La Ruota

 

1.  15 Maggio 1850, una cantina della città di Monterrey

Ambiente pesante……… chiuso ……… figure che si muovono lungo i tavoli………… alcuni sono umani, alcuni meno, altri affatto…

 

…discutono……… ridono……… bevono…

 

…è un momento di pausa…

 

…qualcosa con cui combattere il tempo che scorre lentamente e si porta via il caldo lucente sole pomeridiano, per lasciare il posto al fresco della notte…

 

…alza il suo bicchiere di tequila e lo porta alle labbra…… affogato sul fondo, come un’enorme globulo rosso, galleggia in sospensione quasi un decilitro di sangue…

 

…tequila e sangue……… bere e mangiare allo stesso tempo………un doppio gusto che ormai non riesce più a sentire, tanti ne ha bevuti, prima di quello…

 

…otto anni…

 

…dovrebbe essere un periodo più che sufficiente per uscire da un lutto…

 

…otto anni…

 

…cosa resta ?…… solo ossa……… qualche straccio……… niente di più……… ciuffi di capelli stopposi……… altro ???…

 

…otto anni…

 

…che vogliono dire ?…

 

…otto anni…… ottanta……… otto secoli…

 

…non vuol dire niente di niente di niente di niente di un’accidenti di niente…

 

…vuota in un solo fiato il bicchiere poi lo fa calare sul tavolo……… il rumore del vetro che tocca il legno, andando in pezzi per l’impatto………… non in briciole…… in grossi pezzi di vetro opaco…

 

…qualcuno si volta verso di lui……… altri gettano solo un’occhiata……… qualcuno fa una battuta ……si ride……………anche lui esplode in una risata senza motivo…

 

…perché no ???……… è una cosa divertente vedere qualcuno arrivato sul fondo, che si arma di pazienza e inizia a scavare per scendere ancora di più…

 

…è una scena che fa ridere…… ridono tutti e allora ride anche lui… si unisce all’allegria generale, mentre il Cantinero, arriva al tavolo e pulisce con un gesto nervoso i cocci di vetro…… qualcuno, a voce alta, dice qualcosa sul suo conto……… a lui non importa……… che dicano pure…

 

…con una certa difficoltà recupera da una tasca un dollaro d’argento e lo butta sul tavolo e questi per qualche secondo, fa sentire la sua voce cristallina……… che si interrompe quasi subito, quando il padrone della cantina lo raccoglie e lo infila nel grembiule……… fa un gesto e un ragazzino arriva subito con un nuovo bicchiere e una “bottiglia” fatta di ceramica…

 

…l’afferra e la porta alle labbra serrando il tappo con i denti e stappandola…… poi lo sputa via…

 

…il bicchiere non basta più…… quei pochi decilitri di alcool non gli bastano a riempire il vuoto …… sarebbe come cercare di travasare l’oceano con un secchio…

 

…si porta il collo della bottiglia alla bocca e beve avidamente…

 

…una lunga sorsata che gli scende lungo la gola e lo fa bruciare dal di dentro…

 

…non basta…

 

…non basta affatto…

 

…non serve…

 

…non serve affatto…

 

…a costo di bere un oceano di tequila, non riuscirebbe affatto a riempire il vuoto dentro di lui…

 

…otto anni…

 

…l’aveva avvertita…

 

…glielo aveva detto…

 

…perché ?………… perché non ha aspettato ?…

 

…era pericoloso……… doveva aspettarlo stavolta…… non da sola…

 

…presuntuosa !!!………arrogante !!!………… stupida !!!…… talmente piena di sé, che si è sempre chiesto, come facesse il suo stesso corpo a contenerla…

 

… lei ha tentato di dire qualcosa………… la gola squarciata……… tutto quel sangue che colava…… stupido lui, a cercare di tamponarlo con le mani…

 

…cercava di dire qualcosa……… cosa ?…

 

…poi è morta…

 

…colpa sua………… solo colpa sua…………… non l’ ha preparata abbastanza…

 

…un’altra lunga sorsata poi, con un tonfo, posa la bottiglia sul tavolo……… il gesto è ancora calcolato…… la tequila non gli ancora annebbiato del tutto il cervello…… la bottiglia non fa la fine del bicchiere………… ha preso un brutto colpo ma è ancora intera…

 

…la mano è serrata sul collo di ceramica…

 

…perché non riesce a piangere ???………… forse, perché, è una cosa a cui è abituato…

 

…perderle……… una dopo l’altra e avanti la prossima…

 

…basta…

 

…BASTA…

 

BASTA

 

… Rosetta è stata l’ultima………… non più………… BASTA…

 

…<…colpa tua…… colpa tua…>…la madre lo tempestava di pugni al petto……… batteva con forza, con gli occhi pieni di lacrime……… l’ ha lasciata fare……… aveva bisogno di sfogarsi…

 

…e lui di perdersi…

 

…Messico !… perché no ???…… c’è abbastanza deserto da perdere il mondo intero…… e abbastanza tequila da affogarlo…

 

…la bottiglia si alza di nuovo, verso la bocca pronta ad accogliere quel bacio di tequila…

 

…quando la porta della cantina si apre…

 

2.

Lunghi capelli neri e occhi dello stesso colore………… una camicia bianca e una gonna nera che arriva a sfiorare il pavimento…… una fusciacca rossa stretta in vita…

 

…qualcuno mugugna qualcosa……… altri si ritritano nel buio, cercando sollievo e frescura, a quell’incursione del sole nell’ambiente…

 

…la ragazza osserva l’ambiente con un unico lungo sguardo………… osserva ogni faccia……… ogni volto che sia umano o no……… si imprime i lineamenti nel volto………… resta sulla porta il tempo necessario per vedere tutti e essere vista da tutti………… vuol farsi conoscere……… vuol far capire a tutti che ora, chi sgarra, si troverà lei di fronte…

 

…lui scuote la testa con un gesto di diniego………principiante……… si esibisce come un tronfio pavone che fa la ruota solo per ostentare le sue piume……lei entra nel locale facendo risuonare i passi dei suoi alti stivali…

 

… una parte della sua mente, che odia e disprezza… quella del “Predatore”, è sempre vigile e sobria e analizza velocemente la Cacciatrice …

 

…poca mobilità nei piedi……… le gambe sono rigide come tronchi d’albero………… ancora più principiante di quanto credeva……a voler scommettere, può durare un mese, e poi ne servirà una nuova…

 

… e quella prima di lei …

 

… si asciugava il sudore con il dorso della mano e si soffiava il naso tirando fuori da una tasca, quella che sembrava una tovaglia… di certo non l’avrebbero invitata alla corte reale d’Inghilterra… una popolana come tante, lì a Roma……… ma il suo sorriso…… Rosetta mostrava un sorriso a tutta bocca… sorrideva a quella vita che le sembrava non dover finire mai…………aveva grandi occhi azzurri……… due meravigliosi cieli azzurri…… e capelli come un campo di grano……… una cascata d’oro…

 

… ma nessuno l’aveva avvertita……… nessuno glielo aveva detto……… nessuno !!!………… lui aveva provato a farlo……… a farle capire…

 

…lei non ha voluto ascoltarlo…… o non gli ha creduto…

 

…la stessa cosa…

 

3.

