OMNIA TEMPUS HABENT

 

1.

Dodici anni… a dirli sembra semplice…

 

…ma nella realtà sono stati dodici lunghissimi anni passati dentro a quattro mura…… circondati sempre ed ogni momento da quattro mura…un luogo composto, sempre, da quattro mura……… grigie come la morte dei propri sogni e delle proprie speranze…… mura tanto grigie quanto il cielo, a volte, era di un azzurro splendente e libero da nuvole…

 

…dodici anni passati a sbarrare, pazientemente, una casella dopo l’altra, le caselle del calendario…

 

… dodici anni ad attendere…… cosa ???...

 

… il traghetto da Riker l’ha scaricato sul molo e da lì in poi si è ripreso in mano la sua vita…

 

…dodici anni perduti e che mai si potranno recuperare…

 

… un senso di vuoto assoluto, mentre camminava lungo il marciapiede, tenendosi accanto ai muri…… troppo abituato alla loro presenza da sentirne la mancanza …… sentirsi del tutto fuori luogo a non avere una parete di cemento a minimo un metro di distanza da lui…… da sentirsi sul punto di provare attacchi di panico alla sola idea di attraversare la strada e trovarsi al centro del mondo, sotto gli occhi delle centinaia di persone che chiuse dentro le loro automobili lo avrebbero fissato…

 

…dodici anni buttati via…

 

…dodici anni a ricordare…

 

…la strada è cambiata…

 

…il suo quartiere è sempre lo stesso e allo stesso tempo è un paesaggio del tutto alieno…

 

… lo squallore…… la povertà…… quelle sono rimaste…

 

…il resto si è vestito con le sgargianti luci al neon di locali di cui non ricordava l’esistenza…

 

…un negozio con scritte in pakistano ha preso il posto del Bar di Mikey…… la lavanderia è sempre allo stesso posto…… ma il negozio di pegni lì accanto è certo che non ci fosse dodici anni prima…

 

…tutto cambiato…

 

…ma non quella voce…

 

…attraversando la strada la sente risuonare in mente esattamente come la ricordava…… esattamente come l‘ha sognata ogni notte passata a fissare la parete grigia della sua cella…

 

…d’improvviso ricorda tutto con la massima esattezza…

 

…come se accadesse in quel momento…

 

…scatta di corsa arrivando sull’altro marciapiede…… un paio di passanti si scansano di colpo, guardandolo spaventati…… ma lui nemmeno li nota…

 

…è dietro di lui…

 

…scansa la cassetta delle lettere, distrutta sei anni prima e mai sostituita, ma sempre viva nei suoi ricordi…

 

…senti i passi di corsa dietro di lui…

 

…<Fermo…… polizia…> le parole risuonano nella sua mente con la stessa intensità di quel giorno…

 

…si gira di scatto puntando l’immaginaria pistola composta da pollice e indice…

 

…se non fosse impossibile, flettendo le dita, giurerebbe di sentire lo scatto del grilletto e il fragore dello sparo…

 

… rimane lì un secondo…… immobile…

 

…realizzando, in quel momento una verità che la sua mente rifiuta…

 

…ha ucciso un uomo…

 

…il corpo del poliziotto è riverso a terra…

 

…ma c’è anche altro…

 

…sete…

 

…è come se mai prima di allora avesse bevuto, tanta è la sete che l’assale…

 

…percorre qualche passo caracollando…

 

…si preme una mano al petto e la ritrae sporca di sangue…

 

…barcolla per qualche altro passo e poi cade a terra…

 

… e ci vogliono parecchi minuti prima che qualcuno decida di avvicinarsi e si renda conto che, il tizio che con la stessa foga improvvisa di un pazzo, si è messo a correre lungo il marciapiede, voltandosi di scatto per sparare con le dita della mano come in un gioco di bambini, è a terra morto, con la camicia bianca imbevuta dal sangue…

 

2.

