Oblio

(quarta parte)

 

30.

…mai visto e conosciuto…

 

…una faccia identica a tutte le altre che ogni giorno incontra a scuola…

 

…ucciso la settimana prima……la polizia (come lei stessa imparerà nei prossimi anni a venire) ha frettolosamente imputato l’omicidio del ragazzo come una vittima innocente in una guerra tra bande per il controllo del quartiere……nel resto dell’articolo, nonostante le proteste dei genitori, si profila la prossima chiusura del caso……… poche altre righe sulla vita personale di Nathan…… un ragazzo come tanti…… la sera dell’omicidio partecipava ad una festa in maschera e (probabilmente ubriaco, anche se l’articolo, su questo punto, faceva solo allusioni) si era allontanato senza che nessuno degli amici se ne accorgesse…… e il giorno dopo, a due isolati di distanza, lo avevano trovato morto con la gola squarciata…

 

…ha posato il giornale, grattando insistenza la benda bianca che le copriva la ferita alla gamba…… il recupero era davvero rapido come aveva detto il Signor Giles…… ma non le aveva certo detto quanto maledetto prurito desse

 

… era come avere delle formiche nella gamba…

 

…una sensazione orribile…

 

31.

…spaventosa…

 

…essere lì, pronta a infilzare il cuore del Signor Giles…… il paletto levato in alto e pronto a colpire…… dentro di lei, due diverse Buffy Summers stavano lottando accanitamente per il possesso del suo corpo…

 

…una delle due voleva affondare il colpo con tutta la forza che aveva…… l’altra cercava di lasciare andare l’arma…

 

…<…perché ? …> ha gridato, tra le lacrime, contro l’uomo a terra…<…perché ? …> ha urlato rabbiosamente……<…non è stata colpa tua…> ha replicato lui con il sangue che gli colava dal naso dopo che lei era entrata come una furia nell’appartamento e l’aveva sbattuto contro un muro…

 

se lei gliene avesse lasciato il tempo di lavarle via la memoria, di nuovo, il giorno dopo il Signor Giles avrebbe detto di aver sbattuto contro una porta…… …

 

…quanti “prima del giorni dopo” c’erano stati ? …

 

…cento ? … duecento ???

 

…non lo sapeva…

 

…era pazzesco…

 

…peggio di questo…

 

…non lo ricordava…

 

…non ricordava niente…

 

…solo memorie spezzate…

 

…per quanto ne ricordava, poteva benissimo aver recitato questa scena ogni giorno della settimana negli ultimi cinque anni…

 

…<…perché ? …> ha sibilato a denti stretti…… <…perché lo ha fatto ? …> ha chiesto con le lacrime agli occhi mentre sentiva scivolare via la Buffy Summers che aveva sempre provato affetto per il proprio Osservatore…

 

…un’arma…

 

…non era altro…

 

…un’arma che veniva affilata ogni giorno per combattere le forze del male…… e se la si teneva fino a che non commetteva troppi errori…… finché non era troppo o troppo poco zelante nel suo lavoro……… e se il suo primo “danno collaterale” non era così grave da far uscire allo scoperto la figura della Cacciatrice e mettere al corrente l’umanità ignara che demoni e altre creature del male camminavano ogni giorno per le strade affollate in cerca di prede, allora la si cercava di coprire il più possibile…

 

…per esempio far sparire un omicidio…

 

…attribuire la morte di un ragazzo innocente ad uno scontro tra bande…

 

e invece era andata diversamente…

 

…il senso di colpa l’aveva schiacciata fin dal primo istante…e non era una cosa “buona” che la più promettente “arma perfetta” non fosse affidabile fin dal suo primo mese alla Bocca dell’Inferno …

 

…l’omicidio era stato fatto sparire…… così come la memoria della Cacciatrice

 

…una memoria che veniva mutilata di tanto in tanto, quando i ricordi premevano con forza e uscivano fuori da dietro la porta chiusa che li aveva trattenuti così a lungo…

 

…<Lei mi ha tradito Signor Giles…> ha detto la ragazza tra le lacrime, senza riuscire, nemmeno in quella situazione a togliere la parola “Signor” parlando con il suo Osservatore…

 

…aveva avuto una fiducia assoluta il lui…

 

e lui l’aveva tradita…

 

…<L’ho fatto per il tuo bene…> ha ribattuto lui……<…tu non ricordi…> <Ricordo tutto…> ha  replicato lei …<… ricordo tutto…> ha ripetuto più a sé stessa che all’Osservatore…

 

…già…

 

…adesso che l’effetto di quella droga verde…… di quella melma verdastra che tappezzava il lungo corridoio della sua memoria di nuovo, aveva esaurito il suo effetto, le era semplice ricordare…

 

…un vicolo in una notte buia…

 

32.