…la ragazza arriva al bancone e si volta verso il pubblico di quello strano spettacolo…… appoggia i gomiti sul duro legno esibendosi di nuovo……… mostrandosi a tutti perché tutti la riconoscano alla prima occhiata…………senza nemmeno rendersi conto di aver appena dato le spalle al cantinero che si muove dietro al bancone…

 

…gli basterebbe solo afferrarle il collo con quelle grosse mani e stringere………… non servirebbe a ucciderla……… ma la terrebbe impegnata il tempo necessario perché qualcuno dei presenti, ai quali si esibisce immobile, le salti addosso per finirla…

 

…che ingenua……… principiante e ingenua…

 

…e lui non riesce più a trattenersi……… la risata sale lungo la gola e arriva alle labbra, esplodendo nel silenzioso brusio che regna nell’ambiente…

 

…una risata sincera…… cristallina……… qualcosa che non ricordava più di possedere…… ride talmente di gusto, che la risata stessa è alimentata dalla consapevolezza di ridere dal divertimento più sincero…

 

…poi si placa…

 

…sguardi confusi che si fissano su di lui……… nemmeno li sente…… scivolano via senza che a lui importi…

 

…si limita a fissare gli occhi della ragazza……… occhi seri e bocca atteggiata in una parodia di quello che sembra una faccia feroce……… qualcosa che incuta timore e paura…

 

…le labbra contengono a stento una nuova risata………… e alla fine cedono……… ride per qualche secondo poi si interrompe…

 

…fissa gli occhi neri di lei e scuote la testa, con un sorriso stampato sul volto…

 

…al contrario, la faccia seria della ragazza, diventa ancora più accigliata…

 

…si stacca dal bancone e si avvicina a lui con un passo che ricorda una danzatrice …… passo sicuro……… solo per impressionare………qualcosa di studiato……… per niente naturale…

 

…TUTTA SCENA…

 

…vorrebbe ridere ancora, ma si impone di essere serio…

 

…<Ti faccio ridere ?…> chiede lei appoggiando le mani sul tavolo e sporgendo il viso dalla pelle scura verso di lui…

 

…c’è silenzio improvviso nell’ambiente…

 

<…no…> replica lui con un sorriso che non riesce a essere tolto dal volto…<…lo giuro…… che possa morire, se non è vero…> aggiunge………… e il sorriso si allarga ancora di più… la battuta gli è venuta talmente spontanea che, se fosse possibile, potrebbe davvero morire dal ridere…

 

…la ragazza si stacca dal tavolo e incrocia le braccia sul petto, sfidandolo con lo sguardo……… una posa dominante…

 

…che buffonata !!!…

 

…<…sei un vampiro ?…> chiede lei con una punta di reale interesse nella voce…

 

…OH !!!…… peggio di quanto lui potesse immaginare…………… se dovesse sopravvivere fino alla notte successiva, sarebbe già un vero miracolo…

 

…<No…> risponde lui, stravaccandosi in maniera scomposta sulla seggiola…<… sono un gringo……… in America…… oltre il confine…… siamo tutti così …> replica facendo un cenno vago della mano, in direzione del confine…

 

…<Io sono la Cacciatrice…> replica la ragazza sfidandolo con lo sguardo……… c’era un pesante accento sulla parola “la” …… non che ce ne siano altre in giro……… ma come per dire che, come lei, non è possibile che siano mai esistite……… e che, forse, mai in futuro ce ne saranno…

 

…in un certo senso… e per vari motivi… lui spera che sia così…

 

…lei aspetta……… si limita a fissarlo e aspettare………… a fissare, fra pochi secondi, il suo sguardo spaventato…… lui che balbetta una scusa di qualche sorta…

 

…sentire il termine “Cacciatrice” dovrebbe infilargli un sano terrore in corpo……… trovarsela lì a meno di un metro di distanza…

 

…lei aspetta…

 

…e lui, con gesto calcolato, prende il bicchiere davanti e lo riempie con calma………… lo porta alle labbra e beve solo un breve sorso, prima di posarlo sul tavolo…

 

…la faccia della Cacciatrice sembra scolpita nella pietra……… ferma e immobile……… solo gli occhi hanno un guizzo di rabbia………… chiedendosi come mai, ancora, il vampiro seduto di fronte a lei non è sprofondato nel terrore, per la paura di averla offesa……… ma, in fondo, cosa ci si può aspettare da un vampiro e, per di più, gringo ???…

 

…<Io sono la Cacciatrice…> ripete lei, certa che dicendolo di nuovo, persino il vampiro gringo, lo capirà anche se sembra abbastanza sbronzo…

 

<E allora ?…> replica, invece lui… <…adesso che lo so, secondo te, che dovrei fare ???…… farmi prendere da un attacco isterico ?…>

 

…qualcuno ride……… lei non si volta nemmeno……… lo fissa con rabbia con gli occhi che si stringono in due fessure…

 

…a questo non era preparata…

 

…si è allenata………… ha lottato con il suo Osservatore……… ha studiato, da dietro i vetri, i modi in cui i gringos si impongono sugli altri, semplicemente con uno sguardo o una frase detta al momento giusto……… freddi e impassibili……… si sentono i padroni del mondo…

 

…<Alzati…> ordina lei…… le risatine nel buio si interrompono… <…adesso lottiamo…>

 

…silenzio…

 

…il bicchiere viene preso di nuovo e, per l’ennesima volta, portato alle labbra…… un breve sorso …… ma il senso di oblio che l’ ha accompagnato finora, sembra svanito…… si sente “vivo”…

 

…qualunque cosa voglia significare, ormai…

 

…si accomoda ancora di più sulla seggiola, strappando un leggero sorriso di scherno dal volto della ragazza… ormai è certa che il termine “Cacciatrice” si è fatto strada nella mente del gringo, anche se era affogato nella tequila…

 

