1. 22 Ottobre 1948 - San
Francisco, Prigione di Alcatraz
Il
bussare sulla porta è meccanico…… forte quanto basta per farsi sentire e solo
tre volte per non sembrare molesto…… la porta di legno scuro si apre subito dopo
senza che nessuno abbia detto “avanti”…
…del
resto, nella sala d’attesa dell’ufficio del Direttore, entrano solo persone che
sanno di doverci andare…… ma prima di poter arrivare nell’ufficio vero e
proprio, devono di nuovo bussare…… e stavolta attendere di sentire la parola
“avanti”…
…e come
sempre, il primo ad entrare nella sala d’attesa è un detenuto in divisa…subito
seguito da una guardia…
…la
segretaria alza lo sguardo per qualche secondo dalla macchina da scrivere e
interrompe il lavoro…
…i due
di fronte a lei non potrebbero essere più diversi…
… così
come la guardia si esibisce in un’immacolata e divisa dalle pieghe
perfettamente stirate, così il detenuto esibisce una divisa floscia e senza
vita…… lavata così tante volte nell’impietosa acqua bollente della lavanderia
della prigione da perdere per sempre il suo colore originale e assumere quel
colore/non colore che ogni persona libera, vedendolo, lo associa immediatamente
all’idea della prigione…
…per
non parlare poi dell’aspetto fisico…
…la guardia
(Kenneth qualcosa le sembra ?) esibisce il fisico possente che impone il suo
ruolo e lo sguardo di superiorità che riserva ai prigionieri…… e proprio quello
che ha scortato nella stanza è il suo inverso totale…
…non
più alto di un metro e sessanta… la sguardo chino a terra…… un ricciolo di
capelli neri che fugge dal berretto nero……che gli viene subito strappato via
dalla guardia in malo modo…
…il
detenuto non reagisce forse perché l’innato istinto di sopravvivenza, pensa la
segretaria, lo ammonisce di non muovere un muscolo e subire passivamente…
…<Detenuto
5992 … > esordisce la guardia <…James Agkistrodon…> conclude facendo calare la mano, larga
come una vanga, sulla spalla dell’uomo…
…anche
questa volta non c’è alcuna reazione…
…ormai
la segretaria, ha visto dozzine di volte quel comportamento dimesso……e sa bene
cosa passa per le loro menti…… e si rende conto che se i corpi dei due si
scambiassero di posto, niente impedirebbe al detenuto di ammazzare la guardia…
…del resto
in una prigione come quella ci finisce solo la feccia che le altri prigioni
dello stato non sanno come gestire…
…come
ha sentito dire una volta al Direttore, lui si era definito il custode di un
paniere pieno solo di uova marce……e il suo compito era quello di non far
fuggire nemmeno il puzzo…
…la
segretaria smette di seguire il filo dei suoi pensieri e, meccanicamente, preme
un tasto sull’interfono…
…<Si
?…> domanda una voce con quel tono di falsa curiosità che lei ormai conosce
bene…… del resto il Direttore sa bene chi sia arrivato nel suo ufficio, dato
che è stato lui a richiedere la sua presenza………come d’abitudine (la parola
giusta è “meccanicamente, ma
…ma, a
dirla tutta, che razza di cognome è ? …
…greco,
forse ? …
…il
detenuto non ha la faccia del tipico greco, ora che lo guarda bene in volto…
…qualcosa
di viscido…
…ha
questa precisa sensazione mentre fissa quel viso…
…il
naso adunco domina la faccia………la pelle è di un rosa fin troppo chiaro…… tirata
sulle ossa aguzze del viso come se fosse una semplice tenda distesa su paletti
di ferro…
…i
capelli una selva nera che potrebbe essere popolata da ogni sorta di bestie
feroci…
…ma gli
occhi…… ora che si alzano su di lei li può fissare…
…gli
occhi…
…di un
nero profondo…
…un’oscurità
senza fondo e senza uscita…
…occhi che
sembrano esprimere più che remissività, una sorta di beffardo divertimento…
…reprime
un brivido …
…<…ssare…> esclama l’interfono…
…talmente
concentrata su quel volto che si le parole del Direttore erano diventate un
brusio indistinto oltre il limiti della comprensione…
…che
avrà detto ?...
…non li faccia passare ??? …… li faccia
passare ??? …… li faccia ripassare ??? …
…con
una penna fa un vago cenno alla guardia indicandogli la porta, senza pensarci
oltre…
…non
vuole mostrare ad un detenuto di essere rimasta sconvolta (? … il termine non
le piace nello stesso momento in cui lo formula)……di essere rimasta turbata da
quello sguardo, suona certamente meglio…
2.
L’arredamento
rappresenta l’uomo della stanza…… una moquette rossa copre l’anonimo pavimento
di cemento grigio…
…le
pareti, dello stesso colore, sono nascoste da tavole di legno pregiato…
…sul
muro diversi quadri che gli uomini dall’aspetto severo che hanno preceduto
quello che siede comodamente in poltrona, dietro una massiccia scrivania di
legno scuro…
…<Detenuto
Agkistrodon…> annuncia la guardia appena il
Direttore decide di alzare lo sguardo su di loro, dopo averli fatti attendere
qualche minuto…lo sguardo rivolto verso la finestra…… un’enorme, magnifica,
finestra, senza le famigerate sbarre che sembrano piante maligne che sviluppano
rami di metallo a bloccare ogni possibile uscita e costringono i detenuti a
vedere un cielo azzurro e prigioniero…
…<Molto
bene…> replica il Direttore <… può tornare alle sue mansioni, Signor Kenzer…> aggiunge rivolgendosi alla guardia……questa
scocca un’occhiata preoccupata verso l’uomo, ma i suoi occhi si scontrano sullo
sguardo duro di chi è abituato a dare ordini con la certezza che vengano sempre
rispettati…
…<Si,
signore…> esclama la guardia, congedandosi con un cenno del capo…… apre la
porta ed esce, lasciando il detenuto solo con il Direttore…
…e
quando la porta si chiude lentamente e silenziosamente, lo sguardo del piccolo
uomo in divisa da carcerato, non è di certo né intimorito né spaventato di trovarsi
di fronte al Direttore della prigione più dura d’America…
…e le
sue labbra sottili si atteggiano a sorriso crudele, mettendo in mostra una fila
di denti di un perfetto bianco avorio…
3.
L’animarsi
dell’interfono la coglie di sorpresa…… quel suono acuto e stridulo avviene in
perfetta concomitanza con l’uscita della guardia (kent
? … il cognome è simile… per ora non le torna in mente) dalla porta
dell’anticamera…
…<Signorina
Tesler…> gracchia la voce del Direttore attraverso
il microfono <… prenda un taccuino per appunti e venga nel mio ufficio…>
la voce, come sempre, inflessibile…
…ha
dato un’ordine e si aspetta che venga eseguito alla
lettera…
…a
saperlo prima, non avrebbe accettato quell’incarico…
…la
donna sospira e, pronta come sempre, apre il primo cassetto della scrivania e
trova lì dentro, un bloc-notes e una penna…… sempre pronti per questo motivo…
…si
alza lisciando la gonna e si avvia verso l’ufficio…
…bussa
alla porta e dopo un’interminabile secondo di silenzio, un’imperioso
<Avanti…> risuona da dietro al legno scuro…
…come
un rito ormai consolidato dagli ultimi due anni come segretaria, sospira, e si
mette sul viso quella maschera di neutralità che usa in momenti come quelli…
…stare
nella stessa stanza del Direttore a prendere appunti è come ascoltare un
registratore……una macchina senz’anima che si limita a riprodurre parole,
ignorando la presenza di chiunque altro…… considerandola tutt’al più uno
strumento utile solo a trascrivere le sue parole…
…apre
la porta ed entra a passo svelto…
…solo
che ora si ricorda del fatto che il detenuto Agkistrodon
non è mai uscito dalla stanza…
…era
così immersa nei suoi pensieri e nella ripetizione monotona di quel lavoro che
le era passato del tutto di mente…
…e la prima
cosa che vede entrando nell’ufficio, sono quei due occhi neri e profondi che la
fissano…
…la
seconda cosa è il sorriso malvagio che domina quel volto scarno…
…la
terza una mano che le afferra la gola mozzandole il respiro…
4.
…si
porta le mani alla gola cercando di allentare la presa dell’uomo…
…UOMO
??? …
…vorrebbe
ridere…
…darebbe
qualunque cosa per poter, davvero, riuscire a ridere…… darebbe qualunque cosa
anche solo per dire una parola…… “AIUTO”… sarebbe la migliore…… ma sa già che è
impossibile sia dirla, che qualcuno riesca a sentirla dietro le due spesse
porte di legno…
… il
fiato non riesce ad arrivare ai polmoni e questi stanno già iniziando a
protestare per mancanza d’ossigeno…
…il
braccio si tende ancora di più…… riesce quasi a vedere i piccoli muscoli, sotto
la divisa, gonfiarsi…… le gambe le vengono meno e si trova in ginocchio…
…il
sorriso dell’uomo (UOMO ??? …ormai si rende conto di non dover più usare questo
termine) non mette in mostra i denti……è qualcosa di più terribile…… sono due
labbra chiuse e gli angoli della bocca portate fino al punto più estremo che
consentono i muscoli del viso…
…sembra
il sorriso pazzo di una belva…
…e due
occhi sopra di essa che la fissano con uno sguardo maligno…
…sente
la mente spegnersi ed ha un tremito convulso…
…la
mano che le serra la gola lascia all’improvviso la presa e lei crolla sulla
moquette rossa…
…apre
la bocca e lotta per farci entrare un po’ d’aria…
…butta fuori
una parola che potrebbe essere “Aiuto” così come “Divano”…… non ha la forza di
modularla appieno…
…davanti
ai suoi occhi le consunte scarpe nere da detenuto…
…una
mano le afferra i capelli tira con forza trascinandola sul pavimento…
…cerca
di urlare, ma la voce non vuole saperne di collaborare e riesce ad emettere
solo un rantolo che esce dalla gola sofferente…
…la
scrivania arriva ad una velocità impressionante verso di lei…
…o è il
contrario ? …
…in
quei pochi secondi non riesce a capirlo…
…poi la
testa sbatte con forza su un pannello di legno…
…il
contraccolpo le percorre tutto il corpo…
…emette
un gorgoglio e si sente sul punto di svenire…
…l’unica
cosa che glielo impedisce è la mano che strattona i capelli e che tira con
forza costringendola ad rimettersi in piedi…
…braccia
e gambe non collaborano e l’unica cosa che le impedisce di cadere a terra è il
dolore lancinante dei suoi capelli usati come corda per issarla in piedi…… con
gli occhi pieni di lacrime e intontita dalla botta non riesce più a vedere né a
comprendere…
…<…la
scrivania…… pulisci…> esclama una voce che proviene da qualche parte accanto
a lei……sente il rumore di fogli e di metallo……carta e penne che vengono spinti
con forza e dopo aver oltrepassato il bordo cadono sul pavimento e restano lì…
…il
braccio che le comanda i movimenti con brutali strattoni, si piega con una
mossa fulminea e il corpo sbatte con forza sulla scrivania vuota…
…ha
dolore dappertutto…
…alla gola
martoriata…… alla testa strattonata a forza……al petto che preme con forza sul
legno…
…due
mani le afferrano i polsi e li stringono con forza, tirandole avanti i bracci e
bloccandola in quella posizione…
…sente
un corpo, da dietro, aderire al suo e, a forza di colpi alle ginocchia,
allargarle con forza le gambe…
…apre
la bocca e cerca di urlare, facendo forza con la gola in fiamme, ma una mano le
si piazza sul viso serrandole le labbra in una morsa…
…cerca
di tirare le braccia e di muoversi in qualche maniera, ma le mani si agitano in
una stretta di carne e ossa, senza risultato…
…le
lacrime scivolano via dagli occhi mettendole a fuoco il mondo esterno…
…si
ritrova a fissare il volto del Direttore…
…sue
sono le mani che le bloccano in polsi…
…e la
faccia estatica dell’uomo…
…come
se vedesse una cosa di così immenso splendore da non poter far altro che
contemplarla inebetito…
…sopra
la sua schiena cala il peso di un corpo…
… Agkistrodon…
…non ha
bisogno di vederlo per esserne sicura…
…sente il
suo corpo freddo e viscido…
…SI !!!