…meglio dire una notte di caccia…

 

…le suona meglio…

 

…la fa sentire pericolosa…

 

…bella e pericolosa…

 

…ecco balenarle in mente l’immagine da cartellone pubblicitario su un film per teenager……lei in tenuta da cheerleader con un paletto appuntito stretto in una mano sguardo beffardo e sorriso sornione sul volto…

 

ma che idiozia…

 

…chi mai girerebbe un film del genere ? …

 

…ha sorriso al pensiero e si è concentrata sul vampiro che correva nel vicolo…

 

…ogni tanto si voltava verso di lei, armeggiando con quella sfera di cristallo che gli aveva visto in mano mentre lei eliminava i suoi compagni……… non aveva idea di cosa fosse, ma sapeva che uno scopo l’aveva certamente visto che quattro vampiri si erano sacrificati per proteggerla……… e non sentiva che fosse il caso di scoprire a cosa servisse…

 

…ha accelerato il passo…… il vampiro ha scoccato un’occhiata spaurita vedendola guadagnare terreno, mentre lui doveva rallentare ogni volta per puntarle contro la sfera di cristallo…

 

ma tenacemente, anziché buttarla via e fuggire più velocemente possibile, ha continuato a correre e ogni tanto a voltarsi per mostrarle quell’oggetto…… come se fosse un’arma con cui doveva prendere la mira per colpirla……ma, in definitiva, qualunque cosa fosse, evidentemente, non aveva dato il risultato sperato…

 

…perché dopo una ventina di metri di corsa a perdifiato finalmente aveva raggiunto la sua preda …… il vampirosi era fermato perdendo i pochi secondi e, disperatamente, si era voltato per cercare di inquadrarla con la sfera di cristallo…

 

…lei l’aveva raggiunto e colpito al petto con il paletto…

 

…<…ma non…> aveva biascicato il non morto con tono sorpreso…… poi era crollato in una nuvola di polvere e la sfera si era spaccata cadendo sul duro asfalto…qualunque cosa avesse voluto le è sempre rimasto il dubbio di saperlo…

 

…per un istante le era sembrato di vedere una scintilla di luce all’interno del cristallo…… e la sua mente aveva galoppato immaginando un’esplosione che l’avrebbe vaporizzata…

 

ma non era successo niente…

 

…era rimasta lì, in mezzo al vicolo, cercando di capire che tono darsi…

 

…l’unico pubblico a testimonianza della serata di caccia, andata a buon fine, era a terra in cenere…

 

…aveva fischiettato e lanciato in aria il paletto afferrandolo al volo…

 

…si sentiva esaltata al massimo…

 

…aveva ripercorso la strada a ritroso quando, all’improvviso, una sagoma vestita da una lunga tunica scura era balzata fuori dall’ombra di un portone…… il volto coperto di una fitta peluria che lasciva intravedere gli occhi giallastri…… dita adunche e munite di unghia nerastre…… le zanne luccicanti da cui emergeva un ringhio mostruoso……aveva estratto il paletto senza nemmeno pensarci, affondandolo nella gola della creatura…

 

…questa aveva strozzato un grido ed era stramazzata a terra con un tonfo sordo……scalciando furiosamente per qualche secondo contorcendosi negli spasmi della morte…… le mani che cercavano di estrarre l’arma e alla fine ci riuscivano, lasciando un buco sanguinante al suo posto…

 

…poi, alla fine, il corpo si era immobilizzato…

 

…c’è stato un momento di irrealtà che è durato a lungo…

 

…qualcosa che non quadrava affatto in quella scena di morte e il cervello della ragazza, in qualche maniera, si rifiutava di risolvere quel dubbio……continuava a mostrarle particolari inutili come l’aria umida e il fatto che era notte e c’erano le stelle in cielo…… ma si ostinava a non voler risolvere quel particolare che stonava… sangue rosso…

 

…pelle rosa… sangue rosso…

 

…tra la folta peluria e il collo della tunica c’era uno scorcio di pelle rosa… sangue rosso…