…<Non ora…> replica lui……<… adesso, non sono abbastanza sbronzo…> conclude, infilando una mano nella giacca sgualcita e tirandone fuori un sostanzio rotolo di bancone che, immediatamente, accendono l’interesse generale…

 

…con gesto calcolato estrae due biglietti da cinque dollari e ripone il resto…

 

<…se vuoi lottare con me… va bene…… non ho problemi…………intanto, però, prendi questi soldi e vatti a fare un giro per un paio d’ore……… tanto mi trovi qui…> esclama lasciando cadere le banconote sul tavolo…

 

…lei le fissa poi alza lo sguardo su di lui………… la maschera di pietra sembra incrinarsi, nota lui con un certo divertimento……… una smorfia di rabbia sfigura quel viso……… le labbra sono tirate fin quasi a sparire dal volto…

 

<…va bene……… va bene…> replica lui, cercando di alzarsi in piedi……… e riuscendoci solo al secondo tentativo……… per poi barcollare vistosamente…<… lottiamo subito se vuoi……… basta che non ti metti a piangere…>

 

…qualche risata………… si zittisce subito quando la Cacciatrice volge immediatamente lo sguardo per scovare chi, tra i presenti, ha osato ridere di lei…

 

…solo facce impassibili……… ma, in molti, si leggono deboli sorrisi stampati sulle labbra…

 

…il volto si gira di scatto……… gli occhi mandano lampi di rabbia…

 

…il vampiro gringo barcolla e scuote con forza la testa, cercando di snebbiarla il più possibile…

 

…lei piega il braccio dietro la schiena e afferra il paletto infilato nella fusciacca e lo estrae, serrandolo con forza…

 

…il vampiro, dal canto suo, sembra impegnato a non cadere a terra……… barcolla fino al punto di doversi reggere con le mani al tavolo……<…aspetta un minuto…… fammi riprendere…> replica scotendo la testa, con forza rinnovata…

 

…<…intanto………… potresti dirmi come ti chiami…… una mia curiosità……… spero vorrai soddisfarla…> <Esmeralda…> replica l’altra, ergendosi in tutta la sua statura…

 

…<… e poi ?…> chiede lui…………<…solo Esmeralda ?…> <Villalobos Ramirez…> aggiunge la Cacciatrice qualche istante dopo, con perplessità…

 

…<Esmeralda Villalobos Ramirez…> ripete il vampiro con una voce che sembra assaggiare tutte le tonalità delle parole…

 

…< …ma è un nome lunghissimo…> esclama all’improvviso…… <… ci vorranno almeno due lapidi per scriverlo tutto…> conclude…

 

…risate che salgono da ogni angolo……… il volto della ragazza trema dalla rabbia…… le labbra serrate fino a far male……… ma negli occhi brilla, per qualche istante, una luce diversa dal disgusto e rabbia…………… paura ???……… è stata troppo rapida per esserne certi……… forse, NON ANCORA, paura ???…

 

… <…suvvia…> replica il vampiro con un gesto della mano……… e questo basta a farlo barcollare pericolosamente…… e subito le mani piombano sul bordo del tavolo e lo afferrano come artigli di un falco in picchiata sulla preda… <…stavo solo scherzando……… scherzavo…> ripete per far sbollire la rabbia di lei…… <…Villalobos Ramirez, hai detto ?…> chiede velocemente <…magari conosco……… conoscevo……… anche tuo padre……… e mi chiedevo se…………> poi si interrompe all’improvviso a metà frase…

 

…<…no…> aggiunge qualche secondo dopo, con un gesto della mano per cancellare la domanda inespressa… <…volevo chiederti informazioni su tuo padre……… ma con tutto il traffico che ci sarà nel letto di tua madre, di sicuro, nemmeno lei sa chi è…>

 

…i denti serrati che mostra la ragazza, sembrano quello di un mastino……… il tremito del corpo è un’onda sonora che si diffonde in un batter d’occhio da capo a piedi……… rabbia liquida che le si agita dentro, mentre le risate di scherno riempiono la cantina

 

…con un grido di rabbia, gli si lancia contro, brandendo il paletto levato in alto…

 

…ingenua fino al limite della parodia…

 

…le sue mani sono ancora saldamente piantate sul tavolo………le dita sono serrate sul legno……lo alza di scatto in direzione del braccio armato dell’avversaria…

 

…il paletto colpisce con forza il duro legno e il contraccolpo risale lungo tutto il braccio della Cacciatrice, echeggiando di dolore nel cervello…… schegge di legno gli si conficcano nel palmo della mano, mentre la punta del paletto viene tranciato via e cade a terra, insieme alla bottiglia di tequila che si spacca sul pavimento, spargendo il suo contenuto…

 

… mentre la ragazza retrocede velocemente di qualche passo, il vampiro lascia cadere quello scudo improvvisato e si erga in tutta la sua statura…

 

…l’aria da gringo sbronzo sembra svanito d’incanto……… le dita si chiudono con un rumore di nocche che schioccano, facendo gonfiare i muscoli lungo le braccia…

 

…<…hai ancora un braccio sano…> replica lui portandosi i pugni al volto, preparandosi all’attacco…

 

…negli occhi si Esmeralda cala un velo di stupore misto a paura………… lui se ne rende conto e il sorriso che nasce sul viso è del tutto sincero…

 

…<…è ora di morire, ragazzina…> esclama con il sorriso che si allarga e gli occhi della ragazza che mostrano uno sguardo meno sicuro di pochi minuti prima…

 

… poi il vampiro attacca…

 

…avanza velocemente verso di lei…………… il braccio sano della Cacciatrice scatta avanti con un pugno……… il braccio del non-morto si alza e lo para, scansandolo un istante dopo…

 

…l’altra mano colpisce Esmeralda in pieno volto…

 

…il corpo viene sbalzato contro il bancone e lo colpisce……… il contraccolpo le fa compiere una rozza piroetta, fino a che la mano ferita riesce ad afferrarne il bordo e interrompere quella parodia di danza…

 

…il volto della ragazza si leva verso di lui……… sangue fresco cola da una ferita alla guancia…… l’occhio è socchiuso e i capelli attorno alla testa le formano una confusa aureola nera…

 

…<…dai…> incita lui a denti stretti……… poi scatta avanti con i pugni a protezione del volto…

 

…Esmeralda tira un gancio al volto……… lui schiva………… ma lei non può evitare il pugno che le si pianta in pieno stomaco…

 

…l’aria nei polmoni viene espulsa di colpo………… il corpo si piega in avanti……… la bocca aperta e boccheggiante alla ricerca di ossigeno…

 

…il pugno si ritrae quello che basta perché le dita si distendano………… il braccio si piega e scatta verso l’altro, afferrandole la gola e iniziando a stringere con tutta la forza che possiede…

 

…la bocca della ragazza emette un rantolo orrendo……… dietro di lui, come incitazione a un’incontro di boxe, alcuni inneggiano quel vampiro gringo, senza nome, che sta per ammazzare una Cacciatrice…

 

…quest’ultima, con le forze rimaste, si aggrappa alle dita che le feriscono il collo, tanto stanno stringendo…

 

…il braccio fa ancora più forza e solleva di qualche centimetro il corpo di lei…… i piedi pendono nel vuoto…… le gambe si agitano debolmente… un orrendo spasmo coglie il corpo di Esmeralda e si amplifica facendola tremare tutta, mentre il suo corpo invoca ossigeno che, però, non arriva affatto…

 

…poi le dita lasciano la presa e lei cade a terra di peso…

 

4.