…
…la
mano che gli preme sulla bocca…… la pelle è fredda e secca…
….ma…
…sotto
i suoi tutti gli strati di vestiti che separano i loro due corpi …
…ecco…
…riesce
lo stesso a sentire quell’innominabile sensazione di viscido che ha provato
nello stesso momento in cui ha visto il detenuto…
…detenuto
? …
…uomo
?…
…
nessuna delle due parole gli si addice…
…sente
uno strappo e si rende conto che si tratta della sua gonna……tirata via a forza
in modo di mettere a nudo gambe e sedere…
…inizia
a dimenarsi con forza ma è completamente bloccata…… i polsi serrati e le dita
che si agitano inutilmente…… le gambe tenute ferme e allargate dalle gambe di
LUI…
…la
bocca del Direttore si apre e sembra sul punto di dire qualcosa…… ma resta in
quella posizione mentre un filo di bava inizia a formarsi da un lato…… gli
occhi persi in un sogno meraviglioso…
…una
mano le afferra con forza una gamba nuda e lei cerca di lanciare un grido…… ma
da dietro le dita serrate esce solo un mugolio…
…dita
fredde (e viscide) salgono lentamente lungo la curva della coscia fino ad un
punto preciso…
…al
punto più intimo a cui possa pensare…
…con
tutte le forze lancia un grido…
… ma è,
come prima, solo un mugolio senza corpo che
nessuno potrebbe mai ricevere…
…poi
sente il dolore…
…qualcosa
che si è conficcato con forza nella parte più morbida e interna della coscia…
…e
spinge con forza…
…sente
il sangue sgorgare dalla ferita e inizia a dimenarsi con tutte le forze, non riuscendo
a muoversi di un solo centimetro……e
infine riesce solo a piangere dalla disperazione…
…<…sì
!…> ansima il Direttore con sguardo estatico <…sì ! … fatela vostra,
padre…>
…sangue
caldo le cola lungo le pelle tremante e scende in tutta tranquillità,
disegnando una strada rossa e liquida di cui solo questo sembra sapere il
percorso…
…poi
l’unghia aguzza, conficcata nella carne viene ritratta, lasciando aperta una
ferita profonda…
…il
sangue viene lasciato colare per qualche minuto e un dito si mette lungo la sua
strada per raccoglierne una goccia…
…una
bocca avida lo succhia, provando un tremito che scuote l’intero corpo in
maniera così oscena, quasi avesse provato il più intenso brivido di piacere
sessuale…
…< …dolce…> esclama una voce roca, in un
sussurro …
…stavolta
tutta la mano viene usata per raccogliere il sangue che ancora macchia la gamba
della segretaria…
…la
lingua, avida, lo lecca subito…… continuando a lappare le dita pallide anche quando
non rimane neppure più il colore rossiccio sulla pelle…
…il
corpo sopra di lei preme ancora di più il suo peso…
…la
bocca di LUI le si avvicina all’orecchio la lingua saetta accanto ad un lobo
dell’orecchio, giocherellando con quella strana palla di carne per qualche
secondo…e godendo di quei istanti di puro terrore…… chiedendosi se sarebbe più
divertente smettere…o azzannarle l’orecchio con forza e strapparglielo via…
…lei
riesce a girare la testa quel tanto che basta per vedere un sorriso di pura
soddisfazione…
…<…adesso…>
esclama lui in un sussurro complice <…tolgo la mano dalla bocca…… se provi
ad urlare…… o a chiudere le gambe……… ti ammazzo…> conclude con un tono
dolce…
…e lei
sa bene che non c’è nessuna falsità né esagerazione in quella minaccia detta a
voce tranquilla……con la bocca finalmente libera potrebbe al massimo riuscire ad
urlare “AI” e non riuscire nemmeno a finire la parola “AIUTO”… due mani le si
piazzerebbero sulla testa e torcerebbero il collo una tale forza da spezzarle
il collo…
…la
mano, come promesso, viene tolta dalla bocca…
…e lei
resta lì a boccheggiare…
…incapace
di pensare a cosa le potrebbe accadere da adesso in poi…
…le
tremanti gambe ancora allargate e il sangue che scorre tranquillo fino a
gocciolare sul pavimento…… per chi potesse vedere adesso questa scena
sembrerebbe che la moquette rossa si sia animata ed emetta filamenti che, come
una pianta rampicante, tenti di salire sulla donna…
…il
peso sopra di lei viene meno e LUI si muove verso il Direttore…
…lo sguardo
di questi, però, sembra mutato…… incuriosito più che altro…… ma per nulla
spaventato…
…LUI si
abbassa per portarsi all’altezza del viso di lei…
…la
fissa per diversi minuti senza dire una parola…
…<Io
ho sentito il tuo odore…> esclama LUI all’improvviso <…eh, sì !!! …>
aggiunge sorridendo…<… anche voi ne avete uno particolare…> …la bocca
finalmente sorride mostrando i denti candidi…<…sai chi sono, non è vero ?
…> chiede con un tono di reale curiosità…
…la
segretaria non riesce a risponde…
…lo sa…
…lo ha
capito troppo tardi…
…il
sole illumina a pieno l’ufficio del Direttore, ma LUI non ne risente…
…e ci
sono solo un gruppo di vampiri che possono sopportare quei raggi che, per altri
vampiri, sarebbero definitivamente mortali…
…non sa
il suo nome…
…ma sa
“cosa” è …
…LUI la
fissa negli occhi mentre il suo sorriso si allarga sempre di più…… di pari
passo con la comprensione che si fa strada negli occhi della donna…
…<…eh,
sì !!! …> annuncia lui con fierezza, spostandosi verso il suo viso…
…la
bocca della donna si apre quasi per urlare…… ma non esce nessun suono…… ricorda
perfettamente la minaccia ed è certa che verrà messa in pratica al primo suono
che le uscirà dalla bocca…
…<…
James Agkistrodon…> prosegue LUI <…è un nome buffo…… e che mi è piaciuto avere, se devo
essere sincero………ma non è il mio vero nome…> aggiunge avvicinando la sua
faccia a quella della donna…… e oltrepassandola…… fino a che le labbra non
sfiorano di nuovo l’orecchio di lei…
… il
volto muta mentre i canini emergono …
…e si
stringono con delicatezza sul lobo dell’orecchio…
…la
bocca della donna aperta come se dovesse urlare… ma entrambi sono certi del
fatto che non uscirà nemmeno un suono……i denti che si stringono di poco solo per
far sentire la presenza di quelle zanne affilate sul quel pezzo di carne molle
ed indifesa……la vena sul collo della segretaria si gonfia e il cuore inizia a
martellare all’impazzata… un rumore così assordante che le riempie le orecchie
quasi impedendole di sentire le parole che vengono dette…
…quasi…
…<…io
sono Remora…> sussurra LUI…
…la iena…
…
5. 26 Ottobre 1948 - San
Francisco, Prigione di Alcatraz
La
porta dell’ufficio del Direttore si apre di nuovo……ancora una volta è la
guardia Kenzer ad accompagnare il detenuto “5992 -
James Agkistrodon”, per quello che lui creda sia un
colloquio con un pezzo grosso del F.B.I. …… chiedendosi cosa sappia di così
vitale del mondo della malavita un “sorcio” come quello…
…se lo
chiede, con la certezza di sapere che nessuno soddisferà la sua curiosità…… ma
di certo, ritiene, sia qualcosa di veramente esplosivo, visto l’armamentario
che si è radunato in quella stanza…
…e il
sorriso del “sorcio”…
…questa
volta, infatti, per Remora non c’è alcun aspetto dimesso da esibire……il
cappello tenuto sulla testa è stretto in mano, come se dovesse provare
deferenza alle persone nella stanza…… ma il sorriso sul viso mostra la più
completa soddisfazione…
…ha
avuto esattamente quello che aveva chiesto alla donna…
…parlare
con il “capo”…
…ed
eccolo lì…
…in
piedi, leggermente in disparte…… un’abito
di un bianco immacolato……osserva la vista della baia di San Francisco e non si
muove neppure di un centimetro quando entra scortato dalla guardia…
…lo
ignora volutamente…
…la partita
è già iniziata ed entrambe le parti se ne rendono conto…
…il
sorriso, se possibile, si allarga ancora di più…
…ignorare
gli altri per fargli capire quanto siano inferiori,è un gioco che si può fare
in due…
…del
resto, lui stesso, dopo una rapida occhiata, non ne spreca una seconda per
osservare i due uomini dalla parte opposta della stanza…
…vestiti
come G-Man federali… entrambi imbracciano fucili di grosso calibro…… occhi
fissi su di lui e mani serrate sulle armi…
…Emissari…
…sogghigna
di nuovo e quando sente la porta chiudersi alle sue spalle, dopo che il
Direttore ha congedato la guardia, rimane lì in silenzio per diversi secondi…
…<…alzati…>
ordina con voce secca Remora rivolgendosi al Direttore…… questi non se lo fa
ripetere di nuovo…… si alza dalla poltrona e, con il capo chino, si allontana
di pochi passi…
…Remora
si lascia cadere sulla poltrona e si accomoda al meglio…
…<Offri
una sedia al nostro ospite…> esclama facendo un cenno del capo rivolto
all’uomo che ancora fissa lo scenario fuori dalla finestra, senza aver dato
mostra di essersi accorto di nulla…
…il
Direttore, come un perfetto maggiordomo, si gira attorno alla scrivania e
prende lo schienale di una delle due pesanti sedie di legno e la allontana di
qualche passo… <…prego…> esclama con voce melliflua …
…<Sto
in piedi…> replica l’uomo che ancora volge le spalle alla scena…
…Remora
scuote la testa con un sogghigno…<Suvvia…> esclama con un cenno della
mano verso la sedia…… ignorando volutamente i due Operativi che sono già pronti
a scattare… <…sto solo cercando di essere un buon padrone di casa…>…
…l’uomo si gira verso di lui…… e Remora si
immagina, per qualche istante, di trovarsi di fronte ad uno degli Dei che,
millenni addietro, adorava…… prima di decidere che quelle adorazioni spettavano
solo a lui…
…eccolo
!!!…
…sceso
sulla terra solo per parlare con lui, misera creatura di carne morta…
…biondo
e occhi azzurri…… naso aquilino e baffi radi…… il volto sbarbato di fresco e un
sorriso di sprezzante superiorità sul volto…
…ecco
il Conte Herbert Von Klaus-Sterlich …
…capo
indiscusso del Gruppo…
…per
niente al mondo, qualche altra creatura delle Tenebre avrebbe potuto
incontrarlo di persona …… tranne forse la richiesta diretta di un membro
dell’Artiglio di Sangue…
…Remora
si alza in piedi in un movimento mellifluo…
…l’otturatore
di un fucile scatta all’improvviso ma lui nemmeno ci bada…
…le sue
mani si muovono nell’aria in maniera sinuosa come se dovesse dirigere un
immaginario concerto…
…<Prego…>
esclama a capo chino ma con il sorriso stampato sul volto…<… accetti la mia
ospitalità e si segga…… sono certo che parleremo meglio, stando entrambi
comodi…>
…una,
non tanto, velata presa in giro quel suo falso ed esagerato atteggiamento
sottomesso…
…ma in
fin dei conti è divertente…
…il
Conte si muove con passo sicuro e si avvicina alla scrivania, sedendosi sulla
poltrona ancora offerta dal Direttore……<Le posso offrire qualcosa ? …>
chiede Remora facendo un cenno vago in direzione di quest’ultimo, ridotto da
prestigioso uomo di potere a servo …<…caffè ? …
liquore ? … acqua di rubinetto ? …> chiede con quell’immutabile sorriso
sardonico che si scontra contro due occhi gelidi…
…<Una
spiegazione…> replica il Conte…
…Remora
ritrae le mani e si accomoda con la schiena sulla poltrona…… si succhia con
forza un labbro producendo un rumore osceno…
…il
Conte…
…ne ha
sentito parlare, ovvio…
…da