 

…riusciva a vederla a stento nonostante il buio del vicolo… sangue rosso…

 

…senza nemmeno accorgersene si è morsa le labbra fino a farle sanguinare… sangue rosso…

 

…il suo cervello, costretto a funzionare, aveva elaborato il particolare fino a fornirle una spietata soluzione… sangue rosso…

 

…si è inginocchiata, picchiettando sulla spalla del corpo… sangue rosso…

 

…nessuna risposta… sangue rosso…

 

…ha mosso leggermente la peluria grigia fino ad arrivare ad una sorta di seconda pelle… sangue rosso…

 

…ha tolto la maschera da demone dal volto del ragazzo… sangue rosso…

 

e gli occhi vuoti e morti l’hanno fissata a lungo… sangue rosso…

 

o forse lei ha fissato a lungo loro… sangue rosso…

 

…è allora che la sua mente… sangue rosso…

 

33.

…è crollata ……in ginocchio……a terra……nell’erba umida……non riusciva più a pensare ……vedeva solo quel mondo verde…… fatto di piante ben curate……un posto tranquillo e riposante……il cimitero dove era sepolto il ragazzo che aveva ucciso…

 

…tutto era tornato con un facilità sorprendente

 

…bastava solo che ci fosse qualcuno per aprire quella porta della memoria…

 

…aveva iniziato a ricordare tutto…

 

…dell’uccisione di Nathan Silver alle risate isteriche che non riusciva a far smettere…… all’Osservatore che, alla fine, la trovava……le diceva che andava tutto bene e che tutto si sarebbe sistemato… bastava solo che lei si calmasse…… stesse tranquilla e tutto si sarebbe sistemato…… tutto si sarebbe sistemato se lei avesse cercato di calmarsi…… lo ripeteva in maniera ossessiva e ogni volta quella frase perdeva sempre più di significato…

 

…l’aveva ucciso…

 

…l’aveva visto agonizzare davanti ai suoi occhi…

 

…l’aveva colpito senza nemmeno riflettere…

 

…cosa si sarebbe sistemato ?…

 

COSA ? …

 

…il Signor Giles l’avrebbe resuscitato ?…

 

…una menzogna pura e semplice…… nulla si sarebbe sistemato…… mai più…

 

…ha levato il paletto e si è colpita con forza ad una gamba…

 

…avrebbe continuato a colpire fino a pareggiare il conto che aveva aperto …

 

…avrebbe continuato fino a morire per sua stessa mano………ma dopo il primo taglio ricorda l’Osservatore che la colpiva con forza e la sua mente che si spegneva…

 

…tutto si sarebbe sistemato…

 

…in un certo senso, con quello che aveva a disposizione il Signor Giles, era stato così…

 

… verde…

 

…un verde viscido e melmoso…

 

…un verde che colava sopra quelle immagini di morte e li sigillava in una stanza chiusa…

 

…niente memoria, nessuna colpa…

 

…una droga che le bloccava i ricordi di quella notte…

 

…di quell’omicidio…

 

…perché, in qualunque modo lo si possa chiamare, nessun termine comprenderà mai “sbaglio” o “errore”…

 

… Da un Grande Potere, Grandi Responsabilità… recitò una volta Xander citando l’Uomo Ragno…

 

…l’aveva ucciso…

 

…aveva giudicato Faith per lo stesso motivo…

 

…si era erta a giudice e giuria per il delitto commesso dall’altra Cacciatrice, credendo di essere dalla parte giusta per poter sentenziare…

 

ed ora qualcun altro si era erto a Giudice e Giura del suo delitto…

 

…eccolo lì…

 

…immobile tra le lapidi…

 

…la figura con il cappuccio che teneva perennemente in ombra il volto…

 

…quante volte l’aveva incontrata prima di allora…

 

…dieci ?…

 

…cento ? …

 

… adesso i ricordi affioravano con semplicità…… la barriera di buio creata dalle sostanze del Signor Giles (oh sì !!! ricorda anche quello…… i modi amorevoli e tranquillizzanti dell’uomo mentre la ipnotizzava con la vista dei cristalli e poi la riempiva di sostanze per farle perdere la memoria) si stava dissolvendo rapidamente…

 

…ricordava la figura…

 