…lui si limita a fissarla………… il collo mostra orrendi ematomi rossi, nei punti dove le dita ha fatto pressione……… la guancia sanguina abbondantemente……… forse resterà una cicatrice…

 

…e, di certo, non solo sul viso…

 

…<Bel lavoro…> esclama una voce alle sue spalle, battendogli una pacca sulla spalla, in fare amichevole…

 

…una creatura dalla pelle grigiastra e con una testa tonda, gli passa avanti e si piega verso la ragazza stesa a terra…

 

…<…meglio finirla subito……… dopo ti offro da bere…> esclama piegando un braccio dietro la schiena per sfoderare un pugnale dal manico di legno intagliato a motivi floreali…

 

…una mano si piazza sulla cranio lucida e la pelle gommosa……… spinge con un unico, potente, colpo accompagnando la mano………… la testa colpisce con forza il legno del bancone e lo perfora…………il corpo del demone manda qualche spasmo…… poi ricade inerte…

 

…da l’impressione che il bancone si sia animato……… abbia generato una bocca e gli abbia mangiato la testa…

 

…<…ehy gringo………che ti prende ???… sei pazzo ?…> chiede una voce rabbiosa dietro di lui………… rumori di passi che si avvicinano…

 

…si limita a voltarsi……… a fissare con un solo sguardo quella ventina di volti riuniti come un brando di lupi pronti all’attacco…

 

<…andate via…> ……lo dice una sola volta………… la voce è a tono normale……… nulla più di una richiesta…………fissa con quei occhi……… fissa senza vederli…

 

…un qualcosa…

 

… un barlume di comprensione sfiora quelle menti…

 

c’erano una volta, cento guerrieri

 

…guardano quel volto calmo……… capelli neri screziati di grigio……… occhi calmi che li fissano senza paura…… come se loro non fossero un reale pericolo per lui…

 

…c’erano una volta, cento guerrieri…

 

… follia !!!…

 

…l’Artiglio di Sangue non esiste……… non è mai esistito………… solo leggende……… storie che i genitori gli raccontavano per spaventarli…

 

…l’Artiglio di Sangue………… i demoni per i demoni…

 

…guardano quel volto calmo…

 

…occhi fissi su di loro………occhi duri…… per nulla spaventati…

 

…occhi che hanno osservato lo scorrere dei millenni…… glielo si può leggere in quello sguardo…

 

…c’erano una volta, cento guerrieri…

 

…occhi che hanno fissato lo sguardo dell’avversario………lo hanno fissato e si sono specchiati in esso…

 

…non era forse così ???……… le storie non narravano questo ???…

 

…<Chi ti credi di essere ?…> chiede uno del gruppo tirando fuori un coltello e tenendoselo davanti al volto…… il volto coperto da ciuffi di peli giallastri e occhi neri senza pupilla……… la lingua saetta tra le zanne aguzze……… ancora appese al cinturone fanno bella mostra gli scalpi, strappati pochi giorni prima a due indiani…

 

…nessuna risposta……………si limita solo a fissarlo…………niente di più…

 

…<Adesso te la tira fuori io la voce…> esclama il demone scattando avanti brandendo la sua arma……… la luce dei pochi lumi ad olio si riflette su di essa…

 

…la punta della lama è una scintilla luminosa che guizza in tutte le direzioni …… la mano libera che si muove sopra di essa per nasconderne i prossimi movimenti, e impedire all’avversario di prevederli…

 

…il demone si avvicina con pochi passi veloci……e poi, con un rapido affondo, colpisce…

 

…la lama si infilza in profondità nella mano che gli si è aperta davanti per offrirsi come bersaglio ……ma le dita, come una tagliola di carne, si serrano con forza sulla mano armata…

 

…il sorriso del demone muta in pochi istanti in una smorfia di sorpresa mista a dolore quando capisce che è stato preso in trappola…

 

…la mano libera del vampiro carica un pugno che lo colpisce …l’impatto è tremendo……… la faccia si contrae in sé stessa, mentre i lineamenti del volto bestiale affondano in quel mare di peli …

 

…E IL RUMORE…

 

…molti degli avventori, per il resto della loro vita, ricorderanno quel rumore…

 

…il rumore di quel pugno che spappola le ossa……… e queste che penetrano nel cervello e lo spremono come un limone, facendo uscire rigagnoli si sangue dalle spaccature…

 

… le ginocchia cedono e il corpo perde ogni resistenza……… l’unica cosa che lo tiene ancora leggermente sollevato è la mano serrata tra le dita del vampiro……… e quando queste si aprono il corpo del demone crolla definitivamente sul pavimento e giace lì immobile…

 

… il cantinero guarda la scena, dividendo lo sguardo tra i tre corpi stesi a terra e il vampiro che, con gesto lento, sfila il coltello dalla mano e lo lascia cadere a terra…

 

…infila la mano sana in una tasca e ne estrae il rotolo di banconote……… ne sfoglia qualcuna e la getta sul bancone con gesto noncurante………… poi si china a terra e raccoglie la Cacciatrice ancora svenuta…………la carica tra le braccia e si incammina verso la piccola folla che si apre per farlo passare…

 

…nessuno accenna un movimento…

 

…solo occhi che, in cerca di una risposta, scrutano quello sguardo lontano…

 

…nessuna risposta che plachi i loro dubbi…

 

…poi, il vampiro che tiene tra le braccia una Cacciatrice, esce dalla cantina e si perde tra le ombre della notte incombente…

 

…ed è già dimenticato…

 

…ed è già storia…

 

…ed è già leggenda…

 

5.

