Rinovatio
0.
Pensieri senza corpo che emergono in un
momento in cui la mente cerca una strada qualunque…
…sono ancora lì…
…tutti loro, con
le loro azioni, sono ancora lì a ricordargli cosa erano e cosa vogliono
dimostrare al mondo…
…ricorda il discorso
fatto con Giles qualche tempo prima……… le patetiche bugie che gli ha propinato…
… che ha propinato
al Consiglio degli Osservatori, per secoli, a dire il vero…
… “siete dei
bambini innocenti e ignari” … il succo del discorso era questo…
…ma non solo
questo…
…ha volutamente
deciso che dovevano restare in tale maniera…
…come avrebbe potuto dire
all’Osservatore, in modo calmo e tranquillo, che era più che certo che, oltre a
lui, almeno altri quaranta dei suoi “fratelli” erano in giro per il mondo ???…
…la notizia
avrebbe distrutto quell’uomo…
… il suo piccolo e
rassicurante mondo dove ad un demone ringhiante si opponeva con fierezza e
certezza di vittoria una Cacciatrice, si sarebbe sgretolato…
…ha solo buttato
là un paio di nomi…… Kroona
…… Malenki…… ed a ognuno di
essi ha visto la faccia dell’uomo impallidire sempre di più…
…così si è
interrotto…… aveva la certezza che se avesse fatto tutti i nomi che aveva in
mente, Rupert Giles sarebbe caduto a terra morto…… stroncato dalla
consapevolezza di quali mostri avrebbero, un giorno, potuto arrivare a Sunnydale solo per il gusto di ammazzare
…ha preferito
mentire…
…anche a sé
stesso, a dirla tutta…
…la sua menzogna è
la più grave di tutte…
…credere di aver potuto
spezzare quella ruota che lo incatena al suo destino…
…decine di nomi…
…decine di vite…
…decine di storie
fin troppo identiche…
…la prima è stata Lissa…
… ed ogni volta si
ripeteva che era l’ultima…
…ma quando ha vista LEI…
…stesa a terra e sofferente…
…cosa poteva fare
? …
…starsene fermo a
guardare ?..
…
…
...
…NO !!!
…NON STAVOLTA…
1. 25 Settembre 1942, dintorni di Parigi
L’odore l’accoglie prima ancora di arrivare sul campo
di battaglia…… è quell’aroma dolciastro che impregna l’aria…… l’olezzo del
sangue caldo in una notte gelida…… l’odore di un massacro appena compiuto…
…Alain lo
trova per primo…
…seduto
contro un’albero…… la bocca aperta come se dovesse
scoppiare in una delle sue grasse risate……… ma le labbra non si muoveranno più
da quella posizione…… lo sguardo fisso e gli occhi pieni di terrore…… la gola
squarciata all’altezza dell’aorta……… un lavoro rozzo…… fatto solo per uccidere
e non per nutrirsi…
…Alain che voleva
tornare a fare l’imbianchino…… Alain che aveva una moglie e due figli che lo
attendevano a casa…… Alain che fino all’alba precedente pensava al domani…… ed
ora un domani non ci sarà più per lui…
…corre oltre…… Alain è già passato…… un volto che
resisterà nella sua memoria per qualche secolo e poi cadrà nell’oblio a far
compagnia a centinaia di altri…
…sfodera il pugnale di argento consacrato, ancora
sporco di sangue, e si prepara allo scontro…
…Louis è
poco più avanti…… la gola tagliata……il fucile ancora stretto in una
mano……quella stessa mano che giace a diversi metri dal corpo…… staccata di
netto da un colpo di baionetta…
…o di una spada ? …
…sarebbe nel SUO stile…
…si ferma per qualche secondo, annusando l’aria
satura di sangue…
…cercando di percepire la presenza maligna di
quell’amico che millenni addietro chiamava con gioia fratello…
… e che ora rappresenta il suo odio incarnato…
… un fantasma
di follia che gli ha divorato la mente e lo ha costretto ad esistere contro la
sua stessa volontà pur di potersi vendicare di lui…
…<…Raven…>… lo
sibila a denti stretti fissando il buio innanzi a lui e aspettandosi di veder
comparire il suo nemico…
…e qualcosa emerge dall’ombra…
…Philippe
barcolla verso di lui con la faccia stravolta e le mani strette al petto per
cercare di fermare l’emorragia…
…corre avanti afferrando l’amico prima che cada a
terra…
…<…de…… demoni…… so…so…> balbetta l’uomo
cercando uno sguardo stupito nell’altro ma senza trovarlo……<Tranquillo…>
replica lui sollevando delicatamente le mani dell’amico…… fissando la ferita e
sapendo di non potersi fare ne poter dare l’illusioni di sorta sul destino
dell’uomo da qui a pochi minuti…
…<…no……non……
non…… morivano…> … balbetta Philippe cercando lo sguardo dell’altro ma senza
riuscire ad incontrarlo……<…NON…>
e poi anche Philippe diventa un ricordo che ha il destino di perdersi
nell’oblio in pochi secoli…
…depone
a terra il corpo dell’amico e s si alza in piedi fissando il buio…… raccoglie
tutto l’odio e la disperazione che trova in sé stesso e si getta a capofitto
nel buio, seguendo solo l’istinto…
…e la
sete di sangue…
2. 2 Ottobre 2001, San Francisco
L’odore l’accoglie prima ancora di svegliarsi…… un’aroma di fresco e
pulito…… la fragranza della lavanda… di lenzuola che fino a poco prima di
essere stese a coprire erano perfettamente state stirate e piegate da mani
capaci…
…tiene gli occhi ancora chiusi mentre sente di
passare dal sonno alla veglia…
…vuole trattenere quella fresca fragranza nella
mente, anche se si rende conto che si tratta solo di un sogno e che tutto
svanirà fra qualche istante…
…poi apre gli occhi…
…e rimane smarrita per qualche secondo…
…li chiude di nuovo e li riapre, sentendo che ormai gli
ultimi strascichi di sogno sono svaniti e che si trova nella realtà…
…luce…
…una luce morbida che filtra dalle tende tirare
dell’unica, grande, finestra e illumina uno spazioso loft…
…lì l’angolo cucina, accanto alla porta e un
attaccapanni vuoto……… dal lato opposto è stata organizzata una piccola palestra
con un sacco da allenamento e pesi di varie misure……una pianta di ficus per
dare un tocco vita a quell’appartamento… nell’ultimo
angolo, altri due muri racchiudono un piccolo bagno…… sul soffitto tre lunghe
lampade al neon, simili a quelle che si usano nei magazzini…
…per qualche secondo Kate rimane a fissare
l’ambiente senza riuscire a pensare a niente…… poi si ributta con la testa sul
cuscino, chiudendo gli occhi con forza ……… convinta che quel sogno svanirà
davvero se lo desidera…
…ricorda bene il suo avversario nell’arena…… ricorda
bene il dolore dei colpi quando l’ha buttata a terra… e se vuole vivere non può
permettersi di perdere la mente dietro un sogno ad occhi aperti, neppure se è
così piacevole da volerlo sostituire con la realtà…
…apre gli occhi di nuovo, ma l’ambiente non ha
mutamenti di sorta…… le pareti non scompaiono come nebbia al sole e gli oggetti
che vede rimangono al loro posto…
…per qualche secondo la sua mente insegue un qualche
aggancio logico tra il combattimento nell’arena e quell’appartamento
sconosciuto nel quale si è appena svegliata……… ma l’unica conclusione certa a
cui arriva è che tra i due fatti qualcosa manca certamente……… un buco nero di
tempo indefinito in cui può essere accaduto di tutto…
…scalcia via le coperte e si alza…
…cadendo di peso sul pavimento di legno…
…il dolore diventa tollerabile solo dopo qualche
minuto, restando perfettamente immobile e respirando con forza……si slaccia la
camicia da notte (che non ricorda assolutamente di aver mai avuto) e tocca con
mano le bende che le serrano le costole…… lì sotto il dolore pulsa come il
motore in folle di un’auto…… pronto a scattare a cento all’ora senza il minimo
preavviso…
…con un notevole sforzo riesce a rimettersi in piedi
e concentrandosi riesce a portare la sofferenza oltre la soglia della
coscienza……… la percepisce distintamente nella carne ma cerca di ignorarla
concentrando la mente su altro…
…barcolla verso le tende e le apre, rimanendo
accecata per qualche secondo dalla luce del sole che splende nel cielo di una
mattina meravigliosa e senza nuvole…
…davanti a lei una selva di grattacieli che
digradano in palazzi sempre più bassi e caratteristici…… e, in lontananza, la figura
del maestoso “Golden Gate” …
…non si è mossa da San Francisco a quanto pare…
…ma certamente per lei e gli altri “gladiatori” non
ricorda ci fosse alcuna stanza speciale per chi veniva sconfitto……… se il
pubblico era benevolo quella sera, ci si poteva svegliare nel proprio
spogliatoio, soltanto con le ossa rotte a gridare di dolore mentre le
rimettevano ………l’alternativa era un’inceneritore
per i cadaveri, se in quella particolare serata il pubblico era affamato di
sangue…
…c’è qualcosa di assurdo in quella situazione…
… di certo Organizzatore non era mai stato il tipo
da lasciarsi andare a sentimentalismi e permettere che un gladiatore uscisse
vivo dall’arena se il pubblico era di parere contrario……e anche in quel caso,
per quale accidenti era finita in quell’appartamento ??? …
…cammina lentamente verso il bagno e apre il
rubinetto riempiendosi d’acqua le mani a coppa e lavandosi con forza il viso
per scacciare tutti gli scampoli di sonno e recuperare al massimo la lucidità…
…fissa con forza l’immagine che le rimanda lo
specchio e in quel viso dai verdi occhi tristi cerca una risposta che sa di non
poter ottenere…
…esce dal bagno e si dirige verso la cucina, con
passo rapido, pagando il prezzo di dover respirar a fatica mentre il dolore
fino ad allora trattenuto dilaga di nuovo nella sua mente per colpa di quella
marcia forzata…
…apre il frigorifero e alla vista di tutta la roba
che è stata stipata dentro, sorride a forza…
…stappa una bibita energetica e la scola tutta d’un
fiato…… con i denti strappa l’involucro di una confezione di pane in cassetta e
lo mangia a forza anche quando il suo stomaco inizia a protestare …… in
aggiunta divora anche una confezione di sandwich con uova e prosciutto…… e
aggiunge anche un’altra bibita…
…l’unica cosa che sa di certo in quella situazione è
che le serve recuperare tutte le forze possibile il più velocemente che può…
…un set di coltelli da cucina fanno bella mostra di
sé, appesi ad una lastra magnetica sopra il piano di cottura……sceglie quello
più piccolo e che dà l’idea di poter essere lanciato con una certa
precisione……… si prende anche un grosso coltello da cucina con la lama lunga e
pesante…… adatta a spaccare ossa di bistecche con un solo colpo…… o decapitare
con un colpo netto, se necessario…
…dei suoi vestiti nessuna traccia…… addosso solo un
pigiama azzurro di un paio di misure più largo di lei…
…andarsene…
…è la necessità primaria che sente di dover
compiere…
…ora che ha mangiato ed è armata, dove si trova e perché
è lì, diventano cose di secondaria importanza da sapere…
…muoversi di continuo o nascondersi dietro un sicuro
anonimato……le uniche cose che finora l’hanno protetta dal Gruppo…
…dietro al letto le ante di un armadio a muro
sembrano ammiccare verso di lei, invitandola ad aprirle per offrirle ciò che si
trova dietro di loro…
…lo raggiunge e lo spalanca di colpo, pronta a
colpire con il coltello al primo segno di pericolo…
…abiti maschili e scarpe che vanno dallo Smoking
completo per le grandi occasioni fino alle camice a scacchi e jeans lisi
accompagnate da scarpe da tennis troppo usate…
…una lenta degradazione di abiti che passano in
rassegna tutto lo spettro di colori dal vestito più costoso a quello da
mercatino delle pulci…
…abiti per ogni possibile occasione …
…si sente investita da una sensazione indefinibile
mentre passa in rassegna i vestiti…
…lì dentro c’è tutto… e allo steso tempo niente…
… neanche con uno sforzo di immaginazione si sente
in grado di classificare il padrone di casa e un suo possibile lavoro………l’unica
cosa che le viene in mente è un camaleonte in grado di cambiare personaggio con
la stessa velocità con cui si cambia d’abito…
…si
spoglia velocemente e si riveste con un paio di jeans, scarponi militari e una
camicia a scacchi rossa e bianca……il tutto troppo largo per le sue misure……
tanto che le sembra di aver messo addosso una tuta da palombaro……per nascondere
meglio gli abiti cascanti si mette anche un soprabito coloro nocciola……e senza
nemmeno guardarsi allo specchio sa bene di avere l’aspetto di una barbona……o di
qualcuno che ha appena rubato i vestiti di un altro…
…ma per
il momento si deve accontentare…
…ritorna
indietro fino al frigorifero e si riempie le tasche, aggiungendo anche un altro
paio di coltelli…
…e quando
sta per andare verso la porta, sente distintamente il rumore di un mazzo di
chiavi che tintinnano fuori di essa…
…riesce
quasi a vedere la chiave che si infila nella toppa e che fa girare i pistoni
metallici……e che fra qualche secondo aprirà la porta…
3.