alcuni Emissari che sono caduti in mano sua diversi anni prima…
…come
si dice……
…andarono
per fottere e furono fottuti…
…un sorriso
che non riesce a essere represso…
…una di
loro era una biondina niente male…
…ricorda
ancora le sue urla atroci…
…ma non
è questo il filo dei pensieri da seguire e ne afferra un altro…
…il
Conte…
…che
lui sappia, il più giovane membro del gruppo ad aver avuto accesso
all’Operativo Centrale come supervisore del Segmento del Nord America…
…e da
lì in poi, con metodi che neppure lui riesce ad immaginare, saltando tre o
quattro gradini alla volta, ha salito la scala del potere ed è arrivato alla poltrona
di comando…
…tutto
ciò che c’è in mezzo a questi due punti sono solo storie a cui mancano dei
pezzi e che, addirittura, hanno fatto a botte tra loro con controsensi e
particolari impossibili…
…ombre
di ombre…
…comunque,
eccolo qua…
…se il Papa
è il rappresentante di Dio sulla terra…
…bhe…
…davanti
a lui c’era la personificazione della volontà stessa del Gruppo di sterminare
lui e tutti i suoi “fratelli”…
…<Voglio
una tregua…> esclama il vampiro…… la sua voce è di nuovo seria e pacata…… per
qualche minuto ha deciso di chiudere “la iena” da qualche parte nella sua testa
e lasciare che la parte logica e razionale del suo cervello bla
bla bla bla
bla, badibim badabum badabam…
…<Vuoi
? …> chiede il Conte con un tono di supponenza che strappa un sogghigno al
vampiro… <Diciamo…> esclama lui <…che mi voglio prendere una
vacanza…>
…il
Conte non replica e si limita a fissarlo…
<È
tutto così stressante…> esclama Remora con un cenno vago della mano…<…non
riesco a fermarmi in un posto e godermi quello che offre…>
…lascia
la frase in sospeso…
…<…comunque…>
riprende…<… poi devo sempre guardarmi sempre le spalle…… aspettandomi che
arriviate all’improvviso e spariate a tutto e tutti…>
…silenzio…
…Remora
scuote la testa cacciando brutti pensieri…
…<Non
è tanto la caccia che mi date…> esclama con un cenno vago della mano, come
se stesse scacciando una mosca fastidiosa…<…non è quella che mi
spaventa…> aggiunge sapendo di essersi aggiudicato un buon punto in quella
gara <…è che ogni volta mi tocca spostarmi e ricreare da zero un mio regno
personale …… è frustrante…… davvero………
soprattutto se ci metti, ogni volta, cinquant’anni a crearti una famiglia
felice…… dico bene ? …> domanda al Direttore… <Si padre…> esclama prontamente
questi…<I figli…> esclama il vampiro gonfiando esageratamente il petto in
una dimostrazione d’orgoglio…<…sono il nostro futuro…>
…<Questo
è l’ultimo ?…> chiede il Conte con voce del tutto atona, senza nemmeno
voltarsi verso il Direttore…<Uno di loro…> replica con tono vago il vampiro…
…i suoi
figli…
…il
Conte ne ha sentito parlare, ma mai visto uno prima d’ora…
…uno
vivo, s’intende…
…negli
ultimi tre secoli Remora è stato sfuggente come il soprannome che si è
meritato…
…una
iena che si trotterellava da uno stato all’altro degli Stati Uniti…
…da una
cittadina all’altra…
…e lì,
quando gradiva il luogo, si fermava…
…LUI e
la sua Malabolgia “errante”…
…mai
altri vampiri, suoi servi…… lui era l’unico che ci fosse in quel gruppo…… e in
fin dei conti non aveva affatto bisogno di guardiani…… gli umani che si portava
dietro erano i discendenti di centinaia di generazioni allevati unicamente per
obbedirgli in tutto…… compreso accettare con entusiasmo quella sorta di culto
delirante di cui era stato creatore e sacerdote…
…lo
schema era sempre il solito…arriva in una quelle cittadine rurali e isolate che
punteggiavano le zone meno popolose di qualche stato e lì si insediava
spacciandosi per il capo di una comunità errante in cerca di un posto migliore
dove vivere…
…e, in
un certo senso, era la verità…
…ma se gli ignari paesani
avessero saputo quale verità…
…una
volta insediato, spingeva i suoi “figli” e “figlie” ad accoppiarsi con gli
abitanti del posto…… e quando i bambini iniziavano a nascere, si scatenava il
massacro del villaggio per liberarsi di ormai inutili animali da riproduzione
che non si sarebbero di certo potuti, o voluti, sottomettere alla volontà del
vampiro…
…soli i
più piccoli venivano risparmiati e inglobati nella sua “famiglia”……cioè solo
quelli con le menti più facilmente manipolabili…… pronti, una volta istruiti ed
ormai adulti, ad obbedire agli ordini del “Padre” come se fosse una cosa del
tutto naturale……i più promettenti di quei bambini, una volta adulti, sarebbero
stati mandati nelle grandi città…… propaggine della volontà di Remora……con i
suoi capitali al sicuro in dozzine di banche, poteva permettere ai suoi “figli”
qualunque scalata sociale volesse e metterli dove volesse…
…anche
far diventare, uno di loro, un vicepresidente…… un’uomo abbastanza potente da cancellare dai libri di
storia e dalla carta geografica, le cittadine “usate” finora dalla iena …
…o
anche far diventare, decenni dopo, uno dei suoi figli il Direttore di un
carcere di massima sicurezza…
…o farli
insediare in qualche centro urbano, con il compito di creare una nuova
“famiglia” pronta ad accoglierlo in qualunque momento…
…il
segmento del Gruppo che agiva nel Nord America, aveva impiegato gli ultimi
trent’anni ad estirpare quel seme degenerato che si era insediato come un
cancro nel tessuto della società…
…non
senza perdite da entrambi le parti…
…la
cosa più terribile era il fatto che, esternamente, i “figli” di Remora
sembrassero davvero solo degli esseri umani…… ma quello che il vampiro aveva
fatto crescere e coltivato con pazienza nella loro mente…
…quello era
tutt’altra storia…
…come
dieci anni prima, quando una squadra di Emissari riuscirono a trovare una
nutrita “famiglia” a Boston…… gli adulti furono subito eliminati e i bambini
tratti in salvo e messi al sicuro in una base…
…ma
quando le altre squadre di caccia tornarono…
…allora…
…li
videro…
… gli
Emissari messi a protezione dei bambini… morti…… sgozzati o
pugnalati………e tutti i bambini con lo stesso sorriso deliziato sul volto, mentre
continuavano ad accanirsi sui cadaveri …
…come
se quello fosse il gioco più bello del mondo…
…ed è
da allora che l’ordine di eliminazione si è esteso ad ogni membro della
“famiglia” di Remora…… qualunque età potesse avere…
…
l’eliminazione delle “Anime Perdute” doveva essere considerata una priorità
secondaria dato che il Tre stesso, dovette essere rendirizzato
per questo scopo…… eliminare le famiglie della iena
…… uccidere ogni membro…… persino i bambini o i neonati che gli Emissari
stessi, nonostante la loro determinazione e addestramento, non avevano la forza
di farlo di persona…
…lo
sguardo del Conte si fa ancora più duro mentre fissa quello sardonico
dell’altro…
…è più
che certo che i millenni passati sulla terra abbiano prodotto qualche malformazione
nel cervello del vampiro…
…sotto
un certo aspetto lui li considera tutti uguali…… creature grottesche e
“sbagliate”…
… il
mondo appartiene alla razza umana e basta !!!…
… per
il resto …
…
demoni, vampiri e tutti gli altri…
…tutti
uguali…
… hanno
delle pulsioni che si possono, a voler essere accondiscendenti con quei esseri
inferiori, anche definire umane …… qualcosa che, in
quei cervelli grotteschi considerano di assoluta necessità…
…cibo…
potere… ricerca di emozioni sempre più forti…
…in
qualche maniera può comprenderli…… non accettarlo, ovviamente…… solo capire che
possiedono anche loro queste “necessità”…
…ma
quello che ha fatto Remora…
…quello che ha
fatto…
…le sue
“famiglie”…
6. Tennesee,
1932
…il
caldo nella stalla è opprimente…… sono tutti lì riuniti perché così è volontà
del Padre…… stretti in cerchio osservano i corpi nudi dei due miscredenti……le
corde che scendono dal soffitto e gli legano i polsi, li tengono sollevati da
terra quel tanto che basta per rendere ancora più dolorosa quella posizione……le
dita dei piedi che sfiorano il pavimento ma che non riescono, neanche
sforzandosi, a toccarlo per alleviare un solo istante quel terribile dolore……
il peso del corpo che grava sui polsi serrati e la corda che si stringe di più……
pelle ferita e sottili strisce di sangue che scendono lungo le braccia nude
fino al corpo e lì dipingono arabeschi complicati e senza senso…
…l’uomo,
per le frustate di fratello Jheb è svenuto di nuovo……
forse è morto…… non ha importanza…
…la donna
è ancora viva…
…così vuole il Padre…
…viva e
il suo corpo ancora inviolato…
…così vuole il Padre…
…cosciente
di quello che accade…
…così vuole il Padre…
…gli
uomini e le donne adulte formano il cerchio esterno di quel gruppo…… più
interno, quelle coppie di giovani che il Padre stesso ha deciso debbano
accoppiarsi per dare alla luce i nuovi figli…… ultimo, e più interno ancora, i
bambini più giovani…… quelli che il Padre tiene vicino al cuore ogni giorno e
protegge nelle sue stanze ogni notte…
…e poi
arriva…
…il
cerchio si apre di fronte alla donna miscredente perché essa possa vedere…
…ecco il Padre…
…con i
suoi abiti da lavoro migliori…
…ecco il Padre…
…<Ma
non vi siete ancora stancati ?…> parla il Padre rivolgendosi alla donna
miscredente…… questa, pazza senz’altro, sputa contro di lui…
… le
donne si coprono il visto per proteggersi dalla vista dell’empietà di quel
gesto, mentre fratello Jehb impazzisce di rabbia, e
srotola la sua frusta……ma il Padre, magnanimo, alza la mano e lo ferma…
…<Siate
grati…> dice Lui <Lo siamo Padre…>
risponde un coro di voci <Oggi è giorno di festa…>
inneggia il Padre…… poi fa un cenno dietro di lui e
fratello Ezechiele e fratello Michale arrivano
portando una cassa di legno scuro…
…alcune
donne del secondo cerchio accarezzano la testa dei più giovani e sorridono…
…ora i
bambini diventeranno adulti…
…così vuole il Padre…
…la
cassa viene rivoltata a terra e il suo contenuto, coltelli e ferri da calza,
vengono rovesciati a terra in una cacofonia di metallo…
…così vuole il Padre nel giorno
di Festa…
…il
Padre si avvicina alla donna miscredente e si limita a fissarla per diverso
tempo… a godere di quello sguardo che da rabbioso, ora che la comprensione le è
stata spinta a forza nel cervello, è mutato in quello spaventato di una pecora
impigliata nel filo spinato…
…così vuole il Padre…
…<…io
non mi sono ancora stancato…> dice con quella sua dolce voce…
…così parla il Padre…
…<E
ora figli miei…> esclama alzando le braccia…<…rendetemi orgoglioso di
voi…>…le parole sono ancora nell’aria quando, come una muta di cani, i
bambini si alzano da terra e si gettano a capofitto per appropriarsi di una di
quelle armi improvvisate…
…così parla il Padre…
…e,
alla fine, quando fuori è notte fonda e il rito è concluso, il Padre accarezza
i volti sanguinanti dei bambini, ora adulti…… mentre all’esterno le donne
distribuiscono il pane cotto al fuoco che brucia e monda i corpi dei due
miscredenti…
7.