…le sembra di riemergere da un lungo cunicolo……… buio…… silenzioso………… le dita di una mano si chiudono in uno spasmo……… poi si aprono lentamente…

 

…il cervello impartisce l’ordine anche all’altra mano……… ma lungo la strada il messaggio viene perso…………le dita rimangono inerti…

 

…apre lentamente gli occhi…… poi li spalanca con un sforzo di volontà………… come un mostro nascosto nel buio, il dolore ha atteso che fosse cosciente e le è balzato addosso per aggredirla…

 

…tenta di alzarsi puntando l’unico gomito del braccio che sembra ancora possedere la volontà di comandare……… ci riesce a fatica e i capelli le cadono sul viso…

 

…IL VISO…

 

IL VISO

 

…lo sente diverso……… lontano……… sente la leggera carezza dei suoi capelli solo fino ad un certo punto……… poi più nulla…… le sembra che la sua fluente chioma sfiori carne morta……… qualcosa che preme su una guancia……… qualcosa che non è pelle…

 

…l’unica mano che sente, si alza lentamente e viene portata al viso……… sfiora una guancia fino ad arrivare all’ematoma………carne gonfia, coperta da una pezza umida……… le basta premere leggermente per sentire il dolore saettare fino al cervello…

 

…osserva di fronte a sé con sguardo distante………… i pensieri sono confusi………… l’interno di una casa……… muri spogli…… una seggiola buttata in un angolo……… un tavolo e poco altro…

 

…lei è la Cacciatrice…

 

…la Prescelta…

 

…e l’unica cosa che ricorda è che apriva la bocca e non riusciva a mandare già aria…

 

…la mano scende dalla guancia e arriva alla gola, sfiorando il collo……… lo sente caldo……… una sensazione di intenso calore…

 

…apre la bocca……… ma quello che esce è solo un fiato rauco………… qualcosa che dovrebbe essere una parola ma non gli si avvicina nemmeno lontanamente…………la gola è secca……… la lingua scivola sulle labbra aride…

 

…un bicchiere pieno d’acqua, quasi per incanto, compare nel suo campo visivo………… lo afferra con mano tremante, senza chiedersi come abbia fatto a materializzarsi, e lo porta alla bocca bevendo avidamente senza mai interrompersi finché non lo vuota…

 

…il braccio ricade sopra le coperte del letto e lei si limita a fissarlo…… a fissare i bagliori del vetro illuminati da una luce…

 

…domande…

 

…dolore…

 

…gira il bicchiere tra le dita, riempiendosi gli occhi di quei giochi di luce…

 

…poi volta lo sguardo…

 

…lo volta e lo vede…

 

6.

…è seduto a poca distanza dal letto…

 

…una seggiola messa al contrario………… braccia incrociata sullo schienale……… busto leggermente piegato in avanti…

 

…un puma pronto a balzare sulla preda…

 

… un giudice seduto sullo scranno che si sporge in avanti per incutere ancora più paura all’imputato…

 

…le sembra di essere tornata indietro nel tempo………… nove anni prima………lei stringeva la mano alla madre e guardava senza capire……… il padre con il cappello tenuto in mano…… stretto il più possibile…… come un cane che abbassa la coda in segno di sottomissione……… suo padre era un piccolo uomo, timoroso di fronte alla GIUSTIZIA, rappresentata da quel giudice………… il piccolo orticello non gli apparteneva……… non importa se lui lo aveva lavorato con tanta fatica e tanto amore……… apparteneva al proprietario terriero che lo aveva dato a suo nonno…

 

…gli venne tolto e lui fu multato……… GIUSTIZIA era fatta…

 

…il vampiro gringo si limita a fissarla…

 

…e solo dopo qualche minuto lei riesce a trovare il fiato per parlare………lo conserva in bocca finché è certa che quando uscirà per formare una parola, non sarà qualcosa di balbettante o un fiato incomprensibile…

 

…<…sono morta ?…> esclama con voce rauca……… nel dire quella semplice frase, le sembra quasi che il fiato le raschi la gola come un coltello…

 

…il vampiro non risponde……… si limita a fissarla per qualche secondo……… a fissare gli occhi neri di lei…………quei occhi che, fino a poche ore prima, osservavano il mondo con sguardo altezzoso…… e ora un velo di paura li copre…

 

…<Non ancora…> risponde lui in un perfetto spagnolo…

 

…la ragazza deglutisce piano…… a fatica…… la gola brucia dall’interno………… riesce solo a fissare lo sguardo di lui…

 

…c’è qualcosa…

 

…non è una sensazione che si può descrivere a parole………… non è possibile farlo…

 

…la può solo “sentire” ……… niente di più…

 

…sono gli occhi del gringo……………… uno sguardo antico…

 

…solo con uno sforzo di volontà riesce a distogliere gli occhi e fissa se stessa……… stesa su un letto……… stesa in un letto, di una casa che non ha mai visto…………ma la gonna è tirata fino alle caviglie e la camicetta è ancora abbottonata…

 

…si volge di nuovo con una muta, orrenda, domanda negli occhi…

 

…il gringo piega in avanti la testa, ma senza riuscire a nascondere il sorriso dipinto sulle labbra …… le ha letto il pensiero……… non sapeva che potessero farlo……… ma è certa che lo abbia fatto…

 

<Dire che potrei essere tuo padre è poco…> esclama lui <… se avessi avuto figli, sarei potuto benissimo essere il padre di tutti i tuoi antenati, dal giorno del Diluvio Universale in poi … e credimi, se ti dico che non c’è mai stato nessun Diluvio Universale…>

 

…occhi antichi…

 

…<Dove mi trovo ?…> chiede lei……… sente qualcosa di gelido nel petto……… sente qualcosa che preme da dentro……… ancora non riesce a dare un nome preciso a questa sensazione, ma è certa che si stia cristallizzando sotto la pelle…

 

<Qui e ora…> risponde il non-morto……… un frase che sembra non voler dire niente…… ma che, sotto quelle due semplici parole, lei sente esserci una verità profonda…

 

…lei è qui e ora !!!…

 

…questo spiega tutto e niente…

 

…e lei non riesce a replicare……… solo a fissarlo……… lo sguardo è intenso……… occhi che la fissano intensamente……… la studiano……ECCO !!!…… ne è certa……… la stanno studiando…

 

…<Cosa vuoi ?…> chiede cercando di riprendere padronanza di se stessa…… con un certo sforzo riesce a parlare in tono normale……… ma lei stessa si accorge del leggero tremore della voce…

 

…perché non è morta ?…… perché è stesa su un letto ?…

 