…l’alcool che aveva bevuto fino a star male, in almeno un paio di occasioni, per far affondare di nuovo la memoria, incapace di resistere alla vista di quello che aveva fatto…

 

ed ogni volta, in un modo o nell’altro, quando lei stava per cedere al senso di colpa e consegnarsi alla legge… o uccidersi… il Signor Giles riusciva ad iniettarle qualcosa che relegava di nuovo i ricordi dietro una solida porta che neppure lei riusciva ad aprire…

 

ed ogni volta ad aprire di nuovo gli occhi, era una Buffy Summers che si era svegliata da un brutto sogno di cui non riusciva a ricordarsi niente…

 

…fino alla volta successiva…

 

ma non stavolta…

 

…questa era l’ultima volta…

 

…<…perdonami…> ha sussurrato lei…… non si aspettava di averne…… avrebbe dato la vita per riparare quel delitto…… si sarebbe trafitta il cuore in quel momento se dalla figura fosse venuta quella richiesta……<…non volevo…> parole vuote ormai…… inutili …… lo sapeva e le ha appena sussurrate tra le lacrime…<…perdonami…> ha chiesto di nuovo con un filo di voce, essendo certa di essere perfettamente compresa anche a quella distanza…

 

perché era consapevole di non stare parlando ad una creatura solida…

 

quell’essere esisteva solo nella sua mente…

 

Nathan Silver, in qualche maniera, era riuscito a sopravvivere nei suoi ricordi…

 

… lo ha visto avvicinarsi verso di lei…… decidere il suo destino…

 

…avrebbe accettato qualunque cosa…

 

…era pronta per farlo…

 

…la figura si è fermata di fronte a lei…… ha alzato lo sguardo non riuscendo a intravedere niente nel buio del cappuccio…

 

…una mano guantata si è levata verso il suo viso…… per un istante ha creduto di non provare alcuna sensazione …… poi il calore di quella mano sul suo volto…

 

…un calore reale…… un corpo solido che credeva dover essere solo un’immagine incorporea…

 

…<…Buffy…> ha esclamato la voce dal cappuccio… una voce familiare, ma distante… <…perché mi chiami Nathan ?…> ha domandato con voce tranquilla <… non è il mio nome…>…

 

…poi il colpo…

 

…la mano che l’accarezzava era diventata un pugno che l’aveva scaraventata a terra…

 

…il mondo era scomparso dietro un velo rossastro…

 

…<… non hai ancora capito, vero ? …> ha chiesto la voce che usciva dal cappuccio……Buffy ha intravisto un movimento e parato un colpo, afferrando il polso dell’essere……ha sentito la punta del suo stesso paletto che premeva contro di lei con forza…

 

… nonostante non desiderasse più vivere, l’istinto di Cacciatrice la costringevano a difendersi da quell’assalto…

 

…avrebbe dato la sua vita se lo spirito di Nathan Silver glielo avesse chiesto……ma non sarebbe morta per mano di una creatura demoniaca che si era, certamente, spacciata per quel ragazzo…

 

…ha spinto con tutte le forze che aveva, senza riuscire a distanziare il paletto di un centimetro…… le mani e le braccia doloranti…… quel volto in ombra che incombeva su di lei…… terribilmente reale per essere solo un’immagine generata dalla sua mente…

 

…<Hai quasi sceso tutta la scala…> ha esclamato la figura…<…ti manca solo l’ultimo gradino…> <STA ZITTO…> ha sibilato la Cacciatrice cercando di nuovo e, di nuovo, non riuscendo a distanziare l’arma…… le sembrava di cercare di spingere via il mondo interno…… non riusciva a muovere il braccio dell’essere di un solo centimetro…… sentiva solo le forze venirle meno…

 

…<…scendilo…… arriva alla porta ed apri…> suggeriva amabilmente la voce familiare che veniva dall’ombra sotto il cappuccio…

 

…<BUFFY…> ha gridato la voce del Signor Giles

 

<…vada via…> ha sibilato la Cacciatrice…… sapeva cosa stava per succedere e lo rifiutava con tutte le forze…… se il suo istinto di autoconservazione glielo avesse permesso si sarebbe lasciata uccidere…

 

… di nuovo avrebbe dimenticato …

 

…di nuovo avrebbe ricordato…

 

…di nuovo avrebbe provato quel carico d’angoscia e sensi di colpa che le avrebbero annientato la vita…

 

…di nuovo…

 