…sente
un misto di sentimenti quando torna a casa…… piacere di essere di nuovo in un
posto conosciuto… tristezza per essere stato costretto a cambiare di nuovo
identità, appartamento e stato per l’ennesima volta…
…dopo
che Sybarris era riuscito a scovarlo a Washington ha
deciso che per il “professor Artemius Smith” era
giunto il momento di morire in un terribile incidente stradale che lasciasse
dietro di sé soltanto un corpo talmente carbonizzato da essere del tutto
irriconoscibile…… un modo come un altro per sparire e ricominciare da qualche
altra parte…
…comunque
è stato un bel funerale…… commovente…… anche se si è dovuto accontentare di
guardarlo da dietro le lenti un binocolo gli ha fatto piacere vedere i suoi
colleghi insegnanti, tutta la sua classe di Storia e molti dei suoi ex-allievi…
…peccato…
…ogni
volta che è costretto ad “uccidere” le sue identità, quando queste inizia a
richiamare attenzioni troppo sgradite, è sempre un dolore…
…è
stupido pensarlo, certo……in fondo non si è limitato a far altro che chiudere un
capitolo della sua vita durato solo sette anni…e a confronto con le altre
identità sotto cui si è nascosto nell’arco dei millenni la “vita” del Professor
Artemius Smith non era stato neppure un periodo
considerevole …ma ormai sentiva la sua presenza come quella di un caro amico
che gli aveva prestato qualche anno di vita da vivere al posto suo…… il Professor Artemius Smith
si era fatto amici tra gli allievi e i suoi colleghi…… era stato invitato a
compleanni e feste di lauree…… stava iniziando a diventare una persona
“reale”……… con un passato reale, oltre a quello inventato che gli aveva dato il
posto di lavoro in una sconosciuta scuola statale …
…ma
ormai Sybarrys aveva scoperto che sotto l’identità di
Artemius Smith c’era Jacob……
ed era tempo per Artemius Smith di uscire di scena
per sempre…
…e dopo
di lui c’è stato Herbert Anderson, ispettore doganale al porto di New York…… e
dopo quattro mesi che quest’ultimo era morto in un incendio doloso, ecco che
compariva Charlie Sanders, barista al “Golden Eagle” un locale a Los Angeles…… e dopo che anche lui si
era licenziato e aveva detto di volersi trasferire a Las Vegas………e dopo altre
due identità “leggere” (quelle che lui chiamava anche “di passaggio”…… niente
storia passata e niente futuro……… solo qualche documento e denaro contante),
ecco che Jhon Words,
ingegnere e progettista, si era comprato un appartamento a San Francisco e si
era trasferito lì per un fantomatico lavoro su un palazzo in centro …… ma che
nessuno dei suoi nuovi vicini vedrà mai realizzato, prima che anche “Jhon Words” svanisca nel nulla…
…in
fondo non si è scelto un’identità tanto dissimile da quello che si sente di
essere…
…una
sorta di artista…
…l’arte
di non essere……portata all’estremo proprio da un essere che non vive più da
millenni…
…una
volta, pensando a questo, ha riso…… ma solo per qualche minuto e solo per
quella volta…
…comunque
ha già previsto che la vita di Jhon Words debba durare solo per un paio di mesi e poco più…
…
Italia ?…
…è dalla
Seconda Guerra mondiale che non ci torna…
…ricorda
quell’atmosfera di gioia incontenibile che solo chi è vivo poteva provare,
quando entrò in una Parigi liberata e quella marea multicolore di vestiti e
bandiere che sventolavano in una città di nuovo viva….. della gente in festa
per le strade…… del bacio di una ragazza diciottenne…… l’ha vista per un
istante e dopo è scomparsa nel nulla…
…e poi
in America, a seguito delle truppe…… Sergente Thomas J. Jefferson……unico
superstite della sua unità…… paralizzato su una sedia a rotelle e con il volto
sfigurato e bendato…
…nuova
identità……durata solo il tempo di toccare terra, poi il “Sergente Thomas J.
Jefferson” si era tolto le bende e, miracolosamente guarito, si era confuso con
la massa di soldati lì attorno…… ed era svanito…… lasciando dietro di sé solo
una sedia a rotelle vuota e bende sporche di sangue rappreso…
…Italia
?…
…un’ottima
idea…
…
Italia … o anche Parigi…
…o
Grecia…
…e a
quest’ultimo pensiero non può che rattristarsi…
…sono
almeno cinquant’anni che non va a visitare la tomba di Lissa……e
sono passati più di duemila anni dal giorno che ha fatto quella promessa…
…stende
sopra questi foschi pensieri un pesante velo che li oscuri per qualche tempo,
poi apre la porta dell’appartamento ed entra……posa distrattamente le buste
della spesa sul tavolo della cucina e inizia a svuotarle senza realmente fare
attenzione a cosa prende……e solo dopo qualche secondo si rende conto che
qualcosa non è per il verso giusto…
…mancano
quattro coltelli…
…e il corpo
della ragazza, disteso a letto, non si è mosso di un centimetro da quando è
entrato…
…escludendo
che sia morta e i coltelli si siano volatilizzati da soli, dove si potrebbe
essere nascosta se non è fuggita dalla porta ? …… certamente è ancora nell’appartamento…
…sorride
mentre dalla prima busta tira fuori le confezioni di latte in cartone e le
confezioni di lasagne precotte …… due stecche di cioccolata accanto ai
barattoli di piselli……il “San Francisco Herald” del giorno, un catalogo di moda per ordini postali…
e le ricevuta di tre cassette di sicurezza affittate in altrettante banche con
altrettanti nomi diversi…… e una ricevuta aggiuntiva per il pagamento di sei
mesi anticipati d’affitto di un altro appartamento nel palazzo accanto, nel
caso dovesse scomparire alla svelta e gli servisse subito un posto dove
nascondersi…
…l’idea
di quanto gli costi questi continui traslochi lo ha smesso di preoccupare da
secoli…… con tutti i depositi che ha in giro per il mondo, spendere i suoi
soldi in questa maniera è un modo come un altro per far girare il denaro…
…riempie
d’acqua il recipiente di vetro e lo mette sul bollitore, mentre tira fuori da
una delle buste una confezione di cioccolato solubile…… poi, mentre aspetta che
l’acqua si scaldi, si mette seduto ed apre la copia dell’Herlad
sulla pagina di politica estera…
…sente
il fruscio leggero della stoffa che si accarezza……lo sente e sorride, con il
volto nascosto dalle pagine del giornale…
…preoccupante
aumento della criminalità a Mosca…… sparizioni e omicidi brutali sono ormai
all’ordine del giorno……quei due psicotici dei gemelli Kroona
sono scatenati……… la caduta di Koskoff
è stato un bel tonfo che si è trascinato dietro tutto il suo impero in Russia,
lasciando il caos completo…… e in questa
situazione anche le orde dei demoni, fino ad allora tenute a debita distanza
dalla città, ora si trovano la strada spianata……… c’è solo da sperare che il
Gruppo riesca a recuperare alla svelta il controllo della situazione…
…a
Berlino c’è una nuova vittima del “licantropo”…… il Serial Killer che colpisce
solo nelle notti di luna piena………una ragazza di appena vent’anni che assomiglia
alle altre cinque vittime…… e tutte loro assomigliano ad Adriana………
Trepcos è rimasto il maniaco di sempre…… continua a
uccidere tutte quelle donne che assomigliano all’amata che lo ha rifiutato più
di due secoli fa…
…continue
azioni di guerriglia ad opera dei ribelli in Colombia…
Colchiltas che cerca, disperatamente, di riprendersi
parte del territorio da cui il Gruppo lo aveva scacciato quasi trent’anni fa…
…da
decenni ha capito che non ha alcun bisogno di mettersi in contatto con i suoi
“fratelli” per sapere dove si trovano…… ormai gli basta solo leggere le notizie
più importanti di politica estera per sapere dove si trova ognuno di loro………
immancabilmente, almeno una volta al mese, riesce a trovare le tracce lasciate
da un paio di loro…
…alcuni
finiscono sotto i riflettori per un errore non voluto…… vorrebbero solo che il
mondo si scordasse di loro…… ma in qualche maniera questo non accade…
…il
resto dei suoi “fratelli” si metto in mostra per puro e semplice tedio………… così
annoiati dalla loro eternità che devono mettere in pericolo le loro esistenze
pur di riuscire a provare ancora un brivido che li faccia sentire vivi…
…tutti
uguali…… persino lui, in passato, non è riuscito a sfuggire a questa regola…
…tutti
uguali…
… tranne uno…
…l’unico tra loro…
… Raven…
...nessuna
traccia su di lui…… niente che lo faccia comparire in maniera più o meno palese
in qualche notizia del mondo degli umani e neppure in altri “ambienti”………
sempre sfuggente come un’ombra …… non ha mai avuto importanza in che maniera
abbia cercato di trovarlo…… alle volte usando investigatori umani se era il
caso e altre volte usando altri “tipi” di collaboratori……… e il risultato è
sempre stato il medesimo……
…niente
di niente…
…l’ultima
volta che lo si è visto di certo, è stato durante la guerra di secessione
Americana…… si faceva passare per un colonnello sudista di nome Harold Granger……e alla fine della guerra è svanito nel nulla…
…Jacob
sogghigna tristemente…
…questo
non vuol dire che lui si sia arreso di cercarlo…
…duecento
anni ?…
…duemila
anni ?…
…entrambi
hanno tutto il tempo del mondo…
…lui
per inseguire e Raven per sfuggirgli…
…questa
situazione gli ricorda quell’episodio di Star Trek …… lo vide una sola volta e
gli rimase impresso nella mente…
…era la
storia di loro due…
…due
alieni…il primo un criminale e il secondo un poliziotto…… avevano passato due
secoli ad inseguirsi e una volta tornati al loro pianeta avevano scoperto di
essere gli unici sopravvissuti della loro razza, estinta già da diversi
secoli………… e una volta scesi a terra, avevano ripreso ad inseguirsi……… anche se
ormai non avevano più motivo di farlo, fuggire
ed inseguire era ormai l’unico scopo
della loro vita…… l’unica cosa che gli desse una dimensione in cui esistere…
… volta
pagina e passa alle notizie sportive…
… la
porta del bagno si è leggermente spostata…
…
l’osserva con la coda dell’occhio chiedendosi quale sarà la prossima mossa
della Cacciatrice…
… la
immagina come un gattino che esplora un posto del tutto nuovo e non sa bene
come muoversi in una situazione come quella…
…ma un
gattino con artigli molto affilati…
4.