…<Farti una proposta…> replica il non-morto, passandosi una mano tra i capelli screziati di grigio……e di seguito accennando un cenno verso la porta chiusa……… ai suoi lati due finestre saldamente chiuse da tavole di legno…

 

…per difendersi dal sole, è il primo pensiero della ragazza………… nessuno può gettare un’occhiata all’interno, è il secondo pensiero…

 

…nessuno potrebbe vederla…

 

…deglutisce lentamente, memore della gola dolorante…

 

…<…se riesci ad arrivare alla porta e uscire, ti lascio andare via…>

 

…silenzio………… non aggiunge altro………… la proposta è conclusa…

 

…lei fissa lui……… porta guarda la porta chiusa………appena quattro o cinque metri da dove si trova………… il vampiro è a poco più di un metro da lei…

 

…ci sono quattro metri da superare…

 

…quattro metri che sembrano quattro miglia…

 

…l’osserva……… osserva la distanza sul pavimento di legno……… una rapida occhiata che striscia sopra le assi levigate di legno scuro…

 

…poi fissa di nuovo il vampiro…… è sempre lì……seduto…… immobile…… si limita a guardarla… a studiarla

 

…<Allora ?…> chiede lui, facendo un cenno del capo verso la porta…<…non tenti nemmeno ?…>

 

…è un istante…

 

…le sue gambe sono già sul pavimento (di assi di legno scuro)…… la mente concentrata su quella porta chiusa…

 

…e l’impatto…

 

…il vampiro che l’afferra e la manda a sbattere contro la parete spoglia…

 

…sente il dolore del colpo risalirgli lungo il cervello……… un colpo sordo che si ripercuote anche sul braccio ferito…

 

…poi cade a terra…

 

…cade a terra e rimane lì a chiedersi cosa è successo… (DOLORE)… a chiedersi perché non è ancora arrivata alla porta……(DOLORE)……due stivali di pelle compaiono di fronte al suo campo visivo……(DOLORE)…

 

…rimangono lì di fronte a lei…………poi si spostano……… sente il tranquillo rumore dei passi che si perde dietro di lei…

 

…c’è il rumore……… il rumore della pelle degli stivali che si piega……… il tonfo di qualcosa…

 

…e il dolore…

 

…quando il suo braccio ferito viene torto dietro alla schiena fino a farla urlare…

 

…si dimena con tutte le forze, riuscendo solo a soffrire di più…

 

…dita d’acciaio premono con forza…… sembrano artigli conficcati nella carne…… che premono…… che stringono con tutta l’intenzione di strappare via la carne viva e arrivare fino all’osso…

 

…<…avanti…> dice la tranquilla voce del vampiro …<…avanti…> esclama di nuovo……… e continua a ripeterlo……… a ripetere quell’unica parola……… il tono contiene una dose di impazienza…… ma è un timbro che diventa costante ogni volta che ripete quell’unica parola…

 

…il dolore è allucinante……… ogni fibra del suo corpo sembra impegnata a urlare……… e continua a farlo, perdendo nelle grida quella parola che continua ad essere ripetuta…

 

…il braccio sano artiglia il pavimento riuscendo a spezzarsi tutte le unghie………… poi si piega e cerca di afferrare qualcosa dietro di lei……… qualunque cosa……… qualsiasi cosa…

 

…le ginocchia cercano di piegarsi per rimetterla in piedi……… ma la pressione sul braccio piegato non cala… preme fino a darle l’impressione di volerglielo staccare come si fa con un’ala di pollo… …premere e girare fino a staccarlo via dall’articolazione…

 

…ossa bianchissime in mezzo a carne giallastra…

 

…<…avanti…> incita la voce con quel tono costante……… lei si morde le labbra fino a sentire il sapore del suo stesso sangue…

 

…il mondo è scomparso dietro un velo di lacrime… <BASTABASTABASTA …> urla con tutta la voce quando il dolore diventa insopportabile…

 

…e come una parola magica, il braccio ferito viene lasciato e, questi, lentamente, si riabbassa fino a toccare il pavimento…… i singhiozzi sono la voce della ragazza……… lacrime calde scendono lungo il sentiero creato da lacrime ormai fredde……… il corpo trema visibilmente e solo dopo qualche minuto Esmeralda riesce a piegare le ginocchia per cercare di rimettersi in piedi…

 

…con lo sguardo cerca il vampiro, ma questi è solo un’ombra confusa davanti agli occhi piangenti…

 

…con il braccio se li asciuga alla meglio, incontrando, infine il suo sguardo…

 

…ora è diverso…

 

…deluso ?…… disgustato ?…

 

…lei si limita a fissarlo… a concentrare su quegli occhi tutta la rabbia che si sente agitare dentro…

 

…lo sguardo di lui non cambia…

 

…un cenno del capo verso la porta…

 

…<Vattene…… ti lascio vivere…> lo dice con voce piena di rabbia… <…non vali nemmeno lo sforzo di ammazzarti…> aggiunge…

 

…Esmeralda non si muove……… lo guarda e basta…

 

…lui si alza all’improvviso…… a grandi passi arriva alla porta e la apre con un calcio… all’esterno il mondo illuminato dal debole chiarore lunare………poi il vampiro ritorna alla seggiola e si rimette seduto………… incrocia di nuovo le braccia sopra lo schienale e riprende a fissarla…

 

<…dai…> esclama facendo un cenno del capo…… <…stasera hai la fortuna di tornare a casa …… ammaccata, ma ancora viva……… per quello che può servirti…> aggiunge con tono strano…… distante…

 

…con un lavoro lento ed elaborato, la Cacciatrice riesce a rimettersi in piedi…… le spalle che premono sulla parete spoglia……la mano sana che stringe il braccio dolorante……lo sguardo che si divide tra la figura del vampiro e la porta aperta…

 

…<…ero io il tuo avversario……> esclama il non-morto all’improvviso … <… non la porta… lei non ti poteva aggredire, io sì……… ma, anche sapendolo, hai concentrato tutta te stessa verso di lei…> scuote la testa in fare sconsolato <…non è il corpo, ragazza…… è la mente……se controlli la mente, controlli anche tutto il resto…>… la sua testa reclina verso il basso…

 

…passa del tempo…… Esmeralda non potrebbe dire quanto……… sente il richiamo del coyote… lo sente due volte risuonare nell’aria…

 

…la testa del vampiro non si muove……… rimane inerte a fissare il pavimento…

 

…la vede in quel momento…

 

…qualcosa che cade sul pavimento……… la luce della luna la illumina per qualche istante…… una lacrima che cade sul legno e rimane lì……… alla prima se ne aggiunge una seconda e una terza…

 