<Un
tregua…> esclama il Conte, rigirandosi quell’ultima parola in bocca come
fosse una caramella dall’indecifrabile
gusto……<Esatto…> conferma Remora, accomodandosi meglio sulla
poltrona… <…diciamo …… un secolo…per ora…> butta lì con tono vago…
…2048…
…per
loro (umani) riuniti in quel luogo, quella era una data che non avrebbero mai
visto…… forse sarebbero morti prima di vecchiaia…… o forse con la gola
squarciata in quella stessa stanza…
… ed
ecco il potere di un membro dell’Artiglio di Sangue…
…cento
anni…
…per Lui
sono solo una manciata di decenni da buttare con noncuranza sul piatto della
bilancia, tanto per dare qualcosa in cambio di una tregua…
…un
secolo, senza che il Gruppo si debba preoccupare di combattere un membro
dell’Artiglio di Sangue…
…un secolo senza Remora…
…ma a
che condizioni ? …
…anche
il Conte si accomoda meglio sulla poltrona e congiunge la braccia per spingere
l’altro ad aprirsi di più…
…Remora
sorride e capisce il gioco dell’altro…
…il
silenzio resta opprimente per diversi minuti…
…<Voglio
restare qui…> esclama alla fine il vampiro, facendo un cenno vago della mano
in direzione della porta…<…in questo ambiente…> <Come Direttore ?…>
domanda il Conte… <Come carcerato…>…
…silenzio…
<È
un discorso lungo…> riprende il vampiro…<… e, credo, che solo se tu fossi
uno dei miei…… fratelli…… potresti capirlo e comprenderlo…… ma visto che sei un
essere…… umano…> un sorriso compiaciuto, come quello che ha nel guardare una
bella bistecca al sangue stesa sul piatto di fronte a sé … <…sarebbe per me
fiato sprecato solo provare a fartelo capire…>
…silenzio…
…<Cosa
offri ?…> chiede infine il Conte… <Me stesso, fuori dal Grande Gioco, non
basta ?…> domanda Remora con un sorriso…
…il
Conte non replica subito…
…<Loro
due…> esclama infine facendo un cenno con la testa rivolto ai due Emissari…
<… vengono dalla Svizzera…> <Mi piace la cioccolata…> replica il
vampiro…… il Conte ignora il commento <Li ho dovuti scegliere per scortarmi
a parlare con te…> riprende…<…per il semplice fatto che
…il
Conte, di nuovo, ignora il commento <Hai ucciso molti dei nostri Emissari
nei secoli…… quando ancora non si chiamavano così……inviati,
soldati, paladini, epuratori……… e ognuno di loro
aveva una famiglia…… amici e figli e nipoti…… e ognuno di loro è morto in
maniera atroce…> <Sono un’artista…… è il mio tocco……come
direbbe Malenki…> ribatte Remora nominando
un’altro dei suoi fratelli…
…un
altro malato di mente, è invece il pensiero del Conte…
…<Comunque
sia, il Consiglio Centrale era concorde di non concederti questo incontro…… e
dare, anzi, fuoco a questo posto…… con te dentro…>
…Remora
allora scoppia a piangere…
…un
pianto disperato che gli fa affondare la faccia nelle mani…
…singhiozzi
tremendi che riempiono la sala per diversi minuti……… un pianto così teatrale
che non convince nessuno, tanto è esagerato…
…<…uccidermi…>
biascica …<…non potete farlo…> aggiunge con il volto rigato di lacrime……
<…chi penserà ai miei figli ?…… che cosa faranno quando sapranno che il loro
adorato Padre è morto in maniera così terribile ?…> domanda con un sorriso
che si allarga a tutta bocca, mentre le lacrime continuano a solcare il viso……
gli occhi fissi e folli sullo sguardo serio del Conte…… lacrime che sgorgano
tranquille e rigano il viso…
…<…forse…>
e si interrompe di nuovo……<…forse… > riprende …<…impazziranno dal
dolore…>
…silenzio…
…il
Conte non disturba quella recita, per vedere dove porta…
…<…e
forse…> riprende Remora con un tono complice <…vorranno dividere il loro
dolore con altri…… magari entrando in una classe di paffuti e dolci bambini…… e
buttando addosso a loro benzina e fiammiferi accesi…>
…silenzio…
…da entrambe
le parti…
…il
Conte già riesce a leggere i titoli di giornale…
…
“STRAGE IN UNA SCUOLA PUBBLICA”… “STUDENTI PERITI IN UN INCENDIO”…
…e
tutto questo, moltiplicato per quanto ? …
…dieci
volte ?…
…venti
volte ?…
…trenta
volte ?…
…di
sicuro, una volta per ognuno dei “figli” di Remora…
…quanti
ne restano in giro ? …
…riferendosi
al Direttore lo ha definito “uno degli ultimi” …… ma quanti ancora ?…
…di
fronte alla possibilità di dozzine di stragi imprevedibili in chissà quali e
quanti luoghi, si immagina il peggior scenario per il Gruppo…
…come
fare a coprire una cosa del genere ? …
…c’era
sempre stato una sorta di mutuo accordo tra loro e le creature delle Tenebre…
…nessuna
delle due parti aveva interesse ad uscire allo scoperto…
…ma ora
? … Remora gli sta sventolando davanti la possibilità concreta che si mettano
in atto tali opere che, per forza di cose, il Mondo vorrà scoprirne il motivo…
…i
vampiri ESISTONO … e anche i demoni…… e anche tutte quelle creature che l’uomo
medio della strada immagina di vedere solo in un pessimo film di serie B…
…scoppierebbe,
all’improvviso, una guerra di tali dimensioni e combattuta in così tanti fronti
che quella appena conclusa in Europa, sembrerebbe una scaramuccia di poco
conto…
…e
forse non sarebbero loro umani a vincerla…
…almeno
per ora…
…<Non
basta saperti fuori…… da quello che chiami…… Gioco…> ribatte il Conte,
riprendendo il discorso come se le minacce del vampiro non fossero mai state
fatte……<Lo immagino…> replica quest’ultimo asciugandosi con un dorso
della mano il viso umido di fasulle lacrime di dolore …<… ma era una
proposta, giusto per scaldare un’attimo il tavolo…> aggiunge, iniziando a sfregarsi le mani come se
dovesse mettersi in quel momento a giocare a dadi…<… ed è altrettanto chiaro,
che ho delle condizioni da porre…> aggiunge…
…<Condizioni…>
non è una domanda…… il Conte si limita a ripetere quella parola come per
capirne il significato…… alza un sopracciglio e cerca di una qualche
spiegazione aggiuntiva…
…<Sangue……
per iniziare…… è diversi giorni che sono a dieta e inizio a sentire il morso
della fame…… sangue fresco…… fornitura regolare ogni due giorni, per cento
anni…… e una cella…… singola…… con molti libri… mi piace leggere…>
<Nient’altro ? …> chiede il Conte con tono neutro…<il Gelato……>
aggiunge il vampiro con lo sguardo perso nel vuoto <…al cioccolato e
fragola……tutti i giorni, a pranzo, ne voglio una coppa solo per me…>
…il
Conte si limita a fissarlo…
…potrebbe
fare un gesto e mettere fine a questa stupida commedia…
…la testa
del vampiro verrebbe frantumata dai colpi di fucile…
…ma lui
lo fissa e sorride…
…forse
sì …
…forse
no…
…forse,
alla fine, l’unico a restare in piedi sarebbe solo Remora…
…la morte
non spaventa il Conte…… l’accetta come fattore essenziale della vita umana…… ma
una morte stupida non è mai preferibile, se esiste un’alternativa…
…<E
tu cosa offri ?…> chiede infine il Conte…<Per ora…> il sorriso si
allarga <…tre grasse e piene e dolci e succulenti Malebolgie…>
<Dove ? …> il tono è serio e attento il corpo si stacca dallo schienale
della poltrona e si avvicina come se dovesse cogliere un sussurro rivelatore…
…la
iena non risponde subito…… si limita a lasciare sul viso quel sorriso malefico
<Rhodesia ……Giappone…… Brasile…>
…il
Conte riporta la schiena sulla poltrona…
…Rhodesia,
Giappone e Sud America…
…Ranga,
Nomoru e Colchiltas…
…Il
Viaggiatore , Il Drago e il Coltello…
…altri
tre soprannomi che emergono da quel caravanserraglio che rappresenta L’Artiglio
di Sangue…
…Colchiltas spicca tra tutti…… già da dieci anni si
spinge per un’Operazione di Classe Fenice nei suoi confronti…
…mancano
ancora diverse informazioni, purtroppo…
…e non
solo quello …
…e
questo porta le considerazioni del Conte a pensare in maniera ossessiva a due
parole…
… “Tre Malebolgie”…
…le
mani dell’uomo si stringono e i pollici si strofinano contro gli indici…
…tre,
possibili, durissimi colpi da infliggere ad altrettanti membri dell’Artiglio di
Sangue…
…tre
“succulenti” Malebolgie, come le ha definite Remora……
e succulenti lo sono davvero in un certo senso…
…non
può ammetterlo apertamente con nessun che non appartenga al Consiglio
Centrale…… ma il Gruppo, negli ultimi due secoli, si è ormai ritrovato, come
diverse volte nel passato, ma stavolta ancora più vicino, ad essere ormai ad un
passo dall’estinzione…
…troppe
missioni che, alla fine, anche se portate a termine con successo, si concludono
con una costante perdita di ottimi Emissari…
…si è
arrivati al punto tale (ma anche questi sono dati segregatati) che di fronte a
possibili missioni con rischi troppo alti, anche se servono a colpire
direttamente L’Artiglio di Sangue, queste vengano soppresse …
… per
diverso tempo, il Conte, ha pensato che l’eredità lasciatagli dalle Guide che
l’hanno preceduto era forse quella di scrivere l’epitaffio finale sulla tomba
del Gruppo…
…si è
persino ventilata l’ipotesi di far entrare nelle file del Gruppo degli
“Esterni”…… i puristi hanno storto il naso…… esattamente come lui…… ma il
Consiglio Centrale, comunque, ha messo qualche Controllore in prigioni come
quella…
…detenuti
avvezzi alla violenza…… pochi parenti in vita o nessuno…… possono sparire in
questa rivolta, in quell’altro tentativo di fuga o in durante il trasferimento
in qualche altra prigione…
…follia,
chiaramente…
…gente
del genere potrebbe benissimo lottare contro demoni e vampiri, una volta
debitamente armati ed addestrati…
…ma
capire…
…riuscire,
per quei bruti, davvero a comprendere quella che lui vede come una Santa
Missione…
… e,
per ora, sarebbe un problema anche solo riuscire tenerli legati al Gruppo,
senza che fuggano alla prima occasione…
…sul
suo volto non traspira nessuna emozione, ma sente come un brivido che gli percorre
il corpo…… prova solo ribrezzo all’idea…
…prima
che un solo “esterno” metta davvero piede nel Gruppo (senza che sia lui stesso
a volerlo) per proseguire la loro Sacra e Giusta missione di eliminare ogni
essere non-umano che appesta il mondo che gli appartiene di diritto……lui spera
di essere morto e sepolto da almeno mille anni…
… tre Malebolgie…
…queste
due parole continuano a risuonargli in testa e non riesce a pensare ad altro…
…per
