Protocollo 666
4.
<Adoro una città come New
York…> commenta Derek rigirandosi il coltello da
macellaio tra le mani <… ti fermi ad aiutare qualcuno e subito questo cerca
di assalirti e rapinarti…> conclude scuotendo la
testa, mentre passa un dito sulle iscrizioni nel metallo che ornano quasi tutta
la lama e la fa scorrere sotto una lente d’ingrandimento…
…<Bhe…>
riprende qualche minuto dopo <…è latino…> conclude,
posando la lama sul tavolo… …<E che c’è scritto ? …> chiede Faith, senza riuscire a staccare lo sguardo dal coltello…
…era stata tentata di andarsene
subito, mentre la gente iniziava a riunirsi attorno all’uomo a terra …poi ha
fissato la lama e ne è rimasta ipnotizzata…gli occhi
non riuscivano a scollarsi da quelle che, in un primo momento, pensava fossero
solo graffi nel metallo e ora si rivelavano come scritte latine…
…in qualche maniera aveva percepito
qualcosa di opprimente…di terribile in quella lama…l’ha
recuperata in fretta e nascosta sotto la giacca, incamminandosi a passo svelto
per girare l’angolo …e percependo sulla pelle un calore maligno che le
proveniva da quel metallo che, in circostanze normali, dovrebbe essere stato
gelido…
…<Guai…> risponde Derek con una smorfia triste, voltandosi verso di lei…<…
grossi guai, ragazzina…>