo pensi e strano che non l’abbia mai notato prima…

 

…non l’abbia mai, realmente, notato prima…

 

ma con la porta chiusa e le luci spente, la facciata del Magic Box sembra un volto che dorme…

 

che dorme e, forse, sogna…

 

…sogna, per quanto possa sognare una cosa inanimata…

 

…sogna utilizzando quello che si trova dentro di lui…

 

…facce e persone e idee e fantasie…

 

…sogna strane storie…

 

e forse…

 

ma solo forse…

 

…alle volte, quando si sveglia, le racconta a chi è interessato ad ascoltarle…

 

FINE

 

 

 

 

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