gli adulti, ormai è tardi, ovviamente…… talmente condizionati ad obbedire che
ci vorrebbero anni di cure per riuscire a dargli una vita normale…… figuriamoci
ad essere di qualche utilità anche solo come “carne da cannone”……troppe spese e
un’inutile spreco di risorse…… che ci pensi quel succhiasangue
di Kroy nella sua “riserva” in Francia, se ne ha
interesse…
…ma i
bambini…
…centinaia
e centinaia di bambini in salute…
…accuratamente selezionati dai Norgya, i guardiani
delle Malebolgie come si faceva alla nascita degli
Spartani… quelli deboli e malati giù per una scarpata, affinché solo i più
forti sopravvivano…
…centinaia
di bambini con una mente ancora giovane e tutta da plasmare…
…centinaia
di bambini che possono essere adottati e cresciuti da quelle famiglie che hanno
perso quel figlio o figlia o fratello o sorella in quella o quell’altra
missione…
…in
capo ad una ventina d’anni, il Gruppo potrebbe rifiorire a nuova vita con
quell’iniezione di giovani…
…centinaia
di nuovi Emissari pronti a scendere in quel, segreto, campo di battaglia che è
il mondo intero…
…sente
un sorriso nascergli dentro ma lo trattiene e non gli permette di apparire sul
viso…
…tre
Malebolgie…
… e,
fra una ventina d’anni, anche un Operazione Fenice…
…quando
è stato che se ne è verificata l’ultima ?…
…1729
in Francia…
…troppo
tempo fa…
…con
tali colpi del genere, potrebbe scrivere il nome della sua Casata nel libro
d’oro del Gruppo …… qualcosa che, a distanza di millenni, sarebbe ricordato con
venerazione e usato come esempio per le generazioni future…
…<Tre
Malebolgie…> esclama il Conte dando voce a quel
pensiero ossessivo …<… possono andare bene……… per iniziare…> replica con un sorriso freddo…
…uno
speculare sorriso su entrambi i volti…
8. 1990,
New York, prigione di Rikers Island
Passa
il tempo, passano le mode…
…adesso
non si chiamano più Emissari, ma Operativi…
…appunto…
…tutto
cambia e tutto resta uguale…
…o
quasi…
…per
fare un’esempio una volta c’era più…
…più…
…
…schiocca
la lingua contro il palato…
…decoro…
…la
parola che cercava…
…ecco…
…decoro…
…tutti vestiti
uguali…
…Uniformi…
… non
vuol dire appunto “tutti uguali” ???…… ci ha messo dieci anni per formulare
questo semplice pensiero…
…stesse
divise dello stesso colore, tutti con le stesse scarpe, tutte le facce con le
stesse identiche espressioni sotto l’identico cappuccio nero di lana…
…invece,
eccoli là…
…i
Latinos con
i loro capelli impotatati e code da cavallo che
escono fuori dalle retine…… quelli della fratellanza ariana che vanno in con il
cranio rasato o un taglio militare, uniformi arancioni con le maniche strappate
e simboli nazisti tatutai ovunque ………
le “teste lustre” con i petti neri e muscolosi che continuano a pompare a forza
di addominali…… e attorno a loro una galassia di altre bande, più o meno,
minori o non affiliati in niente… pesci piccoli che cercano di restare a galla
in quel piccolo mondo di violenza e soprusi chiuso da un spesso e alto muro…
…tutto
cambia…
…e, in
fin dei conti, tutto resta uguale…
…sorride…
…è
martedì…
…tanto
piacere…
…è
martedì…… consegna del sangue…
…si
lecca le labbra e cerca di immaginare cosa sarà…… B negativo ?… A positivo ?……
sorpresa, sorpresa…
…le
dita che accarezzano i capelli color rosso brillante del ragazzo seduto a terra
vicino a lui…… per ora il suo preferito …… quando si
sarà stancato, come sempre, lo passerà ai suoi servi più fedeli…
…otto
anni…
…vola
il tempo quando ti diverti…
…già
otto anni a Rykers …
…era
nei patti…… nel Giuramento di Sangue che ha stipulato con il Conte…… ha saputo
che è morto…… niente di preciso…… si dice un infarto……sorride……un’infarto,
come minimo, calibro 7,62……non sarebbe la prima volta, del resto……come tra loro
Fratelli non regna buon sangue……. BUON SANGUE !!! …DIVERTENTE
!!!…sogghigna……così non sempre i membri del Gruppo, a livello direttivo, sono
sempre in accordo tra loro…… durante il periodo del Conte ci sono stati
diversi…… incidenti…… suicidi…… attentati…… notizie che gli sono comunque
filtrate attraverso le sbarre, grazie al suo “figlio” avvocato di successo con
ottimo studio avviato…
…pensieri
che si accavallano su pensieri seguendo una strada a caso tra le infinite
biforcazioni di quella mente simile ad una oscura e intricata foresta di alberi
secchi…
…i suoi
Figli…
…non ne
rimangono molti, ormai…
…sempre
nei patti…
…la maggior
parte ne ha dovuto sacrificare…… offrirli come agnelli al macello…… termine più
che azzeccato…… macello…… alcuni ne
ha potuto tenere, ovviamente…… diverse guardie carcerarie nelle varie prigioni
in cui, periodicamente, viene trasferito…… un paio di Direttori…… diversi
avvocati…… altri professionisti affermati in vari campi…… e, ovviamente, bassa
manovalanza avvezza semplicemente all’uso della forza bruta…
…ha
semplicemente dovuto scegliere e tenersi i migliori…
…o i
peggiori…
…sogghigna…
…comunque
non si può dire che sia rimasto con le mani in mano in questi anni…
…non ha
fatto risorgere nessuno…… non ha dissanguato nessuno…
…sempre
nei patti…
…così
come quello di essere trasferito ogni dieci/venti anni in una nuova prigione…
…il
posto gli piace…
…il
Conte non avrebbe capito…
…nessuno
di quelli che ciondolano lì fuori come animali allo stato brado…… o come bestie
allo Zoo, in attesa dell’ordine di tornare nelle loro gabbie…… potrebbe
minimamente capire…
…e poi
gli piace l’idea di cambiare aria ogni tanto…… vedere posti nuovi…… conoscere
gente interessante…… ucciderla…
…diverse
volte…
…mai
dissanguati, ne fatti risorgere…
…era
nei patti…
…già
detto, vero ? …
…così come
era nei patti il fatto che si potesse difendere liberamente se aggredito…
…cerca
con lo sguardo “il Gordo”……un
ciccione calvo e ricoperto di tatuaggi che bazzica un angolo di quella gabbia a
cielo aperto e fissa i nuovi arrivati con sguardo goloso…
…la
prima settimana a Rykers…
…le
docce…
…allora
quel tizio non era così grasso……anzi, era un fascio di muscoli stretti in un
corpo atletico…… gli si è avvicinato e lo ha toccato…… gli ha detto che adesso
era suo……voleva sentire la sua bocca…
…e lui
gliela fatta sentire…
…e per
aggiunta ci ha messo anche i denti…
…esplode
in una risata che fa immobilizzare dalla paura il ragazzo ai suoi piedi…
…ricorda
le grida…… quel mare di sangue…
…e
bhe…
…forse
per questo gli eunuchi ingrassano…
…gli
altri tre bestioni lì accanto… le sue guardie del corpo… non ne ha davvero
bisogno, ma servono a far capire quale sia il suo Status lì dentro…
…i tre
lo sentono ridere ma nemmeno si voltano…
…altre
volte lo hanno visto ridere senza motivo…
…ma quella
luce nei suoi occhi…
…non
del tutto una luce di follia…… ma qualcosa di primitivo e terribile…… qualcosa
che hanno visto lampeggiare qualche volta negli occhi di chi prova piacere a
far soffrire…… una luce che poteva durare un secondo come una giornata…… ma
negli occhi di Jhoshep Bima
è sempre presente, come un interruttore che non riesce (o forse, non vuole)
spegnersi…
…si
lascia andare ai ricordi…
…il suo
primo mese, un gruppo di nazi ha deciso che doveva diventare la loro puttana…
…la
loro gallinella…
…
“Agita le braccia come una gallina”…e lui lo ha fatto……
“coccodè… coccodè…”…si è messo a ripetere……era a petto nudo e si era portato
le braccia al petto, agitando le mani come una gallina impazzita, girando in
tondo nello stesso punto…… quei cinque che lo serravano in cerchio sempre più
stretto…
…ride
di nuovo…… un minuto interno di sincera risata…
…nessuno
chiede il motivo…
…nessuno
gli rivolge la parola se non è lui a dargli il permesso…
…smette
di ridere e si punge il pollice con l’unghia del dito medio…… spinge con
forza…… sente una saetta lucente attraversargli il corpo e arrivargli nel
cervello…… una goccia di sangue che scivola sulla mano e cade in testa al
ragazzo…… ci ha messo trent’anni a farsele
crescere in quella maniera…… affilando le unghia ogni giorno…… rendendole
taglienti come rasoi…
…quei
cinque se ne sono accorti…
…oh
!!!…… se ne sono proprio accorti…
…sorride…
…si
accomoda meglio sulla panchina di legno…
…dei
duri…
…ognuno
di quei bestioni pensa di essere un duro, solo perché ha una massa di muscoli
montata sotto una faccia truce ed è finito in prigione per un’omicidio
o qualche altro fatto di sangue…
…un
singolo omicidio…
…solo
perché hanno tolto la vita ad uno solo dei loro simili…
…ma
Lui…
…ma
LORO…
…potrebbero
trasformare quella prigione…… anzi…… tutta la città che circonda quella
prigione… in un cimitero… in una serata sola… senza un solo muscolo del volto
provi una singola emozione…
…così
gli piace pensare…… e immaginare…
…martedì…
…sabato
è lontano…
…il
momento della confessione con Padre Garmon…
…un
Figlio sacerdote è sempre un…
…bho…
…prima
non ha mai avuto bisogno che uno dei suoi figli diventasse un prete…
…ma l’idea
di averne uno a cui comunicare gli ordini da passare ai suoi figli all’esterno,
l’ha fatto sorridere…
…e
comunque ha pensato a diverse cose in quella settimana…
…decisioni…
…punire,
prima di tutto…
…nel
Queens, notizia fresca del giorno prima, portata di
prima mano da un gruppo di nuovi detenuti, hanno preso d’assalto una sua
fabbrica di Crack…
…gira
voce che siano stati i russi che non gradiscono la sua roba nelle strade…… deve
farne subito ammazzare un’altro paio come esempio…
…e
vuole sapere anche come va nella Quinta…… le puttane che ci lavorano non
vogliono che siano i suoi uomini a decidere zone e prezzi……se sfregiarne un
paio non è bastato come esempio……… bhe, allora la fabbrica di prodotti chimici può tornare di
nuovo utile…… ha già dato ordini in proposito…… qualche giorno di puro terrore………poi sceglierne qualcuna a caso e scioglierla viva
nell’acido…… un monito per tutte le altre…
…nei
patti anche questo…
…o
forse no ? …
…forse
non era stato incluso che lui si mettesse a capo, da dietro le sbarre, di
un’organizzazione criminale da dominare completamente ? …
…sorride…
…pensa
proprio di no…… non era stata neanche ventilata l’ipotesi…
…com’è
che si dice ? …
…caratteri
in piccolo ?...