…lo
avverte nell’aria…… niente che assomigli ad un odore o un suono particolare……
ma ha una sensazione dentro di sé, simile a quella che ha avuto incontrando Kroy…
…identica…
…il
vampiro che siede dietro al tavolo leggendo distrattamente il giornale e
sogghignando alla pagina delle vignette sembra ignaro di tutto…
…ma
lei sà…
…sa
bene che la sua presenza è stata avvertita e che i vestiti ammonticchiati sotto
le coperte non l’hanno tratto in inganno neanche per un istante…
…<Se
hai finito in bagno, il cioccolato è quasi pronto…> esclama il vampiro con
voce del tutto tranquilla…
…Kate
si morde un labbro indecisa sul da farsi…
…il
piano era semplice…… aspettare che il padrone dell’appartamento si avvicinasse
al letto e prima che scoprisse che sotto le coperte c’erano solo un mucchio di
vestiti, si sarebbe ritrovato una lama alla gola…… e, come sempre, da lì in poi
avrebbe agito a istinto…
…ma il
piano era saltato prima ancora di diventare qualcosa di reale…
…si ritrovava
asserragliata in un bagno, vestita con abiti più larghi di lei e con due
coltelli da cucina in mano come uniche armi contro un avversario che sentiva di
non poter battere neppure in abiti e armi più consone alla situazione…
…era,
per l’ennesima volta, a corto di scelte…
…esce
dal bagno e si ferma a pochi passi dalla porta…
…<…chi
sei ?…> lo chiede a bassa voce fissandolo con rabbia per cercare di avere
almeno un vantaggio psicologico…
…ma
sembra un gioco che il vampiro conosce, dato che la fissa con un’irritante
sorriso divertito e uno sguardo ironico nel vedere quella buffa cosina
agghindata in vestiti sformati…
…<Ti
basta sapere che sono un amico ?…> domanda lui <Io non ho amici…> replica Kate…
…AMICO…
…l’ultimo
che ha usato questa parola è stato il Mercante…… e l’anno seguente è stato un’inferno sulla terra…… che non
porti più i segni sul corpo non vuol dire niente…… le ferite che ha dentro non
si rimargineranno mai del tutto…
…il
vampiro posa il giornale e si sposta in avanti appoggiando i gomiti sul tavolo
e il mento sulle dita intrecciate……studiandola per qualche secondo senza dire
nulla…
<Kate
Anderson…> esordisce lui, senza che lei faccia una
sola piega a sentir pronunciare il suo nome da qualcuno che non aveva mai visto
prima……<…si fa un gran parlare di te, in certi ambienti…>…
…lei
non replica…
…non le
interessa minimamente in che ambienti si parli di lei, quali che siano i
“certi” ambienti o cosa si dica sul suo conto…
…non le
interessa niente di niente…
…dopo
che la sua normalissima vita da studentessa modello era crollata per colpa di
Buffy Summers e lei era diventata una fuggiasca, costantemente inseguita da
demoni incaricati di ucciderla, la vendetta sulla Cacciatrice era diventata la
sua unica ragione di vita…
…aveva sacrificato
sé stessa per sopravvivere nei due anni successivi, accettando umiliazioni e
combattendo disperatamente giorno dopo giorno pur di avere un’unica possibilità
di vendicarsi…
…e poi
Buffy era morta…
…morta
ma non per mano sua…
…la
vendetta le era stata rubata…
…le
rimaneva solo l’odio e una vita che ormai non aveva più alcun interesse a
vivere…
…un’odio
cieco e disperato che poteva rivolgere solo contro sé stessa…
…forse
per questo era tornata nell’arena per combattere…
…per
morire, meglio dire…
…ed ora
? …
…di
nuovo il fato doveva dire la sua…
…di
nuovo le era stata tolta la possibilità di scegliere il suo destino…
…<Un
po’ di cioccolato ? …> chiede il vampiro strappandola ai suoi pensieri…
…lei
non replica…
…lui
scuote le spalle e si alza per prendere una tazza dal lavabo…
…per
qualche istante Kate è tentata di lanciare un coltello verso di lui…… non
servirebbe a niente ma le darebbe un po’ di vantaggio…
… “e
dopo ?”…
…glielo
chiese anche Kroy…
…una
domanda facile…
…forse per
tutto il resto delle persone del mondo, tranne che per lei…
…e dopo
? …
…dopo
averlo colpito e guadagnato qualche secondo…… cosa farebbe ??? …
…uscirebbe
dalla porta…… fuggirebbe fino all’atrio…
…e dopo
? …
…cosa
l’aspetta una volta arrivata in strada ???…
…riprendere
la sua vita di eterna fuggiasca…
…fino a
che, un giorno, non verrà raggiunta e uccisa…
…una
vita che non vale la pena di vivere…
…poi
sente l’odore del cioccolato caldo…
…si
spande nell’aria quell’aroma dolciastro che la riporta con la mente ad una
giornata tranquilla in cui la studenssa Kate Anderson
fissava il panorama di pioggia fuori dalla finestra della sua camera e bevendo
cioccolato caldo…
…una
giornata che definì perfetta…
…<Ero
intenzionato a fare del caffè…> esclama il vampiro
portando in tavola una tazza piena di liquido marrone e fumante…<… ma penso
che per una ragazza come te, sia meglio del cioccolato caldo… o mi sbaglio ?
…>
…Kate
fissa la tazza fumante senza riuscire a pensare…
…il suo
stomaco e la sua mente lo chiedono a forza per cercare di tornare, anche solo
per qualche istante, assaggiandone solo il sapore, a quella giornata lontana…
…leva
lo sguardo sul vampiro e lo fissa per cercare di intuire le sue intenzioni…… ma
sarebbe più facile capire cosa si trova dietro un muro cercando di penetrare
intonaco e mattoni con la vista…
…lo
sguardo del vampiro è del tutto neutro…
…potrebbe
offrirle biscotti con crema di vaniglia da gustare mentre si beve la sua
cioccolata calda ……o squarciarle la gola con un solo colpo dei suoi canini…
…per
quanto ne sa, potrebbe aver appena predetto uno dei suoi due possibili futuri…
…si
avvicina con passo lento…… i coltelli stretti nelle mani…
…fissa
la tazza fumante e poi il vampiro…… di nuovo la tazza e di nuovo il vampiro……..