…il vampiro gringo sta piangendo…

 

…non sa per quale motivo……… non gli interessa……… la porta aperta è come un richiamo…… getta un’occhiata verso di essa e poi di nuovo al vampiro…

 

… scatta e a testa bassa si getta di corsa verso di essa e la oltrepassa…

 

…inciampa e cade sul terreno di pietre e sabbia……… le mani si feriscono e sente le ginocchia bruciare di dolore…

 

…cammina a quattro zampe finché non riesce a girarsi e buttarsi a terra sulla schiena…

 

…per qualche istante le balena davanti la figura del vampiro che le balza addosso…

 

…solo un’illusione della mente…

 

…non c’è nessun’altro che lei…

 

…la porta della baracca, poco lontano, è aperta……… la luna splende in un cielo senza nuvole…

 

…il suo respiro è l’unico rumore che sente………… fissa la porta aperta aspettandosi da un secondo all’altro che il vampiro sbuchi fuori di corsa e le si getti addosso…

 

…vorrebbe alzarsi…… correre via……… ma sa che per farlo deve girarsi…… abbassare lo sguardo……… ed è certa che sarà in quel secondo che sentirà una mano afferrarle la testa e piegarla di lato, per offrire il collo nudo a quei lunghi canini…

 

…il respiro accelera…… scatta di lato ributtandosi sulle mani ferite……… qualche passo piegato in avanti con le ginocchia ferite che strusciano sulla gonna lisa ed è di nuovo in piedi…

 

…una lunga corsa lungo la strada appena tracciata nella sabbia…

 

…non le importa dove conduce……… da qualche parte porterà di certo……… questo solo è importante…

 

7. 20 Maggio 1850

…sarebbe dovuto andarsene quella sera stessa……… svanire e lasciare dietro di sé solo una capanna alle fiamme…

 

… non ha potuto farlo……… forse, non ha voluto farlo…

 

…stessa cosa…

 

…è di fronte a lei………negli occhi non c’è più quell’atteggiamento di superiorità…

 

…curiosità…… timore…

 

…su una guancia spicca una cicatrice rossastra……… piccola cosa………… più profonda è la ferita nell’animo e nell’orgoglio…

 

…<…chi sei ?…> lo chiede con un filo di voce………… lo fissa mentre lui, da terra, la osserva seduto nella posizione del loto……… sulla cima della collina, ha meditato per un giorno intero…

 

…aveva gli occhi chiusi……… la mente perduta nei ricordi…… nelle domande…

 

…poi l’ ha sentita…

 

…l’ ha “sentita” prima ancora di vederla…

 

…forse anche lei ha percepito la sua presenza………… forse no…

 

…alcune sono più ricettive di altre………… così vanno le cose……… non c’è domanda da fare, perché non c’è risposta da dare……… così vanno le cose…………<Il tuo nemico…> replica lui…… gli occhi la fissano negli occhi…

 

<Perché mi hai lasciato vivere ?…> la voce di lei vibra……… deve avere quella risposta…… la vuole con tutte le forze… ……<Io non ti ho lasciato vivere…> replica lui con voce seria…<… ti ho concesso semplicemente una dilazione di tempo………… morirai comunque………… e un’altra prenderà il tuo posto……… è così che succede………… non ti è stato detto ?…>

 

…SI…

 

…basta fissarla negli occhi……… SI…… le è stato detto……… ma che lei ci abbia creduto…… o che abbia VOLUTO credere, è un altro discorso…

 

… “Io sono la Cacciatrice…” ha detto la prima volta…

 

…nessuna come lei, prima di lei……… nessuna come lei, dopo di lei…

 

…ecco cosa voleva dire…

 

…ci credeva in quelle parole…

 

…sedici anni !!!……… come avrebbe mai potuto, soltanto, concepire che la sua vita poteva finire da lì, ad un anno o due ???…

 

…ha sentito quella minaccia, senza voler sentire…

 

<Vai a casa…> esclama lui, rendendosi conto della vacuità delle sue parole………… in quale posto della terra ci si potrebbe nascondere per poter sfuggire al proprio destino ???…

 

…un mese al massimo……… forse due…

 

…alcune nascono per sopravvivere………… altre no………… non ce la fanno……… non riescono a vivere, proprio perché scoprono che non possono vivere più di un dato tempo…

 

…<Desideri vivere ?…> chiede lui, dopo qualche minuto in cui non può far altro che osservare i suoi occhi neri…

 

NON FARLO !!!… grida la sua stessa voce nella testa…… non ingannarla………… non regalarle tempo che non puoi darle

 

<…si…> lei risponde con un sussurro…… prova vergogna per averlo detto…… lei è la Cacciatrice …… la sua stessa vita dovrebbe essere all’ultimo posto…

 

<Per questo morirai presto…> ribatte il vampiro, alzandosi da terra…… si volta verso Monterrey… bagliori lontani poche miglia……… vita che vive……… gente che vive la propria vita, ignara di essere in costante pericolo……… ignara che qualcuno combatte e muore per far si che a loro venga concesso un giorno in più da vivere…

 

…quando si volta di nuovo, Esmeralda è ancora lì……… in piedi davanti a lui, a pochi metri di distanza…

 

<Io…> esclama la ragazza, poi tace……… negli occhi uno sguardo smarrito…… vuole qualcosa …… vuole disperatamente una risposta…

 

… “Dille che hai mentito”… suggerisce una voce nella mente del vampiro… “Dille che è tutto falso……… dille che vivrà a lungo………dille che amerà e avrà una famiglia…

 

…ma sarebbe una pietosa menzogna che lei riconoscerebbe subito, anche se, forse, si aggrapperebbe ad essa con tutta l’anima, per cercare di mutarla in verità…

 

… la voce non esce dalla bocca………rimangono solo due occhi…… due occhi che la fissano e le danno la risposta che cercava……… la risposta che non voleva ricevere…

 

…nello sguardo di lei, qualcosa si perde e non torna mai più…

 

…forse la comprensione che l’orologio della sua vita è tarato per i prossimi due o tre anni……… non di più………… oltre questo tempo, nulla le è concesso……e forse nemmeno questo breve lasso di tempo le è garantito…

 

…non ci sarà nessuna casa piena di nipotini e figli, un giorno quando sarà vecchia……… non c’è altro che la certezza che quello è un destino che non le appartiene……… un sogno e niente più…

 

…lui le si avvicina fino a trovarsi di fronte a lei…

 

<…dammi le mani…> glielo chiede gentilmente………… la ragazza lo fissa……… lo fissa con quei occhi già vecchi……… la luce della giovinezza è sparita da essi e non tornerà più…