…ha sentito la puntura dell’ago alla base del collo…

 

… in un ultimo lampo di comprensione ha visto il paletto che si allontanava dal suo petto… le dita che si aprivano e l’arma che cadeva a terra…

 

…ma la mano che fino a poco fa lo stringeva…

 

…quella mano non apparteneva alla figura misteriosa…

 

…quella era la sua stessa mano…

 

…entrambe le mani avevano lottato per il possesso del paletto…… una per bloccare, l’altra per uccidere…

 

…per tutto il tempo aveva lottato contro il suo stesso corpo…

 

e in quel momento ha capito cosa la figura misteriosa voleva che lei capisse…

 

…poi, di nuovo, lo ha dimenticato…

 

34. …sogno di un giorno che verrà…

…strano sogno……un corridoio bianco…… porte bianche e chiuse che sembravano stendersi all’infinito in entrambe le direzioni…… una luce al neon fredda e innaturale che sembrava emanarsi dalle pareti stesse…

 

…ha percorso il corridoio in una delle due direzioni…

 

…del resto, che scelta aveva ? …

 

e dopo parecchio tempo è arrivata di fronte ad un’ennesima porta che le sbarrava il passaggio…

 

…una porta bianca non dissimile dalle altre…

 

…e allora perché era rimasta turbata nel vederla ?…

 

…perché la sola idea di aprirla le provocava un senso di disagio ?…

 

…davvero uno strano sogno…

 

…si è fatta coraggio ed ha afferrato il pomello dorato, girandolo lentamente…… fino a quando il rumore di un tonfo sordo non l’ha bloccata…

 

…è rimasta lì…

 

…immobile e in attesa…

 

…di cosa non sapeva…

 

ma il rumore non si è ripetuto…

 

…un rumore che le ricordava qualcosa di preciso…… una sensazione sgradevole…

 

…per colmo d’ironia lei, la Cacciatrice che ha affrontato ogni sorta di creatura demoniaca, si è dovuta fare coraggio per aprire una porta…

 

e lo ha fatto…

 

…una zaffata di odore sgradevole l’ha aggredita all’istante…

 

…vomito, sudore, urina…

 

…la stanza dietro la porta ne era impregnata………… bianche pareti imbottite macchiate di sudiciume…… così come il pavimento…… così come la camicia di forza che stringeva la figura rannicchiata in un’angolo che mugolava e si contorceva…… scalciava a piedi nudi e contorceva la testa nell’inutile tentativo di togliersi il cappuccio che le serrava il volto…

 

…colpiva con forza il muro producendo quel tonfo sordo, così familiare e così inquietante…

 

…la sola vista di quel cappuccio che serviva a nascondere il volto le ha provocato un disagio notevole……… solo che non riusciva a capirne il motivo…… ricordava……… ricordava un volto in ombra……… e poco altro…… come schegge di memoria che in qualunque maniera si cercasse di accostare non riuscivano a generare un ricordo preciso…

 

…si è avvicinata con circospezione, non trovando alcuna minaccia se non le bianche pareti imbottite che le ricordavano la stanza di contenimento di un manicomio…

 

…<…tranquillo…> ha esclamato avvicinandosi alla figura che appena ha percepito la sua presenza ha cercato di mettersi in piedi, senza riuscirci, impedita com’era dalle fasce che le serravano entrambe le gambe……<…tranquillo… adesso ti libero…> sentendosi strana a dire quella frase ad un’allucinazione prodotta da un sogno…

 

o era tutto reale ?…

 

…non lo sapeva e al momento la risposta non la interessava…

 

…la figura si era sollevata il più possibile offrendole la testa chiusa nel cappuccio…

 

…le cinghie erano strette in maniera inumana…… forse era davvero tutto un sogno……… chiunque si fosse trovato davvero la testa imprigionata in quella maniera sarebbe di certo soffocato in pochi minuti…

 

…le ha sciolte con una certa impazienza del prigioniero che continuava a mugolare e contorcersi per cercare di liberarsi prima…

 

…alla fine l’ultima cinghia a ceduto e la Cacciatrice ha tolto il cappuccio…

 

mettendo a nudo un volto scarmigliato e sporco…

 

ma assolutamente identico al suo…

 

…<LIBERAMI  PUTTANA…> ha urlato Buffy Summers <…SONO LA TUA COSCIENZA…>…

 

FINE

(?)

 

 

 

 

 

 

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