brama per bere un sorso di cioccolato caldo ma l’istinto di sopravvivenza le
impedisce di avvicinarsi troppo alla tazza per essere nel raggio d’azione
dell’avversario…
…<Ho
capito…> replica quest’ultimo allontanandosi di qualche passo dal tavolo con
un sorriso divertito sul volto…… ma sono gli occhi che stonano…… non hanno
mutato per nulla la loro espressione neutra…
… Kate
si avvicina con circospezione al tavolo continuando a fissare il vampiro, in
attesa di una mossa di quest’ultimo, mentre con la visione periferica cerca la
tazza di cioccolato e quando alla fine sente la punta di un coltello sfiorare
la ceramica si rende conto di non poterla afferrare a meno di non lasciare una
delle sue armi……<…un bel problema…> sogghigna il vampiro incrociando le
braccia sul petto e studiando le mosse della Cacciatrice…
… alla
fine Kate è costretta a posare un coltello sul tavolo e con mossa rapida
afferra la tazza bollente e retrocede di qualche passo, bevendo il cioccolato
caldo in un sol fiato mentre con gli occhi continua a fissare il vampiro e con
la mano armata puntata di fronte a lei per parare un possibile attacco…
…e
quando riesce a riprendere fiato vede il vampiro fare un cenno con le dita per
indicare le labbra ……
per qualche istante non lo capisce……<Sei sporca di cioccolata…> commenta
lui con voce divertita e questa volta
gli occhi seguono l’esempio della voce e mostrano, finalmente,
un’emozione……<Possiamo continuare questo gioco per tutta la giornata…>
prosegue lui <…io che ti offro ospitalità e tu che la prendi con una mano e
agiti un coltello da cucina nell’altra nel caso ti volessi aggredire…… o
possiamo sederci e parlare da persone civili… che ne dici ? …> …
…Kate
non risponde…
…<Andiamo…>
la incita il vampiro, avvicinandosi al tavolo, mentre la ragazza retrocede
prontamente <… se ti avessi voluta
morta, non ti saresti certo svegliata, non credi ?…> <Adesso me lo dirai
tu in cosa credere, non è vero ?…> replica Kate con tono ostile…<…a questo
punto c’è sempre qualcuno che mi dice che mi devo fidare di lui, perché è qui
per aiutarmi…> la voce si infiamma di rabbia così come le guance della
ragazza si imporporano e dagli occhi iniziano a scendere lacrime
calde…<…siete tutti qui per aiutarmi, non è vero ? …> chiede senza
pretendere alcuna risposta……<…siete
tutti miei amici e mi volete aiutare…> grida sentendo gli occhi
inumidirsi…<…ma tutti volete qualcosa in cambio…> nonostante la rabbia,
la voce si riduce ad un sussurro perché sente che se parlasse a tono normale
inizierebbe a piangere non riuscendo più a trattenere quel groviglio di
emozioni che, inarrestabile, le sale lungo la gola…
…<…e
tu cosa vuoi ? …> chiede con voce che cerca di essere normale…… si porta il
coltello alla mano e incide la carne con un taglio netto…<… ti basta il mio
sangue ? …> domanda mentre le lacrime scendono sul viso senza che riesca a trattenerle……… scivolano sulle guance e si mischiano al
cioccolato rimasto sul volto e gocciolano sui vestiti sformati che indossa, mentre
il sangue che sgorga dalla ferita macchia il pavimento e i pantaloni…
…scoppia
in un singhiozzo improvviso e disperato, mentre lascia cadere l’arma e si porta
la mano sana al volto per cercare di fermare le lacrime……sente che il peso
caricato sulle sue spalle è ormai aldilà dall’essere più sopportabile……piange
senza più riuscire a fermarsi…
…avverte
la presenza del vampiro quando ormai è accanto lei…… sente le sue braccia che
la cingono e una mano che le accarezza la testa e l’avvicinano ad una spalla su
cui lei continua a piangere…
5. 25 Settembre 1942, dintorni di Parigi
…gli
salta addosso lasciandosi cadere da un ramo…… avverte solo lo spostamento
d’aria sopra di lui…… sa che ha pochi istanti…… si getta a terra e con una
capriola è di nuovo in piedi alcuni metri più avanti…
…
dietro di lui il soldato del reggimento “Blut
und Silber” è acquattato a terra…… gli occhi
giallastri che lo fissano maligno…… le labbra e il colletto della divisa
sporchi di sangue fresco…… ringhia di rabbia per essersi lasciato sfuggire
quello che credeva una facile preda…
…si
rialza e si lancia verso di lui….. ma riesce a fare solo pochi passi prima la
lama del pugnale gli si conficchi in un occhio e arrivi fino al cervello……
senza più potersi fermare ha solo il tempo di fare altri tre passi, nei quali
il suo corpo si trasforma da oggetto solido in una cascata di polvere nera…
…un
altro avversario in meno…… per rallentarlo, quanti ne avrà lasciati Raven? …
…
avverte un pericolo dietro di lui…… si gira e leva il braccio in difesa,
parando il calcio di un altro soldato…… un colpo potente che avrebbe steso un
avversario normale…
…ma
nessuno ha avvertito questi soldati……né lui, né Raven né gli altri “fratelli” si possono più considerare
avversari normali…
…con
una mossa rapida gli afferra la gamba e assecondando il movimento del corpo
dell’avversario gli basta un leggero sforzo per farlo schiantare contro un
robusto albero… sente il rumore delle ossa che vanno in pezzi e il corpo che si
affloscia inerte……morto non può più morire…… ma di certo resterà storpiato per
sempre…
…altri
due soldati corrono fuori dalla boscaglia…… nelle mani di entrambi due pugnali
lucenti ……senza un attimo d’esitazione e senza neppure fermarsi, i due si
allargano a ventaglio per aggredirlo contemporaneamente da entrambi i lati…
…Raven
li ha addestrati bene…
…ci
sarebbe da complimentarsi con lui per come sceglie i suoi servi…
…e non
vede l’ora di incontrarlo di persona per farlo…
6. 3 Ottobre 2001, San Francisco
…cinque
del mattino…… è stata una lunghissima notte, interrotta più volte dagli incubi
della Cacciatrice…… si svegliava levandosi
all’improvviso dal letto…… respirava pesantemente in rapida successione,
cercando di calmarsi………fissava l’appartamento buio e come unica eccezione la
luce della cucina……Jacob seduto al tavolo a
rileggersi per l’ennesima volta “La Metamorfosi” di Kafka……
levava gli occhi dalle pagine e la fissava con sguardo tranquillo…… nessuno dei
due diceva una parola…… non c’era bisogno di farlo…… vegliava lui……e al saperlo
lei si adagiava di nuovo sulle coperte…… il respiro mutava di nuovo in un ritmo
tranquillo e tornava a dormire …… fino a svegliarsi di nuovo
all’improvviso……nella penombra spiccava il bianco delle bende sulla
mano……l’odore del sangue, anche se vago, stagnava nell’aria…
…Jacob
ha ripreso a leggere delle avventure del commesso viaggiatore che si sveglia un
mattino e scopre di essere diventato uno scarafaggio gigante…
…Kafka
riusciva a incutere inquietudine persino dal vivo…… una persona qualunque……
sguardo stanco e voce pacata …… grigia nel grigio di una città che sembrava un
sepolcro…… morto senza aver mai vissuto…
…arrivato
alla fine chiude il libro e lo posa sul tavolo…
…sei e
trentacinque del mattino…
…l’alba
si sta timidamente presentando alla finestra…
…e
ora ? …
…trentatre
anni, sette mesi, cinque giorni e una manciata di ore…
…Alexandra…
…si
chiamava Alexandra Stavros…
…nata,
cresciuta e morta a New York…
…
trentatre anni, sette mesi, cinque giorni e una manciata di ore……. nel quale
non si più occupato di nessun’altra Cacciatrice da allora…
…illuso…
…non si
sfugge al destino……… almeno non al destino che si è scelti……… un destino che lo
pone sempre di fronte alla sua crudele ironia…
…loro muoiono
anche se vorrebbero disperatamente vivere…… lui esiste senza alcun scopo che la
vendetta…
…guarda
la sagoma sotto le coperte e si chiede quando perderà anche lei…
…un
altro nome e una data da aggiungere alla lista…
…è come
incontrare un cucciolo abbandonato…… si sa già che se non ci si occupa di lui
morirà … una scelta obbligata…
…e
stavolta più delle altre…
… il
Gruppo la vuole morta…… e i suoi bracci armati, il Tre tra tutti, si sono
mobilitati esclusivamente per questo scopo…
…agenti
operativi, demoni asserviti, banche dati aggiornate in tempo reale, satelliti
spia, arsenali che farebbero l’invidia di molti piccoli stati, tempo illimitato
e risorse finanziarie enormi…
…un
colossale congegno senza forma né volto, che ha messo in moto tutti i suoi
ingranaggi con l’unico scopo di schiacciarla lì in mezzo…
…la
domanda non è “se” riuscirà a ucciderla”…… la domanda è solo “quando” …
…quasi
due anni che riesce a sfuggirgli sono un record che probabilmente non sarà mai
più eguagliato in futuro…
…che
può fare per evitarle questo destino già scritto ?…
… la
risposta è scontata come la sua inevitabile conclusione…
… darle
un altro destino, che ha già un finale scritto…
…uccisa
da qualche abominio senza forma né nome, strisciato fuori da qualche antica
maledizione in cerca di un’apocalisse che liberi il mondo dagli umani che lo
infestano e gli regali un nuovo regno……l’alternativa è una pallottola in fronte
mentre corre per salvarsi la vita…
…nessuna
scelta migliore da fare…… solo la meno peggiore…
…in
questi millenni c’è stata una muta tregua tra il Gruppo e lui…
…loro
lo hanno ignorato e lui fa altrettanto con loro…
…se lui
prende sotto protezione una Prescelta, il Tre si tiene a debita distanza in
attesa di ordini…
…con
tutti i nemici che si è fatto il Gruppo, ritrovarsi anche lui nella lista, è
qualcosa che hanno sempre preferito evitare se c’era un’alternativa migliore…
… Jacob
voleva la Prescelta di turno sotto la sua protezione ??? …… nessun problema…
…saperlo
con la sua Cacciatrice da addestrare, era un osso che il Gruppo si poteva
permettere di gettargli per farlo stare buono e calmo……… un problema in meno di
cui doversi occupare se uno dell’Artiglio di Sangue decideva di fare la Baby Sitter ad una Prescelta anziché scannarla…
…come
già detto, nessun problema…
…finora…
…ma
adesso ha la fortissima sensazione che Kate sia tutta un’altra storia…
…mai
visto tanto accanimento per uccidere un’ “Anima Perduta”…
…nonostante
abbia eliminato due squadre di Tre e sia riuscita a sfuggire al Gruppo una
decina di volte, l’ordine di eliminazione non è mai stato ritirato, nonostante
le incredibili capacità che la ragazza ha dimostrato di avere…
…ci
vuole un’idea…
…meglio
di questo…
…ci
vuole una vecchia amica…
…guarda
il cellulare appoggiato sul tavolo e si chiede che tempo farà a Parigi …
7. 25 Settembre 1942, dintorni di Parigi
…dietro
di lui una scia di polvere scura che ancora non ha smesso di posarsi…… davanti
a lui, ringhiati e feroci, altri cinque soldati pronti ad attaccarlo…
…vede
lo sguardo di Raven in ognuno dei vampiri che ha di
fronte…
…non
sue vittime casuali riportate a quella parvenza di vita per puro diletto…
…uomini
scelti…
…
votati con ogni fibra del loro corpo ad obbedire al loro padrone fino
all’ultima goccia di sangue in corpo…
…non ha
importanza quanti ne abbia eliminati….. né che quelli che deve affrontare
abbiano compreso di avere di fronte un’avversario
superiore, non vedendo più i loro compagni ormai svaniti nel
nulla……continueranno ad attaccare perché così gli è stato ordinato…
…sente
la risata di Raven…
…solo
un’eco di un ricordo lontano, certo…
…una
risata pura, cristallina… che non aveva alcuna traccia di falsità nel suo
essere…
…una
risata divertita dei suoi tentativi di prenderlo…
…<…Raven…>…
…Jacob
lo bisbiglia…
…
spera…… se possibile, prega…
…desidera