<Alexander Mervin 46 anni, di cui dodici passati in prigione per omicidio di secondo grado…> la voce di Mulder in sottofondo sembra quella di un commentatore sportivo, mentre la diapositiva scatta e sullo sfondo bianco del telo compare l’immagine di un uomo riverso sul marciapiede…… il foro della pallottola è perfettamente visibile sulla giacca a vento…<… ucciso da un colpo di pistola al cuore, tre giorni fa, nella tranquilla città di New York…>

 

<Alieni a caccia di terrestri ?…> commenta sarcasticamente Scully, tamburellando con una matita sui dossier pieni di casi ancora irrisolti…

 

<No, Scully…> replica Mulder senza rispondere alla battuta della collega…<… il colpevole è un essere umano…… un terrestre, se preferisci il termine…> aggiunge, non riuscendo ad una frecciatina verso Dana…

 

…la diapositiva scatta ancora, mostrando un volto giovane ma serio, nella sua divisa d’ordinanza … <…Adrian Parrish…… agente del quindicesimo distretto di New York…… l’arma che ha ucciso Mervin è senza dubbio la sua pistola d’ordinanza…>

 

…per qualche secondo Scully non replica… <Se è tutto così chiaro…> esclama lei <…dove si nasconde l’X-Files, stavolta ?…> domanda Scully, appoggiando il mento alle mani intrecciate e fissando Mulder, cercando di capire dove andrà a parare, stavolta, il collega…

 

…<Il fatto …> riprende lui, spegnendo il proiettore e accendendo le luci <…è che l’agente Parrish non avrebbe potuto uccidere Mervin…… dato che l’agente Parrish è morto in servizio dodici anni fa, durante una sparatoria…… e indovina……… ucciso proprio da Mervin…>

 

… anche stavolta Scully non dice niente…

 

… non ha bisogno di farlo…

 

… perché sa bene che qualunque cosa possa dire o commentare, Mulder ha già in tasca i biglietti aerei per New York…

 

3.

Della sagoma di gesso disegnata sull’asfalto rimangono solo poche linee dai contorni sfocati…… la vita prosegue a scapito di chi l’ha persa…… Scully sente su di sé le occhiate curiose delle persone affacciate alla finestra per osservare due individui vestiti troppo bene per lo standard del quartiere, gironzolare su e giù lungo il marciapiede…

 

… <Allora ?...> domanda infine Scully mentre Mulder si rialza da terra e si spazzola i pantaloni <…qual è la teoria stavolta ? …… l’agente Parrish è tornato dall’aldilà e ha usato la sua pistola fantasma per uccidere il proprio assassino ???…>

 

…Mulder non risponde… fissa ottusamente il suo orologio come uno scout scruti la sua bussola per essere certo di trovare la strada giusta…

 

…<Sai che questa è la stessa strada dove è stato ucciso Parrish ? …> chiede Fox senza alzare lo sguardo dal quadrante dell’orologio…<Bene… > commenta sarcasticamente Dana <…questo aggiunge un tocco di spettrale a tutta la storia…>

 

<Non credi al paranormale ?…> domanda Mulder, alzando uno sguardo, luminoso, verso la collega … <… una mente scientifica come la tua, dovrebbe essere pronta ad accettare ogni possibile soluzione…> <Certo Mulder…… ogni possibile soluzione logica…… ma qui cosa abbiamo ??? … un uomo ucciso da un colpo di pistola…… dove sarebbe la spiegazione irrazionale ??? … ti ricordo che la pistola di Parrish è in custodia del figlio…… se non sbaglio gli investigatori lo stanno interrogando…> <A parte che Jhon Parrish, il giorno dell’omicidio era al College, e ci sono testimoni pronti a giurarlo…… considera che la pistola non risulta aver sparato…> <Sì…… ma il figlio ha ammesso di pulirla regolarmente…> replica Scully <… e potrebbe aver assoldato qualcuno per uccidere l’assassino del padre…… mentre lui si creava un alibi inattaccabile…> <E dopo essersi creato un alibi di ferro, avrebbe incaricato il killer di usare la pistola del padre per uccidere Mervin ?…>