…sorride…
…e in
quel momento che lo sente…
…non è
un rumore…
…non è
un odore…
…non è
niente di fisico…
…ma è
una sensazione così intensa, da costringerlo a volgere lo sguardo verso il
massiccio muro di pietra che domina la vista in quello spazio di terra verde e
fango marrone…
…lì
dove si trovano gli uffici…
…e
sorride…
…sorride
e sa che, forse, un volto dall’altra parte di quel vetro, sorriderà a sua
volta…
…<…la
famiglia…> esclama a nessuno in particolare…
…
martedì…
…sangue
fresco, gelato cioccolato e fragola a pranzo e uno dei suoi fratelli a fargli
visita…
…che
giornata !!! …
9.
L’odore
è sporco…… dovrebbe essere una frase assurda, dato che l’odore non ha colore ne
sostanza, ma quell’odore è sporco…… sporco come può essere il corpo umano
malato….. quella sorta di lezzo giallognolo…… lo stesso colore del Pus……
pensieri che si inseguono…… è come una barriera che avvolge un corpo malato…
…come
davvero qualcosa di fisico…
…non si
sente a distanza…… affatto…… non lo si percepisce per niente………ma se ti avvicini
abbastanza puoi sentire d’improvviso l’odore……… come fosse, per davvero, una
barriera con confini precisi e netti…
…una
barriera d’odore…
…odore
sporco…
…sudore,
feci, urina…
…e,
oltremodo irritante, odore di disinfettante che stagna nell’ambiente……… lo si
può annusare dappertutto in ogni angolo…… ma per quanto cinga d’assedio quella
barriera di odore sporco, non riesce ad espugnarla…
…
questa è la seconda volta che viene in infermeria, nei otto anni passati a Rykers…
…la
prima è stata per…
…sorride…
…sorride
a tutta bocca…
…l’altro
non sorrideva per niente…
…un
Italiota che credeva di essere lui a comandare solo perché “fuori” la sua era
una famiglia potente…
…ma
“dentro” il mondo è del tutto diverso…
…il
Conte non poteva affatto capirlo…
…quel
damerino vestito di bianco con la sua aria altezzosa non l’avrebbe mai capito
neppure se la spiegazione fosse andata a casa sua e avesse bussato…<Salve,
sono la spiegazione che cercavi…> si sarebbe presentata…
…l’italiota…
…giusto…
…stava pensando
a questo…
…non
deve perdere il filo dei suoi pensieri…
…stava
pensando a questo…
…e lo
vede…
…girato
di spalle con il camice bianco, sta parlando con l’infermiera Sally…
…gli
piace in fin dei conti quella donna…
…50 e
passa anni portati bene…… cento e passa chili portati male…
…tutto
si controbilancia…
…è
netto, giusto ? …
…lei è
nera come la notte e l’uniforme è bianca come un giglio…
…tutto
si controbilancia…
…si
sentono a vicenda…
…è
inevitabile…
…un legame
che il passare dei millenni ha solo potuto rinsaldare…
…e
l’italiota ? …
…bha……
in fin dei conti non era una storia davvero interessante…
10.
…<Dooottoooreeee…> esclama cantilenando con voce
squillante……… qualcuno dei pazienti si immobilizza nel letto ……si dice che Bima non vada mai
in infermeria e quello, per molti, è un modo sicuro di non incontralo per
qualche giorno…
…
“fuori”, sulla strada, piccolo e mingherlino com’è, sembra un tipo da cui puoi
andare, dargli un pugno sulla testa e poi chiedergli gentilmente di darti una
sigaretta…… e lui te la darebbe, scusandosi per il dolore che hai provato nel
colpirlo…
…ma la
realtà di Rykers, oltre le sbarre e le guardia
armate, è che in quello Zoo di umani, hanno messo anche una bestia feroce,
senza alcun controllo e senza alcuna paura…
…<Dooottoooreeee…> esclama di nuovo, fino a che,
l’infermiera Sally, tocca con la mano la spalla del dottore e gli sussurra
qualcosa, scoccando occhiate terrorizzante in vista di Bima
che si avvicina tranquillamente…
…l’uomo
(e Remora vorrebbe scoppiare a ridere) in camice annuisce e replica a bassa
voce……la donna scocca un’occhiata terrorizzata a Bima
e si ritira nell’ufficio, chiudendo con quella piccola chiave dorata che
dovrebbe dare, l’illusione effimera, di sicurezza…… una stanza con pareti di
vetro e legno tenero che bastano solo due calci a mandare in pezzi…
…le
guardia e gli inservienti, hanno deciso di prendersi una pausa di una durata
variabile che si esaurirà nel momento in cui Bima
uscirà dall’infermeria…
…Lui è
qui…
…e
nessuno è tanto pazzo da mettersi contro…
…almeno
nessuna guardia scortese con Lui che, il giorno dopo, ha ricevuto la visita a
casa di un gruppo di bestioni tutti muscoli e facce bovine……e un mazzo di fiori
e una scatola di cioccolatini a forma di cuore, come omaggio…
“Jhoseph Bima reca i suoi salutini…… smack smack smack…” recita il biglietto
scritto in ricercata calligrafia……bastava quello…il messaggio era ovviamente
chiaro…
……<Dooottoooreeee…>
ripete di nuovo, avanzando a balzelli lungo il corridoio…… sguardi
spaventati che lo seguono e ringraziano il cielo che quel pazzo fottuto, almeno
oggi, se la prende con qualcun altro…
…dietro
di lui, il ragazzo dai capelli rossi e il suo codazzo di guardie del corpo…
…<Dooottoooreeee…> ripete ancora quella vocina irritante…
<…ho male al panciiiinoooo…>
…<Davvero
? …> chiede il medico senza neanche voltarsi, posando con cura, sul tavolo,
penna e cartella di uno dei pazienti…… una mano che sfila dal volto gli
occhiali dalla lente neutra e piegano con cura le aste, posandoli poi sopra la
cartella…
…<…forse…>
sussurra una voce, con tono infantile poco dietro di lui… <…sarà qualcosa
che ho mangiato…>…
…il
Dottor Edward Zelig stringe le
mani a pugno in attesa dello scontro imminente…
…seimila
anni in cui tutto è cambiato…
…e
tutto è rimasto uguale…
…i suoi
“fratelli”…
…milleseicento
anni…
…a
scriverlo o semplicemente dirlo, ci si mette meno un secondo…
…milleseicento
anni che loro due non si incontrano di nuovo…
…ma con
Remora, questo lasso di tempo, è un’intervallo fin
troppo breve…
<Mi
aiuti …> chiede alle sua spalle la voce con tono implorante…<… mi aiuti a
smettere di soffrire…> …la voce si è avvicinata alle sue spalle…… meno di un
metro…
<Con
piacere…> replica Jacob con tono sincero volgendosi di scatto con…………………
11.
…SOSPENSIONE…
…due sguardi si
incontrano…
…si fissano per
un’interminabile istante…
…un singolo
secondo di calma…
…ed è già passato…
12.
…………………
il pugno già partito…… un gancio destro rapido e brutale……Remora lo incassa in
pieno petto…… il corpo sbalzato verso la parete…… l’impatto contro il muro e il
corpo che crolla a terra…
…finito
in meno di tre secondi…
…almeno
questo lo può pensare chi (umano) stia osservando la scena…
…Jacob
non si fa alcuna illusione di vittoria…
…le tre
guardie del corpo che avanzano come una compatta massa di carne…
… <NON
TOCCATELO> …
…qualcuno
potrebbe giurare che sarebbe fisicamente impossibile per un mingherlino del
genere, urlare in tale maniera…
…ma
questo è quello che è effettivamente successo…
…le
guardie del corpo si immobilizzano, continuando a gettare occhiate al corpo
steso a terra e al dottore che è ancora in piedi………… ma che sembra del tutto
terrorizzato dopo quel gesto che, per tutti i presenti, sembra di pura
follia……… e infatti il dottore, dopo il primo colpo, ha abbassato le braccia
che ora cadono lungo i fianchi…… la testa si è reclinata avanti…… le forze
raccolte per il prossimo attacco…
…e poi la
risata…
…sincera……
cristallina…
…emerge
da sotto il corpo steso di Bima…
…le
mani scivolano sul pavimento e neppure Jacob può non ammirarne le delicate, e
mortali, movenze…
…i palmi
premono con forza e le gambe, strisciano, perché non c’è altro modo di
definirlo, accanto al corpo rannicchiato…
…la
prima cosa che si alza da terra è la testa…
…un
filo di bava sanguigna che gli cola fuori dalla bocca…
…ma il
sorriso…
…un
sorriso sincero…
…un
sorriso compiaciuto, come nessuno a Rykers ha mai
visto, neppure quando Bima pestava a sangue colossi
grossi il doppio di lui……in ginocchio sul loro petto, mentre faceva calare i
pugni e sfregiava il corpo con quelle unghie…
…e gli
occhi…
…uno
sguardo estatico…
…gli
occhi fissi su suo fratello…… lì, immobile !!!…… il corpo rilassato e in attesa
dell’attacco della iena …… i muscoli che si possono comprimere all’istante e
farlo scattare come una molla, per parare o attaccare a sua volta…
…<Anch’io
ti amo…> esclama Remora dopo essersi alzato da terra…… si colpisce con un
palmo i pantaloni e volge lo sguardo al suo codazzo di servi…
…un
braccio levato verso il Dottore…… il dito indice con quell’unghia di un bianco
perfetto a puntare come ad un condannato……<Lui è mio fratello…> lo dice a
tono normale… <…e solo a lui permetto di colpirmi…> e sa che non ha
bisogno di aggiungere altro…
…a
distanza di anni, dopo l’uscita di Bima da Rykers, quella frase girerà di bocca in bocca tra quelli
che lo hanno conosciuto…… poi, come succede in tutti i penitenziari dove la
popolazione cambia di giorno in giorno, quella frase diventerà una battuta
sempre meno usata e poi cadrà nel vuoto…
… “se in famiglia sono tutti così, si sta più sicuri qui dentro”…
…<Bima …… suppongo…>
esclama Jacob rialzando la testa, ripetendo quel nome che l’infermiera Sally
gli ha sussurrato con voce terrorizzata…<Jhoseph…> replica l’altro <… per gli amici…… quindi,
solo per te…… per noi…>
…Jacob
capisce subito che quel “noi” non si riferisce solo a loro due, ma si
trattiene…… con quali e quanti altri loro “fratelli” è in contatto…
…con
CHI, soprattutto…
…una
speranza folle, vero…
…lo ha
“sentito” mentre era affacciato alla finestra e osservava i detenuti durante
l’ora d’aria…
…poteva
anche essere Raven…
…magari
chiuso lì dentro, perché cercava di sfuggirgli…
…folle…
…un
pensiero folle…
…sapeva
che uno dei suoi “fratelli” si trovava in quella prigione…… non sapeva chi
fosse con assoluta certezza… ma i motivi che l’hanno spinto lì ad incontrarlo,
glielo dicevano chiaramente …… poteva essere uno qualunque di Loro…… ma non Raven…… di certo
non lui…
…ma si
è sentito come uno di quei tipi che compra un biglietto della lotteria
istantanea…… gratta il primo numero e trova 50.000 $ …… gratta il secondo e
trova 50.000 $ …… e ha l’assoluta certezza che il terzo numero non sarà assolutamente un altro 50.000
$ …… ma in lui vive un’infinitesima speranza che non riesce a spegnersi,
nonostante lo sappia…
…poteva
anche essere Raven…
…un’infinitesima
possibilità …
…ma non
era il suo stile…
…non
quello che era successo in strada negli ultimi giorni…
…non
quella violenza…… quelle mutilazioni…… quell’accanirsi su donne indifese…
…e, in
assoluto, non sarebbe nello stile di Raven quello di nascondersi……ma per ora…
…DA RIDERE…
…PER ORA…
…due
parole comprese in uno spazio di più duemila anni…
…per
ora sta solo giocando con lui a nascondino…… a sfidarlo a trovarlo…
…quell’oggi
si è voluto concedere quell’infinitesima speranza…… ha cercato con lo sguardo
in mezzo a quella massa di corpi e tute arancioni……
poi, seduto comodamente su una panchina, lo ha visto e lo ha riconosciuto…
…non
era Raven…
…lo
sapeva…
…ha
grattato il terzo numero e non ha trovato 50.000 $ …
…ovvio…
…lo
sguardo dell’altro che si è levato verso di lui e ha sorriso…
…non si
potevano vedere a vicenda, ma non era una cosa così importante…
…sarebbe
andato la iena a salutarlo…
…sospira
in maniera di esprimere solo uno stato d’animo…… dato che quel gesto non ha
alcuna reale funzione nel suo corpo morto…
… in
fondo non chiede molto all’universo intero…
…solo
trovare il suo più caro amico e fratello…
…e poi
strappargli il cuore dal petto…
…ma sa,
come molte volte prima di allora, che è lui ad essere in debito con l’intero
creato per innumerevoli vittime innocente…… e questo si vendica dandogli ogni
tanto una flebile speranza… per poi togliergliela subito dopo…
…l’unica
cosa che lo fa andare avanti è quel rinnovarsi del Giuramento di Sangue che lui
ha fatto a se stesso, quel giorno assolato di millenni prima…… in quell’arena
macchiata di sangue e tra i corpi dei gladiatori che giacevano intorno…
…mostri…
…demoni…
…creature senz’anima…
…antitesi della vita…
…loro…
… i
membri della Fratellanza dell’Artiglio di Sangue sono stati definiti in questo
modo e altri ancora…… e lo sono veramente in questi
altri modi ancora…
…ma
persino in una mente annebbiata da millenni…
…persino
in una mente, come quella di Remora, persa in un deserto che cambia forma a
seconda dei venti capricciosi…
…anche
lì c’è qualcosa che non può
cambiare…
…il Giuramento di Sangue…
…come
una pietra senza tempo che si erge nella tempesta e rimane ferma e salda
nonostante possano passare altri seimila anni da quando loro cento stipularono
il primo in quella pianura desolata…
…il
Giuramento di Sangue…… una volta fatto, non se ne può venire meno…
…pena,
una morte lenta e atroce…
13.