solo che il suo nemico possa udire quella parola…
…quel
nome in cui ha riversato tutto il suo odio…
8. 23 Ottobre 2001, Parigi
…è
stato un viaggio lungo per Padre Merrick e suo nipote
Adam, una volta arrivati in vista del palazzo seicentesco in quella via poco
trafficata di Parigi……un viaggio in cui queste due identità sono cambiate tre
volte… e il mezzo di trasporto da San Francisco a Parigi almeno il doppio delle
volte…
…Kate
non si è fatta domande di sorta, su quel viaggio…… a dire il vero non ha detto
che poche parole da quando hanno portato fuori dall’appartamento due valigie e
nient’altro…… aveva uno sguardo ferito come se lasciasse un posto caro sapendo
di non poterci tornare mai più…
…per il
resto del viaggio si è chiusa in un mutismo quasi assoluto, limitandosi a
fissare il panorama che cambiava attorno a lei……scambiando poche parole di rito
e nient’altro……sembrava assorta nei suoi pensieri……e stranamente Jacob non
riusciva a penetrare quegli occhi verdi per capire quali fossero…
…<…[la
lascio qui Padre] ?…> domanda l’autista volgendosi dietro di lui…… Padre “Merrick” annuisce
con un sorriso compiaciuto e con uno sguardo felice dietro i suoi occhiali da
vista, mentre suo nipote si limita a fissare il mondo oltre il vetro della
macchina, senza che niente sembri impressionarlo…<…[Sì, la ringrazio]…>
conferma per essere sicuro di venir compreso…
…il
taxi si ferma davanti ad un massiccio portone di legno e Jacob porge il denaro
al tassista che lo accetta con un cenno del capo e fischiettando una volta
scesi i clienti, ingrana la marcia e parte lungo la strada, svanendo dietro ad
una curva…
…<…ed
ora ? …> chiede Kate facendo sentire la sua voce per la prima volta da ore……
sembra del tutto apatica…… di nuovo costretta a lasciare un posto per
trasferirsi in luogo sconosciuto…
…<Devo
parlare con una vecchia amica…> replica Jacob facendo scivolare via l’identità
di Padre Merrick che gli aveva fatto compagnia nei
due giorni appena passati, con il semplice gesto di togliersi la nera veste
talare e infilarla, insieme con gli occhiali, dentro la borsa di pelle che
tiene in mano…
…sul
citofono un unico campanello…… ma lo studia per diversi secondi come se dovesse
scegliere quale premere…
… “S. Perren” campeggia su una targa d’ottone posta sopra al
citofono…
… S. …
…Sophie…
…quasi
sessant’anni da quella notte di combattimento…
…è incredibile
come voli il tempo …
9. 25 Settembre 1942, dintorni di Parigi
…è poi
è finita…… l’ultimo soldato cade all’indietro e diventa polvere prima ancora di
toccare il terreno…
…ha
vinto la battaglia e non c’erano nemmeno il corpo di un nemico a testimoniare
che c’è né era stata una delle più feroci…… qualche mucchio di polvere sparse
in giro e alcune ferite da taglio a dimostrare che aveva combattuto…
…in
un’altra situazione si sarebbe potuto dire che non era successo niente…
…ma
erano i cadaveri a dire il contrario…
…tutto
il suo gruppo…
…sparsi
in giro come giocattoli vecchi…
…trattati
alla stessa maniera di bambole rotte e gettate via…
…arti
strappati o tagliati…… gole squarciate…
…e il
sangue…
…macchiava
ogni cosa…
…facce,
vestiti, alberi, terra…
…nel
freddo della sera, dalle viscere esposte salivano le volute del suo calore…
…tutti
loro erano vivi fino al giorno prima…
…conosceva
il loro nome …… le loro storie i loro sogni…
…lì, accanto
a quell’albero, c’era il corpo di Claude e vicino a lui Dominique…
…il
giovane Jean…… suo fratello Sebastienne…
…e
tutti gli altri…
…32
storie…… 32 vite…
…morti…
…uccisi
solo perché lo conoscevano…
…uccisi
solo perché Raven aveva deciso di fargli un dispetto
infantile…
…UN
DISPETTO…
…avrebbe
gridato se ne avesse avuto la forza…
…aveva
solo la consapevolezza che loro non sarebbero stati gli ultimi…
…Raven
avrebbe continuato ad accanirsi sulle persone che amava per il puro gusto di
farlo soffrire…
…ha
notato il movimento di quell’ombra, prima ancora di sentire quel rumore…
…un
lamento flebile…
…era
pronto ad affrontare un altro nemico…
…ma non
ciò che emerse dalla boscaglia con
passo barcollante…
… e il
sangue…
…TUTTO QUEL SANGUE
…
9. 23 Ottobre 2001, Parigi
…la
porta si era aperta facendo emergere la figura di una perfetta cameriera
francese……sembrava appena uscita da una sit-com dimenticandosi di posare la
divisa nel camerino…
…bionda,
occhi azzurri…… divisa, calze e scarpe di un nero lucido e profondo…… al
contrario la crestina e il grembiule erano di un bianco immacolato…
…<[Si]
? [Desiderate] ? …> <[Vorrei parlare con
…la
cameriera chiude lentamente la porta lasciando i due in attesa…
…<Chi
è questa Signora Perren ? … la tua amica ? …>
domanda Kate, facendo sorridere Jacob che fino a quel momento ignorava che la
ragazza comprendesse il francese…
…<Una
vecchia amica…> risponde il vampiro tenendosi sul vago…<E mi aiuterà
?…> chiede la Cacciatrice senza alcun’entusiasmo <Sì…… o ti farà
uccidere…> replica Jacob con tono assolutamente serio…
10.
Sente
la musica provenire da dietro la porta…… una triste musica di violino…… la
cameriera, davanti a lui, bussa due volte alla porta <Madame ? …> domanda
<[Avanti]…> replica una voce da dietro l’uscio…
…la
cameriera apre la porta e poi si ritrae permettendo a Jacob di entrare…
…la
grande stanza è un inno agli anni ’40…
…un’opprimente
senso di vecchio…… di immobilità simile a morte, regna lì dentro…
…pesanti
tendaggio broccati che fanno filtrare una luce stentata……… disposte in bell’ordine,
sul tavolo di mogano, foto bianche e nere dentro cornici dorate, …… un divano
d’epoca di seta verde…… incassato nel muro un grande camino spento e che dà
l’impressione di esserlo da parecchio tempo…… sotto di lui un tappeto persiano
grande quasi quanto il pavimento …su un tavolinetto lì vicino c’è il grammofono
dorato da cui esce la malinconica melodia che si spande nell’aria…
…accanto
alla parete, seduta su una poltrona di raso rosso rivolta verso di lui, una
donna in abiti neri e con il volto nascosto da cappello con velo dello stesso
colore, attende quel momento da più di
cinquant’anni…
…nessuno
dice niente per diversi secondi…
…<Non
sembri sorpreso …> esordisce la donna con una voce rauca <… che io non
sia stupita di non vederti invecchiato di un solo giorno……… come se tu lo
avessi sempre saputo, non è vero ? …> <Che fai parte del Gruppo ?…>
domanda di rimando il vampiro <…sì, Sophie…… l’ho sempre…… percepito …… fin da quando sei aggregata a Marcel e tutti noi … >
replica con voce neutra <E perché non mi hai lasciato morire quel giorno ? …
dal tuo punto di visto ero comunque una nemica…> <Eri una ragazzina…… che
aveva ancora tutta la vita davanti…>
…la
risata…
…roca…cattiva…
…emerge
da sotto il velo come un vapore mefitico che ammorba l’ambiente…
…<Già…>
ribatte la donna quando il riso si spegne…<… tutta la vita mi hai
lasciato…> il tono è sarcastico senza alcuna possibilità di poter equivocare
su di esso……<…tutta la vita…> ripete con voce assorta…<…tutta la vita,
con questo…> ripete di nuovo portando una mano al volto ad indicare il velo
nero…… poi la mano ricade stancamente sul bracciolo…
…<…comunque…>
riprende la donna <… se non lo sai, ho avuto tre figli……sei nipoti…… e otto
bisnipoti……… l’ultimo ha compiuto tre anni, il mese scorso……… sotto
quest’aspetto, è stata una buona vita………… ma nonostante la possibilità che mi
hai lasciato per avere una famiglia, speravo di non doverti più rivedere………
perché tu sai che è stata tutta colpa tua ……vero ? ……
Alain…… Dominique…… Gerard…… e tutti gli altri…… sono morti tutti per colpa
tua……… li hanno uccisi solo per colpire te…> <Raven ? …> <Non lo so…… vorrei sinceramente dirti
quale dei tuoi…… fratelli…… si
nascondesse sotto l’identità del tenente Herman Zaifeld…… ma nessuno ha mai scoperto chi fosse…… nemmeno io
che sono stata l’unica …… sopravvissuta…… se il termine è giusto…>
…silenzio…
…ognuno dei due immerso
nei loro ricordi…
<Alle volte li sogno i nostri
compagni…> esclama la donna con voce distante…… persa in un giorno qualunque
prima del massacro <…sono lì…… aspettano…… aspettano che li raggiunga ……e a
sentire il mio medico non manca molto a questo mio ultimo viaggio…>
<Cos’hai ? …> <Niente che né tu né la medicina moderna possa più
curare…… mi sono rassegnata, ormai…>
…silenzio,
di nuovo…
…come
discorso di benvenuto tra due amici che non si vedevano da sei decenni, poteva
essere di certo migliore…
…da un
tavolino accanto alla poltrona la donna prende una pillola e la infila sotto il
velo senza alzarlo per non mostrare il suo volo…… la si sente deglutire
pesantemente……e per qualche minuto l’unico rumore, a parte l’ormai irritante
assolo di violino, è il suo respiro che cerca di tornare normale…
…<Pillole…>
esclama la donna con voce piena di rabbia… <… ne prendo di tutti i colori ad
ogni ora del giorno…… la notte mi devo alzare almeno tre volte per andare in
bagno…… non faccio un pasto solido da anni…… e l’artrite mi ha rubato braccia e
gambe sostituendoli con rami d’albero… e nonostante tutto, ancora vengo
considerata un elemento importante nel Gruppo…… quindi deduco che tu sia qui
proprio per questa mio ultimo requisito…… giusto ? …> <Sì…… proprio per
questo motivo…> replica Jacob cercando di mantenere un tono neutro……
cercando di cancellare il volto di una ragazza di diciassette anni che cercava
di fare la dura con un fucile che non sapeva neppure maneggiare… un volto che
non riesce ad applicare in nessuna maniera su quel velo nero…
…<
<Voglio
solo salvarle la vita…> replica Jacob <…del resto sono due anni che
riesce a sfuggirvi …… e se non sbaglio, da sola, ha eliminato i membri di due
squadre del vostro Tre …… i la definizione Anima Perduta non è più applicabile,
viste le sue capacità…> <Una Cacciatrice che
rifiuta il suo destino è sempre considerata un’Anima Perduta…> replica la
donna <… eliminandola permettiamo ad un’altra Prescelta, più motivata, di
avere i poteri della Cacciatrice…> <Si tratta
di una Cacciatrice Sterile…… nessuna prenderà il suo posto…> <Forse sì…
forse no…… non lo possiamo sapere con certezza…… forse il Potere che crea le
Cacciatrici, deciderà questa volta di dare il via ad una nuova linea, partendo
dall’anima perduta…> <Siete liberi di credere in quello che volete…… ma
ritirate l’ordine di eliminazione…… da adesso in poi mi occuperò io di lei…… e
la indirizzerò verso …>
…pausa…
…dura
appena un secondo…
…verso
? …
…verso
la morte…
…immagini
di giovani volti femminili…
…sorridenti un’attimo prima…
…morti
nel ricordo successivo…
…
quante volte ? …
…quante
ne ha visto morire ? …
…la
prossima avrà il volto di Kate ? …
… c’è
scelta ? …
…<…
ciò che ritenete debba essere il suo destino…>
conclude Jacob… non è un’ammissione …… non è niente
che debba significare qualcosa…
…la
donna non replica……si limita a sospirare…
<La ragazza…>
riprende la donna con voce neutra <…dove si trova in questo momento ? …>
<Nel posto più sicuro che esista…> replica il vampiro <E, ovviamente,
non mi dirai dov’è questo posto…vero ? …> <Perché non dovrei…>
risponde il vampiro con un sorriso leggero, facendo un cenno del capo < … è
nel corridoio qui fuori…>
…la
risata della donna…
…emerge
con difficoltà dal velo…… una risata rauca…… sofferente……ma, tolto questo, di
cristallina purezza…
11.