 

…entrambi lo sanno…

 

…le mani si alzano e il vampiro le afferra delicatamente…

 

<Tu non sei la creatura più forte che esista…non ti illudere di questo…> esclama con voce grave ……… un frase ripetuta diverse volte in passato…… con parole diverse…… davanti a Cacciatrici diverse…

 

…un preambolo…

 

…una lezione…

 

…sempre la stessa…

 

…come, alla fine, tutto aveva fine…

 

…lui fa forza e solleva le mani della ragazza portandogliele a poca distanza dal volto…

 

…<Pensi che queste siano le tue armi ?……non ti illudere……… pensi che solo la forza delle tue braccia, ogni avversario può solo soccombere ? …non ti illudere neppure di questo… >

 

…le dita fredde lasciano quella pelle calda e le mani della ragazza ricadono lentamente verso il basso…

 

…l’indice si alza dal pugno chiuso del vampiro……… sale lentamente e preme con delicatezza sulla fronte della Cacciatrice…

 

<Qui dentro è la tua vera arma……qui e nel tuo cuore……… non c’è altro…> conclude abbassando la mano e incamminandosi…………lui continua a parlare……… sa bene, anche senza voltarsi, che lei lo sta seguendo…

 

…la ragazza non ne conosce i motivi………… forse li comprende, anche se la mente non riesce ancora ad accettarli…

 

…lei sa solo che deve ascoltarlo…

 

…<…alcuni avversari li puoi sconfiggere…… gli altri, li devi sfuggire……… non c’è codardia in questo…… solo gli stupidi cercano la morte certa…> Jacob continua a parlare…… a insegnarle …… solo in questo modo, sente di fare qualcosa di utile……… di regalarle la possibilità di vivere almeno un giorno in più…

 

8. 13 Dicembre 1950, un paese abbandonato vicino al confine messicano

La Pontiac si ferma a lato della strada sterrata… il rombo del motore si placa fino a spegnersi…… solo il vento è l’unico rumore

 

…il colore della carrozzeria, sotto la polvere, è di un nero lucido………… vetri opachi e copertoni coperti da polvere giallastra…

 

…la portiera si apre e una figura scende…

 

…se nel piccolo cimitero abbandonato di quel paese perso nel nulla, ci fosse qualcuno a guardare lo straniero, troverebbe qualcosa di assurdo nel suo abbigliamento…

 

…un lungo soprabito che arriva fino a terra……un cappello da cowboy che gli copre la testa……… camicia abbottonata fino al collo…

 

…così bardato da abiti pesanti da dare l’impressione di avere terrore di esporre la pelle al caldo sole del pomeriggio, vestendosi il più possibile…

 

…ancora più assurdo di quei vestiti pesanti in una giornata di sole come quello, sarebbe il fatto che sul volto dello straniero non si vede neppure una goccia di sudore……una pelle fredda… gelida…

 

…ma il paese è morto come tutto il deserto che lo circonda…

 

…nessuno è lì per notare il vampiro…

 

…a nessuno importerebbe del resto…

 

…cammina con quei stivali di pelle nella polvere…

 

…ha un’aria antica……… un cowboy che ha scambiato il suo cavallo, per un’automobile…

 

…oltrepassa ciò che resta di un piccolo muretto di cinta che, ormai, si è arreso all’erosione e al passare, inesorabile, del tempo…

 

…e, in ultima analisi, chi ne sarebbe immune ???…

 

…Jacob avanza tra le lapidi messe di sbieco e le croci di legno tarlato…

 

…la trova quasi subito…

 

…non si è spostata nei vent’anni, dall’ultima volta che le ha fatto visita……si inginocchia di fronte ad essa e sfiora la croce di pietra, smussata e corrosa dal vento incessante……… al centro di essa una lente di vetro coperta di polvere…

 

…la pulisce con delicatezza, rivelando la foto nascosta sotto quel velo di sabbia…

 

… una figura confusa…… la foto ha perso quasi tutta l’immagine in questi anni……… rimane solo una sagoma coperta d’ombra, racchiusa in un ritaglio di carta…

 

…ma non importa…

 

…lui la ricorda……… ricorda ogni particolare…

 

…quella piccola cicatrice che solcava la guancia……… non si vergognava di mostrarla……… come una medaglia di cui andava fiera…

 

…era la prova di ciò che era…

 

…la prima volta che l’ ha incontrata, aveva detto un “mese al massimo”………… non fu così…

 

…furono quasi tre anni…

 

…tre anni che lei ha visse con tutta l’intensità della sua giovinezza…

 

…tre lunghi anni …

 

…sconfisse quel demone conosciuto con il nome di “el Coyote” e disperse il suo branco…

 

…respinse Ixtlacan nel regno delle ombre e infranse il suo sogno di ricreare il regno degli dei Atzechi…

 

…lo stregone Chapillo morse la polvere e il suo esercito di “los ombres” tornarono nelle tombe dalle quali erano state strappati…

 

…poi anche Esmeralda Villalobos Ramirez morì…

 

…morì come era naturale che fosse per una Cacciatrice…

 

…stesa a terra………in un lago di sangue………… il suo stesso sangue…

 

…aveva uno sguardo strano in quei ultimi istanti……… uno sguardo distante……… guardava la vita che avrebbe potuto avere…

 

…ebbe quello sguardo finché lui non le chiuse gli occhi…

 

…un’altra…

 

…lui urlò con tutta la sua forza, facendo echeggiare la sua voce in quella valle desertica…… terrorizzando i pochi demoni rimasti…… facendosi compagnia con quell’unico grido……… sperando di potersi perdere in esso……… ma non fu così…

 

…poi pianse………… non poteva fare altro………… non avrebbe potuto fare altro…

 

…tre anni…

 

…la conosceva…

 

…era morta, ora…

 

…lei era l’ultima……… non c’è ne sarebbe più stata un’altra da addestrare…

 

…questo si era ripromesso, mentre bruciava la capanna che era stata una casa per lui e una palestra per lei, in quei tre anni…

 

…ma chi stava cercando di ingannare ???…

 

…il destino non è una linea retta in cui e niente si ripresenta di nuovo…

 

…il destino è una ruota in cui, prima o poi, qualcosa torna di nuovo…

 

… con un altro nome, sicuramente…

 

… con un altro volto, sicuramente…

 

…ma torna …

 

…lui lo ha sempre saputo…

 

…tutto torna, prima o poi…

 

…è inevitabile che accada…

 

…ma lui, ogni volta, teme quel momento…

 

FINE

 

 

 

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