<…è
un po’ che non ci vediamo…> buttà
lì Remora, mentre si pulisce la bocca con il palmo di una mano…… osserva il
sangue e sorride…<…un po’…> replica freddamente Jacob……i
tre colossi sono lì immobili e vengono tranquillamente ignorati dai due…… tutto
ciò che c’è lì intorno perde qualunque importanza…
…si
studiano a vicenda, mentre parlano a tono neutro…
…sente
gli occhi di Remora scivolargli addosso per percepire un qualunque movimento
muscolare che indichi da che parte verrà l’attacco………… lui fa lo stesso…
…poi
l’interruttore si spegne…
…<Che
ore sono ? …> chiede all’improvviso la iena con voce annoiata…… il ragazzo
dai capelli rossi non replica e si limita a fissare i due che si fronteggiano……
per un breve secondo ha sperato che Bima fosse spacciato…… ma poi l’ha visto rialzarsi, spazzolare i
pantaloni e chiedere l’ora con voce annoiata…… e la speranza che potesse essere
ucciso, è morta con quei semplici gesti…… per altri tre anni, almeno, sarà una
sua proprietà…
…<Che… ore…
sono ?…> scandisce con calma
fissando il ragazzo…… questi sembra risvegliarsi da un sogno ad occhi aperti……
in fretta mette a nudo il braccio mostrando a tutti il costoso Rolex d’oro
regalo di Bima…… e che nessuno, neppure le guardie,
sapendo da chi proviene, proveranno a toccare…
…<Le
tre e venti…> esclama facendo sentire la sua voce squittente……
ha costretto Bima a ripetere la domanda e questo vuol
dire che, quella sera, lo punirà…
…a meno
che, nel corso della giornata, non gli passi di mente per qualcosa di meglio…
…spera
e prega solo questo…
…Remora
alza lo sguardo al soffitto <… CAZZO…>
esclama all’improvviso con una voce incrinata dalla follia…… poi riporta lo
sguardo su Jacob…… <… è l’ora dei miei cartoni
animati…> conclude fissandolo…<…vieni a vederli con me ? …> domanda
con un tono realmente speranzoso…
…Jacob
lo fissa per diversi secondi, sapendo che ora l’attenzione di tutti i presenti
è concentrata su di lui…… se in qualche maniera dovesse mettere in imbarazzo
Remora, questi perderebbe la faccia di fronte a tutti…… e lì dentro esiste un unico
modo di riprendersi il rispetto dovuto…
…sono
criminali, d’accordo…
…ma
nessun essere vivente dovrebbe affrontare la follia di quel suo “fratello”…
…qualcosa
che lui ha già visto nei millenni passati, prima di perdersi di vista e
rincontrarsi centinaia di volte…
…qualcosa
che, in ogni occasione, non ha mai esitato a scatenare contro chiunque fosse a
sua portata…
…<Perché
no ? …> esclama con tono vago…
…un
sorriso compiaciuto compare sul volto della iena…
14.
…i tre
bestioni muscolosi, di spalle fuori dalla porta, sorvegliano con sguardo truce
chiunque passi di lì…… anche se, a dire il vero, è un lavoro del tutto
inutile……lì dentro, nemmeno le guardie, sono interessate a stringere un
qualunque rapporto con Jhoshep Bima……
guardarlo negli occhi vuol dire fissare una follia e una ferocia mai vista…
…la
cella è piccola…… come tutte le celle del resto…… ma è l’arredamento e i
suppellettili a fare la differenza…
… due
alte pile di libri posate a terra arrivano almeno fin quasi al soffitto……un
frigobar in un angolo…… un televisore a colori sopra il tavolo addossato alla
parete…… due tende di broccato rosso fissate alle sbarre, da chiudere per avere
i propri momenti di intimità…… il ragazzo dai capelli rossi, seduto a terra
mentre Remora gli accarezza i capelli, completamente rapito dai cartoni
animati…
…nessuno,
nemmeno le guardie, vedendo il gruppo compatto avanzare lungo i corridoi, ha
fatto domande nel vedere il Dottor Zelig seguire placidamente Bima…… molti hanno distratto lo sguardo o si sono improvvisamente
ricordati di dovere fare qualcosa d’importante…
…ma
tutti o quasi, hanno sperato che vederli insieme significasse che Bima aveva, finalmente, deciso di curarsi…
…Remora
scoppia a ridere all’improvviso…<…eccheccacchio…> ripete con voce divertita dopo che su
lo schermo Bart Simpson ha combinato un guaio…lo sguardo felice come quello di
un bambino…segue completamente rapito le immagini che si muovono sullo schermo
dimentico persino della presenza di Jacob…
…volutamente
dimentico…
…quello
è il suo regno e solo per sua concessione uno dei suoi fratelli ha il permesso
di sedersi accanto a lui e dividere al visione dei suoi cartoni animati
preferiti…
…la
puntata si conclude poco dopo…
…Remora
continua a fissare lo schermo mentre inizia un programma di cucina…… fa una
boccaccia e intima al ragazzo di spegnere il televisore…
…<Che
invenzione la televisione…> commenta qualche minuto dopo, mentre tutti e tre
si ritrovano a fissare lo schermo vuoto…<…l’avresti mai immaginato ? …>
…Jacob
non risponde…… si rende conto che è il momento dello
spettacolo…
…regista,
attore e sceneggiatore…
…Remora…
…questi
sogghigna e spinge e dà uno scappellotto in testa al ragazzo per farlo
voltare…… <…la scatola…>…esclama facendo un cenno verso il frigobar…
…il ragazzo,
massaggiandosi la testa, si avvia e aperto lo sportello ne tira fuori una
scatola a forma di cuore……<…prego…> esclama a testa porgendo i
cioccolatini ai due vampiri…
…Remora
si lecca le labbra in modo esagerato e fa penzolare fuori la lingua come un
cane che cerchi di rubare un sapore all’aria…
…due
dita ballerine scendono e afferrano un mattoncino scuro……se lo porta alle
labbra e lo succhia avidamente sporcandole di cioccolato…
…<…dolce…>
commenta…
…poi fa
un cenno del capo e il ragazzo porge la scatola a Jacob…
…
<No, grazie…> replica questi, continuando a fissare lo schermo
buio……<Sei sempre il solito…> commenta Remora, smettendo di succhiare
quello che è ormai un blocco umido e molliccio di cioccolata……lo porge al
ragazzo che apre la bocca e lo inghiotte senza alcun commento…
…Remora
si stira le braccia avanti, godendo di quell’impercettibile movimento che ha
sentito nel corpo di Jacob durante questo gesto…
…le
mani che si serrano a pugno e pronto alla lotta…
…poi la
iena sospira…
…un
semplice incamerare aria e buttarla fuori…
…un
gesto che nessuno di loro ha mai dimenticato, ma che non serve a nulla se non
ad esprimere uno stato d’animo…
…<Ho
visto un’uomo che lavava una macchina…> esclama in
tono da predicatore che arringa al suo folto gregge riunito in chiesa…
…GLORIA E HALLELUJA…
…SI, FRATELLI…
…EGLI MI HA PARLATO…
...LUI, L’ALTISSIMO MI HA PARLATO…
…UN’UOMO LAVA
…GLORIA E HALLELUJA, FRATELLI…
…Remora
ha questa visione che gli strappa un sorriso e si chiede (e subito si
dimentica) di ordinare al “figlio” sacerdote di organizzare una predica del
genere nella sua chiesa la prossima domenica…
…sorride…
…Jacob
si limita ad ascoltare…
…<Non
c’era nulla di affascinante…> riprende la iena…<…sul serio…… voglio dire,
cosa c’è di interessante in un tizio che lava la sua macchina ???…… bhe…… niente……
me lo sono detto….. e poi mi sono seduto sul marciapiede a fissarlo…… non
riuscivo a staccargli gli occhi di dosso…… era…… ipnotico…… ecco il termine……
ipnotico !!!…… vedere quella spugna che entrava nel secchio…… veniva
strizzata…… passata su una fiancata…… poi con un tubo si schizzava l’acqua e si
toglieva il sapone……… sono rimasto seduto lì a contemplare quello spettacolo,
fino alla fine…… fino a vedere quel tizio che, soddisfatto, dopo averla anche
asciugata, ammirava la sua opera…… poi mi sono alzato, sono andato da lui….. e
gli ho spaccato la testa contro il marciapiede … …stando ben attento che gli
schizzi di sangue non sporcassero le fiancate lucide…>
…silenzio…
…il
ragazzo rabbrividisce…
…il
“pazzo” come lo chiama lui (ma solo nella sua mente) ha appena ammesso di aver
ammazzato un’uomo solo perché aveva la colpa di lavare
la sua auto…
…di
Bima non si sa quasi niente…… trasferito da Fox River
otto anni prima…… ha saputo che è stato condannato all’ergastolo per duplice
omicidio durante una rapina in un supermercato…
…ma
questo che sente ,è nuovo…
…forse,
se testimonia, potrebbe avere uno sconto di pena ed uscire da quella prigione e
dalla vita di quel pazzo maniaco…
…o
essere ammazzato quella stessa sera…
…si
immobilizza, sperando di diventare invisibile…… e che
Bima si scordi del fatto che lui ha sentito di
quell’omicidio e che rappresenti, quindi, l’unico testimone…
…Remora
resta in silenzio per qualche minuto…
…<Che
abbiamo fatto, fratello ? …> chiede all’improvviso… ma Jacob sa bene che è
solo una domanda retorica e che la iena non si aspetta una
risposta…<…abbiamo conquistato…… ucciso …… creato regni e imperi…… li
abbiamo persi…… li abbiamo riconquistati…… abbiamo combattuto per questi……
abbiamo affrontato nemici che si ritenevano impossibili da battere….. e siamo
riusciti a sconfiggerli …… abbiamo combattuto con
tale ferocia da meritarci gli inni dei bardi per secoli………e invece, alla fine,
cosa resta del nostro passaggio su questo mondo ???…>
…ride…
…senza
allegria…
…<UN
TIZIO CHE LAVA
…silenzio…
…più
profondo…
…immagini
che scorrono nelle menti di entrambi…
…campi
di battaglia disseminati di cadaveri…… castelli e città in fiamme…… corpi
dissanguati…
…ma
come in uno specchio magico, le espressioni dei due non potrebbero essere più
diverse…
…Jacob
con il volto serio e Remora con un sorriso che si allarga sempre di più ad ogni
nuova immagine zuppa di sangue e violenza che gli torna in mente…
…<Così…>