…una
mano aperta……il braccio teso in alto……verso il cielo…… le dita aperte pronte ad
afferrare un raggio di sole che entra dalla finestra in fondo alla sala…… un
corpo modellato in maniera squisita…… ma solo fino all’ombelico…… il resto
della statua è inghiottito da una massa informe di marmo bianco dal quale emerge
quella figura androgina che tende tutta se stessa per fuggire dall’abbraccio
del suo frastagliato basamento…
… il
nome dello scultore, sulla targhetta dorata, le è del tutto sconosciuto…
… il
titolo però descrive in pieno l’opera…
… “Rinovatio”…
… dal
latino, “Rinascita”…
…la
forma che si sforza di trovare l’affermazione di sé stessa, lottando per uscire
dal caos di una materia informe…
…<…
[ti piace] ? …> chiede, in francese, una voce rauca alle sue spalle …
… era talmente
assorta a contemplare la statua che non li ha nemmeno sentiti arrivare…
…la
donna dal volto coperto cammina a fatica, misurando ogni passo…… al suo fianco, a sorreggerla per un braccio
Jacob la fissa con sguardo serio…
…<Tu
sei Kate, vero ? …> domanda la donna arrivata a pochi passi da lei…<Ti
piace ? …> chiede nuovamente riferendosi alla statua <Notevole…>
risponde la ragazza tornando a guardare l’opera…
…<Notevole…>
ripete la donna, gustandosi quella parola come se l’avesse appena imparata
<…tutti dicono che è “Bella”…> riprende <… “Interessante” ……… o usano
altri termini di circostanza, per mascherare il fatto che non ci capiscono
niente di arte……… ma “notevole” è un termine che gli si addice…… la comprendi ?
…> chiede facendo un cenno della mano rugosa…
…Kate
si volta di nuovo a guardare la statua <È una trasformazione…… una nuova
nascita …> <Sì…> replica la donna <… anch’io la vedo così…… ad ogni
fine c’è un possibile inizio per quanti sanno… trasformare… la loro
esistenza…> poi si volge verso Jacob …… <Lasciaci sole…… io e questa
ragazza dobbiamo parlare…>
…Jacob
si limita ad annuire con un cenno del capo, senza dire nulla……si allontana
lungo il corridoio ed esce da una porta…
…la
donna si avvicina ad una poltrona di raso e si siede, facendo cenno a Kate di
sedersi accanto a lei …
<Sai
chi sono ? …> chiede la donna <Fai parte del Gruppo…> replica la
ragazza, suscitando una risata sottile e raschiante che esce dal velo nero per
quel tono di sfida che ha avvertito nella voce di Kate … <Sì… e non sei
spaventata ? …> <Dovrei ?… >…
… la
donna infila una mano dentro all’impenetrabile velo e quando la ritrae, le dita
stringono una sorta di piccolo congegno con diversi led luminosi che
lampeggiavano ritmicamente…
…<Mi
sarebbe bastato usarlo…> esclama Sophie <…e a quest’ora una
squadra d’intervento sarebbe già arrivata qui, armata di tutto punto……… non
credo che avrebbero eliminato Jacob, ma tu saresti già morta…> <Dovrei
essere spaventata ?…> domanda Kate, con una punta di rabbia nella voce per controbattere
quella minacciosa sfida…
…da dietro il velo una bocca si tende a
sorriso…
…<Sì……
dovresti…… tu sei stata classificata una tale minaccia, che sarebbe stato mio
dovere utilizzare questo comunicatore per chiamare rinforzi…… potrei essere
fucilata come traditrice per non averlo fatto………… comunque non è mia intenzione decretare la
tua morte…… semmai, dovrò decidere se essere io stessa la causa della mia,
prematura… dipartita…>
…silenzio…
…per
qualche secondo Kate non riesce a comprendere il discorso e la vista di quel
velo nero non l’aiuta di certo…
…<Jacob…> riprende la donna <…mi ha chiesto di
aiutarti… di far ritirare l’ordine di eliminazione che pende su di te… per far questo
dovrò mettere in gioco la mia stessa vita con il nostro Direttivo Centrale … e
per difenderti potrei avere…… un infarto … o finire in coma a causa di qualcuna
delle medicine che prendo……… o peggio di questo…… essere costretta ad
abbandonare la mia casa…… relegata, per via della mia “importanza”, per quello
che mi resta da vivere, in qualche bunker a trenta metri sottoterra…… già
dentro una bara, ma ancora viva……… questo è uno dei miei possibili futuri se
decido di aiutarti…>
…silenzio…
…di
nuovo…
…opprimente…
…<E
adesso…> esclama la donna all’improvviso con voce stanca <… spiegami
perché dovrei rischiare il poco della mia vita che mi resta per te…> <Non ho chiesto io di essere
una Cacciatrice…> esclama Kate, facendo emergere
quella verità che le tormenta l’anima da due anni…… ben sapendo che non sarà
quella a salvarle la vita ma sentendo che la deve dire…… tirarla fuori e dirla
a qualcuno che la possa comprendere… <… e non voglio questo potere…… non
l’ho mai voluto…> <Che io sappia…> risponde la donna <…su nessuna
delle due cose c’è qualcuno che abbia potere decisionale……… tu sei una
Cacciatrice e lo resterai…… ma non hai ancora risposto alla mia domanda……
perché dovrei aiutarti ?…> <Perché mi avete rubato due anni di vita e li
rivoglio…>
…la
donna fa una smorfia celata dal velo e si alza dalla poltrona……<In questo
periodo le notti Parigine sono qualcosa di meraviglioso………
goditele finché puoi…> conclude, avviandosi lungo
il corridoio…
…Kate
rimane seduta per qualche secondo stringendo spasmodicamente la stoffa della
poltrona……<Mi avete rubato la vita…> esclama con voce piena di
rabbia……<Quale vita ? …> domanda la donna, fermandosi e voltandosi di
nuovo verso la ragazza <…che cosa ti abbiamo rubato ? …… la vita di una
studentessa ? …… la vita di una Cacciatrice ? …… cosa sei tu di fronte
all’umanità ??? …… niente !!!… cosa sei tu di fronte a noi che abbiamo votato
la nostra esistenza a difendere l’umanità dalle creature del male ??? …… nulla
!!! …>…
…con un
gesto lento la donna scosta il velo per mostrare il volto…
…la
parte sinistra della faccia è quella di una donna anziana…… rugosa……
macchiata…… ma la parte destra…
…L’ALTRA
PARTE…
…l’azzurro
occhio sinistro non ha un gemello sull’altro lato del volto…… solo una sfera di
color bianco lattice senza più iride…… dalla fronte fino al mento, storpiando e
storcendo il naso e le labbra, quattro cicatrici perpendicolari…come il colpo rapido e feroce
di quattro artigli…scendono inesorabili a sfigurarle il viso…
…<Ecco
il prezzo che ho pagato, per quello in cui credo…> replica la donna <…e
tu in cosa credi ??? …che prezzo sei disposta a pagare ??? …> le domande
sono piene di rabbia…
…Kate
sa che fra qualche istante la donna si volterà e se ne andrà…… nella sua mente
una voce continua a ripeterle di rispondere qualcosa…… di dire una cosa
qualunque che le faccia superare quell’esame in cui è in gioco la sua stessa
vita…
…ma non
le viene in mente niente da dire…
…in cosa crede ? …
…che prezzo è
disposta a pagare ? …
…e dopo ? …
…domande
a cui non sa dare alcuna risposta…
…la
donna la osserva per qualche altro secondo, poi si cala il velo sul volto e si
allontana lungo il corridoio…
12.
Nonostante
l’anonimità di quella strada e lo scarso traffico che vi transita, il sonno
tarda comunque a venire…… Kate stanca di rigirarsi tra le coperte, si leva
seduta per osservare Jacob…
…è
nello stesso punto di un’ora fa…
…nello
stesso punto di due ore fa…
…nello
stesso punto di quando lei si è infilata sotto le coperte…
…seduto
di fronte alla finestra a fissare il panorama esterno…
…non
solo questo, ovviamente…
…a quel
punto, non ci sarebbe senso per entrambi tentare di ingannarsi a vicenda con
una bugia infantile…
…sta
aspettando…
…vigilando
su di lei in attesa che arrivi …
…come l’ha
chiamata la donna ?…
…Ah,
sì…
…Squadra
d’Intervento…
…ha un
nome terribilmente professionale…
…le
fanno venie i membri di qualche squadra speciale, vestiti di nero e con il
passamontagna…
…uno di
loro, in questo momento, potrebbe essere sul tetto del palazzo opposto, con un
fucile di precisione ed un mirino ad infrarossi…
…i suoi
compagni, in attesa fuori dalla porta…
…sopra
di lei, da un microscopico foro, si vedrebbe la testa di una piccola sonda che
registra tutto quello che succede nell’ambiente…
…la sua
mente si è messa in moto e non accenna a fermarsi…
…adagia
di nuovo la testa sul cuscino e si tira su le coperte…… non profumano per
niente di lavanda…… hanno solo quell’ odore di stoffa lavata fin troppe volte
fino ad avere un aroma del tutto neutro…… comunque sono calde e pesanti…… le
sembra di essere stretta in un abbraccio…
…in cosa credi ? …
…la
domanda continua a rimbalzarle in testa, allo stesso modo di un conteggio da cinque
a zero che ricomincia all’infinito……e che aspetta, solo di veder la porta
sfondata e l’irruzione di una squadra d’intervento nella stanza, per diventare
reale…
…in cosa credi ? …
…non lo
sa…
…non ne
ha la minima idea…
…persino
Buffy credeva in qualcosa, quando le ha ucciso il padre…
…serra
con forza le mani sulla stoffa…… stringe fin quasi a strapparla, poi lascia la
presa…
…suo
padre…
…a
terra…
…morto…
…non
avesse visto…
…se non
fosse stata presente in quel momento…
…in cosa credi ? …
…chiude
gli occhi sentendoli già umidi di lacrime…
…non
ricordava neppure da quanto tempo non si sentiva così sola…
…da
quando era entrata nell’arena tutte le giornate si erano uniformate…
…un
giorno identico all’altro, salvo l’avversario da battere…
…e il
ritorno a Sunnydale, unicamente per cercare vendetta…
…in cosa credi ? …
…e dopo ? …
…dopo,
cosa ? …… non si era mai posta questa domanda……
vendicarsi di Buffy…… e dopo c’era solo il nulla……
nessun progetto…… nessuno scopo…… nessuna volontà di andare oltre…
…
dormire, sognare forse …
…
Amleto, Shakespeare…
…pensieri
che si inseguono nella mente, mentre sente il sonno, finalmente, bussare alla
porta della sua coscienza…
…e
scivola via senza rendersene conto…
13.