 

… Scully si mordicchia un labbro, pensando velocemente per controbattere il collega <Jhon Parrish …> riprende lei <…aveva solo dieci anni quando il padre è stato ucciso…… questo ha certamente creato un trauma nel bambino di allora… e l’uomo che è diventato ha deciso di punire il colpevole della morte del genitore, con l’arma di quest’ultimo… una sorta di “Legge del Taglione”…> <Non mi sembra un termine troppo scientifico…> replica il collega, fissando il sole quasi scomparso dietro un manto di nuvole…

 

…Scully sorride mestamente <Come preferisci…… potrei usare termini più tecnici…… ma il succo è che, secondo me, Jhon Parrish ha inscenato una sorta di processo all’assassino del padre e lo ha punito usando come arma la pistola d’ordinanza di Patrick Parrish…… che poi i testimoni mentano per proteggerlo o che abbia assoldato un killer, questi sono particolari secondari…>

 

<Forse…> replica Mulder, mentre tende una mano per afferrare una delle prime goccie di pioggia…

 

4.

Il mondo oltre il vetro del bar è svanito dietro un manto d’acqua gelida che lava via anche le ultime tracce di gesso…… l’ultimo segno lasciato nel mondo dal defunto Alexander Mervin…

 

…dalle due tazze di caffè, ancora piene, si leva in aria un sottile alone di vapore, mentre Mulder continua a fissare il mondo esterno, perso nei suoi pensieri…

 

<Sai che anche l’agente Parrish sparò ? …> esclama all’improvviso Fox, ritornando al mondo reale … <No… > replica mestamente Scully appoggiandosi comodamente contro il morbido schienale… <… e questo cosa significa ?… che ha risposto al fuoco…> aggiunge Dana scotendo leggermente le spalle <Sai anche che la pallottola non è mai stata trovata ?…> replica il collega…

 

…poi tace…

 

…si volta verso il grosso e vecchio orologio a muro…… lo fissa per qualche minuto senza proferire altra parola…

 

…<Il mio orologio va indietro…> esclama infine, con voce solenne, come se quella fosse la spiegazione al più antico degli enigmi…

 

…Scully lo percepisce immediatamente…

 

…in un sesto senso, ormai affinato, sa per certo che Mulder sta per esporre una delle sue teorie…… ma, come qualunque buon presentatore, aspetta che sia lei a fargli la fatidica domanda…

 

…Dana prende la tazzina di caffè e la sorseggia con calma, accavallando le gambe e stropicciando la schiena contro lo schienale, alla ricerca di una posizione ancora più comoda…

 

<E allora ? …> chiede infine

 

5.

<Cosa pensi del tempo ?…> domanda Mulder accomodandosi, a sua volta, contro lo schienale della poltrona…<Che piove sempre quando progetti di fare un weekend in un posto assolato…> replica Dana, cercando di aggiudicarsi, con quella battuta,  un buon punto nel futuro scambio verbale che ci sarà tra loro due, dove si fronteggeranno le teorie fantastiche di Mulder alle certezze scientifiche di Scully…

 

… Mulder sorride sornione <Del tempo inteso come costante universale…> replica <Oh…> ribatte Scully, fingendosi stupita …<…allora, fammi pensare…> aggiunge…

 

…qualche secondo di pausa, mentre gli unici rumori udibili sono quelli del traffico esterno e della pioggia che picchietta sui vetri…

 

…<Che hai detto una cosa esatta…> esclama Dana <… il tempo è una costante universale…> <Davvero ? …> chiede Mulder <… sei davvero certa che in tutto l’universo valgano le stesse regole …> <Forse no…> ammette Scully <…ma almeno in questa porzione di tempo-spazio, chiamato “Pianeta Terra”, ne sono più che certa…> <E forse, fatte le debite eccezioni, potrei darti ragione…> <…ma ? …> domanda Dana, già pronta a sorbirsi un’altra teoria incredibile…