riprende poco dopo la iena <…mi sono reso conto di non provare più nessun
piacere a stare fuori…… il Gioco non aveva più le regole che mi piacevano…>
<Gioco ? …> domanda Jacob con un tono serio….. le mani contratte e pronte
a colpire…… a colpire se stesso fino ad uccidersi… … a strapparsi il cuore dal
petto e gettarlo contro il muro, in ricordo di ciò che ha fatto, non per
decenni, ma per secoli interi…
…prima
Raven…… poi lui stesso…
…una
semplice successione di eventi…
…ma
prima Raven…… lo ha GIURATO…
…<Gioco…>
conferma con tono triste Remora….. triste come quello di un bambino il cui
giocattolo preferito si è rotto e non c’è alcuna possibilità di
ripararlo……<…gioco…> ripete più a se stesso che a qualcun altro…<…non
c’era più niente…… nessun motivo…>…
…silenzio
di nuovo…
…<Così
mi sono fatto arrestare…> riprende…<…e ora sono felice… sono
libero…>….. si alza in piedi all’improvviso, facendo scattare il ragazzo che
si sposta subito in un’angolo…… ma Remora nemmeno lo
guarda…
…le
braccia allargate come se potesse toccare le sbarre della cella e il muro a due
metri di distanza…
…<Ho
scoperto questo posto…… un mondo nel mondo…… un luogo puro come un bambino
appena nato…> lo sguardo estatico…… guarda il muro grigio e prova la massima
felicità… <…qui vige la legge del più forte…… e per non farti sottomettere,
devi essere te stesso al cento per cento …… pronto a combattere in qualunque
momento per non farti portar via quello che ti appartiene …… pronto a rischiare
in ogni secondo ………qui mi sento felice…… di nuovo nel Gioco che pensavo non
esistesse più…>
…sogghigna…
…<Le
mura di questo posto, sono quelle di un castello…….. e io, da solo, ho compiuto
un’impresa che nessuno di noi fratelli avrebbe mai pensato di poter fare…… l’ho
conquistato da solo… … ho conquistato un’intero
castello e ora sono il suo fottuto Re …>
…sorride
felice…
…<…adesso
le guardie alle mura, difendono questo posto dall’assalto dei nemici…… i
detenuti qui dentro sono il mio popolo che io governo come mi pare e piace……
questa cella è la mia sala del trono, aperta tutto il giorno, senza che un solo
cioccolatino manchi all’appello…… qui amministro la giustizia quando mi viene
chiesta udienza…> un cenno della mano
verso i tre bestioni a guardia della cella <…quella è la mia corte e la mia
guardia d’onore…> una mano che si allunga quasi ad accarezzare la testa del
ragazzo…<…e lui è il mio giullare…… o regina…… dipende dall’umore che mi
sveglio…>
…Jacob
si alza …
…<Tu
sei pazzo…> lo dice con la massima serietà…… il ragazzo a terra si
immobilizza…… si immagina bloccato in quello spazio angusto mentre quei due,
all’improvviso, si massacrano di botte….. e lui in mezzo a prendere un colpo
mortale…
…ma
Bima sorride…
…poi
ride di gusto…
…una
mano che indica le sbarre metalliche…
…<Quelle
non servono per impedire a me di uscire… ma per impedire a VOI di entrare……
come disse l’Avidità dentro la gabbia del canarino…> conclude puntando le mani
ai fianchi in un’esagerata posa da macho…
…poi
l’interruttore scatta di nuovo…
15.
…<Mi
ha fatto piacere rivederti…> esclama di nuovo serio…<…ma ora, sono
sicuro, che devi proprio andare…> <Lo credo anch’io…… ma non subito…>
…Bima
smette di sorridere e le mani scendono lungo i fianchi…
…lo
scontro sembra imminente…
…<Non
vuoi neanche sapere perché sono qui ?…> domanda Jacb
con tono neutro…<Mi interessa ? …> <Sì … ti
riguarda …… forse puoi aiutarmi…> <Aiutarti ? …> il tono falsamente
stupito <Certo……… si dice che qui dentro ci sia un tizio che, in questi
anni, passando di prigione in prigione, adesso si trova ad avere le mani in
pasta in quasi tutto quello che c’è di illegale in questa costa del paese…>
<Davvero ? …> il sorriso si allarga…<Certo…… volevo sapere se conosci
questo tipo…… in giro si fa chiamare il “Padre”…> <Mai sentito…>
<Davvero ? …… si dice che come aiutanti ha gente che si definisce i suoi
“figli”…>…
…Remora
scuote le spalle……e il sorriso immutato…… un controsenso….. così come lo è
sempre stato l’essere che si esibisce in quella posa…
…una
iena che ride senza motivo …
<E
se sapessi chi è…> esclama Remora facendo un cenno della mano… <…tu cosa
faresti se te lo trovassi di fronte ?…> <Comunicargli solo un
messaggio…> <Davvero ? … nient’altro
?…> <Solo un breve messaggio…> <Da parte di chi ?…>
…Jacob
non risponde subito…
…il
nome cha ha letto sulla cartella è probabilmente è falso…… nessun documento……
trovata in strada due giorni prima……non può dire che faccia abbia……si ricorda
solo le bende che le coprivano il volto…
…<Come
si sente ?…> una domanda stupida che ormai ripete quasi meccanicamente con
ogni paziente…… è una frase che il
“Dottor Edward Zelig” deve ripetere ogni volta per dare una parvenza di vita a Jacob……<…dhi meddha…>… ha
risposto lei cercando di parlare…… gli antidolorifici che potevano solo
attenuare la sofferenza di quella donna……nonostante le bende, le labbra erano
libere e si potevano vedere i tagli che le sfregiavano e scomparivano sotto la
garza bianca…
…un’altro
pezzo di carne tagliata male…
…la
definizione che ha sentito dall’infermiera Santiago… il tono era rabbioso……ma
non per offendere la donna ricoverata…… solo perché, l’infermiera Santiago sapeva
perfettamente come sarebbe andata appena fossero arrivati gli investigatori
della polizia…
…“sono caduta dalle scale”…
…era la
quarta in quel mese ad avere quel tipo di incidente…
…tutte
che lavorano in strada…
…il
Dottor Edward Zelig se ne è dovuto andare… per forza di cosa……
lui era un’uomo buono ……un
dottore che, in quei cinque anni, aveva sempre cercato di aiutare il più
possibile gli altri…
…il
Dottor Edward Zelig non avrebbe potuto fare niente per fermare quella violenza…
…ma
per Jacob…… per il “Predatore”……
invece, era un altro discorso…
…gli ci
è voluto poco, in strada, per sapere la verità…
…ha
solo dovuto spezzare qualche braccio… rompere qualche costola……e, infine,
rivolgersi ad alcuni vecchi colleghi del 13° distretto che non vedeva da vent’anni…
…<Di
nessuno…> risponde Jacob con un sorriso gelido…… poi sputa con forza sulla
faccia di Remora…
…e lui,
la iena, per una volta rimane inerte…… la bocca ancora atteggiata in un sorriso
congelato…
<C’è
stata un’irruzione alla Axon Chemical,
nel New Jersey…> riprende Jacob fissando con forza suo “fratello” <…ieri
sera…… ci sono stati dei morti tra quelli che hanno tentato di bloccare la
polizia…>
…non un
muscolo si muove sulla faccia della Iena……il sorriso perennemente stampato su
quel volto affilato…… un sorriso che lui stesso stenta a tenere sul volto…
…<Il
“Padre” piangerà molti dei suoi figli, stanotte…> <Forse sì…> replica
Remora con tono vago….. come se fosse un pensiero che non ha lo sfiorato
minimamente… <…o forse no……… o forse i poliziotti che si sono macchiati di
questi delitti, avranno lutti in famiglia…>
…<Forse
sì…> replica Jacob con lo stesso tono usato da Remora…<… o forse no…… o
forse il “Padre” ama così tanto i figli che gli rimangono, da non voler
rischiare che qualcuno gli si metta dietro e li ammazzi tutti fino all’ultimo
bambino…>
…e non
c’è niente in quel tono di voce da far credere che andrà diversamente…
…l’unica
forma di pietà per quelle creature, totalmente plasmate a immagine e volontà di
Remora sarebbe solo quella di dargli una morte veloce…
…cosa
che Jacob si ripromette di fare, se dovesse essere costretto ad attuare la sua
minaccia…
…<Potrei
dare un’ordine e la prigione ti si rivolterebbe
contro…> suggerisce
…Jacob
si limita a fissarlo…… e a provare rabbia per quello che sta per dire…… perché,
in fin dei conti, per quanto possa odiare il “corvo”, è sempre stato costretto
ha riconoscergli il fatto di essersi scelto con cura coloro che lo servono…
fedeli fino all’ultima goccia di sangue…
<Tu
non sei Raven…> replica con tono tranquillo…… la
pura e semplice verità……una nota amara… <…ti imponi solo con il terrore……
nient’altro…… nessuno di loro ti è fedele veramente ……puoi anche scatenarmi
dietro la prigione…… ma dopo una decina di morti, gli altri si terranno alla
larga…>
…entrambi
sanno che è esattamente così che andrà……… e che, in quella stretta cella,
eletta a sua sala del trono, l’agilità di Remona è
assolutamente inutile contro la forza di Jacob…
…<Uscirò,
un giorno…> replica freddamente la iena…… il sorriso scomparso dal volto……
dopo millenni, le prime parole che pronuncia con assoluta cognizione di causa…
…<Ti
aspetterò, caro fratello…> replica Jacob indietreggiando di un passo…… un
sorriso gelido sul volto…… lo sente emergere da un’abisso
di seimila anni prima……lo stesso sorriso crudele di quel giorno dimenticato in
cui Loro tutti si affrontarono…
…c’erano una
volta, cento guerrieri…
…una
mano alzata e un dito puntato sul ragazzo stretto in un’angolo
<Tornerò, ogni tanto, a farti visita…… e se da adesso in poi, lo tocchi
anche solo con un dito…… ammazzo dieci dei tuoi figli …… a cominciare da quello
avvocato… e a seguire, quello sacerdote…> …
…poi
Jacob esce dalla cella, lasciando Remora tremante di rabbia…
…le
mani serrate a pugno e le affilate unghia conficcate nei palmi……gocce di sangue
scivolano tra le dita……un sorriso cattivo incastonato nel volto…
…<Un
giorno…> sibila Remora… <…un
giorno, Jacob…>
FINE