La
luce…… si fa largo tra le palpebre serrate e, piano piano,
la infastidisce fino a svegliarla……… apre gli occhi sulla stanza illuminata da
una pallida luce solare…… che è riuscita ad arrivare lì, soltanto superando i
tetti delle case e passando tra le tende scolorite……… un puro colpo di fortuna…
…e la
sedia dove si trovava Jacob è vuota…
…si
alza di scatto dal letto con un’orribile sensazione nel cuore…
…di
nuovo sola…
…la
porta del bagno è aperta ma non c’è nessuno dentro…
…le
valige sono al loro posto, già pronte alla partenza…
…sul
tavolo un voluminoso fascio di euro……… usati e di piccolo taglio…… pronti ad
essere spesi senza insospettire nessuno…
…il suo
passaporto “Adam Sanders” e
quello dello “zio”…
…ma di
Jacob nessuna traccia…
… senza
neppure starci a pensare, si veste in fretta e in furia ed esce dalla stanza …
…il
corridoio è vuoto in entrambe le direzioni…
…scende
rapidamente i piani a passo di corsa, arrivando fino in quella che solo tra
virgolette potrebbe essere definita una “Hall”…
…il
portiere, un quarantenne soprappeso e con l’aria di chi non vuol sentire
lamentele, è nascosto dietro il giornale che sta leggendo, con i piedi
comodamente appoggiati sul bancone……sfoglia lentamente le pagine senza alcuna
fretta…
…<[Mi
scusi]…> esclama Kate, cercando di calmarsi, per dare l’impressione di una
voce tranquilla…
…nessun
risposta…
…<[Mi
scusi]…> ripete con una certa apprensione nella voce, distruggendo tutti i
tentativi di avere un tono tranquillo……l’uomo, da dietro il giornale, sbuffa e
piega una pagina per guardarla negli occhi…<[Sì] ?…> chiede con tono di
impazienza, come se dovesse fare un favore non chiesto……del resto, per la
categoria che è quel albergo, già stare seduto dietro il bancone a prendere i
soldi e dare le chiavi delle stanze è qualcosa che oltrepassa i suoi doveri…
…<[Sono
nella 324]…> esclama la ragazza <[Non sono io che mi occupo di riparare
il bagno]…> risponde prontamente l’uomo, troncando sul nascere qualunque sia
la richiesta che pensava gli venisse fatta……e sta già per ritirare su la pagina
per continuare la lettura, quando il giornale gli viene strappato via di mano…
…<[Vorrei]…>
riprende la ragazza con tono tranquillo, scandendo le parole…… e fissando
torvamente il portiere <… [solo…sapere… se…ha…visto…]…>
…cosa
?...
…il mio
amico ?…
…mio
zio ? …
…mio
padre ? …
…il mio
maestro ? …
…ha la
certezza che qualunque parola usi per descrivere Jacob tutti i termini
andrebbero bene e, in ogni caso, il portiere sorriderebbe malizioso alla richiesta
di una ragazza che cerca l’uomo con cui, apparentemente, ha passato l’intera
notte nella stessa camera…
…<…[il
tipo…che era con me ]? …> <[Non ti venire a lamentare con me se il tuo
cliente sparisce senza pagare]…> replica l’uomo con un ghigno divertito…
…come
volevasi dimostrare…
…sente
l’impulso irrefrenabile di afferrarlo per la camicia e sbatterlo contro il
muro, ma si deve dominare…
…<[Lo
ha visto, o no] ? …> chiede lei cercando di avere un tono tranquillo
<[No]…> replica stancamente il portiere, riafferrando il giornale per
nascondersi dietro di esso e continuare la lettura interrotta…
…Kate
rimane qualche secondo a fissare le pagine fitte di scrittura, perdendosi
dietro alla sua mente che, automaticamente, legge i titoli più importanti…
…si
guarda in giro, smarrita…
…poi si
avvia verso l’uscita, quando la figura del vampiro le appare appena oltre le
vetrate della porta…… il viso nascosto dal nome del albergo inciso sopra il
vetro…
…Kate
rimane lì, in attesa…
…<Che
succede ? …> chiede lui, vedendola immobile in sua attesa <…io non…… eri sparito…>
balbetta la ragazza………non può dirlo a parole…… non può dirglielo perché non
riesce a decifrare il groviglio di emozioni che si sente dentro……… ma aveva
provato un tale angoscioso senso di vuoto non trovando più tracce di Jacob che
aveva provato un reale terrore all’idea di ritrovarsi, di nuovo, abbandonata a
se stessa…
…<Sono
andato a fare una passeggiata…> replica il vampiro a voce leggermente alta e
dal tono infastidito…… ma facendo un lieve cenno con il capo in direzione del
giornale e di chi, dietro di esso, ascolta attentamente per puro istinto
professionale…<…torniamo in camera…> conclude …
14.
…<Cambiati…>
esclama Jacob togliendosi la giacca e scegliendone un’altra dalla valigia…
<…mettiti qualcosa di pesante…… partiamo subito…> lo dice senza nemmeno
voltarsi…… un semplice dato di fatto che lei impiega qualche secondo ad
assimilare…
…<…ho
fallito, vero ? …> esclama a voce bassa, provando vergogna per quella sua
stessa ammissione……<Non ha importanza…> ribatte Jacob, voltandosi verso
di lei ed esibendo un sorriso che sa di falso…… un sorriso che si fa a chi è
arrivato secondo e si cerca di tirargli su il morale…anche se la corsa aveva
solo due concorrenti…
<Dove
andiamo ? …> domanda lei, iniziando lentamente a spogliarsi della camicia
leggera e cercare nella sua valigia qualcosa di più pesante……<Per ora
Irlanda…> replica il vampiro infilandosi nelle tasche della giacca tutti i
fasci di banconote… <…lì
ho un’amico che non vedo da secoli…> e Kate
comprende che quella affermazione non è frase fatta, ma da cogliere alla
lettera… <… mi sono messo in…> pausa…… il tempo per scegliere una parola
adatta <… contatto… con lui…… a proposito, Kroy ti saluta…> e a sentire
quel nome Kate prova un brivido……… sembra passato un secolo da quando ha
incontrato l’albino……… e invece sono solo pochi mesi… in cui tutta la sua vita,
per l’ennesima volta, è stata gettata in aria e si è frantumata al suolo…… e
poi ha dovuto pazientemente rimetterla in sesto…
…gli aveva
chiesto aiuto…
…Kroy
gli aveva chiesto aiuto…
… gli
aveva chiesto di non farsi divorare dall’odio come lui…
…non lo
aveva nemmeno ascoltato…
…forse
perché era già troppo tardi…
…vendicarsi
di Buffy era diventato l’unico scopo di una vita ormai vuota…
…l’ossessione
che l’aveva dominata in questi due anni…
…
l’unico pensiero da quando si svegliava la mattina fino a che aveva prima, e
con difficoltà, di addormentarsi…
…<…ci
aiuterà ad arrivare nel vecchio continente…> prosegue Jacob senza rendersi
conto che Kate ha smesso di vestirsi e si limita a fissarlo… <… la parte
difficile sarà oltrepassare tutta l’Europa…… ma quando ci saremo lasciati alle
spalle la Russia, da lì saremo al sicuro………la presenza del Gruppo, in quei
territori, è quasi nulla…… riusciremo a sparire per qualche anno…… ho già
comprato una dacia e ho i documenti
falsi per entrambi…> <E poi ? …> chiede lei, facendo la domanda a cui
lei stessa non era mai stata in grado di rispondere… <… cosa farai ?……mi
addestrerai ad essere più forte, certo…… ma sei anche in grado di darmi uno
scopo nella vita ?…> chiede…<… qualcosa in cui sia io a credere ? …>
… più
che certa che nessuno dei due possiede le risposte…
…ma
sapendo che se voleva iniziare una nuova vita, doveva chiudere con quella vecchia…
…cercare
di afferrare un raggio di sole…
…rinascere…
…rinovatio…
15.
…<Sei
sicura ? …> aveva chiesto Jacob prima di lasciarla andare…<Sì…> aveva
replicato lei con voce sicura Kate…… si sentiva calma…… sapeva che, in modo o nell’altro, quello è il suo
ultimo giorno da fuggitiva…
…non
aveva preparato nessun discorso per far cambiare idea alla donna…
…niente
da dire…
…nessun
idea chiara sul perché voleva tornare in quella casa e rincontrare la Signora Perren…
…doveva…
…sentiva
solo questo…
…non si
incamminava verso quel palazzo per perorare la sua causa o quella di Jacob…
…
sentiva un vuoto dentro di sé che ciò che sapeva non riusciva a colmare…
…
l’incontro con quella donna l’aveva turbata in maniera profonda…
…era
uscita dall’albergo e si era incamminata con passo tranquillo, godendosi quella
giornata di sole e la vita che animava le strade……aveva camminato anche se
aveva il denaro per pagarsi un taxi …
…si era
stupita a ritrovarsi a fissare il cielo azzurro, chiedendosi da quanto non lo
osservasse veramente…… fermarsi ad osservare una vetrina…… inspirare l’odore
del cioccolato e dei croisant
appena sfornati e provare un languore allo stomaco…
…per
qualche minuto non era riuscita a comprendere perché tutte queste cose la
turbassero…
…poi
aveva compreso…
…stava
vivendo…
…era
immersa nella vita e se ne rendeva conto…
…fino a
quel momento…… dal giorno della morte di suo padre si era limitata ad esistere……a
essere una semplice appendice della sua stessa vendetta…
…ora
che si rendeva conto che quello era forse il suo ultimo giorno di vita, aveva
iniziato a vedere il mondo con occhi diversi…… partecipando alla vita che si
svolgeva accanto a lei…… era come se una cappa di oscurità le fosse scivolata
via dagli occhi presentandole un mondo che aveva sempre avuto visto ma di cui
sentiva di non far parte…
…si
sentiva leggera…
…finalmente
libera…
…nessun
pensiero ossessivo nella mente…
…nessun
tentativo di nascondersi in angoli bui per sfuggire ai suoi inseguitore…
…solo
il desiderio di poter avere una risposta a quella domanda…
…così
aveva camminato fino ad arrivare all’imbocco di quella strada…
…non
era cambiato niente……non c’erano auto o furgoni sospetti parcheggiati nelle
vicinanze… …non c’erano persiane che si accostavano al suo passaggio né figure
dietro le finestre…
…ma
questo non voleva dire niente…
…non
voleva dire che non ci fossero due o più squadre d’intervento in attesa di un
segnale per attaccare…
…non
voleva dire che, nascosto nell’ombra, non ci fosse un cecchino in attesa di
avere una testa dai capelli rossi nel mirino…
…né che
premendo il tasto del citofono quest’ultimo le scoppiasse in faccia in
un’esplosione devastante…
…ma non
successe nulla di tutto questo…
16.