 

<Ma…… niente…> risponde Mulder con quel sorriso da saccente <… forse stavolta la tua logica scientifica ha perfettamente ragione…… il tempo è una costante universale…> <Ma ???…… perché ora sento che c’è una “ma”…> <Nessuno può dire se il tempo scorra in un’unica direzione…> <Cioè ? …>

 

…silenzio…

 

…<Ti avevo detto che la pallottola dell’agente Parrish non è mai stata trovata, vero ? …> <Si e…> e Dana si interrompe…<… non mi verrai a dire…> <Esatto…> ammette il collega, annuendo <…Mervin è stato ucciso proprio dalla pallottola sparata da Parrish…… dodici anni fa…> <Un bel viaggio per un proiettile…… dici che è entrato in orbita geostazionaria e poi la forza di gravità lo ha fatto ricadere sulla Terra ? … perché questa sarebbe una spiegazione più plausibile di quello che io, spero, tu non stia davvero pensando…> <Lo sto considerando, in effetti …> ribatte il collega…< … se pensi che, con tutte le probabilità, Alexander Mervin, sarebbe dovuto essere colpito dodici anni fa…… ma che la pallottola sparata da Parrish lo mancò…… anzi…… non venne mai trovata…… finora…> <Che vuoi dire ?…… che in qualche maniera fantastica, la pallottola ha viaggiato avanti nel tempo, fino a colpire il suo bersaglio ?…> <Non è così incredibile…… se usi esempi scientifici per spiegarlo…> <Avanti, allora…> incoraggia Scully, incrociando le braccia <…stupiscimi, Mulder…>

 

6.

<Come immagini lo scorrere del tempo ?… una linea orizzontale su cui tutti noi viviamo e invecchiamo ?…>… Scully non risponde…… decide di lasciare a Mulder tutto il palcoscenico …<…e se così non fosse ? …> continua lui <…se lo scorrere del tempo fosse una colonna verticale simile ad una pellicola cinematografica ???……e su ogni frammento fosse impresso non un data frazione di tempo di un istante o un secondo, ma una scena intera… pochi secondi… o anche qualche minuto……… in questo momento, forse, appena un’ora fa, siamo in strada ad esaminare il luogo del delitto…… a fare supposizioni e …… ricominciare tutto daccapo all’infinito…… bloccati in una sequenza temporale………cinque minuti fa, lo scorrere del tempo inteso come una…… una pellicola cinematografica… … e la scena successiva, quella in cui noi entriamo in questo bar, è il proseguimento di quella precedente…>

 

…Mulder tace per qualche secondo, scrutando l’espressione di Scully che muta dallo scettico all’interessato…

 

…<Adesso immagina questo…… una scena di pochi minuti…… un poliziotto che insegue un ladro…… l’inseguito, Mervin, si volta e spara……… lo stesso fa l’agente Parrish… … ma per qualche ragione scientifica…> e Mulder si interrompe concedendo quella voluta pausa teatrale per inserire la parola che Scully preferisce più di tutte <…in quella sequenza temporale…… in quel fotogramma animato, c’è una falla…… un piccolo, minuscolo, foro dal quale la pallottola sparata dall’agente Parrish esce…… o forse si blocca…… viene …… sospesa… in qualche maniera…> <E… ???...> <E non lo so…> ammette Fox……<…la pallottola continua a vagare in una zona grigia di tempo e non-tempo…… è il meglio che riesco a spiegarti, usando le mie conoscenza scientifiche di film di fantascienza…>…

 

…silenzio…

 

…Mulder beve un sorso di caffè e guarda di nuovo verso la finestra bagnata di pioggia…

 