…la
porta si apre di nuovo sul giovane viso della cameriera… <[Sì] ? …
[Desidera] ?…> <[La Signora Perren…… devo
parlarle]…>… e rendendosi conto che il permesso le verrà negato, senza attendere
un altro istante, Kate preme con forza la porta, spalancandola ed entrando
dentro…
…fa
solo qualche passo, quando sente la mano della cameriera che le piomba sulla
spalla…
…non è
un tocco leggero per richiamare l’attenzione…
…è un
invito esplicito…
…si
volta indietro, non riuscendo più a trovare i due dolci, svampiti, occhi
azzurri in quel giovane volto…… ma solo uno sguardo freddo…
…dura
il tempo di un respiro…
…
…nessuna
delle due dice niente…
…entrambe
sanno che non è mai stata una sit-com con la “cameriera” che esce con una frase
del tipo “Ho detto : che devo avere un’appuntamento” e Kate che replica con una battuta a
tono…
…sono
due avversarie che sanno di dover lottare fino alla morte…… per il semplice
motivo che nessuna delle due è disposta ad arrendersi prima…
…Kate
stringe i pugni ed alza la guardia, mentre la cameriera punta davanti a sé
l’arma, pronta ad usarla nel prossimo scontro…
…<[Basta
!!!]…> replica una voce rauca……entrambe le ragazze si volgono a vedere la
donna con il volto coperto che le osserva dalla cima delle scale……una mano
scheletrica artigliata sulla balaustra di marmo e in complesso patetica………ma
che, con quell’ordine, ferma all’istante il combattimento sul nascere…
<[Sylvie]…[ricomponiti
subito]…> ordina la donna alla cameriera e questa si limita a chinare il
capo in segno di obbedienza e infilare di nuovo la sua arma tra i capelli, poi
mestamente, si allontana di qualche passo fino ad affiancarsi alla parete……
semplicemente in attesa…
…sembra
non essere successo niente……l’unica differenza è la crestina sulla testa,
leggermente piegata…… e i due occhi che non hanno minimamente cambiato
espressione e che continuano a fissarla in attesa che le venga ordinato di
attaccare…
…<Che
cosa vuoi ancora ? …> domanda la donna con tono scocciato rivolgendosi a Kate…
…la
Cacciatrice non risponde…
… non
si è preparata alcun discorso per perorare la sua causa…
… non era
una lezione da dover ripetere a memoria per avere un buon voto…
…
voleva vivere…
…
sentire di nuovo quelle sensazioni che aveva appena provato …
…<Non
so in cosa credere…> esclama la ragazza, sentendosi, all’improvviso,
svuotata di tutto…
… <E
irrompi come una furia in casa mia, per questo ? …> domanda la donna <…
se non li conosci tu, pensi che debba fornirti io degli ideali ? …> <Ho
vissuto gli ultimi due anni per la vendetta… e ora che questa non c’è più……non
so più che cosa fare della mia vita…> <Io non ho nessuna risposta da
darti…… e se non ne hai tu…> e lascia in sospeso la frase…
<Datemi
una possibilità…> chiede la ragazza a denti stretti, perché non sembri
un’implorazione …… perché non vuole umiliarsi in quella maniera…… <E cosa ?
… cambierai ? …… seguirai il tuo destino di Cacciatrice ? …> <Seguirò il
mio destino…> ripete la ragazza <… qualunque esso sia…> <Combattere
le creature delle tenebre da Cacciatrice…… o morire……solo questa scelta ti posso offrire…… e devi
scegliere adesso…> <Volete ammazzarmi ? …> domanda con rabbia la
ragazza <…fatelo…… ma io non sarò come lei…> esclama puntando un dito
verso la “cameriera”… <… non sarò uno dei vostri cani ammaestrati…>
…la
donna scuote la testa <Tu vuoi tutto…… vuoi vivere…… vuoi sceglierti il tuo
destino…… ma non và in questa maniera……… pensi di poterlo fare perché credi che
il potere che ti è stato dato ti rende superiore agli altri …> <Io non
l’ho mai voluto …> <Infatti, è stato un dono sprecato…… se non lo avessi
mai ricevuto, avresti comunque vissuto una vita vuota…… senza ideali…… senza
credere in niente…>
…Kate
non riesce a ribattere…
…sa che
quello che la donna dice corrisponde a verità…
…
ricorda sé stessa di una vita fa…
… il
piccolo genietto che era brava in tutte le materie e
aveva bruciato le tappe arrivando a sedici anni direttamente alle soglie
dell’università…
…ma
così disperatamente sola…
… e
senza alcuna vera motivazione dentro di sé…
…nessuno
scopo…… nessun’obbiettivo finale…
… una
laurea…… un lavoro…… una famiglia…
… e poi
? …
… tutto
questo…… per cosa ? …
… qual
è il fine ultimo che si era proposta ?…
…niente
…
…una
vita omologata simile a miliardi di altre…
…una
piccola formichina che nasce, cresce e muore facendo svolgendo il medesimo
compito giorno dopo giorno…
…una
vita senza vita…
… si
rende conto di questo e prova dolore…
…fissa
la donna…… stringe le labbra per impedire che tremino……socchiude gli occhi per
non far scendere le lacrime……<E tu ?……in cosa credi ?…> chiede la
ragazza, sentendo la rabbia salirle dentro…… deve poter fare del male per non
sentire il dolore delle sue ferite…
<Ti ho detto in cosa credo…> replica la
donna <Mi hai solo fatto vedere lo sfregio che hai in faccia…
nient’altro…> ribatte Kate con tono aspro…
…sente
il movimento della “cameriera” dietro di lei……si prepara ad attaccare…… ma Kate
sente che non lo farà, a meno che non gli venga ordinato di farlo…
<Tu
in cosa credi ? …> domanda, di nuovo, Kate <… in cosa crede il Gruppo,
per decidere che devo morire ?… > quasi lo grida… <…mi avete trasformato
in un’assassina…… ho ucciso così tanto
che continuo a sentire l’odore del sangue…… avete ucciso un ragazzo che amavo e
mi avete preso due anni di vita…… voi in cosa credete per avermi fatto questo ?
…>
…sente
che persino Loro …… facce senza volti…… persino loro non sfuggono a questa
regola…
…formichine…
<In
un bene superiore alle nostre singole vite…> replica la Signora Perren con tono serio…
<Quale
? …> chiede la ragazza senza dare tregua alla donna <Non ti riguarda…>
<O forse nemmeno tu lo conosci…> insinua Kate, vedendo la figura sulle
scale irrigidirsi a quelle parole… … e vedendo questo, continua ad insistere
<… nemmeno tu sai in cosa credi…… ti è solo stata detta una cosa e ti è
stato ordinato di crederci…>
<Vattene…>
sibila la donna, stringendo con forza la balaustra <No…> risponde Kate pronta allo scontro, sentendo il respiro
della “cameriera” accelerare per la rabbia…
…segue
un silenzio tremendo…
<Io
e te siamo uguali…> esclama all’improvviso la Cacciatrice, provando una tale
calma nella voce da stupire se stessa…… come se, all’improvviso, tutto il peso
che le aveva sempre gravato sulle spalle si fosse dissolto…… lasciandola libera
di pensare… <…ma da oggi decido che voglio vivere senza più le mie
cicatrici…>…
…e rimangono
lì…
…a
fissarsi…
…a
sfidarsi…
…poi
Kate si volge e si avvia verso la porta…
…lo
sguardo della “cameriera” è quello di una belva pronta ad attaccare…… ma visto
che la Signora Perren non dà alcun ordine in merito,
si limita a fissarla e nient’altro…
…la
Cacciatrice esce dalla porta e la chiude dietro di sé …
17. 30 Ottobre, porto di Lione
…il
viaggio fin lì è stato tranquillo…… un taxi, un treno, un altro taxi un altro
treno, a piedi e ancora un taxi e poi un treno…
…appunto,
tranquillo…
…hanno
cambiato abiti e identità tre volte…
… ma
nonostante questo, stavolta, è Jacob ad essere stato taciturno per tutto il
tragitto…
…parlava
del più e del meno…… qualche lezione, basilare, di Russo tanto per ambientarsi
per il prossimo viaggio…… qualche racconto della sua vita nei secoli passati…
…voleva
dare l’impressione di essere tranquillo per tranquillizzare lei……gli occhi però
erano sempre seri……vigili e attenti ad ogni cosa……studiavano i compagni di
viaggio, i controllori dei biglietti, i tassisti, i passanti……entrambi lo
sapevano e non avevano bisogno di dirselo……il Gruppo era probabilmente sulle
loro tracce……e poteva esserci un agguato in qualunque momento…… rapido e
inaspettato…
18.
… e
inaspettato era quello che le era successo, mentre fissava l’immensità del mare
e si perdeva nella vista di quell’azzurro profondo…
…aveva
percepito una presenza accanto a sé…
…si era
raggelata, rendendosi conto di essersi distratta…
…ma
aveva passato gli ultimi giorni in un tale stato di vigile attenzione che si
sentiva logorata dallo sforzo di cercare un possibile pericolo in ogni persona
che incrociava la sua strada…
…aveva
perso qualche minuto per appoggiarsi ad un parapetto e fissare le enormi navi
da crociera che salpavano…
… gli
yacht in fila uno accanto all’altro…… uno più stupendo dell’altro…… pronti a
prendere il largo per qualche posto esotico sempre assolato e dall’acqua
cristallina…
…le
barche dei pescatori che tornavano dopo una notte di lavoro e che, appena
attraccate, attiravano subito gli interessati al carico…
…si era
distratta solo qualche minuto…… giusto il tempo che Jacob le aveva lasciato per
andare a trattare un passaggio su un cargo libanese…
…e
quando si è voltata si è ritrovata a fissare gli occhi azzurri della
“cameriera”…
…non aveva
crestina né grembiule…
…e per
qualche secondo le è sembrato di specchiarsi in un vetro che rifletteva
un’immagine solo leggermente differente dalla sua…
… non
si era accorta di quanto quella ragazza, sotto un certo aspetto, le
assomigliasse…
…stivali
militari, giacca scura, jeans neri, un berretto che nascondeva i capelli biondi
e una sacca sulle spalle…… aveva occhi stanchi…… cerchiati…… forse per la
mancanza di sonno…… o forse per le lacrime…
…<
… Kate
ha avvertito la tensione in quella voce che era costretta a rimanere ad un tono
normale… …ma che, in altre circostanze, avrebbe avuto il tono di comunicare la
morte di una persona cara e non di una datrice di lavoro… <… la notte
successiva al vostro incontro… ha avuto un infarto …> ha aggiunto qualche
secondo dopo, per precisare…… ma il torno, stavolta, era gelido…… informale…
… ha
infilato una mano in tasca in un rapido gesto che ha fatto irrigidire la Cacciatrice…
…ma ne
ha estratto semplicemente due buste bianche, con il suo nome e quello di Jacob
scritto a inchiostro nero, in una bella calligrafia …
…<Come
mio ultimo dovere mi ha chiesto di consegnarvi personalmente queste…> e
appena Kate le riceve in mano la “cameriera” si volta e si allontana…
…seguendola
con lo sguardo la vede immergersi nella piccola folla che anima il porto…… e
per qualche minuto, seppur con difficoltà sempre maggiore, riesce a scorgerla……
poi la perde di vista del tutto…
19.
…Jacob
non dice niente…
… legge
la sua lettera in disparte…
… non
sembra molto lunga ma gli ci vogliono parecchi minuti, prima che la ripieghi di
nuovo e la infili nella busta dalla quale proveniva…
…non
dice nulla, almeno sul momento…
…le labbra
leggermente piegate…… paiono atteggiate in un sorriso…
…un
sorriso che, però, sembra triste…
…<L’ordine
di eliminazione è stato sospeso…> esclama dopo qualche minuto…… non sembra
intenzionato a dire altro, nonostante l’enormità di quello che ha appena detto
e che, certamente, non era la sola cosa che era scritta nella lettera…
…Kate
accenna un sorriso in risposta, sapendo che d’ora in poi la vita da fuggitiva è
finita…
…ma
neppure lei riesce a dire niente…
… non
solo per l’emozione…
… ma
anche per quello che c’era scritto nella lettera riservata a lei…
…poche
parole che campeggiavano al centro del foglio …… brevi frasi…
… “ Non fidarti troppo di lui.
Tua “Sorella”.
Sophie Perren
.” …
FINE