<A questo punto…> riprende <…teorie fantascientifiche per teorie fantascientifiche, possiamo immaginare questa pellicola cinematografica non sia diritta e perfettamente lineare…… ma piegata su se stessa…… contorta oltre i limiti della ragione…… per esempio……non ti pare che, a volte, ti sembra di avere una sensazione di deja-vù mentre compi un’azione…… e se sforzi la memoria, ti ricordi di averla già fatta in circostanze identiche…> <Ammetto di sì…> replica la collega, mantenendo la sua aria impassibile, anche se inizia a filtrare lo scetticismo nella sua voce… <Ecco…> ribatte Mulder <… forse il deja-vu non esiste…… forse quando provi quella sensazione significa che stai davvero vivendo di nuovo quell’identica scena……… ma nel passato…… i due fotogrammi, quello, già impresso, del passato e quello vuoto del futuro, si sono sovrapposti e il primo ha copiato la sua immagine sul secondo…… e forse, qui potrebbe essere successa la stessa cosa……… hai sentito le testimonianze ??? … Mervin, di punto in bianco, ha iniziato a correre…… ha simulato una fuga con sparatoria…… come è successo dodici anni fa in questa stessa strada e, secondo me, nelle stesse identiche modalità……quell’uomo, probabilmente, ha compiuto gli stessi identici movimenti…… tanto precisi nel dettaglio, perché il fotogramma del passato ha coinciso con quello del futuro…… e la pallottola che doveva colpirlo…… e che era rimasta “bloccata” nel fotogramma di dodici anni fa…… o che era uscita dal fotogramma……. bhe… lo ha centrato in pieno…… così come sarebbe dovuto accadere…>

 

… di nuovo silenzio tra i due…

 

…entrambi arroccati nelle loro posizioni da non voler concedere nulla alle ragioni dell’altro…

 

7.

…<E secondo te, come potrebbe accadere che il passato condizioni i…… fotogrammi… futuri…… se avessi ragione tu, saremmo sempre bloccati nella stessa identica scena…… dall’inizio della vita fino alla morte ? …> domanda Scully con voce annoiata… …<Chi può dirlo…> replica il collega…<… forse tutto inizia con un singolo pensiero…un ricordo così preciso e perfetto da richiamare alla mente il passato…… e accoppiare il fotogramma del passato con quello del futuro…> <Prove di…… tutta questa teoria ? …> domanda Dana con tono scettico…

 

…Mulder sorride tristemente…… può solo ripensare all’intero discorso appena fatto, come un giocatore di scacchi ripensi alle mosse della partita conclusa, cercando qualche falla nel suo gioco che gli avrebbe permesso di vincere quello scontro verbale fatto di teorie…

 

…ma che, sa bene, anche questa volta si concluderà con una parità…

 

…entrambi i giocatori fermi sulle loro posizioni…

 

…sulle loro credenze…

 

7.

…<E secondo te, come potrebbe accadere che il passato condizioni i…… fotogrammi… futuri…… se avessi ragione tu, saremmo sempre bloccati nella stessa identica scena…… dall’inizio della vita fino alla morte ? …> domanda Scully con voce annoiata… …<Chi può dirlo…> replica il collega…<… forse tutto inizia con un singolo pensiero…un ricordo così preciso e perfetto da richiamare alla mente il passato…… e accoppiare il fotogramma del passato con quello del futuro…> <Prove di…… tutta questa teoria ? …> domanda Dana con tono scettico…

 

…Mulder sorride tristemente…… può solo ripensare all’intero discorso appena fatto, come un giocatore di scacchi ripensi alle mosse della partita conclusa, cercando qualche falla nel suo gioco che gli avrebbe permesso di vincere quello scontro verbale fatto di teorie …

 

…ma che, sa bene, anche questa volta si concluderà con una parità…

 

…entrambi i giocatori fermi sulle loro posizioni…

 

…sulle loro credenze…

 

7.

 

FINE

 

 

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